VALTOURNENCHE – Matteo Scalco ha trovato una buona continuità nei risultati anche nel Giro Ciclistico della Valle d’Aosta. Per lo scalatore della Vf Group-Bardiani CSF-Faizanè sono arrivati tre piazzamenti in top 10 nelle quattro tappe disputate. Il risultato finale è un quinto posto nella classifica generale che fa da eco al nono del Giro Next Gen. Alla terza stagione all’interno del progetto giovani della squadra di Bruno e Roberto Reverberi è il momento di fare un punto sulla sua crescita.


La salita
Dopo le buone prestazioni al Giro Next Gen insieme a Filippo Turconi per Matteo Scalco si sono aperte le porte del Giro della Valle d’Aosta.
«Tra queste due gare a tappe – racconta Scalco – siamo andati in ritiro sul Pordoi per prepararci al meglio. Cercavamo gare con tanta salita, perché è il mio terreno, dove riesco a dare il massimo. Non sono un corridore molto esplosivo, quindi soffro un po’ nelle gare mosse. All’inizio dell’ultima tappa guardavo ancora con speranza al podio finale, purtroppo è sfumato per una trentina di secondi ma mi ritengo soddisfatto».


Sei al terzo anno del tuo cammino in Vf Group-Bardiani, che bilancio fai?
Nel corso delle varie stagioni sono sempre migliorato, con passi anche ben evidenti. Ognuno ha i suoi momenti e i suoi tempi per crescere, non tutti vincono subito appena arrivati. I miei compagni di squadra qui al Valle d’Aosta erano tutti al primo anno e ne abbiamo parlato spesso.
Di cosa?
Che non si può raccogliere tutto e subito, non tutti passano da juniores a under 23 e fanno faville. E’ normale però avere tanti dubbi e tante apprensioni quando sei al primo anno in una nuova categoria.


Tu in queste stagioni hai raccolto quello che ti saresti aspettato?
Per certi versi sì. Avevo un conto aperto con il Giro Next Gen dopo il ritiro a causa di un virus lo scorso anno. Sono tornato e ho trovato una buona top 10. Alla fine in questi tre anni da under 23 penso di aver capito che il mio punto di forza è la costanza. Da un lato potrebbe anche essere una debolezza.
In che senso?
Non ho ancora trovato un giorno nel quale riesco ad andare veramente forte. Però in questi tre anni ho ottenuto un decimo posto nella generale all’Avenir, un nono al Giro Next Gen e il quinto posto qui al Valle d’Aosta. Nei tre grandi giri under 23 ho raccolto tre top 10.


Questo fattore di non spiccare pensi sia una cosa sulla quale devi lavorare?
Magari sì, credo che con il passare del tempo possa venire fuori. Una volta trovato il tuo livello provi a porti un obiettivo secco. Comunque, a mio avviso, essere costanti è una bella cosa, perché comunque durante tutto l’anno non ho mai periodi “bui”.
Quali sono gli aspetti su cui devi lavorare?
Sicuramente l’esplosività, soffro parecchio i cambi di ritmo in salita. Quest’anno ho cambiato preparatore passando da Artuso, che per motivi contrattuali non può più seguire atleti esterni alla Red Bull-BORA, a Cucinotta. I due hanno metodi simili di lavoro e questo mi ha permesso di avere continuità.
Quest’anno sei in scadenza.
Sì, il contratto che avevo firmato finita la categoria juniores era di tre anni. In queste settimane parlerò con la squadra e faremo il punto della situazione. Penso di aver fatto il mio percorso nella categoria under 23. I risultati ci sono stati, è mancato quello di spicco ma la crescita è arrivata. Vorrei provare a correre con costanza tra i grandi.
Hai già avuto modo di vedere come si corre…
E’ un bel modo, forse anche più tranquillo, rilassato. Tra gli under 23 ci sono tanti giovani che hanno voglia di dimostrare e c’è maggiore tensione. Un modo di correre regolare penso sia più vicino alle mie caratteristiche.