Finito il Giro della Lunigiana, sul tappeto sono rimasti temi e discorsi. Vedere la nazionale juniores di Wollongong correre all’Astico Brenta fra elite e U23 girando l’11 al posto del 14 ha fatto capire che, al di là di alcuni legittimi dubbi, la cancellazione della limitazione dei rapporti non produrrà grossi guasti. Quello che invece dà qualche grattacapo in vista della prossima stagione è l’eliminazione dei vincoli regionali. Questo sì che desta perplessità soprattutto in chi grazie alle affiliazioni plurime riesce ogni anno a riempire il serbatoio dei talenti.
«Secondo me – dice Di Fresco, tecnico del Casano affiliato anche in Sicilia – penalizzi parecchie regioni, specialmente quelle del Sud. Noi abbiamo fatto l’affiliazione con la Sicilia per prendere Sciortino e con l’occasione ho trovato altri 5-6 corridori. Con la normativa che entrerà in vigore il prossimo anno, prenderò Sciortino e lascerò gli altri».
Perché?
Perché non saprei che esistono. Grazie alla plurima ho scoperto corridori come Florio, Pardo o Ragusa. Di Florio secondo me sentiremo parlare. E’ un ragazzo di Palermo che si è diplomato al liceo classico con la media del 9. Aveva fatto la primina, ha vinto il campionato siciliano a cronometro e un’altra gara su strada. Però era molto impegnato con la scuola, quindi se non avesse trovato noi, sarebbe rimasto in Sicilia a correre con gli amatori. Ora invece passerà con Scortino alla Delio Gallina.
Cosa cambia senza il vincolo regionale?
Ne ho discusso con Cazzaniga (vicepresidente federale, ndr), ci siamo beccati al Giro d’Italia. Lui dice che senza il vincolo regionale, Florio sarebbe liberissimo di prendersi un aereo di venerdì per venire a correre a Casano. E poi la domenica tornerebbe a casa.
Ed è impossibile?
Quello che è impossibile è che se non avessi avuto chi me lo presentava all’interno del gruppo con cui ci siamo uniti, io non avrei nemmeno saputo della sua esistenza. Come fai ad accorgerti di un allievo che corre insieme agli amatori?
Come fai?
Non ci riesci o comunque rischi di perderne tanti. Secondo me, questo è il sistema di aprire la strada ai procuratori. Perché magari a quel punto per Florio sarebbe venuto qualcuno col catalogo in mano e me lo avrebbe proposto. Ma non parliamo solo della Sicilia, perché ad esempio i ragazzi del Piemonte li piglia tutti la Lombardia. E magari in futuro la Work Service eviterà di fare la squadra in Toscana.
Perché?
Levorato potrebbe dire che a questo punto li tessera tutti in Veneto e così si finirà che in alcune regioni non ci saranno più tesserati juniores. E poi se il discorso è prendere un aereo, a cosa serve fermarsi in Liguria? Andiamo più lontano. Sono curioso di vedere cosa succederà se qualche squadra straniera verrà a prendersi i nostri ragazzini.
E’ una cosa possibile?
E’ possibile. Se li portano all’estero e li fanno correre secondo le loro regole. Ad esempio non avrebbero la limitazione di non correre i due giorni nel weekend. Da noi non si può fare: sabato oppure domenica, perché non puoi fare due gare alla settimana fino a fine giugno. Vogliamo liberare tutto e teniamo ancora dei limiti non previsti da nessuna regola UCI.
Non serve qualche tutela?
Non sto dicendo che sia giusto, perché sicuramente la categoria juniores è diventata troppo esasperata. I ragazzi sanno che se vanno forte hanno la possibilità di passare subito professionisti e se vanno piano smettono. Il problema è che negli under 23 non è facile trovare squadra. Io avevo Lorenzo Tedeschi che ora è alla Mastromarco. Aveva vinto quattro gare su strada, era azzurro su pista, ha fatto europei e mondiali, ha fatto una trasferta anche su strada e ha fatto fatica a trovare squadra. Perché Giuseppe Di Fresco ci ha messo lo zampino, sennò rischiava di restare a piedi.
Come se ne esce?
Perché alle squadre U23 non imponi di prendere 3-4 ragazzi di primo anno? La Colpack prende i secondi o terzi anni perché vuol vincere. Per il prossimo anno ho preso 8 corridori, per rinnovare il gruppo e avere due anni di tranquillità. Quando spiego loro il mio progetto, non dico che voglio vincere 20 corse. Io voglio vedere se un domani riesco a tirare fuori un altro Damiano Caruso. Invece ci sono squadre che magari spendono 5-6-700.000 euro negli juniores e non fa nulla se poi fra due anni smettono di correre.