La prima notizia è che Marino Amadori si trova a casa e che sia costretto a preparare il Tour de l’Avenir affidandosi al lavoro svolti da propri ragazzi, i quali si sono dispersi per le diverse alture italiane. Lorenzo Finn si trova a Tignes, mentre Simone Gualdi e Alessandro Borgo sono a Livigno. Invece gli altri tre nomi selezionati per l’Avenir: Davide Donati, Filippo Turconi (in apertura al Giro Next Gen insieme a Finn, photors.it), avrà modo di vederli in corsa tra Poggiana e Capodarco. Mentre Pietro Mattio sarà impegnato con la Visma al PostNord Tour of Denmark.
«Preparare l’Avenir e avere i ragazzi lontani – dice Amadori – non mi darà modo di vedere come stanno giorno dopo giorno. Ho comunque massima fiducia nei loro confronti e nelle squadre che li supportano. La formazione l’ho comunicata un mese fa, ci vedremo il 21 agosto e partiremo tutti insieme. Avremo comunque modo di confrontarci e di parlare di tattiche. Faremo un piano d’azione che comprenderà tutte le possibili varianti».


Tanti impegni
Lontano dagli allenamenti il cittì della nazionale under 23 ha avuto modo di studiare il percorso e gli avversari. Sarà un Tour de l’Avenir impegnativo, sia per le tappe che per gli avversari che si presenteranno in Francia il prossimo 23 agosto.
«C’è massima fiducia nei nostri mezzi e nei ragazzi – dice Amadori – penso di aver messo insieme una buona squadra. Dispiace per alcuni atleti che sono rimasti fuori come Agostinacchio, Sambinello, Zamperini, Savino. Però tra Avenir, mondiale ed europei ci sarà spazio per tutti».


Andiamo con ordine e pensiamo alla corsa a tappe francese?
Certo, un passo alla volta. In gara troveremo un livello altissimo, come gli altri anni. I nomi di spicco non mancheranno, il primo che mi viene in mente è quello di Paul Seixas. Il transalpino, passato direttamente dalla categoria juniores al WorldTour, ha già raccolto una top 10 al Delfinato e altri piazzamenti importanti. Sicuramente verrà con l’obiettivo di vincere, non possono di certo nascondersi.
I contendenti che arrivano dal WorldTour non mancheranno…
Avremo anche Jorgen Nordhagen e Pablo Torres. Senza dimenticare Jarno Widar, il quale anche se è ancora nel devo team della Lotto ha già dimostrato di essere uno dei favoriti.


I nostri?
Non ci nascondiamo, arriviamo con una formazione forte. Alla fine si scontreranno con i pari età e anche i nostri ragazzi hanno fatto gare di un certo livello. Vedremo dove ci metteranno e dove riusciremo a metterci noi.
Partiamo con gli scalatori, ne avremo tre: Finn, Gualdi e Turconi…
Sono tre atleti che in salita hanno dimostrato di esserci, la loro crescita e maturazione durante questa stagione sono state evidenti. Per me la categoria under 23 è un passaggio, si deve fare esperienza e capire come si corre in certe gare. Finn è il nostro uomo di riferimento, al Giro Next Gen ha dimostrato di saper reggere gli otto giorni di corsa.


Come giudichi il percorso?
Dopo il prologo di Tignes, di appena tre chilometri con 300 metri di dislivello, avremo quattro tappe mosse. Sono percorsi molto tosti sui quali le squadre dei favoriti proveranno a controllare la corsa per non far andare via fughe pericolose. Noi dovremo trovare la giusta strategia per raccogliere il massimo risultato. Gli ultimi due giorni, per un totale di tre tappe, avremo la sagra della salita e lì quelli forti verranno fuori per forza.
La scelta di portare Mattio, Donati e Borgo, è dettata dalle quattro tappe intermedie?
Questi ragazzi su delle frazioni del genere ci vanno a nozze. Poi Donati e Mattio sono due atleti che sanno gestire bene la corsa e leggerne i momenti, cosa fondamentale anche nel dare una mano a Lorenzo Finn. Mi aspetto un team unito e coeso, non saremo noi a dover gestire la corsa ma non dovremo nemmeno subirla.


Cosa intendi?
Che dovremo sfruttare le occasioni che ci capiteranno, perché in sette giorni di gara arriverà il momento giusto per fare qualcosa. Non dovremo far scappare i migliori. Anzi, sarebbe un bel risultato metterli alle spalle in qualche occasione. Il nostro obiettivo deve essere quello di imporci.
Non guardarsi troppo intorno…
Abbiamo le carte per correre da protagonisti. Ed è questo quello che mi aspetto.