Probikeshop ti porta nella casa dei grandi brand

26.07.2022
4 min
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In un nostro precedente articolo vi avevamo raccontato del forte interesse verso il mercato italiano da parte di Probikeshop, realtà di riferimento a livello europeo nel settore del commercio online.

L’e-commerce francese è entrato in Italia nel 2011 e ultimamente ha deciso di intraprendere una serie di iniziative finalizzate a farsi conoscere sempre più dalla clientela italiana. Una scelta questa giustificata dal fatto che il mercato italiano rappresenta oggi per Probikeshop il secondo per importanza dopo quello francese.

Il museo Wilier con la bici con la quale Pantani conquistò l’Alpe d’Huez al Tour del 1997
Il museo Wilier con la bici con la quale Pantani conquistò l’Alpe d’Huez al Tour del 1997

Le aziende si raccontano

Invece di parlare di sé, in Probikeshop hanno pensato che fosse più utile far parlare direttamente le aziende presenti nel proprio portfolio clienti. Per farlo è stato creato un format ad hoc: “ProbikeTour Series”. Come suggerisce il nome, si tratta di un vero e proprio tour fra le aziende partner, cui viene offerta l’opportunità di raccontarsi attraverso un video che ne ripercorre la storia e spiega il lavoro che c’è dietro a ogni singolo prodotto, che sia una bici o un accessorio, disponibile all’interno della vetrina digitale di Probikeshop. 

L’ufficio marketing, qui nascono le idee per la promozione del brand
L’ufficio marketing, qui nascono le idee per la promozione del brand

A casa Wilier

La prima puntata di “ProbikeTour Series” è stata dedicata a Wilier. Si è trattato di una scelta non casuale, ma strettamente legata alla forte partnership che lega l’azienda di Rossano Veneto a Probikeshop.

A guidarci alla scoperta della sede di Wilier sono stati Marie Pizzera, Field Marketing Coordinator Europe per Probikeshop, e Gregory Girard, Sales Area Manager di Wilier. La visita è partita dall’Innovation Lab, l’Ufficio Ricerca e Sviluppo di Wilier dove nascono tutte le novità firmate dalla casa veneta come ad esempio la nuova Filante Hybrid.

La verniciatura del telaio di Wilier
La verniciatura del telaio di Wilier

Testato sul campo

Il video realizzato per l’occasione da Probikeshop ci mostra come ogni nuovo prototipo venga testato sul campo prima di passare alla sua produzione su vasta scala. In questa fase Wilier può contare su tester d’eccezione come i campioni del team Astana Qazaqstan ai quali si affiancano tecnici interni alla stessa azienda. Una volta che il nuovo prototipo ha superato tutti i test di affidabilità si passa alla fase della verniciatura. Questa avviene esternamente all’azienda presso due laboratori esterni che incontrano la piena fiducia di Wilier. Nel video realizzato da Probikeshop possiamo vedere con quanta cura e professionalità ogni singolo telaio Wilier venga verniciato.

La visita in Wilier è proseguita passando dal reparto produzione, dove i telai vengono assemblati, all’ufficio marketing. Quest’ultimo è stato ricavato dall’ex showroom dell’azienda. Attualmente qui fanno ancora bella mostra di sé alcune bici che hanno fatto la storia del marchio Wilier.

Una visita al museo

Per raccontare al meglio la propria storia, l’azienda vicentina nel 2017 ha deciso di creare internamente un proprio museo, in cui oggi è possibile vedere le biciclette che hanno regalato a Wilier grandi trionfi. Tra le tante bici esposte spicca il modello con il quale Marco Pantani vinse all’Alpe d’Huez nel Tour del 1997. Non manca naturalmente uno spazio showroom con le ultime novità di prodotto strada, gravel e mountain bike. Qui fa naturalmente bella mostra di sé la Wilier Zero SLR utilizzata quest’anno dall’Astana Qazaqstan insieme al modello Filante SLR.

Nuovi appuntamenti

La visita in Wilier è solo la prima di una serie di puntate che permetteranno a Probikeshop di presentare le aziende partner con cui l’e-commerce francese collabora. Per poter vedere le prossime puntate basterà collegarsi al canale youtube “Probikeshop TV”.

Oltre alle visite alle aziende, qui è visibile tutta una serie di video realizzati dallo staff di Probikeshop. Si va dalla classica presentazione prodotto, ai consigli sulla manutenzione, alla presentazione di luoghi dove è bello poter pedalare. Un format al quale in Probikeshop credono moltissimo, convinti che si possa, anzi si debba promuovere sempre più la cultura e la passione per la bicicletta.

Probikeshop

Wilier Filante Hybrid, ambiziosa e molto road

20.04.2022
5 min
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Il futuro delle e-road passa anche dalle nuove biciclette che si avvicinano sempre più a quelle tradizionali, per design e forme. La Wilier Filante Hybrid ne è un esempio

La Wilier Filante Hybrid non è solo una e-road, ma il nuovo progetto destinato a cambiare la categoria delle bici stradali con assistenza alla pedalata. Le sue forme e il design sono accostabili a quella Filante SLR utilizzata nel World Tour, così come la fibra di carbonio che è quella di altissima gamma. C’è però una geometria endurance e l’ultima unità di supporto X20 sviluppata da Mahle. L’abbiamo vista e fotografata alle giornate BCA di Massa Marittima.

Wilier Filante Hybrid con trasmissione Shimano Ultegra (@mirror_media BCA)
Wilier Filante Hybrid con trasmissione Shimano Ultegra (@mirror_media BCA)

Strada ed e-road, mai così vicine

Che piaccia oppure no, la categoria delle e-bike, nello specifico quelle delle e-road, sono una realtà consolidata. Queste biciclette hanno aperto la categoria a molti utilizzatori, rimasti lontani dal mondo delle due ruote a pedali per troppo tempo. Le biciclette che integrano una batteria e un motore, non sono da considerare alla stregua di un motorino, pur avendo uno strumento di erogazione che aiuta durante la profusione dello sforzo. Il concetto da metabolizzare e fare proprio è che una bicicletta dotata di unità di supporto, dà la possibilità di gestire lo sforzo fisico, anche nelle situazioni più impegnative, ad esempio in salita. La Wilier Filante Hybrid, oltre all’efficienza fa collimare anche un’estetica ricercata, che avvicina questa e-road di ultima generazione ad una bici da corsa tradizionale.

L’inserzione dei foderi obliqui al piantone, tipico del progetto Filante (@mirror_media BCA)
L’inserzione dei foderi obliqui al piantone, tipico del progetto Filante (@mirror_media BCA)

Filante Hybrid, come è allestita

Il kit telaio è costruito con la stessa fibra composita della sorella Filante SLR, si, proprio quella utilizzata da pro. Per la Wilier Filante Hybrid c’è un’applicazione differente delle pelli di tessuto composito, per ottimizzare dei carichi diversi che si generano sulla struttura e per via del suo DNA endurance. Concetto endurance che si riflette proprio sulla geometria, meno esigente e più adatta a chi non approccia la bicicletta con intento agonistico.

Il progetto può sfruttare la componentistica tradizionale, per trasmissioni (anche Sram) e per le ruote. Ci sono i freni a disco con i relativi perni passanti, ma in particolare quella dietro non è avvitata con dei bulloni. Un vantaggio, perché si può montare una ruota tradizionale (ovviamente viene meno il suo essere e-road). Il carro posteriore e la forcella non adottano la soluzione SpeedRelease, mentre il diametro dei perni è classico: 12×100 anteriore, 12×142 posteriore. Scompaiono i fili esterni.

Il pacchetto Mahle

Wilier Filante Hybrid utilizza l’unità Mahle, con la batteria integrata (250Wh) nel profilato obliquo e il motore nel mozzo della ruota posteriore. E’ completamente nuovo e possiamo considerare definire questo pacchetto come “miniaturizzato”. Ha un valore alla bilancia (dichiarato) di 3,5 chilogrammi ed eroga 60Nm di coppia. Inoltre è possibile usare una batteria supplementare, tramite il secondo portaborraccia e in grado di fornire 185Wh in aggiunta a quelli standard. La presa di ricarica è sopra alla scatola del movimento centrale. In questo punto il piantone ha un’inclinazione e un disegno particolari, pensati per evitare l’accumulo di acqua e umidità vicino alla presa elettrica.

Un altro dettaglio di primaria importanza è legato al sensore di torsione. Questo è posizionato nel movimento centrale a favore di un’efficienza maggiore, a prescindere dal numero di pedalate e forza impressa sui pedali. C’è un dialogo migliore e maggiormente sfruttabile, proprio tra l’unità elettrica, i suoi vari componenti e l’utilizzatore.

C’è anche il display Pulsar One

Il pacchetto elettrico prevede anche il display Pulsar One da 2,1”, da montare frontalmente al manubrio. Anche in questo caso abbiamo un accostamento ad una vera bicicletta stradale “normale”, con il device gps montato frontalmente al manubrio. L’accensione (iWoc) è sull’attacco manubrio integrato, full carbon e monoscocca; molto più che un valore aggiunto, ma un completamento del progetto che non tralascia nulla in termini di integrazione.

Sotto i 10 chili? Si può fare

Prima di tutto le taglie, che sono 6 in totale, dalla xs, fino ad arrivare alla xxl. Quattro è il numero degli allestimenti disponibili (due Shimano, Dura Ace Di2 e Ultegra Di2 2×12, due Sram, Red AXS e Force AXS 2×12, tutte con ruote Wilier), per due combinazioni cromatiche. I prezzi hanno un range compreso tra i 9400 euro e i 12300 euro. La versione al top del listino ha un peso dichiarato di 10,3 chilogrammi, un valore impensabile da raggiungere fino a qualche stagione a dietro.

Wilier