Era il 2015 quando nacque il Team Nibali ed era il 2016 quando tutto è passato nelle mani della nuova gestione condotta da Rachele Perinelli, moglie dello Squalo, e Lillo La Rosa, coordinatore della società. Nel giorno del compleanno di Vincenzo, parlare di loro è quasi un atto dovuto.
Dalla Sicilia al Veneto
Per le squadre del Centro e del Sud è notoriamente difficile fare ciclismo agonistico. Le lunghe trasferte, le maggiori difficoltà a reperire sponsor, le infrastrutture meno “bike friendly”… e per questo il lavoro è intenso e incessante.
«L’anno scorso – dice La Rosa – abbiamo ottenuto 14 vittorie e 4 titoli regionali su pista nel velodromo di Noto. Quest’anno avendo anche corso di meno ne abbiamo ottenute due.
«Come ci organizziamo: facciamo attività di base qui a Messina e d’estate per un mese e mezzo andiamo nel Nord Est. Nelle zone di Vittorio Veneto, quasi al confine con il Friuli, ormai siamo di casa. Lassù ci sono molti ragazzi, molte gare: è una scuola. Affittiamo un alloggio che sia consono alle nostre esigenze: una zona notte per otto ragazzi, una parte per la cucina e le riunioni, uno spazio per i materiali. Con i corridori c’è sempre un direttore sportivo (Pippo Cipriani o Marco Sgarrella) o un accompagnatore. Il nostro intento è anche quello che i ragazzi acquisiscano indipendenza: rifarsi il letto, cucinare qualcosa, saper prendere un aereo…».
L’impronta di Nibali
Correre con il logo dello Squalo sulla schiena non è cosa da poco. Dà energia ed orgoglio, è un segno distintivo. E Nibali è sempre presente, direttamente o indirettamente.
«Capita anche di fare qualche puntatina in Toscana – riprende La Rosa – e credo che il prossimo anno faremo qualcosa nelle Marche, visto che Vincenzo è testimonial di quella regione. Lui è presente nel limite del possibile, chiaramente. Per lui oltre agli impegni agonistici aumentano quelli con gli sponsor e con il team, però quando viene in Sicilia, l’incontro con i ragazzi è un appuntamento fisso. Una festa. A 17 anni o anche meno, (abbiamo anche gli allievi) pedalare al suo fianco è un sogno».
Ciclismo creativo
Il prossimo anno nel Team Nibali ci saranno 8 junior e 4 stagisti. Si tratta di un bel progetto che La Rosa ci spiega.
«Tra gli otto junior ci sono 4 ragazzi misti di primo e di secondo anno e quattro di terzo anno. In Sicilia delle regole speciali, che per me dovrebbero essere estese a tutto il Meridione, ci consentono di far correre gli U23 con gli juniores, chiaramente con il rapporto bloccato sul 52×14. Questi quattro ragazzi restano con noi fino a giugno, poi d’estate possono andare anche in altri team U23. Ma se trovano, sono liberi anche subito. Io sono un sostenitore del terzo anno, a prescindere dal Covid, perché quello è l’anno in cui finiscono la scuola. Si ritrovano con una stagione in più di esperienza e sono più formati fisicamente e mentalmente. Passerebbero che sono già diplomati. E Rachele ci tiene molto al discorso dello studio.
«Gli stagisti invece arriveranno da un gruppo di ragazzi che amano la bici. Ciclo-amatori: amanti della bici, come amo definirli io, Si tratta di giovani che non hanno avuto esperienze agonistiche e vogliono provare. Si alleneranno con noi. Gli diamo un’opportunità. I quattro che mostreranno più interesse andranno a prendere il posto dei 3° anno in uscita. E’ il nostro ciclismo creativo!».