Matteo Scalco, VF Group-Bardiani CSF-Faizanè, Giro Next Gen 2025

La crescita di Scalco: graduale, costante e rivolta al futuro

25.12.2025
5 min
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Quando in XDS Astana c’è stato da valutare su quali atleti puntare per costruire la squadra del futuro, sono stati visti diversi profili e dati. Nel momento in cui tra le mani dello staff della formazione WorldTour è passato quello di Matteo Scalco l’indice ha smesso di correre lungo il foglio. Quando si valutano i corridori si passa anche sotto la lente d’ingrandimento dei preparatori, i quali valutano numeri e tabelle dando un riscontro oggettivo alle sensazioni e alle idee dei tecnici. Claudio Cucinotta, preparatore della XDS Astana, di materiale su Matteo Scalco ne aveva parecchio visto che con il ragazzo veneto lavora da un anno. 

«Quando mi è stato chiesto un parere su di lui – dice Cucinotta – ho detto loro che a mio avviso è un atleta valido. Alla fine la squadra ha deciso di prenderlo. Sicuramente mi fa piacere, anche perché è un bravo ragazzo con ottimi valori. Poi il fatto di averlo seguito direttamente nella passata stagione mi fa ancora più piacere».

Claudio Cucinotta è uno dei preparatori della XDS Astana e lavora con Scalco dal 2025
Claudio Cucinotta è uno dei preparatori della XDS Astana e lavora con Scalco dal 2025
Come avete iniziato a lavorare insieme?

Mi ha contattato Scalco stesso, sapeva chi fossi e voleva essere seguito da me. Io gli ho dato la mia disponibilità e abbiamo cominciato il nostro percorso insieme. Ho trovato un buon corridore, di buon livello. Nel 2025 è migliorato tanto, ha avuto un’ulteriore maturazione fisica e ancora più solidità. 

Che corridore hai trovato?

Ho cercato di esaltare le sue caratteristiche. Scalco è un un ottimo scalatore, ha da migliorare sull’esplosività e su questo abbiamo lavorato, ma non in maniera eccessiva. A livello di allenamenti non abbiamo stravolto nulla rispetto ai due anni precedenti da under 23. Inoltre è maturato ancora fisicamente e non è un dettaglio da poco. 

Matteo Scalco, VF Group-Bardiani CSF-Faizanè, Giro Next Gen 2025
Scalco ha dimostrato una costanza importante, una qualità sulla quale lavorare e da valorizzare in futuro
Matteo Scalco, VF Group-Bardiani CSF-Faizanè, Giro Next Gen 2025
Scalco ha dimostrato una costanza importante, una qualità sulla quale lavorare e da valorizzare in futuro
Era in linea con gli altri ragazzi under 23?

Possiamo dire che l’ho trovato un pochino più indietro rispetto ai suoi coetanei a livello di maturazione fisica. E’ una cosa che si percepisce a livello di muscolatura, infatti nel corso della stagione è cambiato. Diciamo che ha ancora margine. 

Quanto avete spinto sull’acceleratore?

Non sono uno che esagera a livello di carico sui giovani, magari anche a discapito di un risultato a breve termine. L’idea è di lavorare in prospettiva futura, soprattutto con i ragazzi che possono raggiungere il professionismo e magari fare anche una bella carriera. L’obiettivo non deve essere quello di farli migliorare oggi per domani, ma di costruire a lungo termine.

Matteo Scalco, VF Group-Bardiani CSF-Faizanè, Giro Next Gen 2025
Con il passaggio nel devo team della XDS Astana Scalco potrà correre le gare under 23 sfruttando il quarto anno nella categoria
Matteo Scalco, VF Group-Bardiani CSF-Faizanè, Giro Next Gen 2025
Con il passaggio nel devo team della XDS Astana Scalco potrà correre le gare under 23 sfruttando il quarto anno nella categoria
Scalco è stato uno dei ragazzi under 23 più costanti…

Si tratta dell’unico corridore capace di fare una top 10 sia al Giro Next Gen che al Giro della Valle d’Aosta. Erano le due corse a tappe più importanti nel suo calendario da under 23, questo è sinonimo di grande costanza e solidità nelle prestazioni. 

Quanto può fare conto su queste caratteristiche e quanto si deve un po’ lavorare per migliorare sul risultato finale?

L’essere costante va a suo vantaggio, magari non è un corridore che raggiunge grandi picchi durante la stagione. Questa è anche la mia filosofia, puntare su obiettivi tanto specifici durante l’anno non è sempre il massimo per un under 23. C’è sempre il rischio di perdere delle esperienze diverse o certe gare che possono rivelarsi alla tua portata. Chiaramente è impossibile andare forte tutto l’anno, ma per un under 23 si possono evidenziare le classiche di aprile in Italia e poi il periodo con Ronde de l’Isard, Giro Next Gen e Giro della Valle d’Aosta

Quando arriverà il momento di specializzarsi?

Con questo percorso di crescita Scalco avrà modo di arrivare al professionismo (ha già contratto per le stagioni 2026-2027 nel WorldTour, sempre con XDS Astana, ndr) con un bagaglio di esperienze ampio e una solidità di performance importante. Specializzarsi ora la vedo una scelta precoce, non ci interessa il numero di vittorie ma la crescita dell’atleta. 

Matteo Scalco, VF Group-Bardiani CSF-Faizanè, Trofeo Valdengo-Oropa 2025
Scalco ha fatto vedere anche buone prestazioni tra i professionisti, qui alla Valdengo-Oropa chiusa al decimo posto
Matteo Scalco, VF Group-Bardiani CSF-Faizanè, Trofeo Valdengo-Oropa 2025
Scalco ha fatto vedere anche buone prestazioni tra i professionisti, qui alla Valdengo-Oropa chiusa al decimo posto
Da qui la scelta di fare un anno nel devo team?

Non c’è fretta di passare professionisti e soprattutto un anno ancora da under 23 con la possibilità di fare altre esperienze con la formazione WolrdTour gli permetterà di capire che corridore potrà essere. E’ presto per dirlo, sicuramente è uno scalatore ma non sappiamo se da corse a tappe di una settimana o da Grandi Giri. Tanti under 23 sembravano poter diventare atleti da tre settimane, per poi non diventarlo mai. Inoltre con il cambio di regolamento i corridori di squadre WorldTour e professional non possono correre le gare under 23. 

Senza fretta quindi?

Ultimamente la ricerca del fenomeno ci porta a pensare che se un ragazzo di 20 anni non passa professionista è da buttare. Non è così, qualcuno è pronto ma tanti altri devono fare esperienza e farsi tutta la gavetta nella categoria under 23. Quattro anni permettono di fare un cammino progressivo e lineare e far emergere gradualmente le qualità dell’atleta. In questo modo rischiamo di perdere tanti talenti per strada. A cosa servono i devo team allora se comunque ci troviamo a far bruciare le tappe ai ragazzi?