Non poteva certamente mancare il contributo di Guerciotti al gravel, soprattutto nel top di gamma. Il telaio Brera, prodotto dai maghi del ciclocross, si va infatti ad aggiungersi al modello Greto. E’ realizzato con fibre di carbonio ad alto modulo e pesa 1,270 chili. In carbonio monoscocca è anche la forcella. Fra le particolarità che saltano agli occhi, la sagomatura dei foderi orizzontali e del piantone che, avviandosi verso la scatola del movimento centrale, cambiano forma e sezione. Il piantone si schiaccia e anche se questa bici è montata con il monocorona, c’è la possibilità di utilizzare anche un deragliatore. Il carro posteriore invece ha foderi orizzontali schiacciati e rigidi, mentre un ponticello di rinforzo in alto rende più compatta la struttura. La bici ha i freni a disco con pinze flat mount e non si pone limiti, pronta a sfidare qualsiasi terreno.
Molto interessante lo schiacciamento dei foderi e del piantone Un solo comando al manubrio, il deragliatore infatti non c’è
Ekar, una sicurezza
Equipaggiata con campagnolo Ekar 1×13 (la guarnitura si può scegliere fra 38-40-42-44, mentre i pacchi pignoni disponibili sono tre: 9-36, 9-42 e 10-44) la Guerciotti Brera offre il vantaggio di esplorare itinerari fuoristrada in totale armonia e comfort. Singolare per chi non ha l’occhio allenato rendersi conto che il comando al manubrio è solo uno, dato che c’è da controllare soltanto il deragliatore posteriore. Ugualmente il manubrio presenta una svasatura che consente di applicare una borsa. Per aumentare la rigidità dell’insieme, in linea con gli ultimi orientamenti, si è scelto il montaggio con perno passante. Le uniche resistenza a questa soluzione vengono purtroppo soltanto dalla strada, mentre gravel e mountain bike l’hanno sposata da un pezzo.
Il telaio è disponibile in cinque misure, da Xs a Xl.