Romele ringrazia la Colpack e passa al Devo Team Astana

30.11.2023
4 min
Salva

Le vacanze dei corridori non sono tutte uguali, c’è chi parte per mete esotiche e chi, al contrario, preferisce restare a casa. Alessandro Romele appartiene al secondo gruppo (foto di apertura NB Srl). Una pausa nei luoghi che conosce come le proprie tasche e qualche gita in giornata è un bel modo per ricaricare le pile.

«Quest’anno con la Colpack-Ballan – dice Romele – abbiamo viaggiato tanto per andare a tutte le gare in programma. E’ stata una fatica anche questa e non essendo troppo abituato ho preferito non partire di nuovo e riposarmi qui a casa mia. Ho fatto qualche gita in montagna, delle uscite in macchina e le giornate sono passate comunque velocemente».

Una delle esperienze più importanti, anche a detta dello stesso Romele, è stata la Paris-Roubaix Espoirs
Una delle esperienze più importanti, anche a detta dello stesso Romele, è stata la Paris-Roubaix Espoirs

L’Europa a tutto tondo

La sua seconda stagione da under 23 gli ha fatto fare un salto di qualità importante, tanto che anche dai piani alti del ciclismo se ne sono accorti. E’ arrivata così anche la chiamata dall’Astana Qazaqstan, dal team development per la precisione. Gianluca Valoti, diesse della Colpack-Ballan, ce lo aveva anticipato a inizio della scorsa stagione che l’obiettivo sarebbe stato quello di correre molto anche all’estero. 

«E così è stato – afferma Romele – abbiamo fatto delle gare con la “g” maiuscola, questo era l’obiettivo di inizio stagione e sono contento sia stato rispettato. Dopo un anno di gare regionali e nazionali (il 2022, ndr) serviva uno step di crescita. Tutto questo è necessario ai fini della maturazione, per vedere che livello c’è all’estero e come ci si trova a correre in altri contesti. Impegni che sono passati anche con la nazionale di Amadori, con cui ho corso: Orleans Nation Grand Prix, Tour de l’Avenir e poi mondiali ed europei. Lo potremmo definire un anno diviso in due».

il 25 aprile a Roma, Romele vince il Liberazione con un’azione da lontano, 120 chilometri in fuga
il 25 aprile a Roma, Romele vince il Liberazione dopo 120 chilometri in fuga
E cosa hai capito da questo 2023?

Che sono cambiato e cresciuto tanto. Più passano gli anni e più capisco quanto e come posso crescere per arrivare, un giorno, a vincere qualcosa di importante. 

Una stagione lunga, forse troppo?

Non direi, anzi insieme allo staff della Colpack è stata gestita bene. Sono arrivato fino al Giro Next Gen e dopo quello ho fatto una pausa di una settimana. Ne avevo bisogno, che poi non vuol dire fermarsi del tutto ma riposare di testa, rimanendo attivi. Quindi ho fatto delle passeggiate in montagna o uscite in bici per il gusto di pedalare e basta. 

A giugno la firma sulla sesta tappa del Giro Next Gen, prima e unica vittoria di un italiano (foto LaPresse)
A giugno la firma sulla sesta tappa del Giro Next Gen, prima e unica vittoria di un italiano (foto LaPresse)
Un anno a due colori viste le tante corse con la nazionale, che cosa pensi del livello trovato?

Sicuramente alto, perché le gare internazionali fatte erano di primissimo livello. Sia quelle disputate con la Colpack che quelle con la nazionale di Amadori. 

Ti manca ancora qualcosa? Per questo hai deciso di fare un anno nel team development?

In alcune gare, soprattutto all’estero, avrei potuto fare meglio e quindi ho deciso di non fare subito il salto di categoria. La squadra development mi permette di fare comunque un’attività under 23 ma, allo stesso tempo, posso andare a correre con i professionisti e fare esperienza. 

Romele è stato uno dei pochi a correre mondiali, europei e Tour de l’Avenir (foto PT photos)
Romele è stato uno dei pochi a correre mondiali, europei e Tour de l’Avenir (foto PT photos)
Un passo intermedio prima del grande salto?

Questa scelta mi dà un qualcosa in più a livello di crescita, anche per le persone ed i corridori che avrò intorno, a cominciare dai preparatori.

Insomma, prendi già le misure. Hai partecipato al ritiro di qualche settimana fa?

Sì, anche se era riservato al team WorldTour mi hanno comunque voluto coinvolgere. Abbiamo iniziato a prendere le misure per la bici ed i vestiti, spero di averli il prima possibile per iniziare ad entrare in confidenza con i nuovi accessori. 

Tanto della sua crescita passa anche dalla fiducia riposta in lui dal cittì Amadori
Tanto della sua crescita passa anche dalla fiducia riposta in lui dal cittì Amadori
Hai fatto anche altro?

Sono stato con il dottore della squadra ed il nutrizionista, per curare l’aspetto fisico e nutrizionale. Ho guardato già come curare l’alimentazione pre, durante e dopo la gara. Molti membri dello staff del team development sono gli stessi di quello WorldTour e questa è una grande fortuna per avere poi continuità di lavoro.  

Quando si inizia?

Il 5 dicembre a Calpe, staremo in Spagna fino al 20 dicembre.