“Ride to cut”: è questo l’efficace slogan che sintetizza l’impegno a tutto tondo del brand spagnolo Gobik nei confronti dell’ambiente. A proposito, lo staff della comunicazione di Gobik ha ideato un logo identificativo, visibile su quasi tutti i capi della prossima collezione estiva.
Ma non solo attenzione e salvaguardia dell’ambiente. Con il motto “Ride to cut”, Gobik ha difatti voluto dare un nome ad un movimento che spazia in diverse direzioni. Non solamente l’ambiente, ma anche il prodotto e le aree, sia sociali che lavorative, strettamente legate all’attività dell’azienda.
«L’essenza di questo nostro profondo impegno consiste nel dare valore a qualcosa che già da anni pratichiamo e che non avevamo comunicato in modo formale – ha dichiarato Alberto García, CEO e cofondatore di Gobik – e proprio attraverso questa comunicazione oggi vogliamo sensibilizzare la società su queste importanti e delicate tematiche».
«Questa rivoluzione, che nasce dall’interno di Gobik – ha replicato José Ramón Ortín, CEO e cofondatore di Gobik – vuole trasmettere in modo inequivocabile il concetto che il nostro marchio s’impegna sia nei confronti della società, sia nei confronti dell’ambiente, in un momento in cui tutti noi stiamo acquisendo sempre maggior consapevolezza in merito a queste sensibili tematiche».
Una missione a 360 gradi
Nell’ottica dell’imminente lancio della prossima collezione estiva Warm23, Gobik ha esteso le premesse di “Ride to cut” a quasi tutto il catalogo. Dando così vita ad un’ampia proposta di capi confezionati con almeno il 60% di materiali riciclati. Proprio in virtù di questo traguardo, tutti i capi “coinvolti” avranno un piccolo logo che ne identificherà l’origine, a partire da questi materiali riciclati, unitamente ad una piccola scritta che esprimerà l’impegno del brand trasferendolo direttamente sul capo.
Inoltre, anche la riduzione dell’etichettatura sarà altrettanto evidente. Sarà presente un unico “label” per capo, sul quale si riporteranno tutte le informazioni necessarie, e un codice QR che rimanderà alla pagina web di Gobik. Da aggiungere, e mettere in evidenza, anche il packaging: che sarà coerente con il messaggio, preferendo buste e carta di origine riciclata e riciclabile…
Il tema “Ride 2 cut” di Gobik ambisce ad espandersi realmente a 360 gradi, e pertanto non si limiterà solo ed esclusivamente al tema dell’abbigliamento. Proseguirà pertanto il percorso intrapreso, con azioni già avviate da tempo, per le omologazioni Standard 100 by OEKO-TEX per assicurare che fili, tessuti o materiali espansi non contengano alcun elemento nocivo per la salute. E proseguendo in questa direzione, va fatto notare che Gobik ha sempre dato e continuerà a dare precedenza a fornitori vicini che riducono l’impatto che comporta la logistica della fornitura, introducendo in modo parallelo il sistema “bluesing” che mette la sicurezza delle persone, e la riduzione dell’impatto ambientale, al centro delle priorità. In questo senso Gobik concentra la sua attività a Yecla, il suo luogo d’origine, all’interno di una sede il cui funzionamento si basa sull’autoconsumo grazie ad una generosa dotazione di pannelli solari.