Nalini si racconta al Museo del Ghisallo

12.06.2023
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MAGREGLIO – Nalini ha scelto una location davvero suggestiva per il proprio International Sales Meeting 2023. Stiamo parlando del Museo del Ghisallo, situato nel comune di Magreglio, in provincia di Como, al culmine della salita da sempre simbolo del Giro di Lombardia

Inaugurato nel 2006 accanto al Santuario dedicato alla Madonna protettrice dei ciclisti, il Museo del Ghisallo è diventato in breve tempo meta del pellegrinaggio “laico” di tanti appassionati che arrivano qui da tutto il mondo per ammirare i cimeli di grandi campioni che, grazie alle loro imprese, hanno saputo scrivere pagine indelebili nella storia del ciclismo. 

Ecco la teca con i ricordi di Vincenzo Mantovani
Ecco la teca con i ricordi di Vincenzo Mantovani

In ricordo di “Cencio”

Proprio in occasione dell’International Sales Meeting di Nalini, il Museo del Ghisallo si è arricchito di un dono speciale. E’ stata infatti inaugurata una teca in memoria di Vincenzo Mantovani, fondatore dell’azienda Moa Sport, chiamato affettuosamente “Cencio” dai suoi cari e dagli amici. A volere la teca suo fratello Claudio, il figlio Alessandro e la nuora Carmen Valdalà.

Nella sua carriera ciclistica Vincenzo Mantovani ha saputo conquistare la medaglia d’argento nell’inseguimento a squadre alle Olimpiadi di Tokyo del 1964, prima di dare vita alla Moa Sport e al marchio Nalini. Da oggi è possibile ammirare nella teca a lui dedicata la medaglia d’argento, insieme ad altri cimeli.

Accanto alla famiglia Mantovani, sono stati davvero tanti gli amici che hanno voluto ricordare “Cencio”. Fra questi merita sicuramente una citazione Davide Boifava, ex ciclistica professionista e dirigente sportivo, ma soprattutto amico vero di Vincenzo e Claudio Mantovani.

Proprio Claudio Mantovani, visibilmente commosso, ha voluto ricordare il fratello al quale era molto legato: «Vincenzo – ha raccontato – il sabato vendeva le maglie, che faceva produrre in un laboratorio artigianale, e la domenica correva. Smise di gareggiare presto perché aveva in mente un grande progetto: fondare un’azienda di abbigliamento. Ricordo che un giorno, mentre mi allenavo al Centro Sportivo Milanello, io a quei tempi militavo nel Milan come portiere, venne a farmi visita con venti corridori, la nazionale italiana di ciclismo di allora, proprio prima di partire per Tokyo».

L’inaugurazione della teca con Alessandro e Claudio Mantovani.
L’inaugurazione della teca con Claudio Mantovani.

Uno sguardo al futuro

Come anticipato, l’inaugurazione della teca dedicata a Vincenzo Mantovani è avvenuta in occasione dell’International Sales Meeting di Nalini. Alessandra Agostini, sales manager per l’estero, ha presentato la nuova collezione Nalini per la primavera-estate 2024 alla forza vendita nazionale e internazionale. A supportarla Enrico Zecchini, sviluppatore della stessa collezione. Tra le novità presentate il nuovo Protection Kit di Dyneema, realizzato in collaborazione con il Team DSM, e di cui avremo presto modo di parlare.

All’evento era presente anche Alberto Dainese, vincitore di una tappa al Giro d’Italia 2023.
All’evento era presente anche Alberto Dainese, vincitore di una tappa al Giro d’Italia 2023.

Il parere del pro’ 

Molte delle novità presentate in anteprima alla forza vendita le vedremo presto indossate dagli atleti del Team DSM, una delle due formazioni World Tour “vestite” Nalini (l’altra è la Intermarché Circus Wanty). 

All’inaugurazione della teca dedicata a Vincenzo Mantovani era presente anche Alberto Dainese, reduce dal Giro d’Italia che l’ha visto conquistare la tappa con arrivo a Caorle. Lo stesso Dainese ha tenuto a sottolineare l’alta tecnicità dei prodotti Nalini la cui qualità è particolarmente apprezzabile quando si devono affrontare condizioni meteo proibitive. A dare forza alle sue parole anche il giudizio estremamente positivo espresso da Piet Rooijakkers, responsabile del dipartimento di Ricerca e Sviluppo per DSM, che ha sottolineato la capacità di Nalini di fornire sempre le soluzioni giuste alle esigenze del team.

Chiudiamo con le parole di Giuseppe Bovo, direttore generale Nalini: «Essere presenti in un posto iconico e nel contempo ricco della migliore italianità – ha raccontato – è stata una scelta perfetta per un’azienda che produce tutto esclusivamente a Castel d’Ario. L’importanza di essere rimasti in Italia, quando tutti andavano in Estremo Oriente, si è rivelata, negli ultimi anni in cui si è registrato un boom di richiesta di abbigliamento per il ciclismo, una mossa davvero vincente. In pochissimi siamo riusciti a dare una risposta immediata al mercato».

Nalini

Nalini Adventure Jacket: calda, traspirante e comoda

15.12.2021
3 min
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Nalini ha creato un nuovo capo d’abbigliamento: la Adventure Jacket. Un indumento pensato per essere versatile e confortevole sia in allenamento che a riposo. Il marchio fondato da Vincenzo e Claudio Mantovani nel 2022 vestirà i corridori del team DSM. La sua grande esperienza nell’abbigliamento tecnico ha permesso di creare una giacca adatta a tutti gli amanti dei pedali, che non si fermano nemmeno in inverno.

La giacca Nalini è studiata per resistere e mantenere il corpo al caldo anche alle più basse temperature
La giacca Nalini è studiata per resistere anche alle più basse temperature

Tecnica e alla moda

Il dettaglio che risalta subito agli occhi è la parte anteriore della Adventure Jacket, infatti, è stato usato il piumino Primaloft. Un tessuto isolante capace di mantenere il busto al caldo garantendo comunque una buona aerazione.

Le maniche sono cucite con tessuto termico garzato e con trattamento acquazero, per mantenere l’atleta asciutto in caso di maltempo. Sulla schiena, dove solitamente i capi da ciclismo subiscono maggiore stress, il tessuto usato è il comfort stretch.

Nei minimi dettagli

Lo sappiamo bene, sono i dettagli che fanno la differenza. Per questo Nalini ha curato la progettazione della Adventure Jacket in maniera minuziosa. La zip è lunga e facile da chiedere ed aprire anche con indosso i guanti, in più all’interno è presente un flap antivento.

Le tasche sono due: una davanti ed una sulla schiena. Quella anteriore ha una dimensione tale da contenere gli oggetti più piccoli (come documenti e telefono). La tasca posteriore, invece, ha una zip verticale sul lato destro. Facile da aprire e con una capienza maggiore per accogliere tutti gli altri oggetti che portate durante le vostre escursioni.

Obiettivo sicurezza

La sicurezza è diventato un tema centrale. Per questo Nalini ha deciso di rendere rifrangenti i loghi disegnati sulla sua nuova giacca per rendere il ciclista più visibile in mezzo al traffico. L’Adventure jacket è in vendita al prezzo di 199 euro.

Nalini

La storia di “Cencio” e quella del Memorial Mantovani

29.03.2021
5 min
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C’erano una volta due fratelli, Vincenzo detto “Cencio” classe 1941 e Claudio, il più piccolo, del 1943. Di cognome fanno Mantovani e a Castel d’Ario dove nascono e crescono si capisce subito che vogliono andare lontano.

Vincenzo è il primo da sinistra, per nulla contento dell’argento a Tokyo 1964
Vincenzo è il primo da sinistra, per nulla contento dell’argento a Tokyo 1964

Bici e pallone

Vincenzo ha la bici nel sangue e in casa lo capiscono presto. Alto, elegante e moderno nello stare in sella, comincia a correre fra strada e pista. E nel 1964, da dilettante come s’è usato fino al 1992, partecipa alle Olimpiadi di Tokyo e centra l’argento nell’inseguimento a squadre.

Claudio alle due ruote preferisce invece il rotolare del pallone. E mentre Vincenzo diventa professionista con la gloriosa maglia della Excelsior Milano, lui diventa portiere. Gioca prima in squadre minori fra Lombardia e Piemonte e poi approda al Milan di Nereo Rocco in cui gioca dal 1964 al 1967. Da qui si sposta al Bari, all’Atalanta, al Perugia e poi al Cesena. La sua carriera si ferma per un problema al ginocchio. Per cui nel 1974 appende gli scarpini al chiodo ed entra in azienda.

Nel 2019 il Memorial fu vinto da Attilio Viviani, qui premiato da Claudio Mantovani
Nel 2019 Claudio Mantovani premia Attilio Viviani

L’azienda di famiglia

Già, l’azienda di famiglia. L’ha creata nel frattempo “Cencio”. La carriera da professionista non è forse quello che fa per lui. E pur rimanendo in gruppo fino al 1969, i suoi ricordi più belli restano quelle Olimpiadi e altri due argenti, ancora nell’inseguimento a squadre, ai mondiali di Parigi 1964 e San Sebastian 1965. Nel 1968 partecipa al Giro d’Italia e si piazza terzo nella tappa di Napoli. Nel frattempo però si è messo a disegnare maglie e calzoncini per sé e per gli amici.

Il laboratorio Nalini nasce così, precorrendo, attraversando e vestendo la storia del ciclismo. E portando alcune innovazioni di rilievo. Il primo fondello in fibra sintetica, che mandò in pensione quello di daino. Le tecniche più evolute per lo stampaggio e la cucitura di tessuti sempre più leggeri.

I loro campioni

Quando Claudio entra in ditta, ha 31 anni e trova un’impresa già ben lanciata, ma il suo contributo le conferisce un passo anche più rapido. E così a partire dagli anni Novanta, il marchio Nalini veste alcuni dei campioni più illustri del ciclismo mondiale. Sono Nalini e diventano l’oggetto del desiderio degli amatori di allora i calzoncini di Bugno in maglia rosa. E’ Nalini la maglia di Pantani delle prime vittorie al Tour. Ed è Nalini anche quella di Indurain e negli anni a seguire di Contador. Purtroppo però Vincenzo detto “Cencio” non riuscirà a godersi appieno il successo della sua azienda, perché nel 1989 precipiterà con il suo ultraleggero, lasciando Claudio al suo dolore e con la gestione dell’azienda.

Fra i campioni vestiti Nalini, anche il primo Pantani della Carrera
Fra i campioni vestiti Nalini, anche il primo Pantani della Carrera

Il memorial

Da quel momento, Claudio Mantovani diventa una presenza fissa e discreta nel mondo delle corse. E a partire dal 1996 inaugura una corsa, il Memorial Mantovani, vinto la prima volta da Roberto Zoccarato e l’ultima da Attilio Viviani

«L’evento – dice Claudio Mantovani – ha un grande valore affettivo per noi, perché è dedicato al nostro fondatore, assume un valore ancora più profondo in un anno in cui gli stravolgimenti in atto ci fanno sentire ancora più pressante il bisogno di valorizzare e restare legati alle nostre radici. Esse possono darci la forza per avere la resilienza e la flessibilità che servono a fronteggiare momenti come questo che viviamo oggi».

Al via 33 squadre

Si corre il 3 aprile. La corsa da qualche anno la manda avanti Simone Pezzini, presidente della Sc Ceresarese che organizza l’evento, che lo scorso anno non volle saltare l’edizione e si convertì in prova per allievi.

«Però quest’anno – dice – abbiamo tutte le autorizzazioni. Correremo sul percorso classico e siamo già al completo, con 33 squadre da 7 corridori ciascuna. In realtà si voleva partire da Ceresara, ma non è stato possibile e allora va benissimo partire dalla Nalini, che è sponsor e ideatore della gara. E poi Claudio quel giorno è uno di noi, dà sempre una grande mano. Non ci sarà una vera e propria bolla, ma predisporremo alcune zone in cui potranno entrare soltanto corridori e tecnici».

Anche Elia Viviani correrà a Tokyo e ha un conto da regolare…
Anche Elia Viviani correrà a Tokyo e ha un conto da regolare…

Ritorno a Tokyo

Fra le curiosità a margine di questa storia, c’è che oggi le divise Nalini sono indossate dalla Total Direct Energie di Niccolò Bonifazio, dalla Premac Isolmant di Martina Fidanza e Francesca Baroni e soprattutto dalla Cofidis di Elia Viviani che alle Olimpiadi di Tokyo, come pure Vincenzo Mantovani 57 anni fa, andrà per l’oro nell’inseguimento a squadre. E siamo certi che quel giorno, se Elia farà parte del quartetto azzurro, avrà da lassù anche i consigli di “Cencio” che a suo modo potrà mettersi finalmente l’oro al collo e togliersi quell’espressione di disappunto sul podio di allora.