VALSAVARENCHE – Jarno Widar firma la doppietta con la vittoria della quarta tappa del Giro Ciclistico della Valle d’Aosta. Il giovane belga della Lotto Development rafforza la sua leadership controllando da solo l’ultima parte di corsa. Un successo arrivato con uno scatto secco ai 500 metri dall’arrivo, con il quale si è tolto di ruota gli ultimi corridori rimasti con lui: Jakob Omrzel e Liam O’Brien. Lo sloveno della Bahrain Victorious, vincitore del Giro Next Gen qualche settimana fa, è tornato a correre davanti dopo che ieri ha passato una giornata difficile.




I fantasmi del passato
Tanti sono stati i pensieri che hanno riempito la testa di Omrzel, ce lo aveva detto anche il diesse della Bahrain Victorious Development Alessio Mattiussi ieri alla partenza. Lo sloveno, al primo anno tra gli under 23, è stato protagonista di un brutto incidente al Giro della Lunigiana dello scorso anno. Lo spavento, passato in secondo piano dopo che durante l’inverno era tornato a pedalare e allenarsi, è riemerso.
«Più che parlare di una buona giornata a livello di prestazione – ci dice mentre fa girare le gambe sui rulli per il defaticamento – sono felice di essere in sella. Negli ultimi giorni ho avuto tanti pensieri negativi, ieri quando siamo ripartiti ho faticato a trovare il ritmo e onestamente non sono riuscito a fare il mio dovere. Oggi è stato un altro passo verso il ritorno alla normalità e ho fatto il possibile per vincere».


Sono stati giorni complicati per tutti…
Sì, personalmente dico che è stato doloroso. Non conoscevo personalmente Samuele Privitera, ma nove mesi fa sono stato coinvolto anche io in un brutto incidente (al Giro della Lunigiana, ndr) e sono fortunato a essere vivo. Quello che è successo mercoledì mi ha scosso molto e stavo lottando con la mia testa. Volevo tornare a casa, ma ho trovato la forza di rimanere.
Avete parlato in squadra?
Ci siamo confrontati tutti insieme, anche con il nostro diesse Alessio Mattiussi. Ho trovato la giusta motivazione per superare la giornata di ieri e grazie ho ricollegato la testa e le gambe.


Ieri sei uscito di classifica.
Non ero in grado di prendere parte alla lotta per vincere, è stato complicato solamente arrivare alla fine della tappa. Ho parlato con Alessio (Mattiussi, ndr) ed è stato bello, mi ha aiutato a trovare una prospettiva di vita.
Cosa ti ha detto?
Niente di così speciale, ma ci siamo detti che la vita purtroppo è anche questo. Il ciclismo fa parte delle nostre vite e succedono anche delle cose brutte e spiacevoli. Tutto il gruppo, alla fine, è una grande famiglia. Quando capitano situazioni come queste si deve cercare di trovare la forza di proseguire, non possiamo farci nulla.


Sei tornato a correre per vincere…
Ho capito che devo stare qui per Privitera e voglio provare a onorare la sua memoria con una vittoria. Jarno (Widar, ndr) è stato più forte, quindi onore a lui.
Eri vicino alle tue prestazioni al Giro?
No, non sono ancora allo stesso livello, ma ci sto arrivando. Dopo il picco di forma del Giro Next Gen ho bisogno di ricostruire il tutto. Il mio prossimo obiettivo sarà il Tour de l’Avenir, c’è tutto il tempo per migliorare. Andrò in altura e poi mi allenerò a casa.
Qualcosa è cambiato nel tuo modo di vedere le gare?
Credo di aver imparato più qui al Giro della Valle d’Aosta che al Giro Next Gen. Un mese fa ogni cosa si è svolta alla perfezione, mentre qui tutt’altro. E’ necessario prendere momenti come questi e imparare qualcosa per il futuro.