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Il difficile anno di Toselli, in via di maturazione…

29.08.2023
5 min
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Che fine ha fatto Ivan Toselli? Campione d’Italia da allievo di primo anno, vincitore della Coppa d’Oro nella passata stagione, il casertano era passato fra gli juniores con grandissime aspettative e curiosità. Invece in questa sua prima stagione si è visto pochissimo, con un paio di buoni piazzamenti a inizio primavera e poi più nulla. Che cosa è successo?

Parlando con il corridore campano si ha la netta impressione di aver a che fare con un ragazzo più maturo dei suoi 17 anni, soprattutto conscio delle tante attese poste su di lui e non viste come un fardello. Analizziamo allora com’è stato il suo approccio con la nuova categoria.

Per il casertano un inizio complicato a causa di una caduta. Nelle ultime gare è parso in crescita
Per il casertano un inizio complicato a causa di una caduta. Nelle ultime gare è parso in crescita

«L’inverno era stato molto positivo dal punto di vista degli allenamenti – racconta Toselli – ma sapevo che le prime gare erano molto piatte e non tanto adatte alle mie caratteristiche, eppure era arrivato qualche buon risultato. Poi sono caduto e sono rimasto fermo un mese a causa di una frattura alla clavicola».

Questo ha frenato la tua ascesa?

Molto. Quando sono tornato in gara, mi sono accorto subito che ero molto indietro di condizione rispetto ai miei coetanei e quindi sono andato avanti settimana dopo settimana inseguendo sempre. Non posso certo essere contento, ma è tutta esperienza che sto accumulando, quindi anche questo fa parte della mia crescita.

Il casertano ha vinto il tricolore allievi 2021 a Chianciano Terme
Il casertano ha vinto il tricolore allievi 2021 a Chianciano Terme
Quanto è cambiato il mondo delle corse rispetto a quello che eri abituato a conoscere fino allo scorso anno?

Tantissimo, non c’è paragone. Le gare sono più lunghe e soprattutto vengono interpretate in maniera diversa. Quelle per allievi sono sempre un tutti contro tutti, fra gli juniores c’è spesso calma piatta fino alle battute conclusive, si vede che le squadre influiscono molto di più.

Come ti sei adattato?

Sono convinto che avevo fatto tutto per bene. Il mio modo di allenarmi è cambiato molto, abbino alla bici tanta palestra per cercare di acquisire molta forza. Io sono magro e devo sicuramente migliorare da questo punto di vista per essere più competitivo in salita che è il mio forte. Per fortuna a scuola facendo attività agonistica ho il permesso di andare via prima e questo mi aiuta molto.

Toselli ha iniziato quest’anno a lavorare con il 52 e ha “assaggiato” anche il 53
Toselli ha iniziato quest’anno a lavorare con il 52 e ha “assaggiato” anche il 53
C’è poi il discorso legato ai nuovi rapporti da usare. Come ti trovi con il 52 e il 53 lo hai mai provato?

Il 52 non è per nulla facile da spingere, ma pian piano mi sto abituando e riesco ogni volta a sfruttarlo sempre di più, considerando poi che il mio fisico è in crescita penso di migliorare sempre di più. Ho provato anche il 53, ma solo a cronometro.

Questa prima stagione ti sta quindi pesando per tutte le difficoltà di fronte alle quali ti ha posto?

Non è certamente andata come me l’aspettavo. Mi dispiace soprattutto il fatto di essermi perso gare importanti e alle quali tenevo, ad esempio l’Eroica, volevo provare come andavo sulle strade bianche. Quando poi sono tornato alle gare era evidente che non riuscivo a stare a ruota. Cercheremo pian piano di migliorare anche per ripagare la fiducia del team.

Toselli è uno scalatore puro. In allenamento abbina la bici a sedute in palestra per aumentare la forza
Toselli è uno scalatore puro. In allenamento abbina la bici a sedute in palestra per aumentare la forza
Ti penalizza il fatto di allenarti da solo?

Di regola ho sempre qualcuno che si allena con me, poi chiaramente i lavori differiscono e quindi ci si separa ma d’altro canto bisogna essere concentrati su quel che si fa, negli allenamenti si è soli con se stessi. Spesso poi mi alleno a Roma con i compagni di squadra, quindi il legame con il team è saldo non solo in gara.

Ora che cosa ti aspetta?

Qualche gara ancora per preparare il Giro della Lunigiana. Spero in quell’occasione, davanti al meglio della categoria, di avere raggiunto una condizione tale che mi consenta di farmi vedere.

Il team Vangi-Ricambi Sama-Il Pirata, nel quale Toselli militava già da esordiente
Il team Vangi-Ricambi Sama-Il Pirata, nel quale Toselli militava già da esordiente

Il team lo aspetta con fiducia

Non potevamo chiudere il capitolo Toselli senza sondare il terreno anche in seno alla sua società, la Vangi-Sama Ricambi-Il Pirata. Il diesse Ugo D’Onofrio sa che su Ivan c’è molto da lavorare: «La prima stagione lo ha visto poco impegnato per forza di cose, il problema alla clavicola gli ha tolto una parte importante della stagione. Ivan però deve ancora costruirsi fisicamente, mettere su qualche chilo e soprattutto tanta forza, ma io sono molto ottimista, già nelle ultime corse si è visto un altro Toselli».

Dal punto di vista tecnico-tattico a che punto è?

Ha un modo di correre ancora figlio dell’attività da allievo: fa mosse azzardate, attacca spesso in pianura. Deve crescere, è normale e la scarsa attività di quest’anno non l’ha aiutato.

Tu hai seguito nella sua carriera giovanile Marcellusi: ci sono punti di contatto fra i due?

Pochi. Marcellusi è un corridore completo, forte in salita ma anche veloce e che già da allievo aveva mentalità e visione di corsa da junior. Toselli è uno scalatore puro, sul quale sia io che gli sponsor crediamo molto. Dategli tempo, ha bisogno solo di questo…