gravel race, regolamento

Gravel race: quale regolamento? Parola a Mussa della FCI

16.10.2025
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Gravel World Series, europeo e mondiale, ora la Serenissima Gravel… seguendo questi eventi ci siamo resi conto ancora una volta che il gravel race non ha ancora un regolamento ben definito. Lo stesso Filippo Pozzato ci ha raccontato di aver chiesto chiarimenti in merito a un ordinamento tecnico, lui che organizza proprio una gara gravel.

All’epoca, dopo il primo mondiale, ne parlammo con Massimo Ghirotto, allora referente off-road della FCI. Era il 2022 e in effetti si era davvero a uno stato embrionale per quanto riguardava le gare gravel. A distanza di qualche anno siamo tornati sull’argomento con un’esponente federale: Barbara Mussa, a capo del settore off-road della Federciclismo. La responsabile ci ha aiutato a capire la situazione attuale. E’ vero che il quadro normativo resta in via di definizione, ma gran parte di questo ampio discorso parte dai vertici UCI.

Barbara Mussa, presidentessa della commissione fuoristrada della FCI
Barbara Mussa, presidentessa della commissione fuoristrada della FCI
Dunque, Barbara, qual è lo stato dell’arte del regolamento tecnico del gravel race? Pozzato diceva: “Devo fare riferimento a una gara su strada o a una gara off-road?”

Parliamo di una specialità che, soprattutto nel race, è giovanissima. Per quanto riguarda le competizioni, questa occupa ancora una piccola parte, perché la maggior parte delle manifestazioni gravel è cicloturistica, con un impegno tecnico-organizzativo minore (si dà una traccia, traffico aperto e ognuno è responsabile di sé stesso, ndr). Non è stato semplice, tuttavia negli ultimi mesi ne abbiamo parlato molto, discusso tanto e introdotto alcune modifiche. Modifiche però molto lievi.

Perché?

Perché abbiamo bisogno di tempo per capire e per crescere. Lo stesso campionato europeo ci ha permesso di comprendere determinate criticità. Per esempio, nelle norme attuative c’è scritto che il gravel race può essere disputato con qualsiasi bici di tipo ciclocross, gravel o strada. Tuttavia, ci siamo accorti che alcuni produttori realizzano bici da gravel con manubrio dritto, simili a mountain bike. E questo può comportare dei problemi.

Tipo?

A Lignano, per esempio, durante una gara si è verificato un incidente in partenza. Molti hanno sostenuto che fosse causato dal manubrio dritto di uno dei partecipanti: una misura e una posizione completamente diverse. Come si vede, è ancora tutto un work in progress. Stiamo cercando di capire in che direzione andare, per cui abbiamo introdotto soltanto piccole varianti.

gravel race, regolamento
Essendo un mix fra strada e MTB, in una gravel race servono delle scorte tecniche, ma anche un inizio e un fine corsa
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Essendo un mix fra strada e MTB, in una gravel race servono delle scorte tecniche, ma anche un inizio e un fine corsa
Queste varianti, rispetto alla prima stesura del regolamento (che risale al 2021), in cosa consistono?

Bisogna fare una distinzione. Se parliamo di amatori e cicloturisti, loro vivono il gravel come una randonnée su strada. Noi del settore tecnico, invece, interpretiamo il gravel race più come una Marathon di MTB. Tuttavia abbiamo deciso di liberalizzarlo un po’, perché nelle marathon l’unico vincolo normativo è che la gara deve superare i 60 chilometri. Noi abbiamo tolto limiti e dislivelli, introducendo la regola che il percorso dev’essere superiore ai 50 chilometri, fino a un massimo di 140-150.

Uno dei problemi maggiori del gravel race, soprattutto per chi arriva dalla strada, è quello dell’assistenza e dei rifornimenti. Auto al seguito, punti di assistenza meccanica… come si regolano questi aspetti?

Quello che consigliamo, e che abbiamo inserito nelle norme attuative, è che la gara si svolga su circuito. In un anello di 50 chilometri puoi predisporre due aree tecniche ai 25 chilometri, due punti fissi di ambulanza e altri due per i rifornimenti. Questo rende tutto più gestibile e aiuta l’organizzatore: si riduce il numero dei marshall e aumenta il controllo. Su questo aspetto dei circuiti stiamo insistendo molto.

Chiaro…

Le gare gravel, come quelle in MTB, hanno bisogno sia di un direttore di corsa (come su strada) sia di un DOF, cioè un Direttore Organizzativo Fuoristrada. Due figure dunque, e il circuito agevola questo connubio. Altro aspetto: nelle gare su strada i percorsi vengono chiusi al traffico tra l’auto d’inizio e quella di fine corsa. Nelle competizioni off-road, invece, questo non accade. Nel gravel race, che ha tratti asfaltati, entra dunque in gioco anche il codice della strada, pertanto serve l’apertura e la chiusura della corsa, il presidio dei bivi e quant’altro.

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I rifornimenti e l’assistenza tecnica ricalcano quelli delle marathon
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I rifornimenti e l’assistenza tecnica ricalcano quelli delle marathon
Quindi, Barbara, come hai detto prima, ad oggi il regolamento del gravel race ricalca quello delle Marathon, ma con un inizio e una fine corsa. E’ così?

Sì, e questo perché il gravel race si disputa anche su tratti di strada.

Il discorso dei rifornimenti: stabilito che anche nel gravel race avvengono da terra, chi li decide? L’organizzazione o i team?

Solitamente vengono indicati dall’organizzatore. E’ l’organizzatore che stabilisce e segnala i punti di ristoro e le aree tecniche. Lo stesso vale per le ambulanze: tutto deve essere riportato sulla mappa ufficiale della gara.

Voi della FCI vi state confrontando anche con UEC e UCI: in generale quello del gravel race è un discorso normativo ancora aperto o va bene così?

Dall’alto sono appena arrivate le nuove direttive internazionali, ma non dicono molto. Siamo ancora fermi. Come FCI abbiamo segnalato l’anomalia dei manubri, ma non abbiamo ancora ricevuto risposte e dobbiamo capire come normarla. Nelle nostre norme attuative abbiamo scritto che la forma del manubrio dev’essere curva, per evitare la problematica dei manubri dritti. Tuttavia, dal punto di vista internazionale, le mountain bike tecnicamente possono partecipare a gare gravel. Ad oggi nel gravel race, a livello internazionale, sono bandite solo le e-bike e i tandem.