Le Fiandre, non sono solamente un territorio profondamente legato al ciclismo, ma anche un posto dove il meteo non è sempre clemente. Per pedalare al meglio su queste strade è necessario essere coperti nella maniera corretta. Vento, freddo e pioggia sono all’ordine del giorno, come successo alla Gran Fondo “We Ride Flanders” che abbiamo avuto modo di pedalare il sabato prima della corsa dei pro’.
La collezione di Sportful
Sportful è un marchio che nel tempo ha studiato e trovato diverse soluzioni, sempre degne di nota, per ogni categoria e ogni situazione. Non è un caso che da loro sia nata la collezione Flanders Classics, una serie di capi che aiutano i ciclisti ad esprimersi al meglio rimanendo sempre riparati.
Si parte dalla maglia: con un design ispirato dalle gare del Nord più iconiche e avvincenti. E’ realizzata con un tessuto elastico e traspirante che permette di dissipare il calore. Allo stesso tempo ha una grande comodità, grazie alla presenza di tessuto Elastan. Comprende anche delle ottime caratteristiche tecniche, le maniche sono tagliate a vivo. Si tratta di un prodotto leggero, utile sia quando le temperature si alzano, sia quando, come nelle Fiandre, il freddo ed il vento si fanno sentire. Durante la nostra pedalata abbiamo utilizzato solamente la maglia con sopra la gabba.
I pantaloncini
La collezione Flanders Classic si compone anche dei pantaloncini, un prodotto dal compromesso eccezionale tra qualità e prezzo. Estremamente confortevole, realizzato con tessuto Lycra con grammatura 210gr/mq. Non sono presenti cuciture in vita e questo si sente con il passare delle ore in sella. Il fondo gamba, con silicone applicato direttamente al tessuto, non cede mai e tiene sempre la posizione. Nonostante la grande quantità di pioggia subita non è mai passata umidità all’interno, permettendo così alle gambe di rimanere al caldo.
Il fondello utilizzato da Sportful è il nuovo Bodyfit Pro MD, creato con multi-densità a due strati. In sella non crea alcun fastidio, non facendo mai percepire la fatica della seduta.
La Flanders Pro Jacket LS mantiene il corpo dell’atleta caldo e asciutto in ogni condizioneLa Vest, invece, grazie alla sua leggerezza può essere utilizzata tutto l’anno
Il pezzo forte
La Flanders Pro Jacket è l’indumento che abbiamo apprezzato di più, viste anche le condizioni meteo. La temperatura non è mai andata al di sopra degli undici gradi, con vento e acqua.
E’ realizzata da Sportful con tessuto Polartec Neoshell che la rende impermeabile, antivento e di ottima traspirabilità. Si tratta di un prodotto elastico, soprattutto nella parte della schiena e delle spalle, per assecondare al meglio tutti i movimenti del ciclista. Le cuciture sono nastrate, così da garantire la massima impermeabilità. Il colletto, nella parte posteriore, ha una porzione di tessuto più alta, questa evita che l’acqua penetri all’interno anche quando si è in presa bassa.
Completano la collezione Flanders Classics tanti altri indumenti tra cui i calziniEcco anche i guantiniInfine ci sono i manicotti, in tessuto Thermodrytex PlusCompletano la collezione Flanders Classics tanti altri indumenti tra cui i calziniEcco anche i guantiniInfine ci sono i manicotti, in tessuto Thermodrytex Plus
Gli altri accessori
La collezione Flanders Classics si compone anche di altri utili accessori: manicotti, calze, guantini e la Vest. Quest’ultimo è il capo giusto quando si cerca la massima protezione dal vento. E’ utile durante tutto l’anno, le sue dimensioni ridotte gli permettono di essere inserito comodamente nelle tasche posteriori.
Abbiamo avuto l’occasione di pedalare alla Gran Fondo “We Ride Flanders” nel gruppone assemblato da Sportful. Il giorno prima della corsa dei professionisti le strade e i Muri più iconici sono stati aperti al pubblico e si sono trasformati in uno scenario che ti riempie il cuore di ciclismo. Ogni tipologia di bici ha solcato le pietre del Fiandre: dalle e-bike da città fino alla più performante bici da strada.
Questi sono tutti i Muri presenti all’interno del percorso corto della Gran Fondo “We Ride Flanders”I segni della pioggia e del passaggio sulle pietre sporcano la biciQuesti sono tutti i Muri presenti all’interno del percorso corto della Gran Fondo “We Ride Flanders”I segni della pioggia e del passaggio sulle pietre sporcano la bici
Una guida d’eccezione
Nel girare in questo territorio intriso di storia legata al ciclismo, nella giornata di venerdì, ci siamo affidati ad una guida di eccezione: Simone Masciarelli. Lui queste strade le ha vissute prima da corridore e poi da comune cittadino, quando, cinque anni fa, ha seguito il figlio Lorenzo nella sua avventura nel mondo del ciclocross. Tra pochi giorni Simone tornerà in Italia per seguire nuovamente il figlio Lorenzo, passato quest’anno alla Colpack-Ballan.
«Su queste strade – ci racconta – i miei due figli: Lorenzo e Stefano, si allenavano tutti i giorni, sia con la bici da corsa che con quella da cross. Tutte le gare più importanti del ciclocross si svolgono in questa zona del Paese».
La parte finale del tratto in pavé pianeggiante di MariaborrestraatLa parte finale del tratto in pavé pianeggiante di Mariaborrestraat
I percorsi
Gli appassionati hanno avuto l’occasione di scegliere tra quattro percorsi differenti, tre con partenza da Oudenaarde: il corto, da 75 chilometri, un secondo da 144 chilometri ed un altro da 177. Il percorso più lungo, quello da 249 chilometri, segue interamente le orme del Fiandre e parte, quindi da Bruges.
Fin dal giorno prima della Gran Fondo le strade di Oudenaarde si riempiono di ciclisti, anche più del solito. Il ritiro dei pacchi gara è da fare al De Qubus, un centro congressi e di eventi. Al suo interno c’è musica, chioschi con cibi e bevande, mentre nel piazzale adiacente sono posizionati gli stand delle aziende sponsor dell’evento.
La maggior parte delle case nelle Fiandre sono costruite con i tipici mattoni rossi, nonostante ciò non mancano i coloriIl pavé è presente anche nei tratti non segnalatiLa maggior parte delle case nelle Fiandre sono costruite con i tipici mattoni rossi, nonostante ciò non mancano i coloriIl pavé è presente anche nei tratti non segnalati
Clima fiammingo
Il tempo, nella giornata di sabato è pessimo: vento e tanta pioggia, come è abitudine vedere da queste parti. Nessuno si fa intimidire e fin dalle prime ore del mattino la gente arriva ad Oudenaarde per prendere il via. La partenza è alla “francese” in un orario compreso tra le sette e le dieci del mattino. L’acqua scende a scrosci continui, ripetitiva, incessante. Gli occhiali si trasformano presto in una maschera piena di gocce di fango, bere dalla borraccia diventa impossibile vista la terra che ci si accumula sopra.
Il clima fiammingo, però, non si vede solo dal meteo, ma soprattutto dalle persone, presenti in maniera numerosa e costante lungo tutti i chilometri della Gran Fondo. E chi non pedala è pronto ad incitare da bordo strada, si vedono molte famiglie ad aspettare amici o conoscenti, qualcuno è munito anche di cartelli, così da farsi riconoscere più facilmente.
Il ristoro era situato dopo 43 chilometri, nella cittadina di RonseAppena ripartiti dalla sosta c’è giusto il tempo di ammirare la Sint-Hermesbasiliek di Ronse, costruita in stile goticoIl ristoro era situato dopo 43 chilometri, nella cittadina di RonseAppena ripartiti dalla sosta c’è giusto il tempo di ammirare la Sint-Hermesbasiliek di Ronse, costruita in stile gotico
Si inizia dal Koppenberg
All’interno del percorso scelto da noi, quello corto da 75 chilometri, erano presenti dieci Muri, al primo dei quali capisci subito che passare una giornata in queste condizioni meteo e di strade sarà davvero tosto. Il primo ostacolo di pietre da scalare è stato niente meno che il Koppenberg. La caratteristica bella di questa giornata è che la sfida è con se stessi, non è importante quanto tempo ci metti, conta la passione che ti spinge ad affrontare questa avventura. Le pietre ti respingono, quasi stizzite dal tuo passaggio, ogni pedalata è un salto, un sussulto.
«Proprio in cima al Koppenberg – ci raccontava Simone Masciarelli nella giornata di venerdì – si tiene una delle gare di ciclocross più iconiche: il Koppenbergcross. Negli anni il percorso è stato modificato, rendendo questa gara ancora più dura».
In cima alla collina di Hotond si è corso fino al 2019 il GP De Clercq, importante gara di ciclocrossIn cima alla collina di Hotond si è corso fino al 2019 il GP De Clercq, importante gara di ciclocross
La “casa” del ciclismo
Oltre al Koppenberg abbiamo avuto modo di passare su: Steenbeekdries, Taaienberg, Berg Ten Houte, Kaperij, Kanarieberg, Oude Kruisberg, Hotond, Karnemelkbeekstraat, Oude Kwaremont e Paterberg.
Proprio percorrendo gli ultimi due Muri, Oude Kwaremont e Paterberg, senti entrare nelle vene lo spirito di questa corsa. Subito saltano in mente immagini, istantanee del ciclismo, come la caduta di Sagan nel 2017. Oppure l’attacco di Cancellara nel tratto finale dell’Oude Kwaremont. Mentre rimbalzi pesantemente su queste enormi pietre, con le gambe che ribollono dalla fatica nonostante il freddo, ti chiedi come sia possibile fare delle accelerazioni con quella potenza. Ma, anche questo fa parte della magia di questo bellissimo sport.
L’attacco del pavé ai piedi dell’Oude Kwaremont, il penultimo Muro del FiandreNel 2013, in questo tratto, ci fu l’attacco di CancellaraLe pietre bagnate rendono ancora più difficile salire sui Muri, la bici si scompone in tutte le direzioniL’attacco del pavé ai piedi dell’Oude Kwaremont, il penultimo Muro del FiandreNel 2013, in questo tratto, ci fu l’attacco di CancellaraLe pietre bagnate rendono ancora più difficile salire sui Muri
«In cima alla collina di Hotond – ci spiegava sempre ieri Simone Masciarelli – si tiene il GP Mario De Clercq, che Lorenzo ha vinto nel 2019, anno della sua ultima edizione. Quando ancora era juniores. Nelle Fiandre l’accostamento strada e cross è continuo. I ragazzi non fanno la pausa invernale ma si fermano a marzo, prima di riprendere su strada».
Gli ultimi dieci chilometri della Gran Fondo ripercorrono quelli del Giro delle Fiandre. Il vento ti respinge , l’acqua ti scorre lungo il collo e le gambe faticano a portarti avanti, l’ultimo tratto diventa infinito. L’arrivo si trova sempre ad Oudenaarde ed è lo stesso che oggi vedrà trionfare il vincitore dell’edizione 107 di questa fantastica corsa.
Jonathan Milan saluta il pavé e fa rotta sulla pista. Primo appuntamento a Hong Kong. Buon debutto al Nord. Si è ritirato, ma ha ben lavorato per il team