Elisa Longo Borghini riconferma il gradino più alto del podio al Giro d’Italia Women, dopo la vittoria del 2024. Grinta e forza, ma team differente e bici diversa, con una serie di cambiamenti (non banali) anche per quanto concerne la componentistica.
Abbiamo chiesto alla nostra campionessa Italiana di raccontare la sua Colnago V5Rs, qualche chicca adottata durante la corsa rosa e se ha “patito” il cambio della dotazione tecnica. E’ interessante sottolineare, come succede anche in ambito maschile, il fatto che gli atleti di oggi cambino raramente le scelte durante la stagione: le eventuali variazioni sono (più che altro) relative ad un adeguamento della scala rapporti, in base al tracciato.


Ti abbiamo visto sempre con la V5Rs, c’è un motivo dietro questa scelta?
E’ il modello con il quale mi trovo più a mio agio ed a pieno su ogni tipologia di terreno. Veloce quando deve essere veloce, agile e perfetta per la salita.
Ci puoi descrivere le configurazioni che utilizzi?
La scala posteriore dei pignoni resta sempre 11/34, mentre chiedo di apportare delle variazioni sul plateau anteriore, in base alle caratteristiche del percorso. Ad esempio: ho utilizzato la combinazione 54/36 per la maggior parte delle tappe del Giro e solo per la frazione del Monte Nerone ho chiesto il binomio 52/36. Diciamo per avere un margine di sicurezza più ampio e non rischiare di scendere troppo con il numero delle pedalate.


Pedivelle sempre da 170 millimetri?
Rimango fedele alle 170.
Per quanto riguarda ruote e tubeless?
Le ruote che preferisco sono le 4.5, abbiamo le Enve, difficile che vada su un altro modello. Solitamente sono con i tubeless da 30, ma anche in questo caso ho chiesto una variazione in vista della tappa del Monte Nerone. Ho utilizzato la sezione da 28.
Manubrio stretto?
Non troppo, direi giusto per le mie caratteristiche, un Enve integrato largo 37 sopra e 39 sotto.


Rispetto all’anno passato, restando in ambito tecnico, è tutto diverso. Hai avuto difficoltà ad adattarti?
Decisamente no ed è un vantaggio non da poco. Salire in bici e trovarsi immediatamente a proprio agio permette di accorciare i naturali tempi di assestamento. Anche per quanto concerne le trasmissioni, da Sram a Shimano, il cambiamento è stato semplice.
Anche per il bike fitting?
Ne ho fatti solo un paio e anche questo aspetto la dice lunga su quanto mi trovi a mio agio con la geometria delle bici.