Colnago Prototipo: dietro il mistero, un concetto innovativo

10.06.2022
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Una bici completamente nera e senza brand. Tadej Pogacar a fine maggio è stato paparazzato dal giornalista Nicolas Geay, mentre faceva la ricognizione dell’undicesima tappa del Tour (arrivo a Col du Granon) in sella ad una Colnago completamente oscurata e mai vista prima. Ora questo segreto è stato finalmente svelato e si chiama Prototipo. Un nome che è un programma ed è esplicativo più che mai di ciò che i tecnici hanno e stanno progettando per questa bici. 

La Prototipo sarà presente al prossimo Tour de France e affiancherà la V3Rs già in dotazione agli atleti del UAE Team Emirates. Quella della Grand Boucle sarà l’occasione soprattutto per testare questo nuovo modello esclusivo firmato Colnago. Proprio così. Alla base di questo concetto gli atleti sono in prima linea e saranno gli attori principali dello sviluppo della bici prima della sua commercializzazione.

La foto scattata da Nicolas Geay, giornalista sportivo di France Télévisions e pubblicata su Twitter
La foto pubblicata su Twitter da Nicolas Geay, giornalista sportivo di France Télévisions

Primo esemplare

Fino ad ora abbiamo visto la Colnago Prototipo solo in foto e senza nessun tipo di feedback apprezzabile. Tra pochi giorni però i test passeranno sul campo e saranno direttamente misurabili una tappa dopo l’altra, attraverso interviste, scatti e anche probabili vittorie, visti gli interpreti del calibro di Pogacar.

Dopo una prima fase di sviluppo i progettisti si aspettano di trovare, durante la prova in gara delle cinque diverse laminazioni della fibra di carbonio, la soluzione migliore per un telaio che dovrà essere soprattutto versatile ed eccellente su ogni tipo di terreno.

Esistono cinque differenti versioni, fra cui verrà scelta quella per la commercializzazione
Esistono cinque differenti versioni, fra cui verrà scelta quella per la commercializzazione

Design di Torgny Fjeldskaar

Due concetti determinano questa nuova creazione: risultati tecnici ed estetica. Dal punto di vista del design, i punti chiave dello sviluppo della Colnago Prototipo sono soprattutto il tubo di sterzo (sottile e scavato con venature profonde e marcate) e la zona del movimento centrale, più ampia e robusta

La matita che ha disegnato le curve e le linee del nuovo gioiello Colnago, è quella del rinomato designer del ciclismo, il norvegese Torgny Fjeldskaar, il quale vanta una lunga lista di creazioni uniche legate alle ruote strette.

«Il punto di partenza nello sviluppo della Prototipo – dice – è stato quello di creare un telaio totalmente performance-driven. Cioè con un design chiaramente orientato all’ottenimento delle migliori prestazioni tecniche. Gli obiettivi sono quelli di ottenere una maggiore rigidità verso le sollecitazioni generate dalla pedalata ed un minore drag aerodinamico. Il tutto a fronte di un peso complessivo del telaio sostanzialmente invariato se comparato a quello della V3Rs.

«Ritengo che il lavoro più importante sia stato quello di migliorare l’aerodinamica attraverso un nuovo disegno del tubo sterzo, che ha migliorato anche la rigidità, rendendolo ancora più reattivo».

Colnago ha deciso di affrontare la progettazione di questo modello direttamente sul campo
Colnago ha deciso di affrontare la progettazione di questo modello direttamente sul campo

Il progetto

Per lo sviluppo di questo innovativo progetto, gli ingegneri Colnago sono partiti da quello che conoscevano già sulla base delle gamme già in commercio. Per poi tramutarlo in un metodo completamente nuovo. In una prima fase, le caratteristiche di rigidità della Prototipo – telaio monoscocca – sono state sperimentate dal brand italiano sulle parti che compongono il nuovo telaio della serie C, formato da parti componibili e non monoscocca. 

Poter lavorare su parti di un telaio invece che su uno completo, come dovrebbe succedere per il monoscocca, ha dato la possibilità ai progettisti di studiare diverse laminazioni dei tubi di carbonio con una sequenza molto più agile e verificabile in breve tempo.

Le linee sono state progettate dal designer norvegese Torgny Fjeldskaar
Le linee sono state progettate dal designer norvegese Torgny Fjeldskaar

Cinque versioni

Dai vari test dietro le quinte sono state selezionate cinque matrici di rigidità, quindi altrettante laminazioni in prova per i telai monoscocca sulle quali lavorare durante i test Saranno infatti cinque le versioni differenti che saranno a disposizione del team nelle competizioni a partire da questo weekend. 

Una fase di sviluppo a imbuto che al suo epilogo ne consegnerà soltanto una in pasto al mercato mondiale. Un compito difficile, che Colnago ha scelto di affidare a chi su queste queste bici passa gioie e dolori, tanto sudore e sopratutto gli dedica la propria vita quotidiana: i corridori. Saranno infatti loro attraverso i feedback e le impressioni a determinare il risultato finale di questo test premium.

Rigidità e aerodinamica sono due aspetti su cui i progettisti si sono focalizzati maggiormente
Rigidità e aerodinamica sono due aspetti su cui i progettisti si sono focalizzati maggiormente

Atleti protagonisti

Dietro a questo progetto audace ma del tutto funzionale, c’è Davide Fumagalli, responsabile R&D Colnago, che spiega così il progetto.

«Per migliorare le performance di questo telaio – dice – abbiamo utilizzato un metodo totalmente nuovo. Ovvero collaborare direttamente con gli atleti della UAE Team Emirates, proponendogli di usare di volta in volta telai prodotti con laminazioni di carbonio diverse. L’obiettivo finale è di giungere alla migliore laminazione per un telaio che dovrà essere il più polivalente possibile. Quindi adatto alle esigenze dei velocisti, dei passisti e degli scalatori e di essere all’altezza nelle diverse fasi della corsa.

«D’altronde i test a computer e in galleria del vento sono importanti, ma presentano sempre dei limiti. E’ infatti difficile replicare i contesti di gara, le irregolarità del percorso, le sollecitazioni del terreno, le turbolenze aerodinamiche, le accelerazioni nei diversi momenti della competizione».

Colnago

Colnago V3Rs edizione Tour de France

Colnago presenta la bici ufficiale del Tour

02.06.2021
4 min
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Il Giro è terminato da pochissimi giorni e l’attenzione di tutti si è già spostata verso il Tour de France. Grazie a Colnago l’Italia è già certa di essere grande protagonista della corsa francese. L’azienda di Cambiago sarà infatti il primo marchio di biciclette al mondo a creare, nella storia centenaria della Grande Boucle e in partnership con ASO, la bici ufficiale del Tour de France.

Reciproca soddisfazione

Laurent Lachaux, Direttore Commerciale di ASO ha dichiarato: «Siamo molto felici di aver trovato un partner come Colnago che rappresenta la storia del Tour de France. Le bici Colnago sono universalmente riconosciute tra le più belle e tecniche al mondo, non avremmo potuto optare per una scelta migliore».
Manolo Bertocchi, Direttore Marketing Colnago, non ha voluto nascondere la sua soddisfazione: «Colnago ha nel suo DNA la capacità di arrivare sempre prima degli altri, ed ancora una volta è successo grazie alla scelta del Tour de France. Una bicicletta bellissima, unica ed in serie limitata. Una vera Colnago».

La Colnago V3Rs sulla salita del Mont Ventoux
La Colnago V3Rs sulla salita del Mont Ventoux
La Colnago V3Rs sulla salita del Mont Ventoux
La Colnago V3Rs Tour de France sulla salita del Mont Ventoux

108 esemplari davvero unici

Per celebrare tutte le edizioni del Tour che si sono disputate dal 1903 ad oggi saranno realizzati solamente 108 modelli in un’unica livrea, nera e gialla.
La presenza del giallo non poteva mancare essendo il colore simbolo della maglia che ogni anno veste il vincitore del Tour festeggiato a Parigi sugli Champs-Élysées con l’Arc de Triomphe a fare da sfondo.

Dettagli unici e ricercati

Sul tubo sterzo sarà presente il logo Colnago con l’iride, elemento che contraddistingue da sempre le biciclette realizzate a Cambiago. Sul tubo orizzontale e sulle forcelle vi sarà il logotipo Colnago, mentre un disegno unico e dedicato, sviluppato con il contorno della Francia sarà presente sul posteriore della bicicletta.

Un altro particolare unico è la leva destra, in colore giallo. Lo stesso colore è presente anche sul tubo orizzontale dove ci sarà il logo del Tour de France, riprodotto anche sulle forcelle.

L’eccellenza del V3Rs

Non poteva che essere un modello simbolo di Colnago a celebrare questa eccezionale partnership. Si tratta infatti del V3Rs, un monoscocca ultraleggero e aerodinamico, in grado di eccellere su qualsiasi tipo di terreno: pianura, salita e percorsi misti. Il telaio pesa appena 790 grammi in taglia 50s versione disc grezza (con le parti metalliche collocate e incollate). L’integrazione totale dei cavi, che passano all’interno dell’attacco manubrio e del pivot della forcella, conferisce all’intera bicicletta un look esteticamente impeccabile.

Colnago V3Rs Tour de France
In evidenza la leva del freno destra in colore giallo
Colnago V3Rs Tour de France
In evidenza la leva del freno destra in colore giallo

Componenti al top 

Un telaio eccezionale non poteva che vantare un assemblaggio di pari livello, a cominciare dai licenziatari ufficiali del Tour de France: Selle Italia con la SLR Boost kit Carbonio Superflow e le coperture Continental Grand Prix 5000. Il gruppo è Campagnolo Super Record Eps Disc dodici velocità, oltre le ruote Bora Ultra WTO db con finitura C-LUX. La piega è Deda Elementi ALANERA dcr (Deda internal cable routing) monoscocca in fibra di carbonio. Il prezzo suggerito al pubblico è di 13.200 Euro.

colnago.com

Colnago V3Rs Pogacar

La Colnago che piace a tutti da Pogacar fino a Gaviria

20.04.2021
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Il UAE Team Emirates è una squadra piena di campioni, basta pensare che troviamo l’ultimo vincitore del Tour de France Tadej Pogacar, il velocista colombiano Fernando Gaviria fino al nostro Matteo Trentin e al fortissimo svizzero Marc Hirschi. Tutti questi campioni pedalano sulla V3Rs di Colnago per le gare in linea e sulla K.one per le prove contro il tempo.

Più rigida e più leggera

La V3Rs è l’evoluzione dei telai precedenti, vale a dire il V1-r e il V2-r, ma con delle caratteristiche che la rendono in linea con le ultime tendenze tecniche. La V3Rs ha un telaio in fibra di carbonio monoscocca con un peso di 790 grammi nella taglia 50s in versione disco. Per raggiungere questo risultato Colnago ha utilizzato un nuovo tipo di carbonio, che ha permesso di aumentare la rigidità alle flessioni laterali. Il risultato è che questa nuova versione è più rigido del 12% nel comparto posteriore e del 6% in quello anteriore, rispetto al V2-r.
Un grande lavoro è stato fatto nella forcella, completamente ridisegnata e dal peso di 390 grammi. La grande novità è nel nuovo design con i foderi concavi nella parte superiore che permette di montare pneumatici fino a 28 millimetri di larghezza.

Tadej Pogacar Giro Paesi Baschi Colnago V3Rs
Tadej Pogacar con la V3Rs con i freni tradizionali
Tadej Pogacar Giro Paesi Baschi Colnago V3Rs
Tadej Pogacar al Giro dei Paesi Baschi con la V3Rs con i freni tradizionali

Prestazioni su ogni tipo di percorso

Un’altra zona tutta nuova è la chiusura del reggisella, dove i tecnici Colnago hanno lavorato per ridurre il peso. Il sistema presente sulla V3Rs è più leggero e più piccolo rispetto sia a quello della V2-r che del C64. Inoltre, è completamente integrato nella scocca e permette una migliore modulabilità del serraggio.

Anche per le geometrie sono state apportate delle migliorie per favorire la guidabilità. Il tubo sterzo è stato accorciato, con la forcella che è stata allungata. Il movimento centrale è stato abbassato in modo da avere un baricentro più attaccato al terreno. In sostanza la V3Rs è una bicicletta che fornisce ottime prestazioni su tutti i terreni anche grazie al design dei tubi che favoriscono l’aerodinamicità.

Disco o caliper

Una particolarità dei corridori dell’UAE Tema Emirates è quella di usare la V3Rs sia con i freni a disco (nell’immagine di apertura) che con i freni caliper. Una scelta che viene fatta soprattutto da Pogacar, che usa l’una o l’altra versione in base alle caratteristiche dei tracciati che deve affrontare.

Ruote e manubri italiani

A livello di ruote l’UAE Team Emirates è equipaggiato con le Campagnolo Bora One e con le nuove Bora Ultra WTO con profili da 33, 45 e 60 millimetri. Rimaniamo in Italia anche per il manubrio che è fornito da Deda Elementi con l’elegante Alanera, che permette il passaggio interno di tutti i cavi e un design piatto che favorisce l’aerodinamica.

Davide Formolo con la K.one nel prologo del Giro d'Italia a Torino
Davide Formolo con la K.one nel prologo del Giro d’Italia a Torino
Davide Formolo con la K.one nel prologo del Giro d'Italia a Torino
Davide Formolo con la K.one impegnato nel prologo del Giro d’Italia a Torino

Linee estreme e forcella nuova

La Colnago K.one è la bicicletta frutto di numerosi test in galleria del vento, che da il meglio di se dai 50 chilometri orari in su. Rispetto al suo predecessore K.zero, la K.one vanta una rigidità maggiorata del 12% e un miglioramento aerodinamico dell’8%. I freni caliper sono nascosti, infatti quello anteriore è posto nella parte superiore della forcella e coperto da una cover, mentre quello posteriore è posto sotto i foderi bassi subito dietro la scatola del movimento centrale. I corridori dell’UAE Team Emirates usano le prolunghe Jet di Deda Elementi.

 Il manubrio integrato Alanera di Deda Elementi
Il manubrio integrato Alanera
 Il manubrio integrato Alanera di Deda Elementi
Il manubrio integrato Alanera di Deda Elementi

La scheda tecnica

GruppoCampagnolo Super Record EPS
RuoteCampagnolo Bora
PneumaticiVittoria
ManubrioDeda Elementi
Sella Prologo
ReggisellaColnago
PedaliLook

Tanta Italia anche fra i componenti

Per quanto riguarda la componentistica troviamo tanta Italia, infatti Campagnolo fornisce il gruppo Super Record EPS e come abbiamo già detto le ruote. I portaborracce sono di Elite, i manubri sono di Deda Elementi e i pneumatici Vittoria. A completare le Colnago di Trentin e compagni ci sono le selle di Prologo e i pedali Look.