CASTELLO DI BRIANZA – Il marchio di abbigliamento Veloplus e il negozio Cicli Spreafico hanno fra loro tanti punti di contatto. Le loro sedi, entrambe collocate nel cuore della Brianza, distano solo poche centinaia di metri l’una dall’altra. A unirne le storie non c’è però la sola vicinanza geografica. Il vero punto di contatto è rappresentato infatti dalla presenza di una famiglia che fa dell’amore per il ciclismo e per il proprio lavoro un vero punto di forza. Stiamo parlando della famiglia Spreafico.
A creare il negozio ciclo è stato Maurizio Spreafico, un passato da corridore professionista e la voglia di trasferire la propria passione in un negozio di biciclette, una volta sceso di sella. Da più di vent’anni Cicli Spreafico è un punto di riferimento per tutti gli appassionati di ciclismo della Brianza e non solo.
Il marchio Veloplus è decisamente più giovane, essendo nato nel 2007 per volontà dello stesso Maurizio e di sua moglie Paola. Purtroppo dal 2013 Paola non c’è più, portata via da un male incurabile. A ricordarla oggi c’è oggi un team di ciclismo femminile voluto fortemente dai suoi figli: Matteo, Alice e Erika. Il nome della squadra è PINKWAVE Cicli Spreafico e a raccontarci qualcosa di più è Matteo.
Che cosa vi ha spinto a creare un team femminile ?
Quest’anno sono passati dieci anni dalla scomparsa di mia mamma. Volevamo fare qualcosa che la ricordasse. Abbiamo allora deciso di creare un team composto da sole donne con mia sorella Alice nel ruolo di presidente.
Ci può spiegare meglio il progetto PINKWAVE?
Volevamo fare qualcosa che ricordasse mia mamma, ma nello stesso tempo che favorisse azioni concrete legate ad una malattia terribile come il tumore. Grazie alla mia compagna Giulia siamo entrati in contatto con LILT, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ed oggi il logo dell’associazione è ben in evidenza sulla maglia del team.
Come si sviluppa l’attività della squadra?
Il team è oggi un punto di incontro, una vera community, per tutte le ragazze che desiderano pedalare in compagnia e nello stesso tempo promuovere un messaggio importante, come quello della prevenzione. Anche per questo promuoviamo delle pedalate finalizzate a raccogliere fondi da destinare alla ricerca. Non manca naturalmente anche un po’ di agonismo, come è giusto che sia. Alcune ragazze del team partecipano infatti alle granfondo raccogliendo anche ottimi risultati.
Veloplus e Cicli Spreafico sono fortemente uniti in questo progetto. In che modo esattamente?
Come Veloplus abbiamo realizzato la divisa del team. Cicli Spreafico, anche per desiderio di mio papà Maurizio, è sponsor della squadra e fornisce il supporto meccanico alle biciclette delle ragazze.
Può dirci qualcosa di più sulla divisa che avete realizzato?
L’abbiamo sviluppata in collaborazione con l’azienda Corno Fabrics che ci ha fornito i tessuti. Come Veloplus abbiamo curato il suo disegno e la realizzazione. E’ una divisa pensata e realizzata per donne. Nasce infatti dalla collezione Veloplus dedicata al mondo femminile. La maglia è “pulita” ed ha un bell’impatto visivo, di certo in gruppo non passa inosservata. Sicuramente ha avuto il suo peso nell’attrarre molte ragazze che ci hanno chiesto di poter entrare a far parte della nostra squadra.
Durante l’anno prevedete alcune iniziative particolari per rafforzare la community legata al team?
Durante l’anno organizziamo diversi Training Camp, degli eventi di più giorni creati con lo scopo di stare assieme, varie pedalate in Brianza e qualche aperitivo. Tutto questo sempre per dare modo alle ragazze di incontrarsi tra loro. All’ultimo training camp le ragazze hanno creato una raccolta fondi tramite LILT e hanno raccolto quasi 2.000 euro.
A proposito, quante ragazze fanno oggi parte del team?
Attualmente sono 25. Mi piace sottolineare il fatto che non abbiamo fatto nessuna campagna per promuovere il team. Sono arrivate tutte da sole, attraverso il passaparola, attratte sicuramente dalla bellezza della maglia, ma soprattutto del messaggio che il team vuole proporre. La nostra è un’onda rosa che porta con sé un bel messaggio.