Alessandro De Marchi nuovo brand ambassador UDOG

02.03.2024
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Alessandro De Marchi è un nuovo testimonial UDOG, il giovane brand italiano produttore di scarpe ed accessori per il ciclismo fondato appena qualche anno fa da Alberto Fonte

Dal 2011, Alessandro De Marchi ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo del ciclismo, conquistando tre tappe alla Vuelta di Spagna, il premio della combattività al Tour de France (nel 2014) e arrivando ad indossare la maglia rosa in occasione del Giro d’Italia 2021. Con il soprannome “Il Rosso di Buja”, Alessandro De Marchi è noto per la sua determinazione, per la fortissima passione e per la propria dedizione al ciclismo.

La sua carriera di successo e la sua esperienza di lunga data nel novero di alcuni dei più titolati team WorldTour, lo riconoscono quale un vero e proprio Senatore del gruppo… ma al tempo stesso anche un partner ideale per introdurre le scarpe UDOG nel mondo del professionismo di primissima fascia. Questa stretta collaborazione, inoltre, andrà ben oltre il semplice “endorsement” del brand, in quanto lo stesso De Marchi lavorerà difatti a stretto contatto con l’azienda padovana contribuendo all’evoluzione tecnica dei prodotti futuri, sviluppando innovazione e performance sulla base della sua lunghissima esperienza in bici.

Un vero… Underdog

«La strada che mi ha portato ad entrare a far parte della famiglia UDOG – ha dichiarato un entusiasta De Marchi – si può dire sia iniziata da lontano, ed è stata caratterizzata da conoscenze comuni che con il tempo non solo sono cresciute, ma hanno avuto modo anche di rafforzarsi. Mai smettere di inseguire i propri sogni: potrebbe essere questo il mio motto… e se dovessi cercare un termine, tra i tanti, per potermi definire ed identificare al meglio, scegliere sicuramente Underdog.

«Perché? Bè, perché mi sono da sempre considerato tale. Per il modo in cui sono arrivato al professionismo, per il modo in cui ho raggiunto e conquistato le mie vittorie ed i miei risultati migliori, sempre da Underdog, da sfavorito… poi vincente!».

Alberto Fonte, Founder & CEO di UDOG
Alberto Fonte, Founder & CEO UDOG

«Proprio in questo modo ho imparato il valore del lavoro, del sacrificio, del provare, del riuscire, e altre volte del non farcela. Sono davvero felice di iniziare questa avventura con la famiglia UDOG con in mente ben saldi questi concetti! Sarà certamente un gran bel viaggio».

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La prima UDOG con i rotori? Eccola qui, si chiama Cento

05.12.2023
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Il mercato l’ha chiesta a gran voce ed ecco la prima UDOG con i due rotori. Ci sono stile ed eleganza, ma anche l’efficienza di un prodotto che vuole essere performante.

UDOG Cento utilizza il sistema di chiusura con i due rotori proprietari, disegnati e sviluppati in casa. La suola è completamente in carbonio e riprende la stessa forma di quella utilizzata per il modello Cima.

Le nuove UDOG Cento
Le nuove UDOG Cento

Il concetto rispettato

Durante la chiacchierata con Alberto Fonte, fondatore del marchio, è emersa la volontà di non stravolgere quell’identità che UDOG ha saputo costruire in pochissimo tempo.

«Il mercato della calzatura per il ciclismo ci ha chiesto questo tipo di scarpa – spiega – nonostante viviamo in un periodo dove le scarpe con i lacci sono tornate in auge. Per noi era necessario sviluppare il nuovo prodotto mantenendo quel feeling e la brand identity che ci è stata riconosciuta, nonostante siamo un’azienda molto giovane. Abbiamo cercato di farlo grazie ad un impatto estetico che richiama alcuni dettagli delle calzature già esistenti – prosegue Fonte – ma anche con la creazione di un sistema di chiusura, che prende il nome di Micro Twist, pensato e disegnato interamente da noi».

Il rotore superiore unito alla linguetta
Il rotore superiore unito alla linguetta

Come sono fatte

Sarà disponibile una sola versione con la suola completamente in carbonio, la stessa usata in precedenza per il modello Cima. La tomaia è in microfibra ed ha numerosi fori per l’ingresso dell’aria. Gli stessi fori sono ottenuti grazie ad una lavorazione al laser. Tutta la sezione anteriore è rinforzata con un guscio in TPU.

I due rotori UDOG Micro Twist trovano posizionamenti differenti, per due azioni ben distinte. Quello superiore agisce direttamente su una linguetta che al tempo stesso diventa una sorta di tirante per la zona dell’arco plantare. Il rotore centrale è stato sviluppato per distribuire la sua azione potente e i punti di pressione. Inoltre le stesse rotelle hanno una sorta di diametro oversize (ben 30 millimetri), sono facili da azionare e hanno uno spessore di soli 10 millimetri (inferiore ai rotori Boa).

I Micro Twist sono sostituibili, ma l’intervento deve essere eseguito da un tecnico UDOG. I cavi sono in tessuto con un’anima super resistente in Dyneema. Sono costruiti in tessuto anche le guide per gli stessi cavi (non in materiale plastico).

I tensionatori TWS abbinati al cavo
I tensionatori TWS abbinati al cavo

Non ci sono i lacci

E’ uno dei segni distintivi di UDOG e della nuova Cento. I tensionatori esterni prendono il nome di TWS 2.0 (tension wrap system) e contribuiscono a rendere ancora più efficace il lavoro del Micro Twist centrale, che scarica le sue pressioni verso la suola e su una superficie più ampia della tomaia. Abbracciano la scarpa da ambo i lati e sono ancorati alla suola. Il valore alla bilancia dichiarato è di 270 grammi (misura 42).

UDOG Cento sarà disponibile a partire da Marzo 2024 (anche se è pre-ordinabile) ad un prezzo di listino di 295 euro. Le misure sono 11, dalla 38 alla 48.

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UDOG Distanza, la scarpa gravel con i lacci

17.03.2023
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UDOG Distanza è la prima calzatura da gravel del marchio veneto. E’ ispirata al modello road Tensione perché ha i lacci, per concept costruttivo ed impatto estetico. Ha una suola importante che copre buona parte della punta e diventa anche un segno distintivo del prodotto.

E’ disponibile in due versioni, con la suola full carbon, oppure con il composito in nylon rinforzato al carbonio. Eccellente il rapporto tra la qualità ed il prezzo, a prescindere dalla versione.

Il profilo laterale della Distanza
Il profilo laterale della Distanza

Fatte da chi il ciclismo lo vive

Le scarpe UDOG, che sia da strada oppure da gravel, nascono prima di tutto da una passione intestina per il ciclismo e la bicicletta. Le UDOG sono calzature tecniche, sono scarpe che hanno un’immagine nuova ed elegante, ma fanno collimare anche un’ottima qualità dei materiali, funzionalità e performances. Alberto Fonte, deus ex machina di UDOG ha detto:

«UDOG è una azienda autentica che vive di passione per la bicicletta. Questa scarpa, come le altre della collezione del resto, fa capire la competenza e la passione che si celano dietro ogni prodotto. Distanza nasce dall’esperienza personale di chi le scarpe da ciclismo le vive in prima persona da sempre ed in bicicletta ci pedala forte tutti i giorni da una vita. Tutto quello che viene creato in UDOG, prima passa da noi e da noi viene utilizzato. Non mi vergogno ad essere definito uno scarparo ne tantomeno un ciclista agonista».

Non esistono solo i rotori

I lacci sono diventati un segno distintivo delle scarpe UDOG e del brand stesso, ma una volta sulla tomaia hanno un modo tutto loro di stringere e di adeguare la tomaia stessa al piede. C’è il sistema TWS (tension wrap system) che avvolge tutta l’area dell’avampiede, dalla pianta fino al collo. I punti di contatto sono ben 16, tantissimi e la pressione esercitata può essere personalizzata in base alle preferenze. Nel complesso una chiusura con i lacci risulta particolarmente potente.

Tomaia senza cuciture

La tomaia è in mesh 3D di nuova generazione, molto resistente e traspirante. Lungo tutta la superficie presenta una sola cucitura, posizionata nella sezione tra l’arco plantare e la coppa del tallone. E’ rinforzata nei punti sensibili e dove è necessario contrastare la forza delle stringhe, ma anche in questo caso la membrana protettiva si adegua perfettamente al concept di Distanza.

Distanza, come è fatta

La suola può essere totalmente in carbonio, oppure in nylon rinforzato (abbiamo provato quest’ultima) ed ha una predisposizione SPD. La porzione di colore beige è vera gomma, con dei tasselli anteriori dalle differenti densità ed altezze. Quando si cammina si beneficia di un composto pastoso, molto confortevole, smorzante e in grado di assecondare il terreno a prescindere dalla sua consistenza.

La zona dell’arco plantare, pur non essendo pronunciata in maniera esponenziale è ben sostenuta e non comprime in modo eccessivo. Questo aspetto collima anche con un buon volume interno alla scarpa.

La talloniera è integrata e inserita sotto la tomaia, ma esternamente è presente una sorta di passante. È un valido aiuto quando si torna ad indossare la scarpa dopo aver già trascorso una giornata in sella.

I lacci, nella zona dove si vedono i tiranti esterni con la forma di una V inversa, scorrono internamente sull’intersuola. Questo spiega i due canali della soletta in dotazione a Distanza, che lasciano i tiranti interni liberi. Quando si tirano le stringhe gli stessi tiranti avvolgono il piede amplificando la tenuta.

La linguetta è ben imbottita, ma non è ingombrante ai lati ed è particolarmente traspirante. Per una scarpa del genere uno spessore al di sopra della media è fondamentale, perché deve aiutare a distribuire al meglio le pressioni della chiusura e contribuisce alla stabilità della scarpa. Nella sua parte superiore c’è una piccola tasca dove inserire i lacci.

UDOG Distanza ha un prezzo di listino di 180 euro per la versione con suola in nylon, di 250 euro per quella carbon ed è disponibile in undici taglie, dalla 38 fino alla 48.

In conclusione

UDOG Distanza è una calzatura che punta prima di tutto alla comodità, ma anche ad una sfruttabilità piena del prodotto, efficiente quando si pedala, gratificante e comoda anche giù dalla bici. Non è una calzatura rigida, anche se ci ha colpito positivamente per la sua stabilità, nella zona della suola pur non essendo in carbonio, al pari di una tomaia ventilata, fresca e idrorepellente.

Nell’era dove siamo abituati a vedere le scarpe da bici con i rotori, i lacci sembrano fuori dal tempo, eppure solo indossando la scarpa e stringendola al piede ci si rende conto di quanto è efficace il sistema TWS di UDOG. Anzi, è necessario prestare attenzione per non stringere in modo eccessivo. Le stringhe non si si smollano con il passare delle ore in bici, perché quelle usate da UDOG non si gonfiano e non fatto passare l’aria, fattore che deve essere considerato anche quando si chiude la scarpa prima iniziare a pedalare.

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Le UDOG Cima cambiano pelle con tre nuovi look

19.12.2022
3 min
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Il marchio italiano UDOG ha in programma una serie di lanci commerciali legati ai propri prodotti. Uno dei primi riguarda le sue ormai famose ed iconiche scarpe CIMA: la novità? Presentarle in tre nuove colorazioni, disponibili per il momento in quantità limitata. Sarà la community stessa di UDOG a scegliere la versione preferita che verrà prodotta in larga scala e sarà disponibile a partire dal 2023.

Tre varianti di colore

Come detto, alle classiche versioni della colorazione della tomaia se ne aggiungono tre: octaine/black, salt white/octane e pure white/blue. Tutte queste colorazioni sono disponibili solamente in 100 esemplari e sono in vendita esclusivamente attraverso la piattaforma online dell’azienda padovana

Una volta finito il periodo di scelta la scarpa più apprezzata sarà inserita a catalogo in maniera definitiva ed andrà ad affiancare le colorazioni già esistenti: pure black e salt white. 

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Le UDOG Cima sono state testate dal nostro Alberto Fossati durante la Granfondo Strade Bianche

Per rinfrescare la memoria

La scarpa CIMA rappresenta l’incontro di tante caratteristiche tecniche, tutte importanti per costruire una scarpa di alto livello. Quello che distingue questo modello è l’estrema rigidità. Questo dettaglio permette all’atleta di produrre il massimo sforzo in ogni situazione, senza perdere nemmeno un watt. Allo stesso tempo, la tomaia delle CIMA è molto morbida e confortevole. Perché se è vero che servono alte prestazioni, è altrettanto vero che il ciclista necessità anche di comodità. Così da pedalare per tante ore senza mai affaticare il piede. 

La tecnologia con la quale è costruita è la Knit alla quale si aggiunge una forma confortevole e a pianta larga. Rigida e leggera, come dicevamo: l’indice di rigidità è pari a 11, mentre il peso, per la taglia 42 è di 240 grammi.

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UDOG rafforza l’organico con due importanti “new entry”

26.11.2022
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Il brand italiano UDOG, produttore di scarpe ed accessori per il ciclismo, ha recentemente inserito in organico due nuove figure professionali decisamente “chiave” per poter proseguire spedito nel proprio percorso di crescita sui mercati. Nello specifico, si tratta di Luc Hall, nuovo direttore vendite (nella foto di apertura), e Francesca Pozzobon, già operativa nel fondamentale ruolo di “content manager”.

Luc Hall – ex professionista al Team Wiggins – arriva a UDOG direttamente dalla filiale inglese di Pinarello: contesto nel quale ha ricoperto la prestigiosa carica di brand manager.

Il modello Tensione nella colorazione Artic White
Il modello Tensione nella colorazione Artic White

«Sono estremamente lieto – ha commentato Alberto Fonte, fondatore e CEO di UDOG – di dare il benvenuto a Luc Hall nella famiglia di UDOG. Negli ultimi anni Luc ha maturato una grande esperienza nel settore del ciclismo, ed il suo inserimento all’interno della nostra giovane famiglia è estremamente focalizzato sull’ampliamento della rete distributiva».

«UDOG è più di un marchio – ha ribattuto Luc Hall – avendolo sin da subito considerato un progetto al quale oggi sono davvero entusiasta di potermi unire. Quella che andrò ad affrontare con UDOG sarà un’incredibile opportunità per espandere la mia esperienza a livello internazionale: non vedo davvero l’ora di guardare al futuro con UDOG!».

Alberto Fonte, fondatore e CEO di UDOG
Alberto Fonte, fondatore e CEO di UDOG

Si gioca di squadra

Il progetto UDOG nasce nel 2021 in Veneto da ciclisti estremamente appassionati e motivati da una “mission” ben precisa: creare calzature per il ciclismo “intelligenti” e capaci di migliorare la propria esperienza in bici. I modelli in gamma sono oggi due: Cima e Tensione.

Autentico “motore” dell’iniziativa è Alberto Fonte, precedentemente brand manager di fi’zi:k e poi direttore vendite e marketing sia di Pinarello quanto di Kask. Ciclista competitivo da tutta la vita, con un amore spassionato per lo sport in tutte le sue discipline, dopo quindici anni di lavoro presso alcuni dei marchi più iconici del ciclismo, Alberto, insieme all’amico ed ex business manager di fi’zi:k e Crankbrothers Antonio Gerolimetto, decide appena due anni fa di creare questo nuovo brand: un marchio che è l’abbreviativo del termine Underdog, un’espressione sportiva che identifica un atleta in competizione dato per sfavorito ma in grado di catturare la passione dei fan. L’Underdog cerca di dimostrare che, con una spinta al successo, e un duro lavoro, chiunque può sorprenderci e vincere, chiunque può raggiungere i propri obiettivi: così nel ciclismo quanto nella vita.

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UDOG, cosa c’è dietro ad una scarpa

17.06.2022
4 min
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UDOG, un’azienda che da poco si è affacciata nel mondo del ciclismo e che è stata subito apprezzata per la qualità dei prodotti, per le soluzioni di design che abbinano performances ed eleganza, ma anche per quella voglia di osare. Quali sono le peculiarità che rappresentano UDOG? Lo abbiamo chiesto ad Alberto Fonte, che ha di fatto inventato il marchio, ma vogliamo anche a snocciolare quelle soluzioni integrate nelle scarpe dell’azienda veneta.

«UDOG è di fatto un gruppo di ciclisti appassionati che pensa oltre agli schemi, talvolta lo fa per necessità, in altre occasione viene naturale – dice Alberto Fonte – cercando sempre la massima cura e ricerca del dettaglio. Le nostre scarpe sono un prodotto diverso – continua Fonte – che utilizza materiali e tecnologie di ultima generazione, creando un match perfetto tra comfort e prestazioni».

Alberto Fonte, fondatore di UDOG
Alberto Fonte, fondatore di UDOG

UDOG, icona di stile

Se è vero che le scarpe con i lacci esistono da sempre, le stringhe montate su una calzatura tecnica, di ultima generazione sono comunque una particolarità. E’ una sorta di richiamo al passato, un dettaglio di eleganza, raffinatezza ed “italian style”, ma che è anche in grado di fornire delle prestazioni inaspettate. Un po’ il riassunto delle calzature UDOG, nate da chi la bici la vive, create, come si dice “ da un vero scarparo”.

La tasca che contiene i lacci, uno dei marchi di fabbrica UDOG
La tasca che contiene i lacci, uno dei marchi di fabbrica UDOG

Un concentrato di idee

Ci sono i lacci appunto, che si nascondono nella piccola tasca sopra la linguetta. Le stringhe dei due modelli UDOG, Tensione e Cima, non hanno aria nel mezzo e questo permette di avere una chiusura sicura, compatta, affidabile e ad alta tenuta anche dopo molte ore di bicicletta. Sono piatti e fatti in poliestere 100% riciclato, senza PFC.

C’è la tomaia in Knit, un pezzo unico leggero, traspirante e con un buon potere impermeabile. Il risultato è un tessuto che non si impregna di sudore, fa scivolare via la pioggia e non accumula calore. La costruzione è differenziata: ad esempio il modello Cima (una sorta di top di gamma super leggero) ha una maglia stretta di tessuto nella zona dell’arco plantare mediale per offrire un maggiore supporto al piede dell’atleta.

L’avvolgimento a tensione, identificato con l’acronimo TWS (tension wrap system) è un sistema unico nel suo genere, che prende forma grazie ai lacci e ai tensori posizionati sulla tomaia. Lo sviluppo di questo concetto è differente tra Cima e Tensione, pur avendo in comune il fatto di fasciare il piede in maniera ottimale, aumentando il comfort e il trasferimento della potenza tra piede, scarpa e pedale. Il corretto tensionamento della tomaia aiuta a stabilizzare il piede.

La suola in carbonio deve trasmettere feeling e comodità, ma deve essere performante. I due modelli di scarpe hanno delle suole diverse, quella della UDOG Cima è più tosta, con un indice di rigidità pari a 11, mentre quella di Tensione è un composto di nylon+carbonio ed ha un indice di 7. Entrambe hanno un’ampio shape di appoggio ed hanno un canale di ventilazione che permette l’ingresso costante dell’aria.

Ultimo fattore, ma non Ultimo nella scala valori

“Ultimo” è il nome della forma dove tutto ha inizio ed è lo strumento meccanico utilizzato per dare forma ad una calzatura. Non è un calco, ma è un vero e proprio blocco progettato con una forma larga nella parte dell’avampiede, mentre il tallone invece è magro e snello.

La scarpa è costruita intorno a questa forma. Non deve essere dimenticata la confezione, costruita grazie ad imballaggi riciclati e riciclabili al 100%. Inoltre tutti i partner e i materiali di UDOG sono certificati con protocolli da enti riconosciuti GRS, FSC e RCS.

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I primi mesi di UDOG: la genesi di un brand autentico

30.04.2022
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Il forte desiderio di creare un proprio brand, unitamente alla voglia di essere sul mercato con una linea di prodotti unica e con personalità… Sono queste, in estrema sintesi, le principali motivazioni che hanno letteralmente “spinto” Alberto Fonte a lavorare nella creazione e nello sviluppo di UDOG. Un nuovo marchio tutto italiano specializzato nel settore della produzione di calzature per ciclismo che proprio nei primi mesi di quest’anno ha definito il lancio dei primi due modelli dedicati al “corsa”, rispettivamente Tensione e Cima.

Alberto, quando nasce nella tua testa il progetto UDOG?

Dopo aver portato a conclusione le mie esperienze manageriali in Selle Royal, dove sono stato per molti anni il brand manager di Fizik, in Pinarello e in Kask, ho maturato il desiderio e messo a punto la progettualità di questa mia iniziativa. Troppo importante la voglia di creare una mia azienda che riflettesse il mio modo di intendere il ciclismo e che soprattutto potesse dare sfogo al grande bagaglio di esperienze accumulate in molti anni di lavoro.

UDOG nasce così, ma anche dall’amore per il ciclismo in Veneto, la regione dalla quale provengo e custode sia di una lunga cultura ciclistica sia di una vera e propria un’ossessione per la moda e lo stile. Amalgamati tutti questi ingredienti arriviamo nel 2021 a fondare UDOG.

E perchè la scelta del nome UDOG?

UDOG” non è altro che l’abbreviativo della parola inglese “underdog”, un’espressione sportiva a dir poco emblematica. Identifica un atleta in competizione che ci si aspetta possa perdere perché considerato sulla carta sfavorito, ma in grado di catturare l’attenzione e la passione dei tifosi. L’underdog in corsa cerca di dimostrare che, attraverso l’impegno ed il duro lavoro, chiunque è sempre in grado di sorprendere e di vincere. Chiunque può raggiungere i propri obiettivi. Questa regola è valida sia nel ciclismo così come nella vita. E il ciclismo è la nostra grande passione.

Questo è il modello UDOG Cima
Questo è il modello UDOG Cima
Come definiresti i prodotti che udog ha già lanciato sul mercato, nell’attesa che poi ne arrivino degli altri…

In effetti esiste una parola alla quale mi piace molto ricondurmi per rivedere la filosofia di UDOG: autenticità. Noi vogliamo essere diversi e rilevanti: siamo un’azienda composta da ciclisti. Come una vera e propria start-up noi siamo partiti da zero. Mi sono personalmente occupato di tutte le fasi che identificano e contraddistinguono un processo produttivo: dal business plan, al disegno delle calzature, dalla pianificazione commerciale al marketing, dal magazzino alla produzione… Ma a differenza di una start-up, udog ha potuto contare su un boost e su un concentrato di energie molto particolare, ovvero quello dell’esperienza mia e dei miei collaboratori e della passione che tutti noi nutriamo per il ciclismo. Il nostro obiettivo per il futuro è quello di riunire un gruppo di lavoro di veri professionisti del mondo della bici che abbia a cuore la realizzazione di calzature di altissimo livello ad un prezzo giusto. Vogliamo rappresentare una novità, vogliamo dare un tocco di freschezza e di nuovo nel settore.

E i modelli Tensione e Cima immagino siano tra questi…

Esattamente. Queste due calzature, entrambe dedicate al mondo corsa ed entrambe con la chiusura a lacci, le abbiamo presentate tra gennaio e marzo di quest’anno. E i risultati in termini di vendita sono stati davvero molto soddisfacenti. Ma ancor più dei risultati economici, non vi nascondo che la più grande soddisfazione per me è stata leggere i pareri, gli articoli e le recensioni che molti giornalisti internazionali, con i quali ho il privilegio di interfacciarmi da oltre 15 anni, hanno scritto e pubblicato in questi ultimi due mesi. Questo mi fa capire che la strada che stiamo percorrendo è ancora molto lunga, è vero, ma la direzione che abbiamo intrapreso è quella giusta.

E allora, parlando proprio di futuro, cosa dobbiamo attenderci per i prossimi mesi?

Stiamo lavorando a nuovi modelli, ovviamente. Nuovi modelli che possano abbracciare e riguardare anche le altre discipline, oltre al corsa… Il nostro obiettivo è anche quello entrare nel mondo del ciclismo professionistico fornendo alcuni corridori, così come sviluppare dei modelli che prevedano la chiusura con il rotore… Il piano che abbiamo definito è molto ambizioso e prevede il lancio annuale di almeno tre nuovi modelli di calzature.

Alberto Fonte, fondatore di UDOG
Alberto Fonte, fondatore di UDOG
Commercialmente siete un brand “direct-to-consumer“, corretto?

Sì, il nostro negozio è la piattaforma web udog.cc: un punto vendita virtuale aperto 24 ore al giorno e 7 giorni su 7. Web, è vero, anche se in alcuni paesi (in Italia, in Spagna, in Inghilterra ed in alcune nazioni asiatiche) stiamo selezionando alcuni punti vendita partner. E proprio qui da noi sono felice di poter annoverare ben sette negozi top del calibro di Cicli Scavezzon, Racing Bike, Cicli Basso, Cicli Maggi, NOB, Sportissimo e All4cycling. Ma il nostro mercato vuole essere quanto più internazionale possibile…

C’è un altro aspetto che ti piacerebbe mettere in luce relativamente quanto state portando avanti col progetto udog?

In realtà ce n’è più di uno… Ma quello che mi viene in mente subito è quello della sostenibilità. Il nostro impegno deve essere quello di lasciare un pianeta in condizioni migliori rispetto a quello in cui ci troviamo oggi. Non si discute. E i prodotti UDOG sono costruiti proprio per mantenere le persone in movimento all’aperto. Inoltre, la tecnologia della tomaia a maglia delle nostre scarpe permette di eliminare i ritagli di tessuto. La soletta interna è in poliestere riciclato al 100%, mentre tutti i lacci sono realizzati al 100% in poliestere riciclato e sono anche privi di PFC. Utilizziamo imballaggi riciclati e riciclabili al 100%, incluse scatole, carta da imballaggio e cartellini. Abbiamo ridotto al minimo l’uso della stampa e dell’inchiostro.

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udog Cima, la scarpa che ha cambiato il concept lacci

12.04.2022
5 min
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udog, acronimo di Underdog, lo sfidante che parte senza i favori del pronostico. Perché? Perché lanciare un marchio di calzature in un periodo come quello attuale è prima di tutto una sfida. Il modello udog Tensione ha rappresentato l’ingresso del brand nel mercato, Cima invece è già un’evoluzione, capace di far collimare leggerezza, qualità dei materiali e performances. Le abbiamo provate.

Si vede il cambio di trama della tomaia
Si vede il cambio di trama della tomaia

udog Cima, una vera svolta

Questa di udog non è solo una calzatura tecnica per la bicicletta, ma è una scarpa di alta gamma che stravolge completamente la concezione delle stringhe per le scarpe da bici. Cima è stata sviluppata con due obiettivi principali: fare una scarpa con un valore alla bilancia contenuto e senza sacrificare nulla in termini di resa tecnica. E poi c’è quel design e l’utilizzo dei materiali, che nell’insieme rappresentano buona parte del DNA dell’azienda. Si parla di una scarpa che pesa 240 grammi (dichiarati) nella misura 42 (ne abbiamo rilevati 242, senza la soletta e nella taglia 43), con le stringhe e senza alcun rotore, cavi e applicazioni meccaniche esterne alla tomaia. I lacci rappresentano il sistema di chiusura di udog Cima, semplice ed efficace, ma anche personalizzabile.

La chiusura che non ti aspetti

I lacci sono omogenei ed uniformi e sono completamente senza aria. Questo fattore dona una sorta di rigidità, di sostegno e di estrema efficienza in fase di chiusura, cose che non ci si aspetta dalle stringhe. Un aspetto molto importante che influisce in maniera positiva sulla stabilità delle stringhe che non si dilatano durante la pedalata. Ovviamente il lavoro all’unisono con la tomaia in tessuto è fondamentale. Inoltre la stessa azione di chiusura trova un’ampia personalizzazione, in base all’incrocio dei lacci.

Tomaia a sezioni differenziate

La tomaia adotta la tecnologia Knit, traspirante, ventilata e dalla rapida asciugatura, ma anche in grado di adattarsi alle forme del piede e all’azione delle stringhe. Non presenta cuciture e ogni zona ha una specifica costruzione del tessuto. Ad esempio la parte frontale ha dei microfori che agevolano un’ingresso costante dell’aria, così come la zona posteriore che integra e nasconde la talloniera.

La parte centrale invece, quella dell’arco plantare ed esterna, ha un tessuto allungato in senso orizzontale. Qui il sostegno al piede deve essere al massimo e la tomaia non deve costringere. La suola è in carbonio, con un’arcuatura ottimale, giustamente rigida e con due asole per l’ingresso e la fuoriuscita dell’aria.

Lo shape della udog Cima, uniforme dal fronte verso il retro e viceversa
Lo shape della udog Cima, uniforme dal fronte verso il retro e viceversa

Le nostre impressioni

Che stile e che prestazioni! Se il primo aspetto balza all’occhio e va oltre la soggettività, perché le scarpe con i lacci danno sempre un tocco di eleganza a prescindere, le performance sono un affare che riguarda le udog Cima da vicino. La suola è rigida, non è estrema ed è fatta davvero bene, perché invita a spingere sulla parte anteriore dove lo spessore è aumentato. L’arco plantare è uniforme e non presenta delle curvature e/o inserti di sostegno. Questo particolare, insieme al volume interno della calzatura, offrono ampi margini di sfruttabilità dei plantari personalizzati.

Piede sempre in linea

La tomaia non è cedevole, non spancia ai lati dove ci sono le due V inverse e neppure nell’arco plantare. Questo avviene anche con la soletta standard che è in dotazione alla udog Cima, bella da vedere, ma senza note tecniche di rilievo. Nell’insieme si può beneficiare di un piede sempre ben in linea con il pedale, sempre in assetto a prescindere dall’arretramento della tacchetta. A questo aggiungiamo una grande affidabilità della scarpa nella parte superiore, che non si dilata e non molla. L’assenza dei rotori non permette i micro-aggiustamenti in corsa, fattore che passa in secondo piano dopo qualche uscita e dopo la giusta presa di confidenza con il prodotto.

Il tallone delle Cima e la talloniera che completamente nascosta
Il tallone delle Cima e la talloniera che completamente nascosta

In conclusione

Categorizzarla “solo” come una scarpa da palcoscenico e da danzatori della bicicletta è sbagliato. La udog Cima è una gran calzatura, fatta bene e curata, leggera e ventilata, disegnata e sviluppata da chi la bicicletta la vive sul serio. Questa scarpa non è solo un compromesso, tra stile e design, ma è performante e lo è in modo quasi inaspettato. Non è banale e la performance che esprime deve essere valutata nel complesso, senza prendere in esame pezzo per pezzo e sezione per sezione.

Tutte le parti lavorano insieme ed è un fattore che si percepisce quando viene indossata. E poi c’è un altro vantaggio, quello di una suola con le tre asole filettate per la tacchetta, che offrono uno slittamento di quasi un centimetro, che va a sommarsi a quello della cleat. Molte calzature di altissimo livello e costose non portano in dote questa soluzione. Il prezzo e la qualità, un rapporto ottimale tra i due, perché 250 euro di listino non sono molti, anche in considerazione degli standard attuali della categoria.

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UDOG presenta le nuove CIMA, leggere e aerodinamiche

10.03.2022
3 min
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L’ultima arrivata in casa UDOG si chiama CIMA ed è il secondo modello dedicato alla strada. La casa produttrice padovana ha dato alla luce un altro prodotto calzaturiero degno di nota. Nuove prestazioni e un ulteriore step nella direzione del comfort e delle prestazioni proiettano questa scarpa già nell’elite di questo settore. 

La tomaia è leggera ed è impreziosita dalla chiusura a lacci
La tomaia è leggera ed è impreziosita dalla chiusura a lacci

Come un calzino

Tecnologia a maglia per un comfort senza cuciture. Basta questo incipit per capire l’attenzione a cui udog si è rivolta per la creazione di questo nuovo modello. CIMA presenta la tecnologia Knit, progettata per creare una tomaia leggera, di supporto, traspirante e impermeabile. La tomaia è un pezzo unico senza cuciture, realizzata in materiale engineered knit, il più sofisticato e innovativo materiale nelle scarpe da ciclismo.

Il comfort è agevolato dall’eliminazione di componenti in plastica e metallo, riducendo al minimo cuciture e strati in TPU. Il materiale morbido simile a un calzino si adatta a qualsiasi forma del piede e ogni calzata.

Chiusura con lacci

UDOG ha optato per il sistema di chiusura con lacci per tre motivi: i lacci creano un aspetto più uniforme, distribuzione della pressione e infine offrono un’estetica più sobria e snella. I lacci della CIMA sono stati accuratamente selezionati e testati per identificare il materiale ideale per una scarpa da ciclismo ad alte prestazioni. La loro costruzione più piatta crea un nodo migliore e garantisce la migliore vestibilità della scarpa indipendentemente dalla corsa, dalle salite più impegnative alle gare pianeggianti più difficili.

L’esclusiva struttura della parte superiore offre tre opzioni specifiche alla sistemazione dei lacci per adattarsi ad ogni forma di piede, calzata e condizione di guida. L’innovativo Pocket Tongue System (PTS) fornisce un design pulito tramite un sistema di chiusura unico e brevettato per riporre i lacci annodati e avere una copertura aerodinamica.

CIMA dispone di una suola rigida in materiale composito per un trasferimento di potenza efficace
CIMA dispone di una suola rigida in materiale composito per un trasferimento di potenza efficace

Suola e peso

Progettato per creare la migliore combinazione tra comfort e rigidità, la CIMA utilizza un suola rigida in composito ad alto tenore di carbonio con un indice di rigidità di 11 (scala UDOG). Il tutto è sviluppato con un canale di ventilazione direzionale con tallone e puntali in gomma integrati.

Inoltre la suola presenta un’ampia piattaforma per un facile aggancio della tacchetta e la possibilità di  regolazioni per un montaggio preciso. Il tallone è ben ancorato ed evita movimenti fastidiosi grazie alla sua ergonomia. Nella taglia 42, la scarpa pesa solamente 240 g. Le taglie sono 15 dalla 38 alla 46. 

Prezzo e disponibilità

Da oggi CIMA è disponibile in due colori: Pure Black e Salt White. Il prezzo è fissato a 250 euro ed è ordinabile sul sito. 

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