PRE SAINT DIDIER – Un finale di quelli belli, di quelli che ti fanno saltare sulla sedia fino alla fine. La terza tappa del Giro della Valle d’Aosta ha regalato una pagina di grande ciclismo giovanile. Vittoria per Joshua Golliker, maglia gialla per Ludovico Crescioli e altri due protagonisti: Jarno Widar e Guillermo Martinez.
Nel finale è andato in scena il gioco delle coppie. Golliker e Martinez per la tappa, Crescioli e Vidar per la generale. Dopo due tappe interlocutorie il Valle d’Aosta è entrato così nel vivo con la Sarre – Pré Saint Didier e le sue salite vere.
Golliker, forza e lacrime
Dopo l’ennesima batosta stagionale (ieri aveva incassato 8′) sembrava proprio che la ruota non girasse per l’inglese della Groupama-Fdj. Lui vinse qui un anno fa. Conquistò la prima e l’ultima tappa. Poi tanti alti e bassi, più bassi che alti. Tanto che Joshua stesso si era messo in discussione.
Staccato sul San Carlo dallo scalatore della Q36.5, Martinez, Joshua è rientrato in discesa. E ci è riuscito un po’ perché è bravo lui, parecchio perché il colombiano ha qualche difficoltà e un po’ perché con la squadra era venuto qui in ritiro e con l’occasione avevano provato le tappe del Giro del Valle d’Aosta.
«Ero a arrivato a dubitare della mia condizione – ha detto Golliker commosso nelle interviste post arrivo – è stata una tappa molto dura e nel finale Martinez mi era molto vicino, ma sono riuscito a mantenere il vantaggio fino al traguardo». Golliker aveva fatto il diavolo a quattro nelle fasi iniziali e la fuga buona era stata propiziata soprattutto da lui.
Occhio a Widar
In tanti qui al Valle d’Aosta ci chiedevamo cosa davvero volesse fare Jarno Widar. Il belga non era stato chiaro circa i suoi piani: vittoria di tappa o classifica generale? Lui aveva detto di optare per le tappe, ma dopo oggi qualche dubbio sorge.
«Sulla prima salita – ha detto un quasi stralunato Widar – abbiamo provato ad attaccare con un ragazzo della VF Group – Bardiani e provato a ridurre il distacco fino all’ultima salita. Non sai mai cosa può succedere in una scalata così alta, così lunga e anche così dura, specie nel finale. Io e Crescioli abbiamo provato ad attaccare ancora. Abbiamo recuperato e anche se non ho preso la maglia gialla sono soddisfatto.
«Domani il tappone? Vediamo come va e quel che succederà».
Il problema per il re del Giro Next Gen è che è praticamente da solo. Gli è rimasto un solo compagno, Eeman, che tra l’altro non sembra in grande forma.
Però lui è stato un samurai, lottando come un leone. Forse in qualche occasione si è esposto troppo, ma se voleva restare attaccato a questo Valle d’Aosta o faceva così… o faceva così.
Italia in giallo
E ci teniamo il piatto forte per il finale. Ludovico Crescioli è in maglia gialla. Ed esserlo a questo punto del Giro della Valle d’Aosta non è cosa da poco. Restano due tappe, tappe molto dure e una, quella di domani, anche lunga (163 chilometri), ma oggi c’erano tante e durissime salite, pertanto è lecito attendersi una stabilizzazione dei valori in campo.
Il ragazzo della Technipes #InEmiliaRomagna dopo una buona primavera è un po’ mancato al Giro Next Gen. A quel punto si è riposato ed è rientrato al Sibiu Tour, perfetto per tornare su. Lì non mancavano neanche le WorldTour. Risultato ne è uscito con una grande gamba.
E si è visto sin dalla tappa iniziale di questo Valle d’Aosta, in quel di Passy, quando è arrivato terzo.
«E’ stata una tappa con molta salita – ci ha detto Crescioli mentre mangiava il pasto di recupero post tappa – Widar ha preso l’ultima il San Carlo di petto e ha fatto la selezione. Io vedevo che il gruppo si assottigliava e io ne facevo parte. In cima il belga ha dato ancora una sgasata e l’ho tenuto. Nel finale gli ho dato qualche cambio. Lui ha provato a staccarmi ancora, ma l’ho tenuto benone».
«Ora che ho la maglia cosa farò? Faremo il massimo e lo faremo fino in fondo. Non sarà facile ma ci si proverà. Devo dire che anche i compagni sono stati bravi, mi hanno aiutato nei tratti in pianura e li ringrazio».
I piani di Chicchi
Da stasera cambieranno diverse cose nel clan Technipes – #inEmiliaRomagna guidato da Francesco Chicchi.
«Questa maglia è un bel premio – ha detto il diesse toscano – noi ci proviamo, ma il livello è altissimo e non è detto che ci si riesca. Sapevamo che Ludovico stava bene. Attaccare? Ora tocca a lui, al belga, attaccare. Sono 6” di vantaggio ma se avremo le gambe ci proveremo senza dubbio. Occhio però, perché questo Wider è un fenomeno, non scordiamo che è al primo anno.
«Restano due tappe, molto dure e domenica verso Cervinia danno brutto tempo. Questa maglia ci dà più energie e diventa la priorità. E anche se gli altri ragazzi non sono scalatori come Crescioli, ora con questa maglia daranno ancora di più. Dispiace solo che Filippo Omati ci abbia lasciato per una caduta».