Come nasce il calendario? Il ruolo, centrale, del preparatore

16.12.2024
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Ogni stagione ha una preparazione meticolosa che parte molti mesi prima del via ufficiale. Per le squadre WorldTour, stilare il calendario degli impegni rappresenta un momento cruciale. Non si tratta solo di incastrare corse e date, ma di progettare una strategia che consideri le esigenze del team, i dati fisiologici e le richieste personali degli atleti. Maurizio Mazzoleni, sport manager e responsabile dell’area performance dell’Astana-Qazaqstan, ci racconta questo lavoro dietro le quinte durante il ritiro invernale della squadra in Spagna.

La stesura del calendario non si limita a una semplice programmazione: è un mosaico complesso in cui ogni pezzo deve combaciare per garantire che gli atleti siano al massimo della forma nei momenti decisivi della stagione. Questo processo richiede mesi di lavoro e la collaborazione di diverse figure professionali: preparatori, direttori sportivi, medici e gli stessi corridori. Vediamo come prende forma una stagione agonistica.

Il dialogo è importantissimo per Mazzoleni che qui è con Ballerini
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Maurizio, mi hai detto che questo ritiro rappresenta un momento cruciale per la stesura dei calendari. Ci spieghi il tuo ruolo in questo processo?

Ricopro il ruolo di sport manager, il che significa che coordino le attività dell’area performance e quelle organizzative della squadra. Questo comprende non solo la pianificazione dei calendari, ma anche il lavoro con tutte le figure che ruotano attorno all’atleta: direttori sportivi, medici, preparatori, e così via. L’obiettivo è strutturare al meglio ogni aspetto per iniziare la stagione con basi solide.

In che modo viene stilato un calendario? C’è una fase di raccolta dati o è tutto deciso qui, durante il ritiro?

La stesura del calendario è un lavoro complesso e strategico, che inizia mesi prima. Già da ottobre si valutano gli obiettivi della squadra per la stagione successiva. Nel nostro caso, l’obiettivo principale è accumulare più punti possibile per mantenere la posizione nel WorldTour. Questo ci porta a scegliere con attenzione le competizioni migliori per i nostri atleti, considerando sia le loro caratteristiche che le possibilità di ottenere risultati. Durante il ritiro, finalizziamo il lavoro iniziato nei mesi precedenti, combinando dati fisiologici, esperienze pregresse e input dai direttori sportivi.

I ragazzi del team in Cina per un impegno istituzionale con il nuovo sponsor X-Lab: hanno già iniziato la loro stagione con il ritiro in Spagna
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Hai parlato di punti UCI: come si scelgono le gare e gli atleti per ogni competizione? Non è detto che il miglior atleta lo si porti alla corsa più importante, magari te lo giochi laddove ha maggior possibilità di fare bene, giusto?

Esatto. La scelta si basa su diversi fattori. Valutiamo la forma fisica prevista degli atleti, le loro statistiche e il tipo di gara. Come dicevo, non sempre è utile schierare il corridore migliore nella corsa più importante. A volte è più efficace puntare su gare di livello inferiore, dove le probabilità di ottenere punti sono maggiori come dicevate. Ad esempio, se un nostro corridore ha più chance di vincere una corsa ProSeries rispetto a una gara WorldTour, potrebbe essere più utile mandarlo lì. Però vorrei dire che non siamo i soli ad adottare ormai questa strategia

Chiaro…

E’ un metodo ormai utilizzato da tutte le squadre, anche quelle di vertice. Strutturare la stagione in modo scientifico aiuta a ottimizzare i risultati. Ad esempio, ci sono atleti di punta che vengono gestiti per massimizzare il punteggio in eventi specifici, evitando di sovraccaricarli con troppi grandi giri. Guardate la UAE Emirates l’anno scorso proprio con Ulissi (oggi in Astana, ndr). La chiave è la pianificazione mirata.

Quanto conta il parere del corridore nella stesura del calendario?

Il parere del corridore è fondamentale. Alla fine, sono loro a correre e devono sentirsi motivati. Se un atleta manifesta una preferenza per una determinata gara, cerchiamo di accontentarlo, compatibilmente con gli obiettivi della squadra. Spesso, questa preferenza deriva da un legame particolare con la corsa o dalla voglia di riscatto. Durante il primo incontro di team building a ottobre, abbiamo intervistato tutti i nostri 30 corridori per conoscere le loro esigenze e preferenze. Partendo da lì, abbiamo lavorato per incastrare le loro richieste con le nostre strategie.

Per arrivare a momenti così (qui la vittoria di Syritsa al Langkawi) dietro c’è una programmazione certosina
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Una volta stabilito il calendario, come si procede?

Dopo aver definito il calendario, ogni atleta riceve un programma personalizzato. L’allenatore sviluppa il piano di allenamento in base agli obiettivi stagionali, il direttore sportivo fornisce supporto logistico e il medico monitora lo stato di salute. Questo lavoro d’équipe è fondamentale per preparare al meglio gli atleti. Ovviamente, durante la stagione possono verificarsi imprevisti come infortuni o malattie, ma avere una struttura solida permette di adattarsi rapidamente.

Qual è il ruolo del medico in questa fase?

Il medico non interviene direttamente nella scelta delle competizioni, ovviamente, ma è informato sul calendario e sui carichi di lavoro previsti. Il suo compito è garantire la miglior assistenza possibile agli atleti, sia in caso di necessità, sia come supporto durante le fasi di preparazione più intense. In generale avere un piano ben strutturato è fondamentale, ma altrettanto importante è saperlo adattare alle circostanze. Ogni atleta ha esigenze diverse e ogni stagione presenta sfide imprevedibili. Lavorare in squadra e mantenere un dialogo aperto con gli atleti è la chiave per ottenere i migliori risultati.