Due ore su Zoom con Androni ed EthicSport. Di cosa si parla?

31.12.2021
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Le 18,30 di ieri sera, quasi cinquanta persone su Zoom fra medici, direttori, staff e atleti dell’Androni (in procinto di diventare Drone Hopper-Androni). Il motivo è il primo incontro con Massimiliano di Montigny, responsabile marketing di EthicSport che dal 2022 fornirà integratori e supporti alimentari alla squadra di Savio. Gianni non c’è, manda a dire di scusarlo.

Fra i cambiamenti per la nuova stagione, questo è uno dei più significativi. I corridori hanno le loro abitudini, i massaggiatori sono abituati a preparare le borracce in un certo modo: il passaggio sarà indolore o comporterà qualche problema? Se ne era parlato in ammiraglia con Ellena nei giorni del raduno di Benidorm.

«Amiamo questo tipo di incontri – comincia Massimiliano – per migliorare la conoscenza del prodotto e creare una collaborazione con la struttura tecnica della squadra. Ci piacerebbe ricevere i vostri feedback dopo che avrete conosciuto i prodotti, per sapere se ci siano accorgimenti da adottare. Nel periodo in cui abbiamo lavorato con la Nippo, abbiamo riscontrato tanti errori e tante abitudini inculcate col tempo. Quello che vorrei dirvi è di sperimentare anche le novità, perché non sempre quel che è stato valido fino a ieri lo sarà domani».

La frase risulterà oltremodo profetica, sarà presto evidente che il professionismo ha esigenze da approfondire e che non è semplice convincere corridori, preparatori e medici a sperimentare soluzioni diverse. La spiegazione comincia.

Benidorm, Marengo, qui con Spezialetti, è parso tra i più curiosi sul recupero post gara
Benidorm, Marengo, qui con Spezialetti, è parso tra i più curiosi sul recupero post gara

Schermo condiviso

Il racconto inizia con la condivisione dello schermo. Si parla dell’idratazione pre, durante e dopo lo sforzo. Viene spiegato un idrosalino energetico di nome PowerFlux che contiene prodotti vasodilatatori: assunto prima della gara, ad esempio una crono, ha un impatto incisivo.

Il pdf riassume i prodotti in base alla fase di assunzione, Massimiliano si sofferma sul SuperDextrin, sul quale invoca i primi feedback. E’ un prodotto brevettato e contiene ciclodestrine a catena ramificata, con un meccanismo di rilascio energetico progressivo.

«Non ripristina i minerali – sottolinea – è solo energetico. In allenamento si potrebbe sperimentare di fare una borraccia da litro con SuperHydro e SuperDextrin. Una volta mescolata, si divide in due borracce più piccole e si ha una bevanda isotonica, che fornisce sali e ciclodestrine».

Chi vuole la caffeina

I corridori ascoltano e il discorso passa alle barrette, che devono essere masticabili, resistere alle temperature e non avere retrogusto fastidioso. «Quello viene dalla chimica – dice Massimiliano – le nostre magari durano di meno, però non contengono conservanti, sono prodotti più puliti».

Si parla di energetici con o senza caffeina. Il dettaglio viene sottolineato per tutti i prodotti a seguire. «Il caffè – dice – non piace a tutti, mentre altri devono stare attenti a non abusarne. EnergiaRapida Professional è un prodotto in tre gusti che ne contiene un quantitativo significativo. E poi c’è EnergiaRapida + un prodotto con impatto veloce. Utile quando senti che stai perdendo lucidità».

Righi va al sodo

Prodotti e proprietà. Il discorso va avanti, pensiamo che al di là delle parole saranno l’uso e il riscontro degli atleti a dare la prima svolta. E infatti Daniele Righi interrompe con una domanda.

«Possiamo organizzare con i dottori e con il nostro preparatore Borja – chiede – un vademecum che può servire a noi in ammiraglia nelle varie situazioni? In modo che abbiamo borracce già pronte».

«Con i dottori – spiega Massimiliano – c’è da fare delle scelte per individuare i prodotti più utili in base alle esigenze dei singoli atleti, non credo che tutti abbiano le stesse esigenze…».

Zuccheri subito pronti

Chiamato in causa, il dottor Andrea Giorgi prende la parola. «Abbiamo visto tanti prodotti – dice – in assoluto ci serve qualcosa per massimizzare l’uso degli zuccheri. Se si crea una situazione come quella di Van der Poel alla Tirreno, difficilmente si riesce ad aprire le barrette, per cui può servire un prodotto che basti da sé. Capisco la richiesta di Righi, perché il corridore in certi momenti non è lucido. Ci sono in giro prodotti con grande quantità di carboidrati e anche isotonici».

Gli altri prodotti

Di Montigny ascolta e chiede che gli si facciano i nomi. «Se riuscite a darmi i nomi e la composizione – rilancia – possiamo parlare con la produzione e intervenire. Proviamo a cambiare punto di vista. Descrivetemi le vostre esigenze, definiamo il tipo di gare e di situazioni e noi cercheremo di offrire le varie opzioni. Si riesce a fare a stretto giro di posta. Per noi è un valore aggiunto importante. E alle prime gare verifichiamo tutto».

Il preparatore Borja, con Benedetti ed Eduard Grosu
Il preparatore Borja, con Benedetti ed Eduard Grosu

Carboidrati esagerati

Stuzzicato dall’Abruzzo da cui risponde, Stefano Di Zio comincia a parlare di prodotti e intanto mangia pizza e beve prosecco. «Un prodotto che si usa tanto – dice – ha una quantità di carboidrati esagerata. Si può avere qualcosa del genere da EthicSport?».

Massimiliano risponde e non si secca, anzi forse se lo aspetta che gli propongano confronti con altre aziende. «Sto guardando ora – dice – ma approfondiamo per vedere se in realtà quel che proponiamo noi non sia meglio. SuperDextrin è di un altro livello e magari quello che si usa tanto in giro è frutto del marketing. Le farmacie e i negozi sono pieni di prodotti. Se prendo qualcosa che poi dà problemi di digeribilità, i vantaggi vanno a farsi benedire. Bisognerà partire dalla palatabilità…».

Antidoping in agguato

C’è sempre l’antidoping in agguato e così il dottor Giorgi chiede se EthicSport sia collegata a Informed Sport, una piattaforma Android e iOS, che permette agli atleti di verificare se il prodotto acquistato sia in regola. «C’è sempre la paura di inciampare in qualche ingrediente irregolare – dice – e con questo loro possono inserire i dati e avere una risposta attendibile».

Massimiliano prende nota e promette che riferirà per capire la fattibilità della richiesta. Dice di aver lavorato con Informed Sport quando hanno sponsorizzato i mondiali di Mtb all’Elba e chiederà di inviare gli stessi documenti per verificare la possibilità di farlo.

Solo sali, si può?

Ancora Giorgi fa notare che i corridori sono curiosi di sapere il rapporto tra fruttosio e isomaltulosio e che con il caldo sarebbe utile sviluppare dei prodotti a base di mentolo, come altre aziende stanno già facendo. Poi la parola passa al dottor Maurizio Vicini, il medico più esperto del team che finalmente ha risolto i problemi di collegamento.

«Abbiamo esaminato i prodotti che ci avete mandato – dice – e abbiamo qualche dubbio su un aspetto. Durante la corsa, i massaggiatori preparano le borracce. Abbiamo visto il SuperHydro che contiene elettroliti e anche carboidrati. Se volessimo solo un prodotto a base di sali, è possibile? Serve per sapere che ci sono borracce univoche, di sali e di maltodestrine».

La domanda provoca un istante di silenzio. «Così su due piedi, la risposta è no, non ci era mai stato chiesto», replica Di Montigny.

«In Sudamerica – entra anche Giorgi – i corridori vogliono solo sali. E’ più semplice avere un prodotto che contiene solo sali, avendo già fatto a parte il calcolo degli zuccheri. E’ più facile da gestire».

Fase di stallo, la situazione è chiara. «Ora non è possibile – dice Massimiliano – ma secondo me, quando ci avrete comunicato tutte le vostre esigenze e avrete sperimentato i nostri prodotti, supereremo questa fase».

Cosa mettere nelle borracce? Qui Ravanelli con le maltodestrine
Cosa mettere nelle borracce? Qui Ravanelli con le maltodestrine

Abitudini e marketing

Ellena, abituato a guidare la squadra e anche i discorsi, getta il salvagente. «La borraccia per il sudamericano è di sali – dice – probabilmente a causa del marketing di Gatorade che anni fa sbarcò laggiù e creò l’abitudine. Dobbiamo lavorare sulla nostra cultura interna. Come per certi gel, di cui non farebbero a meno. Gli ho fatto vedere che sono a base d’acqua, ma sono le mie parole contro il marketing delle grandi aziende».

Proteine e recupero

Si va avanti con Marengo a chiedere in che modo si gestisca il recupero. Il pasto subito dopo. Le proteine. E i ramificati che secondo Ethic Sport è meglio assumere prima di andare a letto, perché la ricostruzione inizi nelle ore del vero recupero corporeo.

«Il recupero è vario e soggettivo – spiega il dottore – il vostro prodotto è un ottimo prodotto, ma va associato al fattore temporale. Bisogna convincere i ragazzi a iniziare il recupero subito dopo la corsa».

Grosu ambasciatore

Il resto sono domande di ordine pratico. Dal prezzo d’acquisto dei prodotti per l’uso personale, fino a Grosu che chiede se ci sia modo di farli arrivare in Romania. Il discorso interessa, al punto da ipotizzare che il velocista possa diventare una sorta di testimonial per il suo Paese. La chiosa finale spetta nuovamente a Ellena.

«Ho partecipato a tanti meeting di questo tipo – dice – e so che le aziende del settore sono molto rigide. E’ la prima volta che vedo questa disponibilità a modificare i prodotti in base alle nostre esigenze. E’ un grande inizio. Vi manderemo subito le nostre richieste. Per il momento ci salutiamo. E buon anno a tutti!».

Miguel Angel Lopez, un sassolino tira l’altro

21.10.2021
6 min
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Lopez ha tante cose da dire. E anche se parrebbe aver firmato un accordo con la Movistar per non parlare più di alcune, sulle altre vuole fare le sue precisazioni. Il contratto con l’Astana ha il sapore del ritorno a casa, ma sul passato con la Movistar restano domande, dubbi e ombre. Il ritiro dal Tour e quello ancor più eclatante dalla Vuelta, seguiti dalla rottura del contratto, restano punti dolenti. Il collegamento video con la Colombia è una delle poche eredità utili del Covid e il discorso entra subito nel vivo.

Il suo arrivo alla Movistar era stato salutato come se si fosse trovato l’erede di Quintana, ma non ha funzionato
Il suo arrivo alla Movistar era stato salutato come se si fosse trovato l’erede di Quintana
Che stagione è stata?

Sono arrivato al Tour non troppo bene. Il 2021 è cominciato tardi per il Covid e a maggio praticamente ho corso tutti i giorni per recuperare il terreno perso. Sono arrivato in Francia stanco. Nella prima settimana sono rimasto in mezzo a qualche caduta e sentivo di non brillare, così mi sono messo a disposizione di Mas. Ero stanco, non recuperavo. Nella terza settimana ho cominciato a stare meglio, ma a quel punto mi è stato detto di ritirarmi.

Perché?

Ha stupito anche me. Mi sono chiesto perché Eusebio (Unzue, team manager della Movistar, ndr) e i direttori mi abbiano spinto a lasciare. Io volevo arrivare a Parigi a testa alta e lo stavo facendo con la passione che mi caratterizza. Così il giorno dopo la vittoria di Pogacar al Col du Portet, sono andato a casa (Lopez in realtà aveva chiuso quella tappa a quasi 12′ di distacco, ndr).

Quali motivazioni ti sono state date?

Che dovevo prepararmi bene per la Vuelta.

A giugno 2021, preparando il Tour, Lopez ha vinto la Mont Ventoux Denivele Challenge
A giugno 2021, preparando il Tour, Lopezha vinto la Mont Ventoux Denivele Challenge
Per questo stesso motivo non sei andato alle Olimpiadi?

Tutti gli sportivi sognano di parteciparvi, soprattutto per noi scalatori Tokyo era una grande occasione e io sapevo di essere nei programmi del selezionatore colombiano, perché alcuni erano infortunati e altri messi male. Io stavo bene, in crescita. Ma ancora Unzue ha detto che sarebbe stato uno sbattimento eccessivo e non mi ha permesso di andare. Avrei dovuto lottare per vincere la Vuelta o stare con i migliori.

Invece ti sei ritirato…

La riflessione che mi viene da fare è che nella vita bisognerebbe scegliere di stare in un ambiente in cui ti trovi bene e ti senti rispettato. E’ difficile ricordare nel dettaglio cosa è successo nella tappa in cui mi sono ritirato. La gente l’ha letto come una mancanza di rispetto, è facile parlare. Io so come stavo e quanto avevo lavorato. Nessuno mi ha mai regalato niente, ho voltato pagina e mi sto impegnando per tornare al livello dei migliori.

E’ vero che hai firmato una clausola per non parlare più di queste vicende?

Al momento di rompere il contratto che mi legava a Movistar per i prossimi due anni, ne ho firmato uno che includeva delle clausole. E’ meglio non parlare più del passato e guardare avanti.

Come procede la preparazione?

Ho fatto lo stop più lungo da quando corro, recuperando energie e traendone di veramente super stando a casa con la famiglia. Ho morale. So che alla Vuelta di quest’anno, almeno in salita sono stato vicino a Roglic più che mai in precedenza. Dovrò certo lavorare meglio per la crono, ma sto seguendo la giusta tabella.

Come mai l’Astana?

Non ho avuto alcuna difficoltà a trovare la squadra. Ma a questo punto è meglio sapere dove vai e come funziona il nuovo ambiente. Il giorno dopo il ritiro dalla Vuelta ero già in trattativa con loro. Mi conoscono da quando ero un neopro’, ho lasciato casa per correre con loro. Credono in me. In questi due anni con la Movistar, non mancavo mai di passare vicino al pullman dell’Astana per salutare direttori e meccanici. Il rapporto è sempre rimasto buono.

E allora perché cambiare?

Nella vita si fanno delle scelte, senza sapere se andranno bene o male. Esperienze che ti insegnano come stare al mondo. Con Movistar ho avuto una buona stagione, con 4 vittorie. Ho rinnovato il contratto per due anni prima del Tour, prima di sapere che mi avrebbero spinto a ritirarmi, che non mi avrebbero mandato a Tokyo e prima della Vuelta. Da un giorno all’altro nel ciclismo le cose possono cambiare. Per cui ringrazio Unzue per avermi fatto entrare per due anni nella loro famiglia. Ringrazio i gregari per il lavoro straordinario che hanno fatto e che non viene mai ripagato abbastanza. Ma andare via di lì è stato la cosa migliore che potesse capitarmi. Non mi ritirerei di nuovo, questo no. Ma è successo e si deve accettare. Potevo salire sul podio della Vuelta, avevo il motore e la qualità per lottare sino alla fine.

Pensi che nel prossimo reality di Netflix sulla Movistar si racconterà la tua storia?

Non so se stiano lavorando alla terza serie, sono fuori da più di un mese. Ma non mi riguarda.

All’Astana troverai Nibali…

Ho corso con lui nei primi due anni da professionista, è un grande corridore e un grande atleta. E’ molto esperto, non avrò problemi di convivenza. Come molto esperto è anche Henao e Moscon è fortissimo. Tanti corridori sono usciti, tanti cambi hanno rinforzato la squadra. Ci saranno gli uomini che servono per i grandi Giri.

Il Giro o il Tour?

Il Giro bisognerà vederlo, il Tour ha belle montagne, ma anche tappe a rischio ventagli, il pavé e 60 chilometri a cronometro. Mi piacerebbe, ma ci sarà da parlare con i direttori. Quello che conta è ritrovare le gambe e l’amore di sempre, degli obiettivi si parlerà poi.