Viezzi al palo, con grandi progetti in tasca

14.10.2024
6 min
Salva

Terza tappa del Giro delle Regioni a Osoppo, ma il più atteso non c’era. Stefano Viezzi, campione del mondo juniores, ha saltato l’appuntamento e non si sa quando tornerà alle gare. Un guaio fisico? No, c’è da risolvere una questione delicata, legata al suo cambio di squadra.

Che ci fosse qualche problema lo avevamo capito in settimana, quando sul profilo Instagram di bici.PRO il Fan Page Viezziofficial aveva commentato la story dell’articolo su Salvoldi e i suoi ragazzi: “In primo piano il campione del mondo Viezzi. In questi giorni boicottato dalla sua squadra DP66. Incredibile storia tutta italiana”.

Per Viezzi la maglia iridata resta ben custodita nel cassetto. Da U23 tutto ricomincia
Per Viezzi la maglia iridata resta ben custodita nel cassetto. Da U23 tutto ricomincia, ma con grandi ambizioni

Era importante saperne di più e Viezzi non si è tirato indietro, spiegando con garbo la situazione: «Domenica scorsa a Tarvisio era andato tutto bene, ma la società non voleva che gareggiassi con le mie nuove bici. Il team utilizza le Dynatek, ma io sono passato alla Canyon. Con il team ci siamo chiariti, ma a Osoppo non mi hanno iscritto. Ora aspetto il loro nullaosta, essendo fino a fine dicembre ancora junior per la Federazione anche se nel ciclocross gareggio già da U23. Poi potrò cambiare squadra».

Dopo la vittoria del titolo mondiale ti sono arrivate proposte, anche da team stranieri?

Molte, da valutare bene considerando anche il mio futuro su strada.

Viezzi in gara a Tarvisio. Da notare il telaio coperto dall’adesivo del team (foto Billiani)
Viezzi in gara a Tarvisio. Da notare il telaio coperto dall’adesivo del team (foto Billiani)
D’altronde il tuo profilo corrisponde in maniera pressoché perfetta a quelli che cerca l’Alpecin Deceuninck. E’ quella la tua destinazione? Il marchio delle bici è più che un indizio…

Non ci sono solo loro che fra i team WorldTour o altri permettono la doppia attività. Attendiamo che la situazione si sblocchi e poi potrò annunciare il passaggio alla nuova squadra.

La prima tua apparizione da under 23 com’era andata?

Non era stata propriamente semplice, considerando che sono dovuto partire quasi dal fondo e che in partenza ho subìto qualche intoppo. Poi però mi sono trovato bene, anche oltre le mie aspettative considerando che per la prima volta affrontavo una gara da un’ora, quando da junior si arrivava a 40 minuti. Sicuramente la condizione acquisita su strada mi ha dato una mano. Mi aspettavo dei disagi che invece non ci sono stati.

Per l’iridato del cross subito una vittoria su strada, alla Coppa Palazzolo con 2’40” sul gruppo
Per l’iridato del cross subito una vittoria su strada, alla Coppa Palazzolo con 2’40” sul gruppo
Della delicata situazione contrattuale hai parlato anche con il cittì Pontoni, che è legato al tuo vecchio team?

Sì, ma giustamente non vuole entrare nello specifico. Mi ha detto comunque che vorrebbe che gareggiassi il più possibile anche perché l’approccio con la nuova categoria è delicato e già a novembre ci sono obiettivi importanti come l’europeo.

La stagione su strada com’è stata nel suo complesso?

Un po’ strana a dir la verità. Ero partito bene con una vittoria alla Coppa Palazzolo il 1° aprile, ci tenevo a far bene all’Eroica e la prima tappa avevamo già conquistato un bel terzo posto nella cronosquadre, ma il giorno dopo sono caduto fratturandomi una clavicola. La ripresa è stata più lunga del previsto, anche perché la frattura era nella parte esterna vicino alla spalla, quella dove porto la bici nel ciclocross. Ho fatto una lunga riabilitazione, alla fine sono tornato a gareggiare a fine agosto.

In 600 in gara a Osoppo nella terza tappa del Giro delle Regioni, che tornerà il 3 novembre (foto BIlliani)
In 600 in gara a Osoppo nella terza tappa del Giro delle Regioni, che tornerà il 3 novembre (foto Billiani)
Da lì le cose come sono andate?

Non ho avuto molto tempo per ritrovare il giusto colpo di pedale in gara, ma alla fine ho trovato un paio di buoni piazzamenti al Lunigiana che mi hanno dato fiducia, permettendomi anche di chiudere 7° in classifica. Io comunque a settembre ero già mentalmente proiettato verso la stagione del ciclocross, ma posso dire che quella è stata la gara dove mi sono trovato meglio. Ci tengo a far bene nel mio approccio con la nuova categoria, prima nel ciclocross e poi su strada.

Cominci a sentirti anche stradista oltre che crossista?

Sono due cose molto diverse. Nell’attività invernale la preparazione è diversa ma anche gli spazi tra una gara e l’altra. Almeno da junior su strada avevamo praticamente gare nel weekend e il resto allenamento, nel ciclocross ci sono eventi a getto più continuo. Ma io credo che se vuoi fare questo mestiere ti abitui a qualsiasi siano le necessità.

Avresti problemi a trasferirti in un team estero?

Penso che nel ciclismo d’oggi, problemi non li abbia nessuno, anzi se hai ambizione lo metti in preventivo. L’importante è l’organizzazione che trovi e, per me, la possibilità di seguire entrambe le discipline.

Come ti sei trovato al tuo approccio con una gara diversa da quelle già affrontate sui prati come a Tarvisio, lunghezza a parte?

Era tutto abbastanza nuovo, soprattutto gli avversari, gente che calca quei palcoscenici anche da una decina d’anni. Per me imparare a conoscerli è importante in questa fase. So che nell’ambiente tutti mi stanno con gli occhi addosso come se la maglia iridata ce l’avessi sempre indosso, anche se non posso indossarla. Ma io sono tranquillo, quel che dovevo dimostrare l’ho fatto vedere nella passata stagione, ora affronto le gare sicuro di me, anche se ognuna sarà una scoperta. Ma non nego che ho grandi ambizioni, l’importante è sbrogliare la situazione quanto prima.