PUNTA ALA – Il contesto che abbiamo trovato una volta arrivati sulla spiaggia toscana ci ha fatto piombare in qualcosa di davvero nuovo. L’evento Unpaved Roads a cui abbiamo preso parte è un mix di sapori tra ciclismo, convivialità e natura. Prima di noi quest’aurea l’ha notata rh+ che ha deciso dopo un primo anno da sponsor di diventare main sponsor e supportare questo evento dedicato al mondo gravel.
Due giorni, uno per conoscersi e uno per pedalare. Senza numeri attaccati sulla schiena, solo tu, la tua bici, l’abbigliamento tecnico e la voglia di buttarsi all’avventura.
«L’anno scorso sia per noi – spiega Andrea Pizzi, Marketing and Communications Manager di rh+ – sia per gli organizzatori è stato l’anno zero. Abbiamo deciso di entrare nel gravel perché avevamo una collezione dedicata sia uomo sia donna. Loro partivano con questo format nuovo che a noi è piaciuto subito, prima di tutto perché non si parla di una gara».
rh+ per Unpaved Roads
Arrivato al secondo anno dalla sua nascita, Unpaved Roads ha già dimostrato di saper stregare gli appassionati con itinerari mozzafiato e un organizzazione innovativa. Per rh+ questo evento è stato un assist per poter abbracciare un’idea di ciclismo che il brand stava già trasferendo su tessuto da qualche tempo.
«Ci si rivolge ad un target – prosegue Pizzi – che vive il gravel con il vero spirito di questa disciplina, quindi non c’è l’ossessione del cronometro, non c’è l’ossessione della performance finalizzata alla classifica. Ma l’approccio è quello di voler fare un bel giro in gravel con gli amici, dove ci si ferma ai ristori e ci si gode la giornata in sella.
«Ci sono anche tante donne. Quindi c’è anche un target diverso che apre al mondo femminile in un modo completamente diverso. Perché togliendo la gara e la competizione si ha una risposta totalmente differente. Chi si iscrive a eventi come Unpaved Roads cerca questo. Il godersi quello che c’è intorno, godersi l’evento, godersi le persone, godersi il posto. Arrivano quasi tutti il giorno prima. Perché? Perché si vogliono proprio godere il weekend. Dopo il giro infatti nessuno fa la doccia e scappa perché si mangia ancora e si sta insieme. E’ un mondo diverso ed è il target che noi vogliamo vestire perché è non è interessato alla performance cronometrica ma è interessato al capo performante».
Un approccio differente
Per rh+ lo sviluppo del capo è uno degli assi su cui si fonda l’azienda. Per loro creare e progettare un abbigliamento che supporti il ciclista in ogni esigenza è un dogma.
«Parliamo infatti di un abbigliamento con materiali molto morbidi e nello stesso tempo tecnici, che si asciugano bene e in fretta e che hanno tutte le performance di un tessuto tecnico. Un altro aspetto che valorizza la maggior parte dei nostri capi gravel è che sono interamente riciclati, soprattutto le maglie.
«Chi decide di iscriversi a questi eventi è interessato anche ad avere, oltre al campo tecnico, un modello di maglia o pantaloncino che abbia dei colori particolari con delle nuance un po’ diverse. Quindi vuole anche vestirsi per distinguersi dal classico granfondista che mette la maglia del team della squadra. Spesso queste maglie non sono poi di grandissima qualità».
Il gravel per rh+
Noi abbiamo pedalato sui magnifici panorami offerti dal contesto toscano, tra Punta Ala e Castiglione della Pescaia. Indossavamo i modelli della linea gravel di rh+, i quali ci hanno impressionato per qualità dei materiali e comfort. Per l’azienda italiana infatti il gravel è una disciplina stimolante e nuova.
«Quest’anno stiamo puntando tanto sul gravel. Abbiamo individuato questo target – riprende Pizzi – e ci ha stimolato molto. Anche perché poi si travasa nella strada perché comunque chi fa gravel non è detto che poi non utilizzi anche la bici da strada, anzi. Questo ti permette di intercettare una tipologia di ciclista che acquista anche la maglia aereo o la climber o la la nostra super light che sono maglie prevalentemente da strada.
«L’anno scorso come detto era l’edizione zero, anche se loro non sono inesperti perché sono gli organizzatori della North Cape e del Tuscany Trail, quindi hanno una grossa esperienza soprattutto nell’organizzare eventi che hanno un indirizzo più turistico che agonistico. Ci siamo trovati in perfetta sintonia e mi è piaciuto l’atteggiamento. Così da quest’anno abbiamo deciso di fare il salto da sponsor a main sponsor».