Si torna a parlare del velodromo di Spresiano e se ne parla in maniera molto promettente, considerando la necessità sempre più impellente di un nuovo impianto per il ciclismo su pista che possa affiancare Montichiari e che possa soprattutto ospitare grandi eventi. Ma nei piani, l’impianto sarà molto di più e soprattutto sarà molto più utilizzabile rispetto alle iniziali prospettive.
Una storia iniziata negli anni Ottanta
Facciamo un passo indietro. Del velodromo trevigiano si parla da molti anni, addirittura dall’inizio degli anni Ottanta, ma in concreto si deve attendere il 1999 quando viene ufficializzato il progetto. Nel 2007 la costruzione dell’impianto entra nella Finanziaria di allora con 27 milioni di euro. Si dovrebbe costruire nell’area della Dogana, ma nel frattempo una cordata con a capo Remo Mosole inizia a proporre Spresiano in alternativa a un’altra proposta relativa a San Vendemiano.
La scelta arriva nel 2014 e Spresiano è la prescelta. Si scatena una battaglia amministrativa, ma la decisione del Consiglio della Fci non cambia. Appalto alla milanese Pessina Costruzioni, i lavori iniziano nel luglio 2018, a settembre la posa della prima pietra alla presenza di Malagò e dell’allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giorgetti. Lavori preventivati in 18 mesi, ma poi arriva la crisi finanziaria dell’azienda e il congelamento dell’opera. Siamo nell’agosto 2019, tutto si ferma e col tempo non se ne parla più.
Prorpetari dell’impianto fra 70 anni
Qual è allora la novità? In realtà sono tante. A smuovere le acque è direttamente il Comune di Spresiano che s’intesta la realizzazione dell’impianto e va a caccia di fondi. Partendo dai buoni uffici del Sindaco Marco Della Pietra con il Governo, ottenendo 28 milioni di euro dal Ministero dello Sport. La Regione ha poi stilato un contratto di mutuo con l’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale (ICSC) per un ulteriore investimento che si aggiunge all’altro mutuo chiesto dal Comune. Nel frattempo Mosole ha concesso a titolo gratuito la proprietà del terreno al Comune che diventerà proprietario diretto dell’impianto fra 70 anni.
Da una parte si dovrà rimettere mano a quanto è stato fatto, considerando che sono passati anni, ma dall’altro si tratta di lavorare su un progetto completamente nuovo, che entusiasma lo stesso Della Pietra.
«Inizialmente -spiega – l’impianto doveva essere solo per il ciclismo, invece l’idea è farne un impianto multisportivo, che ad esempio potrà ospitare rassegne internazionali di pattinaggio artistico ma soprattutto l’atletica indoor, un’altra disciplina che ha necessità di un nuovo impianto di grande richiamo. L’impianto potrà ospitare anche sport di squadra come basket, volley, hockey a rotelle, dove però nel territorio ci sono già altri impianti disponibili».
Un beneficio per il territorio
Il rilancio dell’idea ha trovato terreno fertile nel territorio: «La cittadinanza è decisamente contenta, apprezzando il fatto che il Comune si sia esposto in prima persona e anzi ne abbia fatto un proprio cavallo di battaglia e questo a prescindere dagli schieramenti politici. Noi però non dobbiamo pensare solamente all’impianto di per sé: bisogna costruire anche tutte le infrastrutture, ad esempio la strada che costerà 1,5 milioni di euro per collegare l’impianto, poi abbiamo pensato anche a una palestra da 400 metri quadrati. Si tratta di un grosso investimento, che però abbiamo calcolato sarà ammortizzato in breve tempo dal punto di vista dell’economia locale».
Su questo argomento le idee del Sindaco sono molto chiare: «Spresiano diverrà il centro per grandi eventi, non solo sportivi e quindi poterà tanta gente in città ma anche in tutto il territorio circostante. Ne beneficeranno strutture logistiche, ristoranti, luoghi culturali… Chi vive nel mondo della bici sa che le distanze sono un fattore relativo e quando hai un luogo accentrante come può essere un velodromo ben utilizzato, è tutta la zona, in questo caso la Marca, a poterne godere».
Ora la palla passa alla Fci
Della Pietra ha già nella testa un calendario fino alla realizzazione del progetto: «Intanto dobbiamo attendere la nomina del presidente della Fci, ma so che un impianto è un bene per il ciclismo italiano e quindi chiunque sarà eletto penso sarà più che favorevole ad appoggiarci. Toccherà alla Federazione indire il bando per l’appalto dei lavori, ma considerato quel che già c’è, io penso che se si parte a settembre, nel 2027 potrebbe esserci la consegna definitiva dell’impianto. L’importante è che la Fci faccia la gara d’appalto nella maniera più corretta, in modo da non avere poi ricorsi. Tra l’altro, ci tengo a sottolinearlo, a questo progetto concorrono Governo e Regione con grande attenzione e la sua realizzazione è completamente al di fuori dei fondi appartenenti al PNRR. I soldi ci sono, ora non resta che spenderli presto e bene».