Wepere è sinonimo di eccellenza italiana per sport e wellness

31.05.2024
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SCORZE’ – Il mondo del wellness, dello sport in genere stanno cambiano profondamente. I praticanti di tutte le categorie, dai professionisti, fino ad arrivare ad utenti non più giovanissimi, danno sempre maggiore importanza alla qualità del movimento fisico abbinato alle diverse fasi di recupero. Questo meccanismo era già attivo in epoca pre-Covid, ma durante e dopo la pandemia l’esplosione dell’attività wellness è sotto gli occhi di tutti.

Siamo stati nella nuovissima sede di Wepere, azienda leader nella progettazione e sviluppo di dispositivi elettromedicali per il recupero e potenziamento della performance fisica. Abbiamo intervistato Massimo Marcon, presidente del Gruppo Iacer, che comprende anche la divisione Wepere.

«Iacer è un gruppo che comprende anche I-Tech Medical Division – dice Marcon – ovvero la parte dell’azienda che si occupa dello sviluppo dei dispositivi medicali veri e propri. Wepere è la business unit che si rivolge principalmente a chi pratica sport e wellness. Così come tutto il Gruppo Iacer, ha una mission ben precisa, ovvero migliorare la qualità della vita di un qualsiasi paziente, riducendo il dolore e aumentando la mobilità».

La nuovissima sede del gruppo, a Scorzè
La nuovissima sede del gruppo, a Scorzè
Cosa significa Wepere?

E’ una sorta di acronimo che significa wellness performance recovery e produciamo dei dispositivi al servizio dell’attività sportiva. Wepere nasce ufficialmente nel 2021. Siamo leader in diverse categorie, tra queste c’è anche la pressoterapia, una delle nuove frontiere soprattutto per quanto concerne il recupero. La pressoteria è sempre più utilizata dagli sportivi, non solo professionisti.

Siete leader nella pressoterapia e anche nei dispositivi medicali da utilizzare a casa?

Si, la pressoterapia si è sviluppata tantissimo negli ultimi anni, ma in realtà è dal 2015 che c’è stato un incremento delle richieste. E’ pur vero che siamo testimoni di un aumento esponenziale del numero di persone che praticano sport e wellness. Siamo in un’epoca dove assistiamo ad un cambio importante della cultura, con tutto quello ne consegue per la cura del corpo, del riposo e del recupero. In questa fase c’è stato anche un incremento delle necessità di curarsi da casa. Negli ultimi 10 anni il Gruppo Iacer ha venduto oltre 1 milione di dispositivi per la terapia domiciliare e lo sviluppo di questi prodotti prosegue. A breve lanceremo il dispositivo portatile per effettuare pressoterapia.

Questi dispositivi hanno performance ridotte?

No, non hanno delle prestazioni inferiori, rispetto a quelli che troviamo in un centro medico. Semplicemente hanno delle dimensioni ridotte e sono trasportabili, con un’efficacia terapeutica dimostrata e certificata.

E’ necessario creare una cultura informativa?

E’ necessario, prima di tutto bisogna fare cultura e informazione. E’ un concetto che arriva proprio dalla categoria medicale. Prima si fa informazione, con un medico, un preparatore e/o un fisioterapista, non è solo una questione di vendita e business. Per questo puntiamo fortemente sulla cultura informativa sulla preparazione e sul recupero come parti integranti e fondamentali dell’allenamento, partendo dalle esigenze e dagli obiettivi che caratterizzano la ricerca della massima performance.

Avete utilizzato questa strategia anche nella collaborazione con il Team Bardiani?

Sì, esattamente. Abbiamo cercato di capire quali fossero le loro esigenze e potenzialmente quelle del ciclismo in genere, per sviluppare degli strumenti adatti al ciclista che necessita di recupero e supporto.

A chi si rivolge Wepere?

Al wellness e a tutte le disciplie sportive, non solo ai professionisti. Più in generale alle categorie di praticanti endurance. Penso al ciclismo, al triathlon, sport dove il recupero è una componente fondamentale e fa parte del training, ovvero una fase dell’allenamento dalla quale non si può prescindere. Siamo molto concentrati sul ciclismo.

Il nuovo ciclismo è importante per voi?

Il ciclismo così come è evoluto e come lo vediamo oggi è un vettore importantissimo. Si sperimenta e ci si informa, è una disciplina votata al miglioramento costante delle prestazioni, del benessere ed è uno sport dove si è capito quale è il peso reale del recupero, del riposo e della cura di ogni dettaglio.

Cosa ha significato per voi il periodo Covid?

Wepere è nata in un momento in cui la pandemia stava uscendo dal momento critico, ma è vero che in quel periodo il Gruppo Iacer ha raddoppiato il fatturato.

Dispositivi Wepere pronti per uscire dall’azienda
Dispositivi Wepere pronti per uscire dall’azienda
Collaborate con Università e spacialisti del settore?

Abbiamo attive numerose collaborazioni con Università italiane ed europee, con poli ospedalieri e con specialisti di diversi settori, anche in ambito sportivo. La nostra collaborazione non tiene conto solo ed esclusivamente della fornitura dei sistemi medicali, ma utilizza feedback e riscontri per lo sviluppo dei prodotti. Nel ciclismo la nostra collaborazione con il Team VF Group-Bardiani non pensa solo ad una sponsorizzazione, per noi è una sorta di piattaforma di studio, sviluppo e ricerca.