Guerciotti Silvelle, divertente, funzionale e moderna

06.12.2023
5 min
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Guerciotti Silvelle, la bici da ciclocross della gamma media. Ci piace considerarla come la naturale evoluzione della Lembeek, per impatto estetico, prestazioni e soluzioni tecniche funzionali in ottica agonismo.

Con il modello Silvelle, Guerciotti cala un bel tris. La Eureka CXS resta il top di gamma del catalogo ciclocross, la Madame è la bici versatile per le ragazze, mentre Silvelle è una sorta di (ambizioso) medio di gamma. Anche grazie ad essa, si conferma una volta di più la vocazione crossistica dell’azienda milanese, con un’offerta ampia e davvero interessante.

Silvelle è una bici approvata UCI, un fattore non banale in questa fascia del mercato, quindi adatta a gareggiare anche nelle competizioni internazionali e campionati ufficiali di categoria. L’abbiamo provata.

Una bici compatta il giusto, con una geometria sfruttabile
Una bici compatta il giusto, con una geometria sfruttabile

La Silvelle del test

Una taglia media con il passo complessivo di poco superiore al metro, l’angolo del piantone a 74°, mentre quello dello sterzo è di 72°. Taglia per taglia, ha uno sterzo di dimensioni ridotte (nella taglia in test è di 105 millimetri), che conferma il DNA da ciclocross. E’ buona l’altezza da terra: 25 centimetri (misurati dalla scatola del movimento centrale e con le gomme da 33) che rende la Silvelle facile da portare al di sopra degli ostacoli. Ma il vantaggio principale arriva dall’ampio passaggio per le ruote (forcella e tutto il carro posteriore), fattore che limita gli accumuli di fango. A conferma di questo, abbiamo estremizzato la nostra prova montando anche dei tubeless da 40. Una gravel da gara? Ci può anche stare, ma con tracciati dal chilometraggio contenuto.

La trasmissione è Shimano GRX 812 1×11 (monocorona da 40 denti), le ruote sono Ursus Orion in alluminio (gommate Challenge Grifo Wire) e la sella è di Selle Italia in versione XLR. Piega, attacco manubrio e reggisella (rotondo da 27,2 millimetri) sono in alluminio QTC.

Il telaio e la forcella della Guerciotti Silvelle sono in carbonio. Il peso rilevato è di 8,8 chilogrammi, con un prezzo di listino di 3.885 euro.

Come va

Il primo aspetto che emerge è l’agilità e la facilità con la quale si entra in curva e nei passaggi più stretti, quelli dove è fondamentale chiudere la traiettoria interna. Un fattore da considerare e per nulla banale, non comune a prodotti che cercano di abbinare la tecnica ad un prezzo adeguato.

L’avantreno è piuttosto sostenuto, non troppo rigido e diretto nelle risposte, ma al tempo stesso è stabile e semplice da gestire anche quando la velocità di alza. Non ha mai mostrato del sottosterzo. La Guerciotti Silvelle è un buon compromesso, sia intesa come bicicletta ampiamente sfruttabile dalle categorie giovanili sia per gli amatori che usano il ciclocross come attività invernale.

Il retrotreno è da Dottor Jekyll e mister Hyde, reattivo il giusto e con una lunghezza adeguata (42,5 centimetri) per garantire trazione e “spalmare” i colpi che inevitabilmente si prendono quando si pratica ciclocross. Ha una trazione esemplare, non comune in questa categoria di biciclette. E’ necessario lavorare con la pressione delle gomme e con la tipologia di ruote (per chi pratica abitualmente cx è la normalità), ma la stabilità del carro è “tanta roba”. A nostro parere è merito anche del piantone con una forma non esagerata, che asseconda il comportamento degli obliqui e del loro innesto (che ha una forma particolare). Inoltre, si ha la sensazione costante di pedalare su una bici robusta e sostanziosa, che non guasta mai.

In conclusione

Non è facile trovare una bella bicicletta che si posizioni al di sotto dei top di gamma, fatta bene e moderna, che funzioni bene e gratifichi nelle fasi di guida più tecniche. Guerciotti Silvelle è questa bici. Pur pagando qualcosa nei termini del peso (anche l’allestimento è da considerare), ci troviamo a raccontare un prodotto che alza l’asticella di questa fascia del mercato e lo fa contenendo il prezzo.

Pochi fronzoli, certo alcune soluzioni di design che la rendono accattivante si vedono, ma diventano funzionali anche ad un pacchetto complessivo che vuole abbinare al meglio i diversi componenti. Ci piace immaginare la Silvelle come la naturale evoluzione (anche più performante) della storica Lembeek, bicicletta che ha segnato più di un’epoca per gli appassionati del ciclocross.

Guerciotti