E’ passata in secondo piano la vittoria di Josep Cerny. Il ceco è stato autore di un vero numero. E’ scappato via in pianura quando mancavano una quindicina di chilometri all’arrivo. Il portacolori della CCC Sprandi ha sfruttato quei piccoli avvallamenti verso Asti e ha saputo cogliere il tempo giusto nella lotteria degli scatti. Poi una tenuta splendida. Schiena parallela all’asfalto, gomiti a novanta gradi e mani sulle leve. Cerny volava da solo a bocca aperta verso il traguardo.
Cerny lezione imparata
«Questo ragazzo l’ho riportato io in prima squadra – racconta il ds Gabriele Missaglia – era già alla CCC nel 2016. Josep era talentuoso, ma non faceva vita da corridore. Imparata la lezione dall’anno scorso è di nuovo nel WorldTour».
E in quel paio d’anno Josef, detto Peppe, ha conquistato due titoli nazionali a crono. Il che spiega anche l’azione formidabile di ieri. Quando è sfilato sotto l’arrivo, abbiamo visto tutta la sua felicità e incredulità. Si è anche goduto gli ultimi 500 metri, nonostante fosse tornato a piovere.
Certo però Cerny presto si ritroverà a piedi. La CCC Sprandi infatti chiuderà i battenti.
«Vero chiuderemo – commenta Missaglia – Ma non è vero che si chiude per motivazioni economiche. CCC è un gruppo molto solido. E’ quotato in borsa, con le scarpe è poco sotto Nike e Adidas, è in salute. Tuttavia per il Covid il titolo ha avuto un forte ribasso e ha dovuto ricorrere ad aiuti statali, quindi per un anno ha preferito interrompere la sponsorizzazione. Abbiamo però la parola che già nel 2022 potremmo tornare. E farlo subito nel WorldTour. Insomma, un anno di attesa».
Scelte complicate
In effetti gli arancio-fluo non sembrano in crisi. Sono alla Vuelta con un team competitivo. E al Giro hanno portato una squadra di attaccanti, guidata da Ilnur Zakarin, però stanco dal Tour de France.
«E’ stata una squadra rimaneggiata – ci disse Missaglia nella prime tappe siciliane – Alcune scelte sono state fatte proprio per dare a tutti la possibilità di mettersi in luce e trovare un contratto per l’anno che verrà».
Ecco spiegato, per esempio, perché al Giro non sia stato portato Alessandro De Marchi. Il Rosso di Buja ha fatto Tour e classiche, inoltre ha già il contratto con la Israel Start-Up Nation per i prossimi due anni. Tuttavia nel suo programma c’era anche il Giro e la scelta di escluderlo ha provocato qualche attrito.
Però grazie anche all’equilibrio e all’esperienza di Missaglia e dell’altro direttore sportivo, Fabio Baldato, la CCC Sprandi se l’è cavata alla grande. Attiva nelle fughe e vincitrice di una tappa.
«Questo ambiente è la nostra passione – dice Missaglia, pro’ per 14 anni e alla CCC dal 2013 – per cui valuterò cosa fare. Avrei anche il posto pronto in azienda, ma preferisco aspettare».