Mark Cavendish eAstana Qazaqstan Team: un binomio che è diventato ufficiale qualche giorno fa e che abbraccia in modo importante anche Wilier. Per il campione britannico c’è una Filante SLR “quasi” pronta per gareggiare.
Abbiamo chiesto al suo meccanico, Gabriele Tosello, di argomentarci le scelte tecniche del corridore e di entrare nei dettagli della bici di Cav.
Durante il ritiro in Spagna con i compagni (@Team Astana-Wilier)Durante il ritiro in Spagna con i compagni (@Team Astana-Wilier)
Come si è approcciato con voi meccanici?
Decisamente molto tranquillo ed è stato parecchio tempo con noi per capire le particolarità dei materiali a disposizione. Un atleta del genere lo assecondi e lo ascolti.
Per Cavendish ci sarà la Filante?
Si, ci sarà una Wilier Filante SLR, anche se arrivando all’ultimo secondo l’ufficialità dell’ingaggio di Cavendish, al corridore è stata fornita anche una Zero SLR. Per noi è stata una scelta obbligata, ma anche strategica, perché era fondamentale che iniziasse a far la gamba su una bici Wilier. Durante il secondo ritiro spagnolo, quello che è iniziato dopo le feste, gli è stata fornita una Filante SLR standard, nella taglia small e con il manubrio integrato che abbiamo noi in Astana, che poi è quello Wilier full carbon: 130 millimetri di lunghezza e 40 di larghezza.
Ruote Corima e trasmissione Dura-Ace (foto Team Astana-Wilier)Ruote Corima e trasmissione Dura-Ace (foto Team Astana-Wilier)
Ha avanzato delle richieste particolari?
Da subito il comando sprinter da velocista per la trasmissione elettronica, quello che viene inserito alle spalle dello shifter e nella piega del manubrio. Mi ha colpito inoltre una sua richiesta, che potrei definire in controtendenza, ovvero un manubrio con la larghezza maggiore, rispetto a quella attuale, di 42 centimetri. Oggi i corridori vogliono delle pieghe sempre più strette. E poi la sua posizione in bici, molto racing e molto caricata in avanti.
Gabriele Tosello all’opera con la preparazione di una bici da crono (foto Team Astana)Gabriele Tosello all’opera con la preparazione di una bici da crono (foto Team Astana)
Ce la puoi descrivere?
E’ un setting quasi da triatleta. Dopo alcune prove, l’ultimo setting richiesto ha una sella molto avanzata e con il corpo completamente caricato sul movimento centrale. Ci siamo confrontati con Cavendish, ho voluto sapere, per regolarmi in primis e per capire quello che potrebbe chiedermi in futuro. Al di là delle abitudini del corridore e una posizione che usa da diverse stagioni, l’atleta ha le gambe corte e il busto allungato. Ovviamente si tratta di un campione e i risultati parlano da soli, quindi, un Cavendish deve essere accontentato nelle sue scelte e richieste.
Si nota la nuova livrea “marmorizzata” delle nuove Wilier (foto Team Astana-Wilier)Si nota la nuova livrea “marmorizzata” delle nuove Wilier (foto Team Astana-Wilier)
Erano note le sue richieste per i telai super rigidi. Ci puoi dire qualcosa?
Direttamente non ha espresso richieste del genere. Questo non esclude il fatto che collabori a stretto contatto con Wilier per altre soluzioni delle quali non sono a conoscenza in questo momento.
Gli altri componenti della bici?
Le sue dotazioni complessive rispecchiano quelle degli altri corridori del team. Le ruote Corima di diverse altezze, prodotto che ci obbliga ad usare i tubolari. Noi abbiamo Vittoria con delle larghezze di 26 millimetri. Le pressioni che normalmente vengono utilizzate sono comprese tra le 7 e 8 atmosfere. Per le bici da gara abbiamo le trasmissioni Shimano Dura Ace complete, con il doppio plateau 54-40 anteriore. Per questa stagione avremo in dotazione bilanciere posteriore SLF Motion.
Cavendish per la prima volta su una Wilier (foto Team Astana-Wilier)Il bilanciere posteriore, da quest’anno SLF Motion (foto Astana/Sprintcycling)La “classica” inserzione ribassata della Filante SLR (foto Team Astana-Wilier)La Prologo Nago per Cavendish (foto Astana/Sprintcycling)L’orizzontale sfinato verso il retro (foto Team Astana-Wilier)Cavendish per la prima volta su una Wilier (foto Team Astana-Wilier)Il bilanciere posteriore, da quest’anno SLF Motion (foto Astana/Sprintcycling)La “classica” inserzione ribassata della Filante SLR (foto Team Astana-Wilier)L’orizzontale sfinato verso il retro (foto Team Astana-Wilier)La Prologo Nago per Cavendish (foto Astana/Sprintcycling)
Lui viene da più stagioni con i tubeless. Ha fatto notare questo particolare?
Ne abbiamo parlato in maniera approfondita, anche a livello personale ero curioso di ascoltare il parere di un corridore di questo calibro. Si è trovato particolarmente bene con i tubeless, ma non ha espresso richieste che vanno oltre la dotazione standard del team.
Il test della Wilier Filante SLR, non solo una bici aero concept.
La Wilier Filante SLR non è solo l’evoluzione della bicicletta aerodinamica, ma è un concentrato di soluzioni di design, di eleganza e del binomio perfetto che si può ottenere tra la leggerezza e l’aero concept. Questa è una bici da corridore, senza se e senza ma, una delle poche aero che in salita spinge tanto quanto una una bicicletta da scalatore. E’ briosa e decisa nelle traiettorie, con un’agilità non comune a questa categoria di prodotti.
Una colorazione cangiante e una tubazione obliqua non eccessivaUna colorazione cangiante e una tubazione obliqua non eccessiva
Wilier Filante e l’evoluzione della specie
Il progetto Filante è la naturale evoluzione della piattaforma Air e Cento10, ovvero la famiglia di biciclette aerodinamiche di casa Wilier. Un aspetto facile da comprendere, ormai ben noto, eppure ci troviamo di fronte una bicicletta completamente stravolta, che non ha nulla in comune con le aerodinamiche delle generazioni precedenti.
La Filante SLR è leggera, con un telaio da 870 grammi (dichiarati e la bicicletta test nella sua totalità ha un peso rilevato di 7,1), è moderna e sfrutta a pieno l’integrazione dei componenti, ma anche un design votato a far collimare efficienza e stile. E l’aerodinamica?C’è e non è nascosta, ma anche in questo caso sfrutta uno step superiore, con quelle tubazioni che non sono mai eccessive e “non stancano l’occhio”.
L’avantreno ha un design che è una lama
I due fendenti obliqui
L’avantreno ha un design che è una lama
I due fendenti obliqui
I tubi non sono tutti uguali
La Wilier Filante SLR è un monoscocca in carbonio e per la sua costruzione è stata utilizzata la stessa fibra composita della 0 SLR. Inoltre, solo nei punti strategici, è stata inserita la resina Liquid Cristal Polymer, con l’obiettivo di irrobustire i comparti senza gravare sul valore alla bilancia. Le sei taglie disponibili hanno delle tubazioni dedicate, in modo da offrire le risposte e doti di rigidità adeguate taglia per taglia. Per questo motivo anche l’orientamento delle fibre è dedicato e specifico.
E poi c’è quel passaggio ampio nella forcella e nel carro posteriore, un altro dettaglio che fa aumentare il valore tecnico della Filante SLR e non comune a questa categoria di biciclette. I due passi ruote sono ampi e lasciano parecchia luce tra pneumatico e profilati (obliqui e foderi della forcella).
Il piantone cambia volume più volteIl piantone cambia volume più volte
Due componenti fanno la differenza
La bicicletta in test è quella che prevede la trasmissione Shimano Dura Ace a 12 velocità, ma ci sono due comparti che si abbinano alla perfezione. Il primo è quello che si riferisce alle ruote, con le Wilier SLR42, belle da vedere e gratificanti in fatto di performance. Sono un buon compromesso tra rigidità, scorrevolezza, comfort e “vestono” la bicicletta. Sono un ottimo prodotto anche per i macinatori di chilometri e sono adatte a differenti tipologie di utenza.
Il secondo è il cockpit integrato, il Filante Bar e questo può fare la differenza sul comparto anteriore. E’ rigido, si integra perfettamente al design della bici e nasconde al suo interno le guaine. Si adatta allo sterzo di matrice ACR, dove al suo interno non sono previsti blocchi: il manubrio ruota da parte a parte. La curva del manubrio è compact, con lo stem che ha dei gradi negativi che variano in base alle misure. La sezione dritta è piatta, ma non ingombrante e anche in salita è ampiamente sfruttabile. Wilier Filante Bar è un gran bel manubrio.
Il cockpit integrato Filante Bar, davvero efficace
Ruote costruite in collaborazione con Miche
Il perno Mavic che permette di sfruttare a pieno lo SpeedRelease
Il cockpit integrato Filante Bar, davvero efficace
Ruote costruite in collaborazione con Miche
Il perno Mavic che permette di sfruttare a pieno lo SpeedRelease
Le nostre considerazioni
Quando si utilizzano biciclette del genere è sempre necessario e fondamentale entrare nell’ottica che sono mezzi da agonista. Sono capaci di esprimere tutto il loro potenziale quando si spinge a fondo sull’acceleratore. Non è solo una questione di rigidità, di reattività e di agilità della bicicletta, o di “quanta gamba” si ha a disposizione, perché anche la geometria gioca un ruolo fondamentale.
La Wilier Filante SLRnon è una bicicletta estrema, “non ti butta giù di sella”, anzi, è piuttosto versatile e capace di adattarsi. Il binomio con le ruote SLR42 ne è un esempio, pacchetto che rende il mezzo ampiamente sfruttabile anche per i giri più lunghi e con tanti metri di dislivello. Però c’è da considerare la geometria e non è un dettaglio.
Una bici aero gratificante anche in salita (foto Sara Carena)Una bici aero gratificante anche in salita (foto Sara Carena)
Il triangolo principale è il protagonista
Gambe e zona lombare sul piantone, sguardo perpendicolare al mozzo della ruota anteriore: la geometria endurance è un’altra cosa. L’assetto è quello preferito dai corridori, che vogliono “sentire” la bicicletta in ogni sua parte, alla minima accelerazione e capace di cambiare traiettoria al minimo spostamento del corpo.
Senza (o con un numero ridotto) spessori tra l’attacco manubrio e la serie sterzo è davvero bella da vedere, perché l’integrato in carbonio sembra un tutt’uno con il telaio, ma il design degli spacers ha il vantaggio di non smorzare l’effetto racing. Questo è un aiuto a chi vuole questa bicicletta e “deve” usare qualche spaziatore in aggiunta.
L’ampia luce tra i foderi del carro e la gomma
Gli stays obliqui seguono perfettamente la linea del nodo sella
Piantone sagomato e carro corto
Un bicicletta che non è mai troppo “ingombrante”
La zona di inserzione tra orizzontale e sterzo
La trasmissione Shimano Dura-Ace 12v
L’ampia luce tra i foderi del carro e la gomma
Gli stays obliqui seguono perfettamente la linea del nodo sella
Piantone sagomato e carro corto
Un bicicletta che non è mai troppo “ingombrante”
La zona di inserzione tra orizzontale e sterzo
La trasmissione Shimano Dura-Ace 12v
Salita e discesa, non sembra una bici aerodinamica
Lo abbiamo sottolineato più volte: la Wilier Filante SLR, a tratti, sembra una bici votata alla salita. Quello che ci ha colpito maggiormente però, è la sua vocazione ad essere “trattata male” in discesa. Velocissima e precisa, dove si possono montare pneumatici anche da 28 (quelli da 30 ci stanno alla grande) per andare ancora più forte ed azzardare pieghe degne di nota.
La bicicletta è bilanciata in maniera ottimale e la forcella non è così rigida da “obbligare” ad essere sempre sulla corda con le braccia. Permette qualche correzione e anche il carro posteriore segue fedele.
Molto gratificante anche in discesaMolto gratificante anche in discesa
In conclusione
Una gran bicicletta, per palati fini e dedicata soprattutto agli agonisti. La Wilier Filante SLR è, sotto molti punti di vista, il risultato di un’ulteriore evoluzione dell’aerodinamica applicata alle bici di alta gamma, meno estremizzata rispetto al passato, più versatile ed efficiente, sfruttabile un po’ da tutti.
Non è una bicicletta da usare “solo” con le ruote ad alto profilo, fattore che diventa un vantaggio in termini di valore alla bilancia, comodità e anche in fatto di reattività: perché sfruttare a pieno una bici aero con le ruote alte, è cosa per pochi.
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