Rispetto al passato la piattaforma Checkpoint viene completamente rivista e ridefinita. C’è il carbonio OCLV500 per le versioni SL e c’è l’IsoSpeed che separa i foderi obliqui del carro posteriore, dal tubo obliquo e dal piantone. Ma ci sono una nuova geometria che viene definita “progressiva” e uno shape dei profilati che avvicina questo progetto alle nuove Trek da strada. Proprio il design delle tubazioni diventa un vero e proprio “family feeling design” dell’azienda a stelle e strisce. Abbiamo provato l’allestimento SL6 eTap.
L’aerodinamica sposa la funzionalità
La zona dello sterzo e la tubazione obliqua in particolare sono mutuati (o accostabili) dalla Emonda. Lo sterzo è sagomato e puntuto, ha quella protuberanza caratteristiche di Trek e la sezione superiore adotta quella caratteristica svasatura con l’inserto specifico.
L’obliquo è abbondante e voluminoso, ma qui c’è anche il vano portaoggetti (e non è una cosa da dimenticare) e proprio come per le stradali, sembra dare ulteriore sostegno all’intera bicicletta.
Non ci possiamo scordare della scatola del movimento centrale, che è larga 86,5 millimetri ed è uguale a quella delle biciclette da strada. Sono ormai lontani i tempi quando le Trek avevano il bottom bracket da 92. Questa bici è funzionale in ogni sua parte, ricca di dettagli e ognuno di questi collima alla perfezione con gli altri e con il concept del mezzo.
Un design semi-sloping, sempre attuale e funzionale Lo sterzo è sagomato e si vede l’ampio passaggio della ruota alla forcella Una prospettiva dello sterzo e dell’orizzontale, si nota anche l’IsoSpeed La zona dello sterzo con l’inserto mutuato dalle bici road
Come è fatta e come è allestita
Il telaio è la forcella sono in carbonio monoscocca OCLV500 con IsoSpeed. Entrambi presentano tantissimi punti di ancoraggio per parafanghi e borse da viaggio, che fanno di questa bici una viaggiatrice, ma capace di sorprendere nei percorsi tecnici.
Ha la trasmissione Sram Rival 1×12 e il comparto manubrio in alluminio Bontrager. Il reggisella ha lo stelo in carbonio, con un diametro da 27,2. Si può montare un reggisella telescopico? Si, è possibile, ma non è possibile montare una forcella ammortizzata. In alluminio sono anche le ruote, sempre Bontrager. Il modello è Paradigm Comp con canale interno da 25 millimetri e gommate con i tubeless Bontrager GR1 da 40. Inoltre, la Checkpoint permette il passaggio di pneumatici fino a 45 di sezione ed è possibile montare le ruote da 650b con gomme fino a 2,1”.
Si smonta il portaborraccia sull’obliquo e si apre il vano, semplice ed efficiente Il vano portaoggetti dell’obliquo prevede una sacca che contiene dei piccoli attrezzi Il caratteristico fodero drive, ribassato e con design curvo La scatola del movimento centrale con la ghiera T47 che funge da sede per i cuscinetti Le asole della forcella, utili per le borse da viaggio, buono il loro posizionamento Le ruote Bontrager Paradigm Comp 25 in alluminio, tubeless ready
Si smonta il portaborraccia sull’obliquo e si apre il vano, semplice ed efficiente Il vano portaoggetti dell’obliquo prevede una sacca che contiene dei piccoli attrezzi Il caratteristico fodero drive, ribassato e con design curvo La scatola del movimento centrale con la ghiera T47 che funge da sede per i cuscinetti Le asole della forcella, utili per le borse da viaggio, buono il loro posizionamento Le ruote Bontrager Paradigm Comp 25 in alluminio, tubeless ready
Le nostre considerazioni
La Trek Checkpoint è appagante nel design che risulta moderno, ma non eccessivamente ingombrante. Nonostante integri delle soluzioni non comuni, ad esempio l’IsoSpeed e alcune tubazioni che si spingono verso la ricerca aerodinamica, la bicicletta ha sempre quel tocco “classico” che non stufa, anche grazie ad impatto estetico quasi tradizionale.
Una geometria vantaggiosa
Come per la Emonda, anche in questo caso uno dei valori aggiunti del progetto è la geometria, che ovviamente è da contestualizzare nella categoria gravel. Il corpo del pedalatore è sempre ben centrato sul piantone, a tutto vantaggio del comfort, della stabilità e anche a favore di una distribuzione ottimale dei pesi.
L’orizzontale è lungo e aiuta a sfruttare una pipa corta; la stabilità nei tratti tecnici e l’agilità ne guadagnano. Inoltre non si è mai sbilanciati sull’avantreno e il muscolo del diaframma non si schiaccia. La respirazione e il comfort per la schiena ringraziano.
Il ponticello posteriore sostiene (volendo) il parafango Tutto l’incrocio delle tubazioni è coinvolto nell’IsoSpeed, dissipatore e separatore Il nodo del piantone si prolunga leggermente verso l’alto
Il ponticello posteriore sostiene (volendo) il parafango Tutto l’incrocio delle tubazioni è coinvolto nell’IsoSpeed, dissipatore e separatore Il nodo del piantone si prolunga leggermente verso l’alto
In conclusione
Una bicicletta facile, la Trek Checkpoint SL6 è questo prima di tutto. Va bene per chi vuole smanettare e aprire il gas, magari lontano dalle gare su strada. Nonostante la sua natura “morbida”, non c’è mai quel distacco eccessivo con il mondo road e le sue doti di trazione e stabilità sono ampiamente sfruttabili anche dagli amanti della mtb. E poi è veloce. E’ una bici che può essere caricata come un mulo, adatta al bikpacking, al viaggio e a quell’experience della quale tanto si parla.