Ursus con Vitesse per rafforzare la strategia di comunicazione

15.02.2025
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La stagione 2025 può essere considerata come un anno di svolta per Ursus, la realtà italiana specializzata nella produzione di ruote e componenti per il ciclismo. Lazienda con sede a Rosà, in provincia di Vicenza, ha difatti ufficialmente fatto il proprio ingresso nel WorldTour grazie alla nuova partnership con il Team Picnic PostNL. Quello compiuto è un passo significativo per Ursus, che per la prima volta affianca una squadra appartenente alla massima categoria del ciclismo su strada, consolidando così il proprio posizionamento nel settore delle due ruote ad altissimo livello.

Fondata oltre cinquant’anni fa, e specializzata nelle lavorazioni meccaniche di precisione, Ursus ha costruito la propria reputazione producendo bloccaggi, mozzi e cavalletti reggicicli: segmento in cui l’azienda detiene una posizione di leadership mondiale. Con l’avvento della seconda generazione alla guida dell’azienda, agli inizi degli anni 2000, Ursus ha successivamente ampliato il proprio focus investendo nella progettazione e produzione di ruote in carbonio di alta gamma, destinate ai settori corsa, mtb e gravel. Questo processo di evoluzione ha portato l’azienda a distinguersi per l’innovazione e l’elevata qualità dei propri prodotti.

Ursus ha affidato la sua comunicazione all’agenzia Vitesse
Ursus ha affidato la sua comunicazione all’agenzia Vitesse

Innovazione, ricerca e sviluppo

Oltre all’importante ingresso nel World Tour, il 2025 segna per Ursus un ulteriore passo strategico: la scelta dell’agenzia Vitesse come partner per la gestione dell’Ufficio Stampa e delle PR a livello internazionale. Dal mese di gennaio, infatti, la stessa agenzia di comunicazione supporta Ursus nel consolidare la presenza sui media globali, valorizzando i successi aziendali e amplificando il brand a livello internazionale.

Vitesse, attiva dal 1991, è una delle più prestigiose agenzie di comunicazione nel mondo dello sport, specializzata nei settori outdoor, ciclismo e turismo. Con oltre trent’anni di esperienza, l’agenzia vanta collaborazioni con alcuni dei marchi più prestigiosi del settore, tra cui Bianchi e Northwave. La partnership con Ursus si inserisce in un percorso di crescita volto a rafforzare il posizionamento del brand nei mercati chiave del ciclismo internazionale.

L’impegno di Ursus si riflette anche nella moderna sede operativa di Rosà, inaugurata nel 2015 accanto allo storico stabilimento. Qui, l’azienda investe costantemente in ricerca e sviluppo, puntando su innovazione, sostenibilità e benessere delle risorse umane. Certificazioni e riconoscimenti attestano la qualità dei prodotti e l’attenzione ai processi produttivi, elementi che la rendono un marchio sempre più competitivo a livello globale.

Ursus quest’anno fornirà anche le route al team continental SC Padovani Polo Cherry Bank
Ursus quest’anno fornirà anche le route al team continental SC Padovani Polo Cherry Bank

Una storia da raccontare

«Entrare nel WorldTour – ha dichiarato Mirko Ferronato, CEO di Ursus – è la realizzazione di un sogno per noi. Abbiamo lavorato con dedizione per raggiungere questo traguardo, e oggi siamo pronti a competere con i migliori grazie alla qualità e all’affidabilità delle nostre ruote. La collaborazione con il Team Picnic PostNL rappresenta un’opportunità unica per dimostrare il nostro valore, mentre la partnership con Vitesse ci consentirà di raccontare al meglio la nostra storia e i nostri progetti ad un pubblico sempre più ampio».

«Siamo entusiasti di intraprendere questa collaborazione con Ursus – ha aggiunto David Evangelista, Head of Communication di Vitesse – un’azienda che conoscevamo e apprezzavamo già da tempo e che, entrando in contatto diretto, ci sta mostrando ancora di più il suo enorme potenziale. Insieme lavoreremo per valorizzare il brand e comunicare al meglio i prossimi passi di Ursus nel mondo del ciclismo».

Con questa nuova strategia, Ursus si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia, portando il proprio brand su scala globale e consolidando la propria reputazione di eccellenza nel settore delle due ruote.

Ursus

Gran colpo di Ursus, al fianco del Team PicNic-PostNL

30.01.2025
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Ursus, un’altra azienda italiana che entra nel World Tour con il chiaro intento di innovare e sviluppare. Sarà al fianco del Team PicNic-PostNL per almeno due anni.

Enrico Stragliotto, del dipartimento sales di Ursus, ci racconta qualche dettaglio di questa partnership che ha tutte le carte in regola di essere il primo tassello di un percorso più lungo, con uno sguardo ad ampio spettro rivolto al futuro.

Quando nasce e quando ha preso realmente forma la partnership con il team?

L’interesse nasce all’inizio del 2024. Volevamo fare un salto di livello e dopo molti anni nelle squadre professional, come Total Direct Energies, Bardiani, Corratec ed in passato al fianco della CCC, ci sentivamo pronti a fare il grande passo nel WorldTour. A metà 2024 siamo entrati ufficialmente in contatto con il team. Oggi siamo pronti a partire.

E’ possibile conoscere qualche dettaglio che vi lega al team?

Siamo reduci anche noi dai primi ritiri, dove in modo effettivo siamo entrati in contatto con l’intero staff. Nei prossimi mesi potremo fornire maggiori dettagli. Posso dire che la collaborazione vuole essere a lungo termine. Ad oggi abbiamo firmato per 2 anni, ma…

Dopo le prime giornate di test e utilizzo il team ha già avanzato delle richieste?

Mi spingo a dire che i primi feedback sono positivi, ovviamente c’è da lavorare. Credo che per quantificare al meglio i dati ed i riscontri maggiori dovremo aspettare dopo gennaio. Siamo in contatto con i tecnici del team ai quali chiediamo aggiornamenti continui. Il team non ha solo le ruote Ursus come materiale nuovo, ma anche le bici Lapierre (rientra nel WorldTour con la nuova Xelius DRS e la Aerostorm per le crono-NDR). Quindi tutto è in divenire.

Charlotte Kool sarà uno dei riferimenti della compagine femminile (foto Pic Nic-PostNL)
Charlotte Kool sarà uno dei riferimenti della compagine femminile (foto Pic Nic-PostNL)
Utilizzerete la compagine World Tour per test e sviluppo dei prodotti futuri?

Per noi questa collaborazione è sicuramente importante. Lo è per la visibilità, ma l’aspetto che più ci interessa è la capacità del team di processare dati e capire insieme come sviluppare i prodotti del futuro. Siamo certi che con le nostre competenze unite a quelle del team, avremo l’opportunità di sviluppare ruote ancora più performanti.

E poi il progetto Enigma. Un’evoluzione Ursus che si spinge in modo deciso verso il WorldTour?

Esatto. Enigma rappresenta un primo passo verso quello che per Ursus è da sempre un punto fisso. Innovazione e qualità. In questa fase dobbiamo tenere ancora la bocca cucita, ma posso anticipare che nei prossimi mesi ci saranno delle sorprese molto interessanti.

Rispetto alle sponsorizzazioni fatte ad oggi, cosa comporta l’impegno World Tour?

Il WorldTour è la F1 della bici. L’impegno è notevole sotto ogni aspetto e all’interno di un’azienda tutti sono coinvolti, direttamente e indirettamente. Ursus è una realtà solida da sempre orientata alla crescita e l’ingresso in questa categoria è parte integrante di un processo di crescita che non è solo di oggi. Di fatto, il legame con una squadra World Tour è la ciliegina sulla torta di un percorso che dura da più stagioni. Ora ci siamo e si ricomincia con altri step dell’evoluzione.

Ruote Ursus per il Team Picnic PostNL: sbarco nel WorldTour!

19.12.2024
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Ursus ha recentemente annunciato la propria, nuova partnership con il Team Picnic PostNL, una delle squadre più prestigiose del circuito WorldTour, per le stagioni 2025 e 2026 (in apertura foto Tornanti.cc). Questo sodalizio rappresenta un connubio davvero ideale tra eccellenza produttiva tutta italiana, innovazione ed un impegno condiviso per lo sviluppo dei giovani talenti nel ciclismo professionistico.

La compagine olandese Picnic PostNL, ben conosciuta per l’attento lavoro di sviluppo e di crescita di promettenti ciclisti, utilizzerà in gara da gennaio una gamma di ruote Ursus ancora… avvolta nel mistero. Questi nuovi prodotti fanno difatti parte del progetto Enigma, una creazione frutto della passione per l’ingegneria avanzata e della qualità Made in Italy che contraddistingue Ursus. Tutti i dettagli sulle nuove ruote impiegate dagli atleti del Team Picnic PostNL verranno svelati nei prossimi mesi, aumentando così l’attesa per le innovazioni tecnologiche che l’azienda porterà nel ciclismo professionistico.

Il mistero del progetto Enigma

Fondata oltre 50 anni fa, Ursus spa è un’azienda tutta italiana con sede a Rosà, in provincia di Vicenza, specializzata in lavorazioni meccaniche di precisione. All’inizio degli anni 2000, Ursus ha ampliato il proprio raggio d’azione entrando nel settore delle biciclette da corsa e mountain bike con la produzione di ruote di alta gamma. Questo passo è stato un esperimento tanto audace quanto vincente, permettendo all’azienda di guadagnarsi un posto di rilievo nel mondo del ciclismo professionistico grazie a prodotti in costante evoluzione e a una qualità senza compromessi.

Ursus è da sempre un partner orientato al cliente, riconosciuto per l’innovazione e la continua ricerca dell’eccellenza. La “customer satisfaction” rappresenta uno dei valori cardine della sua attività, accompagnata da una dedizione instancabile per la creazione di prodotti e servizi di elevata qualità.

Mirko e Sergio Ferronato, titolari Ursus
Mirko e Sergio Ferronato, titolari Ursus

La collaborazione con il Team Picnic PostNL non si limita all’aspetto tecnico, ma si basa anche su valori condivisi: entrambe le realtà credono fermamente nell’importanza dell’innovazione e nel connubio tra prestazioni e lavoro di squadra. La partnership promette dunque di scrivere nuove pagine di successo nel ciclismo agonistico di primissimo livello, quello del WorldTour, rafforzando la reputazione di Ursus come attore protagonista nel settore. 

Tutti gli appassionati ed i praticanti ciclisti possono seguire gli sviluppi del progetto Enigma, e le performance del Team Picnic PostNL, visitando il sito ufficiale dell’azienda a questo link.

Ursus

Ursus fa suo l’Eurobike Gold Award: la strada è quella giusta…

08.07.2024
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FRANCOFORTE (Germania) – La rassegna espositiva Eurobike a Francoforte ha chiuso i battenti da appena qualche… ora, ma per un’azienda italiana in particolare questa edizione 2024 rimarrà senza alcun dubbio indimenticabile. 

Parliamo di Ursus, che proprio quest’anno è stata riconosciuta con lo speciale e prestigioso Eurobike Gold Award 2024. Ad essere selezionato e a vincere l’ambitissimo premio è stato il cavalletto Ursus R97 IC (dove IC significa Invisible Connect): un prodotto assolutamente innovativo e di estrema qualità frutto di una idea e di uno sviluppo tecnico degno della migliore tradizione artigianale italiana.

«Ursus R97 IC – ha dichiarato ufficialmente la giuria nella propria motivazione – offre una soluzione incredibilmente innovativa per quanto riguarda i cavalletti per biciclette. La sua possibilità di essere posizionato in modo variabile lungo il fodero posteriore del telaio, unitamente al sistema antirumore integrato, migliora sia la funzionalità che la stabilità del prezioso componente. Il design aerodinamico, e l’utilizzo per la sua creazione di oltre l’80% di materiali riciclati, dimostrano un impegno reale per il tema della sostenibilità da parte dell’azienda. Ursus R97 IC rappresenta una soluzione elegante e di alta qualità che eleva un componente spesso trascurato».

Innovazione e italianità

«Il Gold Award degli Eurobike Awards – ha dichiarato a bici.PRO Mirko Ferronato – è il più importante riconoscimento assegnato ad un nuovo prodotto. Un vero e proprio certificato di eccellenza e di innovazione. Vorrei estendere i miei più sentiti ringraziamenti alla giuria degli Eurobike Awards per questo incredibile onore. Siamo anche profondamente grati del nostro talentuoso team Ursus, la cui passione ed il duro lavoro svolto hanno reso possibile questo straordinario risultato. Un ringraziamento speciale va poi ai nostri fedeli clienti, e ai partner che da sempre lavorano con noi: per il loro incrollabile supporto e per la fiducia che ripongono nei nostri prodotti.

«Questo premio ci motiva a continuare il nostro impegno per l’eccellenza e per l’innovazione. Per avere in gamma prodotti sempre più iconici e soprattutto rispettosi dei rigorosi standard di sostenibilità ambientale che ci siamo imposti».

La sede di Ursus a Rosà
La sede di Ursus a Rosà

Verso la transizione ecologica

In fiera sono stati premiati complessivamente quarantatre prodotti del settore bicicletta. Una giuria di esperti di alto livello ha selezionato i vincitori valutando attentamente circa trecento proposte provenienti da ben trentacinque paesi diversi. Le categorie prese in considerazione son o state complessivamente nove. Undici prodotti ha ricevuto il Gold Award, uno dei quali è stato anche premiato con lo “Start Up Award”. Un prodotto con un focus speciale sul tema della sostenibilità ha poi ricevuto il “Green Award”. 

«Tutti i prodotti premiati – ha ribadito Dirk Heidrich, il responsabile del progetto Eurobike di fairnamic GmbH – mettono in mostra un’ampia gamma di approcci innovativi, con soluzioni riconosciute nelle categorie biciclette, e-bike, veicoli elettrici leggeri fino a 45 km/h, mini veicoli elettrici, componenti, accessori, abbigliamento, soluzioni digitali e soluzioni e infrastrutture per la mobilità. Quest’anno l’attenzione si è concentrata in particolare sul miglioramento altamente funzionale dei sistemi esistenti e la considerazione degli aspetti sostenibili. Il tema della sostenibilità non è evidente in tematiche quali la riduzione dei materiali e la riciclabilità, ma anche sotto forma di concetti socialmente motivanti e soluzioni circolari. Il Premio Eurobike contribuisce in modo significativo all’ulteriore sviluppo di eccezionali innovazioni di prodotto e approcci anch’essi innovativi nei settori della biciclette e della mobilità elettrica, contribuendo così in modo significativo ad accelerare la transizione ad una mobilità decisamente più ecologica».

Ursus

Ursus Countach, ottima sul gravel, perfetta su strada

03.07.2024
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La Ursus Countach è una di quelle ruote che ci piace definire come una ruota prestazionale da strada, mascherata per l’utilizzo gravel. La nuova Countach fa della rigidità complessiva uno dei suoi cardini.

Il cerchio è tutto in carbonio con il canale interno hookless, con i bordi pieni e sostanziosi. La raggiatura è a nostro parere uno dei punti di forza che influiscono su rigidità, reattività e quell’efficienza aerodinamica che non guasta. Entriamo nel dettaglio del test.

Countach è una tipologia di ruota ad elevate prestazioni
Countach è una tipologia di ruota ad elevate prestazioni

Ursus Countach, per le gomme larghe

Più le utilizziamo e più ci orientiamo a pensare che la Countach sia una sorta di ruota all’round. Con tutta probabilità nasce per un gravel competitivo e corsaiolo, dove conta il giusto rapporto tra il peso/resa tecnica/affidabilità e anche la robustezza. In realtà ci confrontiamo con un sistema scorrevole e capace di interfacciarsi al meglio anche con pneumatici stradali da 32 millimetri di sezione. Questo fattore la posiziona in quel segmento di prodotti che, opportunamente configurati con le bici endurance più moderne, gratifica anche se portato nei contesti stradali “scassati”. Ad esempio strade secondare abbandonate, ciottolati e pavè, strade bianche battute.

Rimanendo in ambito off-road/gravel è il gravel veloce e con dislivello il suo pane, dove una buona tecnica nella guida del mezzo collima con una rigidità (elevata) delle due ruote, anteriore e posteriore, aspetto che obbliga a gestire le pressioni e le tipologie di pneumatici (meglio tubeless da 38/40 usati a pressioni medie e basse). A nostro parere, per una ruota dall’elevata caratura tecnica (come lo è la Contach) si dovrebbe prevedere il montaggio di fabbrica del tubeless tape.

Sembra una ruota più alta

In alcuni frangenti sembra di avere in dotazione una ruota con un cerchio più alto, da 40 millimetri e oltre. Perché è veloce quando la si fa correre e perdona poco o nulla nella fase ammortizzante. La Countach è una ruota “secca” e diretta, una ruota che ti fa sentire la consistenza del terreno. La raggiatura è di quelle toste, per tensione e tipologia di profilato (Sapim in acciaio a testa dritta trattato al carbonio). I nipples sono esterni al cerchio, ma quello che influisce, al pari dei raggi, sono i punti di ancoraggio ai mozzi. Sono un blocco unico con il corpo del mozzo in alluminio.

Ma un cerchio da 35 millimetri ha dei grossi vantaggi. Ad esempio si rilancia con maggiore facilità alle andature più basse, ad esempio in salita e nei cambi di ritmo, oppure nei rilanci perentori in fase di sprint tenendo ben presente le gomme “cioccione” e le pressioni relativamente basse.

Semplice nella manutenzione

Countach è sicuramente un pacchetto ruota brioso, nonostante questo non è difficile da guidare. Difficilmente perde la traiettoria, tutt’altro. Non “sbacchetta” quando prende un colpo proibito che fa perdere la linea giusta, anche se la posteriore smorza ben poco a prescindere dalla tipologia di pneumatico e pressione. Countach è una ruota da agonista senza tanti fronzoli.

In caso di manutenzione, pulizia e controlli di fino non è necessario essere degli ingegneri. Il corpetto posteriore della ruota libera è inserito a pressione e si toglie con un semplice gesto, per un ingrassaggio facilitato. Così anche per il mozzo anteriore, che ha dei cuscinetti classici messi in sede senza viti o blocchi particolari. Inoltre, le dimensioni dei cuscinetti sono standard.

Il cerchio ha una larghezza complessiva di 32 millimetri, cifra importante
Il cerchio ha una larghezza complessiva di 32 millimetri, cifra importante

Inserto oppure no?

L’utilizzo dell’inserto è sempre piuttosto soggettivo, ma a prescindere dalla soggettività l’utilizzo di un prodotto run-flat modifica in modo sostanziale il comportamento dello pneumatico e di conseguenza del cerchio. Dal canto nostro appoggiamo in modo deciso l’utilizzo di un inserto in un cerchio hookless.

Al di la della bontà construttiva delle ruote Ursus, un run-flat con una consistenza elevata protegge i bordi in carbonio in caso di foratura e perdita di pressione (evita di criccare il carbonio) e influisce in modo positivo sulla tenuta del tallone dello pneumatico, stabilizzandolo al cerchio.

Un pacchetto ruote che decisamente “veste” la bicicletta
Un pacchetto ruote che decisamente “veste” la bicicletta

In conclusione

Considerando la qualità (pessima) delle strade attuali, con asfalti spesso ai limiti della percorribilità, una ruota come la Ursus Countach può essere il compromesso perfetto e una soluzione che permette di unire l’utilizzo stradale e quello gravel.

Tecnicamente si tratta di un prodotto rivolto ad un all-round impegnativo ed un’utenza alla quale piace un sistema performante, prestazionale e una ruota rigida. Il cerchio mediamente basso (considerando i canoni attuali dei cerchi sempre più alti), ma largo (32 millimetri esterno/esterno) offre stabilità e capacità di abbinarsi a diverse tipologie di pneumatici, tassellati o meno.

Ursus

CCT Team Pro: la bici di casa corratec adatta a tutti

18.06.2024
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corratec non trascura le esigenze di nessun ciclista grazie al modello CCT Team Pro, realizzato sulla base della sorella maggiore: la Evo, in dotazione al Team corratec Vini Fantini. Due bici da un lato simili, almeno esteticamente, ma che abbracciano due tipologie diverse di pubblico. Per chi ama le sfide e sulla bici è pronto a sacrificare un po’ di comfort in favore della prestazione c’è la Evo. Al contrario, coloro che vogliono pedalare con maggior comfort possono contare sulle prestazioni del modello CCT Team Pro. 

«La nostra idea – racconta Sergio Laurino, country manager per l’Italia di corratec – è di avere due linee prodotto differenti. Le geometrie dei due telai sono simili, ma la CCT Team Pro rimane con una posizione in sella più comoda. Il ciclista non si trova allungato sul telaio, ma più compatto».

Anche questo modello di casa corratec è realizzato in carbonio, anche se con caratteristiche diverse
Anche questo modello di casa corratec è realizzato in carbonio, anche se con caratteristiche diverse

Carbonio

Nonostante le differenze, i due telai sono comunque costruiti con fibra di carbonio, per offrire all’utilizzatore tutte le qualità tipiche di questo materiale.

«Il carbonio – continua a spiegare Laurino – è il materiale migliore per realizzare i telai delle bici da corsa. Chiaramente la qualità cambia tra i due modelli ma la Team Pro, che risulta ideale per un pubblico meno esigente, offre comunque ottime prestazioni. Il risultato finale è una bici da endurance che si adatta a tutti e questo la porta ad un target più vasto di clienti. Sulla Team Pro si ha una minore rigidità del telaio, ma un maggior comfort. Certe caratteristiche, utilizzate nel mondo dei professionisti, sono difficili da portare anche a chi utilizza la bici con meno frequenza. Per questo abbiamo optato per caratteristiche tecniche più morbide e accoglienti. Il peso aumenta un po’ per il modello Team Pro, per il solo telaio infatti si aggira poco sotto al chilo».

Dettagli tecnici

Maggior comfort significa anche avere una più ampia libertà di scelta nei componenti, cosa che nella corratec CCT Team Pro si può vedere e gustare.

«Una scelta differente – conclude Laurino – è quella di non montare un attacco manubrio integrato. Questo porta l’utente a scegliere la misura che preferisce, sia per comodità che per peso. La CCT Team Pro è a tutti gli effetti una bici altamente personalizzabile, lo testimonia la varietà nel gruppo da montare. Di base è la famiglia Shimano 105 ma c’è la possibilità di utilizzare il vecchio gruppo meccanico a 11 velocità, quello meccanico a 12 e l’elettronico, sempre a 12 velocità.

«Sulla Team Pro montiamo le ruote Ursus Miura TC37, un profilo valevole in ogni situazione e che accontenta sempre l’utente medio. Leggero, ma che conferisce ottime sensazioni di scorrevolezza. Con dischi da 160 millimetri sia al posteriore che all’anteriore, per una frenata sicura e reattiva. La dimensione dei copertoni, i Pirelli P7, è di 28 millimetri e sono tubeless ready. Di base viene montata una sella Selle Italia, modello X Green». 

Corratec

Miura TC37 Disc: leggere, scorrevoli e per ogni terreno

29.02.2024
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Le ruote sono una delle componenti tecniche più importanti, se non la più importante. Sono l’unico punto di contatto tra la bicicletta e l’asfalto, quindi ogni dettaglio conta e va curato. Ursus propone, per i ciclisti che cercano un prodotto polivalente, le Miura TC37 Disc: aerodinamiche, leggere ed estremamente scorrevoli.

Raggi e mozzi

Il peso contenuto è dato dalla sezione ellittica scelta da Ursus per i raggi, questa forma permette di alleggerire di molto le ruote. Inoltre, la scelta tecnica dei raggi ellittici porta un vantaggio aerodinamico e una migliore resistenza alla trazione. L’incrocio e la tensionatura portano le Miura TC37 Disc ad essere molto reattive, caratteristica fondamentale per chi cerca un prodotto di alta qualità. 

La scelta di montare il mozzo RD52 consente di avere raggi straight pull che migliorano l’aerodinamica. Con un guadagno di 3 watt a 48 km/h, 4.3 watt a 55 km/h e 6 watt a 60 km/h). Il mozzo RD52 risulta estremamente leggero, e garantisce un’estrema scorrevolezza durante la pedalata. Le Miura TC37 Disc sono ruote tubeless ready, uno dei modelli più leggeri di casa Ursus. Dimostrandosi così un prodotto adatto a terreni misti, con tanti tratti in salita.

Dettagli tecnici

Le Miura TC37 Disc hanno un canale interno da 21 millimetri, che riesce ad ospitare tranquillamente copertoni fino a 28 millimetri di larghezza. Il peso della ruota anteriore è di 735 grammi, mentre per la posteriore è di 870 grammi. La compatibilità è garantita con tutti e tre i gruppi: Shimano, SRAM e Campagnolo. Dettaglio importante, le Miura TC37 Disc sono compatibili anche con il gruppo Campagnolo Ekar. 

Ursus

L’impegno di Ursus per benessere e responsabilità ambientale

20.11.2023
3 min
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«Alla base della nostra missione aziendale c’è un profondo impegno verso la promozione della sostenibilità e del benessere delle persone. Ursus è un’azienda all’avanguardia, dedicata a trasformare il proprio approccio operativo per contribuire a costruire un mondo migliore».

E’ con queste parole che viene fissato in modo molto, molto chiaro quello che è l’impegno della realtà Ursus nei confronti del tema della responsabilità ambientale. Un impegno che si declina in diversi passi importanti che la stessa realtà vicentina ha intrapreso già da qualche tempo nella direzione della sostenibilità ed in quella del benessere collettivo.

Ursus ha iniziato una transizione verso la sostenibilità ambientale
Ursus ha iniziato una transizione verso la sostenibilità ambientale

Il valore dei collaboratori 

Tra queste azioni vale la pena porre in evidenza la riduzione delle emissioni di CO2 e la fondamentale sicurezza dei propri lavoratori. Nel primo caso, Ursus ha difatti preso misure significative per ridurne le emissioni, ottimizzando gli orari di lavoro per massimizzare l’uso di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili e contribuendo alla lotta contro i cambiamenti climatici. Per quanto riguarda invece la sicurezza dei collaboratori, in Ursus il tema è realmente di primaria importanza…

Un esempio pratico? L’introduzione di un’innovativa isola robotizzata con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza degli operai durante i delicati processi produttivi, riducendo al tempo stesso il rischio ergonomia a zero. Inoltre, Ursus pone le persone al centro di tutto ciò che viene realizzato. Non a caso vengono costantemente promosse la formazione e una vera crescita individuale e collettiva dei collaboratori attraverso l’adozione di iniziative speciali.

Mirko e Sergio Ferronato, titolari dell’azienda
Mirko e Sergio Ferronato, titolari dell’azienda

Obiettivo futuro sostenibile

Ma anche l’impegno per lo sviluppo sostenibile e il monitoraggio dell’impatto ambientale sono azioni che in Ursus sono elevate al massimo livello… Dal 2012, l’azienda della famiglia Ferronato ha implementato con successo il sistema di gestione ambientale ISO 14001, seguendo costantemente un percorso estremamente significativo per misurare e monitorare l’impatto ambientale di tutti i propri processi produttivi.

Enrico Stragliotto, Sales e Product Manager
Enrico Stragliotto, Sales e Product Manager

«Nel mese di giugno 2024 – ha dichiarato Mirko Ferronato, che di Ursus è il CEO – ci prefiggiamo di comunicare pubblicamente il nostro impegno in un documento dedicato, elaborato in conformità ai più elevati standard internazionali. In questo modo, vogliamo garantire e certificare che le nostre azioni siano sempre allineate con l’obiettivo di un futuro sostenibile. In Ursus, la sostenibilità, ma anche la responsabilità sociale, non sono solamente due parole: sono tematiche vere, importanti, che fanno parte integrante del nostro operato quotidiano. Siamo davvero orgogliosi di poter contribuire attivamente ad un futuro migliore per tutti».

Ursus

Ursus Countach, le ruote gravel hanno un nuovo riferimento

25.10.2023
4 min
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ROSA’ – Ursus ha presentato ufficialmente la nuova Countach, ovvero la ruota gravel ad alte prestazioni, con un cerchio in carbonio hookless ed il rinnovato mozzo RD52.

Solida, come vuole il DNA Ursus, ma anche versatile e gratificante in fatto di estetica. Per contestualizzare meglio le nuove Countach abbiamo chiesto anche a Marco Giacomin, Product Manager di Ursus.

Le nuove Countach hanno equipaggiato la bici ufficiale del mondiale gravel (foto Ursus)
Le nuove Countach hanno equipaggiato la bici ufficiale del mondiale gravel (foto Ursus)
Quale è stata e quale è la parte più complicata quando c’è da sviluppare una ruota?

Di sicuro i cuscinetti, che è anche un componente di acquisto per tutti i brand. I cuscinetti non vengono prodotti all’interno delle aziende che fanno le ruote. Cosa diversa invece è il mozzo, che in Ursus produciamo partendo da zero. Ecco che i cuscinetti si devono interfacciare in modo ottimale con il mozzo per garantire una performance ottimale. E poi il concept della ruota, se questa vuole essere prima di tutto leggera, oppure veloce, o magari versatile: un importante fattore che ci serve per posizionare correttamente il prodotto all’interno di un mercato non semplice da affrontare.

E’ più difficile fare una ruota gravel oppure una da strada?

La super specializzazione a tutti i livelli non facilità lo sviluppo e la produzione, di qualsiasi ruota si parli. Il lavoro che c’è dietro le quinte è enorme. Probabilmente, oggi è più difficile fare una buona ruota gravel, non fosse altro perché la categoria è nata da poco ed è protagonista di una veloce fase di evoluzione.

Marco Giacomin, Product Manager in Ursus
Marco Giacomin, Product Manager in Ursus
Per la Countach avete optato per i cerchi hookless. Il motivo?

Hookless perché è adeguato all’utilizzo con pressioni di gonfiagggio contenute e nelle varie fasi di test ci ha dimostrato una tenuta eccellente, ma anche ottime qualità tecniche. Cosa diversa sono le ruote strada, dove anche per il futuro manterremo il disegno mini-hook tubeless per l’ingaggio dello pneumatico.

Countach, come sono fatte

Anche la Countach è stata portata e analizzata all’interno della galleria del vento di Silverstone, come buona parte delle ruote road Ursus di ultima generazione. E’ stata sviluppata per interfacciarsi al meglio con pneumatici dai 30 millimetri in su. Ha un valore alla bilancia dichiarato di, 715 grammi e 830 grammi, rispettivamente per anteriore e posteriore.

Il cerchio è in carbonio, con un’altezza di 35,2 millimetri, una larghezza totale di 32 e un canale interno di 23 millimetri. Necessita del nastro tubeless. I fori che permettono di accedere al dado di contrasto per i nipples si ottengono tramite estrusione.

I nipples sono esterni e autobloccanti, per facilitare eventuali operazioni di manutenzione e sostituzione. I raggi sono dei profilati in acciaio (Sapim CX), 24 per la ruota anteriore e posteriore. Hanno una tensionatura differenziata che lascia spazio anche ad eventuali personalizzazioni (un valore aggiunto non trascurabile, che conferma la bontà progettuale, la cura del prodotto e che non tutti sono in grado di offrire). Questa sfaccettatura tecnica rende la Countach sfruttabile anche in situazioni diverse al gravel puro. Ad esempio su una gara con il pavé.

Il canale interno è hookless, i fori sono creati per estrusione
Il canale interno è hookless, i fori sono creati per estrusione

Nuovo mozzo Ursus RD52

Si basa sul disegno e sugli ingombri del precedente RD50, con una piccola modifica al meccanismo interno. E’ completamente in alluminio e ottenuto con una lavorazione CNC. Ha delle flange con un’altezza differenziata, 39 millimetri per quello davanti, 39 e 47,5 millimetri per quello dietro (differenti tra il lato dei pignoni e quelli libero).

E’ montato a pressione, con l’obiettivo di semplificare al massimo la pulizia e la manutenzione. La ruota libera ha tre cricchetti che ingaggiano su una ruota dentata, interna al mozzo (30 denti), il tutto con un’angolazione di 12°. Traducendo: il meccanismo è molto veloce e lascia degli spazi vuoti minimi, ma al tempo stesso non manda in crisi la meccanica, anche nell’ottica di offrire un prodotto robusto e longevo. Il prezzo di listino è di 1.600 euro. Le Countach saranno disponibili a partire da gennaio 2024.

Ursus