Che bello questo Tiberi. E per il podio non si nasconde

22.05.2024
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PASSO BROCON – «Faccio il tifo per Antonio Tiberi», ha detto al microfono del Giro d’Italia Yeman Crippa, campione dell’atletica e grande speranza azzurra per la maratona di Parigi. Mancavano meno di 8 chilometri all’arrivo e il corridore della  Bahrain-Victorious ancora doveva farsi vedere. L’investitura del collega campione gli farà effetto.

Qualche minuto dopo, il laziale si è messo senza paura a dettare il ritmo una volta che Pogacar ha accelerato. E’ risalto da dietro con una certa “spavalderia” e ha fatto la sua corsa. Il fatto che abbia vinto la volata degli inseguitori la dice lunga sul suo stato di forma.

Tiberi sul podio scortato da Yeman Crippa. Con il finale di oggi, porta da 24″ a 41″ il vantaggio su Arensman per la maglia bianca
Tiberi sul podio scortato da Yeman Crippa. Con il finale di oggi, porta da 24″ a 41″ il vantaggio su Arensman per la maglia bianca

Prova solida

Oltre alle parole d’incitamento a distanza di Crippa, quel che ha fatto effetto a Tiberi sono state soprattutto le sue buone, per non dire ottime, sensazioni.

«Oggi è stata ancora una giornata molto positiva per me – ha detto Tiberi – Soprattutto per essere alla terza settimana devo dire che la gamba e la condizione sono veramente buone. Quindi sono tanto contento. In più sono riuscito a guadagnare ancora dei secondi su Arensman e O’Connor. E questo mi mette positività».

Già ieri verso Monte Pana, Tiberi aveva dato ottimi segnali. Aveva ripreso proprio Arensman senza paura. E la cosa poteva non essere così scontata dopo gli scricchiolii del Mottolino.

«Nell’arrivo di Livigno – riprende Antonio – ho pagato un po’ lo sforzo della crono del giorno prima. Poi a dire il vero già dalla partenza non mi sentivo troppo brillante. Di certo, una cosa che mi ha dato fastidio è stata la sveglia presto di quel giorno: una cosa che io non amo molto. E questo mi ha messo in difficoltà per il resto della giornata».

«In più mi sentivo un po’ pesante. In vista della tappa lunga avevo mangiato molto. Insomma, sono stati un po’ di fattori messi insieme. Ma alla fine sono soddisfatto perché sono riuscito a gestirmi bene. Non ho perso tantissimo quel giorno».

Il laziale per le tappe più dure sta usando una ruota Vision da 37 mm, un prototipo super leggero
Il laziale per le tappe più dure sta usando una ruota Vision da 37 mm, un prototipo super leggero

Testa da campione

E questa è una frase mica da poco. Stefano Garzelli ce lo dice sempre: «In un grande Giro si va forte quando si riesce a limitare al massimo le perdite nelle giornate no». Antonio sembra averla messa alle spalle la sua giornata no. 

E poi c’è un altro aspetto che va sottolineato: la capacità del campione di guardare al bicchiere mezzo pieno. «Sono soddisfatto della gestione». A 23 anni (a giugno) non è cosa da poco. Questo aspetto sta colpendo, in modo positivo, anche i suoi genitori, qui al seguito del Giro. «Sembra che stia tenendo bene la pressione. Sta correndo il suo primo Giro da capitano. Insomma va bene!».

E oggi dopo il traguardo, il primo a “braccarlo” è stato proprio suo padre, neanche si fossero dati appuntamento. Un gesto di assenso da parte di Antonio, una stretta di mano bellissima. La voce emozionata del papà, da una parte. Il grande self control del figlio, dall’altra. 

Tiberi è terzo sull’arrivo del Brocon. Una prova di solidità. In classifica generale è quinto a 10’29” da Pogacar
Tiberi è terzo sull’arrivo del Brocon. Una prova di solidità. In classifica generale è quinto a 10’29” da Pogacar

Self control

Antonio ha lo sguardo presente. Lo sguardo di chi sa dov’è e cosa vuole. E’ la calma fatta persona. 

Lo abbiamo osservato in questi post tappa. Parla sempre con chiarezza, tono pacato e soprattutto sicuro. E’ disponibile con i tifosi. Oggi, per esempio, l’addetto stampa non riusciva a portarlo via perché si fermava con tutti coloro che gli chiedevano un selfie. E poi ha il volto disteso.

Solo Pogacar, credeteci, sta come o meglio di lui. In gruppo inizia a serpeggiare stanchezza. In questi due atleti sembra non esserci.

Grande disponibilità da parte di Antonio, eccolo ai selfie mentre mangia caramelle gommose, ideali per il ripristino degli zuccheri
Grande disponibilità da parte di Antonio, eccolo ai selfie mentre mangia caramelle gommose, ideali per il ripristino degli zuccheri

Podio possibile

E quando gli diciamo che il profilo del Monte Grappa si avvicina, Tiberi non fa una piega. Il terzo posto stasera dista 2’25”.

«Sei consapevole che quella doppia scalata può ribaltare le sorti del podio?», gli chiediamo. E lui: «Eh sì… il Monte Grappa è l’ultima grande difficoltà di questo Giro. E’ davvero duro e ci si arriverà con tanta fatica nelle gambe di tutti. Ma se la condizione continuerà ad essere questa e io quel giorno mi sentirò bene, sicuramente cercherò di fare del mio meglio per provare a raggiungere il podio… che poi non è troppo lontano».

«Se conosco il Monte Grappa? No… ma per fortuna lo facciamo due volte. La prima lo studio e nella seconda vado a tutta».