Nel calendario esordienti del 2024 non vedremo le prove della Coppa di Sera esordienti: quella degli uomini e quella delle donne nel contesto ben più ampio della Coppa d’Oro (in apertura, foto Daniele Mosna). Quando abbiamo chiesto lumi a Stefano Casagranda, presidente del Veloce Club Borgo, ci siamo resi conto di essere finiti nel mezzo di una bella bega.
E’ successo infatti che la UC Sangiulianese Asd si è vista respingere l’iscrizione alla gara di Borgo Valsugana e, ritenendo il motivo inconsistente, ha presentato un ricorso alla Federazione. Il ricorso è stato accolto ed è sfociato in un deferimento presso la Procura federale. A essere citati, lo stesso Casagranda e il Veloce Club Borgo che rappresenta.
La giustizia sportiva
Dato che sulla vicenda si esprimerà la giustizia sportiva, ci siamo limitati a raccogliere le due voci, cercando di capire se e dove possa esserci stato un fraintendimento. Abbiamo così interpellato Marco Toni, presidente della Sangiulianese, e Stefano Casagranda. Partiamo dall’iscrizione, effettuata dal team milanese con i 15 giorni di anticipo previsti dal Fattore K, il sistema di iscrizioni digitale adottato dalla FCI.
MARCO TONI: «Noi abbiamo fatto l’iscrizione, il limite massimo era di 200 iscritti. Come da regolamento, abbiamo utilizzato il Fattore K e tra l’altro siamo stati tra i primi, perché i nostri ragazzi avevano i numeri dal 33 al 39, quindi erano perfettamente iscritti. A quel punto però abbiamo ricevuto una telefonata, con la quale ci veniva comunicato che saremmo stati estromessi. Parlando con altre società sportive, abbiamo scoperto che l’estromissione era derivata dal fatto che non avevamo prenotato nessuno degli alberghi convenzionati con la società organizzatrice.
«Alcune squadre dell’hinterland di Milano, segnatamente la Pessanese e la Senaghese, hanno dovuto disdire prenotazioni già fatte, per orientarsi su uno degli hotel convenzionati. Questa cosa ci ha dato estremamente fastidio. L’estromissione non era giustificata da nulla, ma a un certo punto ci hanno detto che non avevamo fatto la pre-iscrizione a marzo, come avevano richiesto».
STEFANO CASAGRANDA: «L’hotel non c’entra nulla, quelli di Bassano, di Padova o Verona vengono la mattina senza problema. Più di metà degli atleti non ha alloggiato da noi. Invece abbiamo sempre chiesto di fare la pre-iscrizione a marzo, perché abbiamo sempre un numero importante di partecipanti. Era così anche prima del mio arrivo, quando la Coppa d’Oro era solo per allievi. Non c’era ancora il Fattore K, quindi fu adottato questo criterio. Negli anni successivi, lo abbiamo mantenuto per esigenza di organizzazione. Ogni anno abbiamo 2.400 ragazzi in due weekend e dobbiamo dare una sistemazione a tutti. Così da un paio di anni l’Azienda di Promozione Turistica ci dà un contributo economico e noi cerchiamo di fare in modo che le squadre abbiano modo di prenotare vicino a Borgo.
«Se aprissimo le iscrizioni due settimane prima, come prevede il Fattore K, quelli che vengono da lontano (siciliani, pugliesi, marchigiani o toscani) avrebbero problemi e magari, con due sole settimane di preavviso, troverebbero l’hotel a 100 chilometri. A noi interessa che non ci siano solamente veneti, lombardi e trentini. Vogliamo che tutti abbiano la possibilità di partecipare e per questo abbiamo mantenuto la formula che tutti conoscono e cui si attengono da anni. Mi viene il dubbio che il diesse di quella squadra non lo sapesse o abbia dimenticato di iscriversi a primavera e ora, messo alle strette, si nasconda dietro il Fattore K».
La pre-iscrizione di marzo
TONI: «La pre-iscrizione a marzo è una cosa che non sta né in cielo né in terra, perché a marzo la gara non è stata ancora presentata né approvata. Ma siccome la Coppa d’Oro esordienti è iscritta nel calendario della Federciclismo, noi abbiamo provveduto all’iscrizione, come facciamo normalmente tutte le domeniche, da quando è entrato in vigore il Fattore K. Tra l’altro con i ragazzi eravamo già andati a fare un’escursione sul percorso, li avevamo preparati anche psicologicamente e quando ci hanno estromessi, ci sono rimasti male. Insomma, il Fattore K non è più l’elemento determinante per iscrivere i corridori? Abbiamo presentato un’istanza alla Federazione, chiedendo chiarimenti.
«Siamo tutti abbastanza esperti, conosciamo il mondo del ciclismo, ma questa non è la Nove Colli o una gran fondo, che ha dietro un ritorno commerciale. Qui stiamo parlando di una manifestazione per esordienti che non dovrebbe avere finalità di lucro. Dopodiché, se dal circuito degli hotel con i quali hanno stipulato una convenzione prendono una percentuale, in sede di approvazione di gara dovrebbero inserire una postilla al regolamento, dicendo che la mancata prenotazione presso uno degli alberghi convenzionati è elemento di esclusione».
CASAGRANDA: «Il contributo degli hotel ci aiuta a rientrare delle spese. Abbiamo scelto di non chiedere la tassa di partecipazione di 10 euro prevista dal 2024 per esordienti e allievi. Se facessimo così, guadagneremmo molto più di quello che ci viene dagli alberghi. Non metteremo mai quella tassa, perché da sempre cerchiamo di promuovere il ciclismo pesando il meno possibile sulle società. Quindi possiamo accettare le telefonate e i reclami, ma non che qualcuno pensi che ci riempiamo le tasche.
«Ogni anno ci rimettiamo qualcosa, sia sul piano personale, sia come società, perché non percepiamo alcun rimborso. I nostri ragazzi del Veloce Club Borgo non hanno bici da 5.000 euro, neanche da 2.000 o da 1.000. Hanno le biciclette dei giovanissimi di 15-20 anni fa. Insomma, perché dovremmo portare via i soldi alla squadra per fare le gare, se adesso arriva anche una denuncia? Sapevamo di essere fuori dalla regola del Fattore K, ma non ci saremmo mai aspettati che una squadra si lamentasse e ci mettesse in condizione di difenderci, di andare a Roma e trovarci un avvocato. Quindi intanto abbiamo deciso che le gare degli esordienti, sia maschi sia femmine, non le metteremo nel calendario 2024. Erano nel programma per riempire il calendario della settimana e far crescere il clima di festa. Così non può essere».
Serve una mediazione
Le posizioni restano separate, mentre gli esordienti hanno perso una vetrina. Probabilmente più che di un deferimento servirebbe una mediazione. E’ giusto che chi si iscrive seguendo le vie ufficiali abbia accesso alla gara, è giusto tenere conto delle esigenze degli organizzatori, soprattutto di chi muove un numero così alto di corridori e società, che richiedono altri tempi e altri strumenti.
Probabilmente, se le iscrizioni della Coppa d’Oro passassero unicamente per il Fattore K, gli organizzatori non avrebbero il tempo per predisporre i gadget e i pasti che da sempre offrono a tutti i partecipanti. Con agosto di mezzo e le aziende chiuse, la gestione sarebbe impossibile. Anche chi organizza una gran fondo e deve predisporre pacco gara e pasta party ha bisogno del necessario preavviso. Così pure chi organizza il meeting nazionale dei giovanissimi.
«Non vogliamo trattamenti di riguardo – dice Casagranda – chiediamo che la Federazione ci dia una mano, magari ipotizzando che per alcune gare il Fattore K non sia l’unica via di accesso. Non voglio chiedere favori, già ci danno la deroga per avere più di 200 partenti alla Coppa d’Oro degli allievi e sono venuti con il pullman azzurro. Capisco che andare avanti per eccezioni sarebbe un problema. Fra gli allievi il sistema di iscrizione è lo stesso. Siamo fuori dal Fattore K, ma finora nessuno si è mai lamentato, perché è così da anni. Dovremo pagare una multa? La pagheremo, ma è il principio che non ci sta bene. Perché se chiunque rimane fuori pianta una grana del genere, la situazione diventerà davvero ingestibile».