Il riposo prima della crono: la ricetta di Bartoli per Tiberi

19.05.2025
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Ce ne aveva parlato Damiano Caruso qualche settimana fa dell’importanza del giorno di riposo all’alba della crono di Pisa. «Avere una prova contro il tempo dopo una giornata di riposo non è semplice – ci aveva detto il siciliano – gli uomini di classifica dovranno gestire al meglio la pausa per non arrivare con le gambe imballate e perdere tempo».

Il Giro d’Italia è lungo e pieno di insidie e spesso queste si nascondono nei momenti più inaspettati. Avere una giornata di stacco può essere utile per la mente, ma un tranello per le gambe. Incuriositi dalla gestione di questo momento particolare, siamo andati direttamente da Michele Bartoli. Il toscano, che a Lucca è di casa, è il preparatore di Tiberi e Caruso, tra gli altri. I due italiani della Bahrain Victorious al momento sono entrambi in classifica e proprio la crono di domani farà da spartiacque. Dopo la tappa di Siena (foto di apertura), il ciociaro al momento si trova in terza posizione a 17″ da Ayuso e 1’30” da Del Toro.

Nell’unico arrivo in salita Tiberi si è fatto trovare pronto, ma il Giro deve ancora prendere forma
Nell’unico arrivo in salita Tiberi si è fatto trovare pronto, ma il Giro deve ancora prendere forma
Entriamo subito nel dettaglio, come si gestisce la giornata di oggi per Tiberi?

Il riposo completo è sempre sconsigliato. Meglio fare un’uscita in bici e restare attivi. Se ci si ferma dopo dieci tappe il rischio è di fare come quando una macchina sbatte contro un guardrail, ovvero che si distrugga tutto. In questo caso parliamo del lavoro fatto.

Spiegaci meglio…

Il fisico degli atleti durante il Giro è abituato a certi ritmi e determinati sforzi. Fermarsi completamente vorrebbe dire arrestare un processo e cambiare di colpo il metabolismo. Di base non contemplo l’idea di non fare nulla, il mio concetto di “riposo attivo” vuol dire comunque prendere la bici.

Nel giorno degli sterrati Tiberi ha guadagnato 7″ su Ayuso e 1′ e 22″ su Roglic, un bottino importante in vista della cronometro di domani
Nel giorno degli sterrati Tiberi ha guadagnato 7″ su Ayuso e 1′ e 22″ su Roglic, un bottino importante in vista della cronometro di domani
Cosa si deve fare?

A mio avviso c’è da inserire una buona pedalata con qualche lavoro, come la produzione di lattato e altre piccole cose. Con Antonio (Tiberi, ndr) parliamo di pedalare un paio d’ore, anche due ore e mezza, e nell’uscita inseriamo qualche attivazione in salita.

Il rischio è di non avere una prestazione all’altezza?

Se un corridore potenzialmente ha nelle gambe una cronometro da 400 watt medi e la conclude a 380 watt è un problema. Per come la vedo io questa è anche la prima crono vera del Giro, quella di Tirana era atipica ed è emerso chi ha avuto voglia di rischiare un po’ di più.

La crono di Tirana ha lasciato poco spazio al motore degli specialisti
La crono di Tirana ha lasciato poco spazio al motore degli specialisti
Quindi il giorno di riposo diventa un’altra tappa?

In un certo senso sì. Non per gli sforzi in bici ma per la routine: colazione, bici, massaggi e certamente una parte di recupero. Il Giro fino a ora non è stato estremamente impegnativo, quindi oggi Tiberi farà la sua classica uscita di attivazione con un po’ di lavoro in Z3. Starà in bici tra le due ore e le due ore e trenta.

Che idea ti sei fatto per questa cronometro, pensi sia adatta a Tiberi?

E’ un percorso molto dritto, quindi la sua buona aerodinamicità può sicuramente essere sfruttata al meglio. Poi c’è una salita praticamente impercettibile, all’uno o 2 per cento. Lì ci sarà da spingere e Tiberi è molto bravo anche sotto quell’aspetto. La discesa è breve, brevissima, con quattro curve da fare in velocità. Concede un breve respiro e poi ci si rimette sul rettilineo e si spinge ancora. E’ sicuramente una cronometro da specialisti che può scavare dei grandi distacchi, per questo è importante arrivare pronti.