Da professional a continental: la storia di Nieri

04.12.2023
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Testa, testa e ancora testa. Ci vuole per vincere, per tenere duro, per allenarsi forte e anche, ma forse sarebbe meglio dire soprattutto, quando le cose si fanno difficili. Quando per esempio si passa da una WorldTour ad una professional. O da una professional ad una continental. Un discorso, quest’ultimo, che abbiamo affrontato con Alessio Nieri. Il toscano è in procinto di passare dalla Green Project-Bardiani-CSF-Faizané alla Work Service-Vitalcare-Dynatek.

Nieri ha finito l’anno col tremendo incidente occorsogli al Giro di Turchia. Era ottobre e Alessio riportò delle fratture, problemi polmonari. Noi stessi raccontammo qui la sua odissea. Oggi, a quasi due mesi, da quella caduta Alessio sta meglio. Ancora non pedala ma il suo fisico è in ripresa.

«Le cose vanno meglio – ha raccontato Nieri – ho provato ad uscire in bici. Ho fatto un’oretta ma mi sono accorto che non era il caso. Sono ancora piuttosto bloccato nella parte del corpo, tra collo e schiena. Ora sto facendo esercizi di palestra, di core zone, vado un giorno sì e uno no dall’osteopata».

Alessio Nieri (classe 2001) durante i suoi esercizi dopo la caduta avvenuta il 13 ottobre scorso in Turchia
Alessio Nieri (classe 2001) durante i suoi esercizi dopo la caduta avvenuta il 13 ottobre scorso in Turchia
Alessio, partiamo dal cambio di squadra: come sei arrivato alla Work Service?

Loro mi avevano già contattato ad inizio settembre, ma io ancora non sapevo se la Green Project-Bardiani mi avrebbe tenuto o meno. Quando poi mi hanno detto che non mi rinnovavano, mi è sembrato giusto farmi risentire da loro. Conosco Mistichelli e Iommi da tempo, la loro squadra fa un buon calendario. Come dovrebbe fare una vera continental.

Quando pensi di tornare in bici?

Ormai credo dopo le Feste. Come detto per ora mi sto concentrando sul pieno recupero fisico e posturale.

Andrea Bardelli, uno dei tuoi futuri diesse, ha detto che alcuni corridori sono all’ultima spiaggia e quindi in cerca di riscatto. E’ così? 

Bardelli magari è stato un po’ crudo, ma ha detto il vero. Ci aspetta un anno importante, penso anche a Rastelli, che era con me in Green Project-Bardiani. Cercherò di dare tutto, di fare il massimo per tornare su di categoria. Correre con gli elite-under 23 è un sacrifico grande per noi che abbiamo 23-24 anni e veniamo dai pro’.

Al Tour of Qinghai Lake, Nieri ha vinto la classifica degli scalatori (foto organizzatori)
Al Tour of Qinghai Lake, Nieri ha vinto la classifica degli scalatori (foto organizzatori)
Come si affronta una stagione in questo modo?

Facendo il corridore a 360 gradi, non puoi pensare di andare a lavorare o altro. E questo vale soprattutto per noi che “torniamo giù”. L’imperativo è provare a riscattarsi.

E’ più una spada di Damocle o uno stimolo?

Per me è uno stimolo. Mi ritrovo in una categoria in cui ho già corso. La maggior parte delle gare che faremo saranno elite-under 23 e questo sarà anche un modo per confrontarsi, per capire se e quanto questi due anni tra i pro’ abbiano lasciato dei benefici. E ci si renderà conto se davvero ci sono le possibilità per tornare su tra i professionisti oppure no.

Questi due anni due cosa ti hanno lasciato?

Sicuramente una buona dose di esperienza. Correre con i pro’ è un’altra cosa, soprattutto per i chilometraggi. Ho fatto più corse a tappe in queste due stagioni anni, che nel resto della mia precedente carriera. E questo ti cambia il fisico, il motore.

Ma non sarà semplice comunque, Alessio. Oltre a vedere i numeri, spesso assistiamo dal vivo alle corse degli U23: ritmi e prestazioni non sono affatto banali. Non sarà solo una questione di gambe. Bisognerà essere pronti anche mentalmente.

No, no… altroché facile! Vanno forte. Quel che cambia è la gestione della corsa. Un conto è confrontarsi con i professionisti, con 7-8 WorldTour, come accadeva nelle professional, e un conto con i dilettanti. Le gare sono schematiche. Di qua più garibaldine.

Nieri correva nella fila della Mastromarco. Già durante il Giro U23 del 2021 Franceschi esaltò le sue doti di scalatore (foto Simona Bernardini)
Nieri correva nella fila della Mastromarco. Già durante il Giro U23 del 2021 Franceschi esaltò le sue doti di scalatore (foto Simona Bernardini)
Chiaro, tra i pro’ tutto è più gestito, ci sono ruoli e compiti specifici. Mentalmente sei pronto a questo approccio garibaldino?

Io credo di sì. Poi una certa mentalità ti torna correndo, passando del tempo con i ragazzi e parlandoci. Credo sia qualcosa che riemerge automaticamente, che fa parte del Dna del corridore.

Hai parlato dei professionisti in terza persona, significa che tu non ti senti più un pro’?

Per come la vedo io chi corre nelle continental è un pro’ a metà. E non è facile dare una definizione precisa. Sei un pro’, ma ti confronti con i dilettanti. Spesso sento dire che essendo in una continental ci si definisce un pro’, ma poi si vuol passare nelle professional o nelle WorldTour. Una continental è una grande opportunità, ma è un punto di passaggio e non di arrivo.

Il fatto che tu sei uno scalatore, anche piuttosto puro, complica le cose per una risalita?

Un po’ sì. Ma di base devi andare forte. Certo, lo scalatore ha meno occasioni di mettersi in luce. Anche perché poi le salite più lunghe si trovano nelle corse più importanti dove ci sono anche le WT o le professional. Io ho in mente Colnaghi, uomo veloce che va fortissimo, ma quando c’erano i grandi doveva accontentarsi dei quarti o quinti posti.

Firma con la Work Service. Bardelli fa il salto di categoria

27.11.2023
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«Avevo deciso per uno stop. Volevo fermarmi. Poi è capitata questa opportunità, questo salto di categoria, che mi ha dato nuovi stimoli ed ora eccomi qui». Andrea Bardelli, uno dei direttori sportivi più noti della categoria juniores, è pronto a rimettersi in pista. E lo farà nella Work Service-Vitalcare-Dynatek, squadra continental (in apertura foto Work Service-Vitalcare).

Il tecnico toscano farà così la spola fra la categoria U23 e i professionisti, in quel mix che è appunto caratterizzante delle continental. La passione di Bardelli resta intatta, così come quella voglia di stare vicino ai ragazzi e magari riuscire a farli vincere. Per anni è stato uno dei diesse della Franco Ballerini e nella passata stagione del CPS Professional Team. Ancora prima già aveva avuto a che fare con i pro’ e gli U23. L’esperienza non manca, dunque.

Bardelli prepara i foglietti con le indicazioni che poi passerà in corsa ai ragazzi. Col salto di categoria tutto questo non ci sarà più
Bardelli prepara i foglietti con le indicazioni che poi passerà in corsa ai ragazzi. Adesso col salto di categoria tutto questo non ci sarà più
E quindi Andrea, raccontaci come è andata?

In estate ho avuto questa offerta dalla Work Service-Vitalcare-Dynatek. Dopo dieci anni tra gli juniores, direi con buoni risultati e un certo numero di ragazzi portati al professionismo, mi ritengo soddisfatto. Stavo giusto cercando squadra a due miei atleti che dovevano passare U23, Tommaso Farsetti e Tommaso Bambagioni. L’amicizia con Ilario Contessa, uno dei diesse, c’è sempre stata e proprio mentre cercavo squadra per i ragazzi, lui mi ha detto che alla Work Service serviva anche un tecnico.

Due piccioni con una fava, insomma…

Ci siamo visti al Giro di Toscana dei professionisti. Contessa mi ha detto della rivoluzione tecnica in seno al team. Il presidente Demetrio Iommi e il patron Massimo Levorato volevano qualcuno da affiancare al diesse dei pro’ Emilio Mistechelli. Non solo, ma in tutto questo quadro abbiamo fatto un accordo anche con una squadra laziale juniores, il Team Coratti (il gruppo Work Service ha anche il team juniores, ndr). Insomma, il mio inizialmente doveva essere un approccio soft, invece sarà totale.

Che squadra sarà la continental Work Service-Vitalcare-Dynatek?

Un bel mix di giovani e corridori più esperti. Ci sono dei ragazzi da rilanciare come i due che vengono dalla Green Project-Bardiani, Rastelli e Nieri. Poi penso a Ferrari, che vinse un Fiandre da junior. E poi ancora a Bonaldo, Belletta, Pierantozzi…

Mix di giovani e corridori “esperti”, la Work Service-Vitalcare-Dynatek del 2024 promette bene
Mix di giovani e corridori “esperti”, la Work Service-Vitalcare-Dynatek del 2024 promette bene
Che lavoro sarai chiamato a fare? Sarà tanto diverso rispetto a quello che facevi tra gli juniores?

Cambierà soprattutto l’approccio con i ragazzi. Non bisogna nascondere che ci sono corridori all’ultima chiamata. Dovrò lavorare pertanto anche sul fattore mentale, ma questo non mi spaventa. Chiaramente è un’altra categoria e ci sarà bisogno di altro. Ma essendo stato in passato molto vicino ad un direttore sportivo come Luca Amoriello, che nell’organizzazione è uno dei migliori in assoluto, credo di essere pronto.

Appunto, è diverso rispetto agli juniores. Le continental corrono di fatto in due categorie, gli U23 e gli elite, i pro’…

Sicuramente ci confrontiamo con squadre attrezzate, ma alla fine nel complesso sono sempre dei ragazzi giovani e tutto sommato i problemi sono gli stessi. Poi d’inverno, a casa e con gli allenamenti, sono tutti bravi, quello che conterà saranno le corse, anche per conoscere bene i ragazzi. Alcuni di loro, i primo anno, dovranno dare molto fino a maggio. Dovranno partire forte insomma, perché poi avranno la maturità. Tuttavia questa non deve essere un alibi per buttare via tutto il resto della stagione.

Andrea noi ti abbiamo visto lavorare dal vivo in corsa col tuo spirito focoso e da attaccante. Passiamo “dai bigliettini” a bordo strada con le indicazioni per i ragazzi, alle radioline: sarà un altro modo di correre immaginiamo.

Il ciclismo è uno e le gare sono quelle. Cambierà l’approccio con i ragazzi, come detto.

Okay, ma magari vi ritrovate ad un Giro di Sicilia con qualche WorldTour e non sarete voi a fare la corsa. Cambierà qualcosa?

In quel caso sarà diverso, certo. Ma se penso alle gare under 23 si potrà prendere la corsa in mano. Quelle sono gare nelle quali si cercherà di fare il meglio. In gare più importanti, con i pro’, bisognerà comunque mettersi in mostra. E questo serve. Non è che se parti a Laigueglia fai esperienza automaticamente. Non impari o migliori, solo perché sei in un contesto importante. Dico che non bisogna avere paura neanche in quelle corse. Non bisogna avere paura di stare davanti, di prendersi delle responsabilità: la crescita passa anche attraverso questi aspetti. Poi è chiaro che lì non spetta a noi impostare la corsa. E tutto sommato contro squadre più attrezzate per noi, è anche più semplice.

Nieri (in foto) e Rastelli vengono dalla Green Project-Bardiani: per Bardelli e colleghi sarà una scommessa farli tornare a livelli alti
Nieri viene dalla Green Project-Bardiani: sarà una scommessa farli tornare a livelli alti
Chiaro…

Diciamo che avremo due velocità diverse a seconda del livello delle gare che faremo. Io sono convinto che abbiamo tre o quattro ragazzi che possono fare bene anche nelle corse più importanti. Ricordiamoci che dopo il Covid è cambiato tutto. Anche in queste gare che per noi sono le più grandi e per altri sono le più piccole, c’è comunque un livello molto alto.

Hai parlato di non avere paura, c’è però qualcosa che spaventa il Bardelli direttore sportivo?

No, semmai sono spaventato da me stesso. Nel senso che in questi dieci anni mi ero abituato bene con i risultati e i ragazzi che ho aiutato a diventare professionisti. Una media di risultati che sarà difficile ripetere in questa categoria. Quindi non dovrò abbattermi o spaventarmi appunto, non si possono sempre vincere le corse. Quest’anno nel finale di stagione con il CPS eravamo quasi certi della vittoria in certe corse. Al netto delle vittorie spero che la meritocrazia, che in Italia non è molta, emerga. In tal senso mi hanno fatto piacere i messaggi di congratulazione che mi hanno mandato Martin Svrcek e Michael Leonard.

Ultima domanda. Farete dei ritiri?

In queste settimane i ragazzi si stanno allenando a casa. Poi nel periodo delle Feste e i primi di gennaio, approfittando della chiusura delle scuole, ci ritroveremo nelle Marche, a Montappone. Più in là, a febbraio, faremo un secondo ritiro. Riguardo alle gare stiamo aspettando delle conferme per alcune corse in Francia. Altri ragazzi debutteranno alla Firenze-Empoli e alla San Geo.