Tubeless, clincher e tubolari, la scelta dipende da più fattori

21.06.2022
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Il primo semestre della stagione agonistica 2022 ha palesato una crescita di consensi verso i tubeless. Sono davvero pochi gli atleti che non li utilizzano. Chi non li adopera in gara li usa in allenamento, li prova ed esegue dei test.

Le preferenze di ogni singolo atleta, dipendono da più fattori: il feeling soggettivo con i materiali, le abitudini e l’excursus sportivo, ma anche le forniture degli stessi componenti.

Le gomme da 28, sempre più utilizzate anche grazie ai cerchi più grandi
Le gomme da 28, sempre più utilizzate anche grazie ai cerchi più grandi

Ci saranno sempre più tubeless

Tutti i team, non solo quelli World Tour, hanno utilizzato, usano abitualmente e utilizzeranno le ruote tubeless e gli pneumatici dedicati. La stagione in corso sembra essere “solo” un momento di transizione, dove i “vecchi” cerchi per i tubolari, all’interno dei camion officina delle squadre, si mescolano con le ruote tubeless, che come per le trasmissioni, arrivano a singhiozzo.

«I corridori possono scegliere il tipo di ruota – la considerazione di Mauro Adobati espressa durante la presentazione della bici di Stuyven – e di conseguenza la tipologia di copertura, tubeless oppure clincher. Ma la categoria tubeless ricopre un ruolo sempre maggiore e i corridori sono curiosi di provare. Oggi nel camion officina abbiamo il 50% di ruote tubeless e il restante 50 di ruote tubolari, ma le ruote in arrivo sono tubeless».

I tubeless Schwalbe Pro One
I tubeless Schwalbe Pro One

Tubolari in gara, tubeless in allenamento

Suona come una sentenza, ma è una frase che è ridondata in più di un’occasione: «L’ultima parola è quella del corridore e se lui fa quella scelta, la direzione deve essere quella».

«I tubeless li utilizzo e mi trovo bene – spiega Pozzovivo – sono confortevoli e hanno un’ottima scorrevolezza, ma in gara preferisco usare i tubolari. Preferisco sentire una certa secchezza nelle risposte. Nel mio caso, considerando i problemi al braccio è anche un paradosso, perché un numero inferiore di vibrazioni potrebbe giovarmi. E’ anche una questione di feeling. Una gomma tubeless deve essere accompagnata nelle traiettorie, mentre il tubolare lo trovo più diretto ed io preferisco così».

La considerazione di Pozzovivo trova conferme in una dichiarazione di Ivan Velasco, responsabile tecnico del Movistar Team.

«I corridori più giovani – dice – salgono sulla bicicletta senza preoccuparsi di nulla. Per loro è normale pedalare su una bicicletta con i freni a disco, con i tubeless da 28 e magari con le ruote hookless. Mentre alcuni atleti del vecchio corso sono ancorati alle abitudini di tanti anni di attività, con i tubolari, pressioni alte delle gomme eccetera».

«Con le ruote Cadex abbiamo una doppia fornitura, per tubolare e per tubeless – dice Fausto Oppici, meccanico del Team Bike Exchange – quest’ultima prevede i cerchi hookless. Di solito i corridori utilizzano i tubolari in gara, mentre in allenamento usano gli hookless con i tubeless, anche se non c’è una regola ben precisa. Gli atleti più giovani usano e hanno usato i tubeless anche in gara, poi dipende dalle caratteristiche del singolo. Abbiamo anche il team femminile – prosegue Oppici – che utilizza al 90% le ruote hookless».

Con i tubeless più manutenzione

«Da quando utilizziamo solo i tubeless, ruote DT Swiss e pneumatici Schwalbe – racconta Jaques Horn-meccanico del Team Tirol-KTMle operazioni di controllo sono aumentate. Lo sono nelle fasi di preparazione, di montaggio e di gestione, perché con i tubeless è fondamentale essere meticolosi con le pressioni di esercizio e con il liquido anti-foratura. Siamo molto fortunati ad avere una combinazione ruota/pneumatico eccellente».

«Per rendere al meglio – prosegue Horn – lo pneumatico tubeless deve essere gonfiato con dei canoni ben precisi. Si tiene conto del corridore e del suo peso, delle caratteristiche tecniche della ruota e delle condizioni dall’asfalto. E poi c’è il liquido: il rischio è che si creino dei depositi, se una ruota rimane ferma per troppo tempo, quindi è fondamentale tenerle sempre in movimento. Anche se devo dire che la longevità tecnica del prodotto è molto elevata e i corridori più giovani apprezzano la soluzione tubeless in gara».

In DSM solo tubolari, ma è pur vero che ci sono materiali di vecchia generazione
In DSM solo tubolari, ma è pur vero che ci sono materiali di vecchia generazione

Copertoncini rivalutati

Non uno, ma diversi corridori utilizzano i copertoncini con le camere d’aria super leggere in TPU, soluzione che abbiamo documentato in diverse occasioni. Ad esempio Almeida al Giro d’Italia, con una nuova coppia di ruote Campagnolo. Oppure alcuni atleti del Team AG2R-Citroen al Tour of the Alps, con gomme Pirelli e camere d’aria Smart Tube. I tre motivi principali sono: un risparmio di peso sulla massa rotante rispetto ad un tubeless di pari categoria e di sezione, la fornitura dello sponsor e anche le preferenze dell’atleta.

Copertoncini Pirelli e camere d’aria super leggere in TPU con valvola gialla
Copertoncini Pirelli e camere d’aria super leggere in TPU con valvola gialla

In conclusione

Trovare una risposta precisa, su quale tecnologia delle gomme sia migliore e quale pneumatico offra le performances migliori è difficile anche in ambito pro’. Non esiste un solo fornitore di gomme e non c’è solo un tipo di ruota, le soluzioni sono tante, diverse tra loro e solo oggi siamo testimoni di un ingresso della tecnologia hookless in ambito strada, che cambierà ulteriormente la resa tecnica (e l’approccio di corridori e meccanici).

Le scelte dei corridori non si basano solo sui dati e sui numeri. Trovano dei riscontri grazie alle “sensazioni” e al percorso che ogni atleta ha fatto (e sta facendo) in carriera. Ci sono quelli più sensibili, cui piace sperimentare (spesso utilizzati dalle stesse aziende come tester) e quelli che invece preferiscono rimanere nella zona comfort.

La differenza è fatta ancora dall’uomo, che sia meccanico oppure atleta. C’è chi è in grado di fornire dei feedback precisi, chi è capace di argomentare le scelte nel dettaglio e non si è fermato ai soli numeri, ai risultati delle “prove a banco” e alle prime impressioni. C’è una categoria di corridori e meccanici capace di prendersi del tempo (talvolta parecchio) per capire a fondo su cosa stia lavorando. A nostro parere non è un fattore secondario e potrebbe essere d’aiuto anche al ciclista appassionato.

Pirelli, un nuovo tubolare per il Giro d’Italia

04.05.2021
3 min
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Pirelli sta facendo le cose in grande. Dopo aver rinnovato la gamma dei copertoncini con i P Zero Race da gara e i P Zero Road da allenamento, ha fornito ai team con i quali collabora per la stagione 2021 (Team Bike Exchange, Trek Segafredo, AG2R Citroen) e che parteciperanno al Giro d’Italia, un tubolare alleggerito del 10%, mantenendo inalterate le caratteristiche di aderenza e resistenza. Stiamo parlando del nuovo P Zero Race Tub SL. E aggiungiamo, prima di entrare nel dettaglio, che alleggerire uno pneumatico del 10%, considerando la funzione che svolge, ovvero quella di garantire aderenza e scorrevolezza non è semplicissimo.

Il tubolare P Zero Race Tube SL completo
Il tubolare P Zero Race Tube SL completo

Tubolare perfezionato

Il tubolare per molti anni ha vissuto come protagonista assoluto nel mondo del ciclismo. Lo si può considerare tuttora il leader nel proprio settore, nonostante i tubeless e i copertoncini abbiano siano stati al centro negli ultimi mesi di notevoli sviluppi.

Pirelli è andata oltre: ha cercato di perfezionare, laddove possibile, anche il tubolare. Come detto in precedenza, il miglioramento è avvenuto grazie a una riduzione di peso, a sua volta dovuta alla scelta di nuovi materiali. Anziché utilizzare il solito lattice all’interno del tubolare, per i P Zero Race Tub SL, Pirelli ha optato per una particolare camera d’aria realizzata con poliuretano termoplastico (TPU): un materiale leggero e impermeabile. Si tratta della prima volta che esso viene utilizzato per realizzare una camera d’aria per tubolare. Il risultato ottenuto, dopo un attento lavoro, è notevole: garantisce le stesse prestazioni di velocità, aderenza, scorrevolezza e soprattutto un’efficace protezione dalle forature. Riesce inoltre ad eliminare, finalmente, la perdita di pressione dei tubolari tradizionali.

Il nuovo tubolare P Zero Race Tube SL
Il nuovo tubolare P Zero Race Tube SL

Materiali innovativi

La carcassa del P Zero Race Tub SL è realizzata in Corespun 320 TPI: una mescola innovativa SmartEVO Compound, che Pirelli ha studiato per i nuovi P Zero Race. Dai test effettuati su strada è stato riscontrato un miglioramento di guidabilità del mezzo e soprattutto un’aumentata velocità ascensionale, la cosiddetta VAM.

Lo pneumatico P Zero Race Tube SL, ultraleggero
Lo pneumatico P Zero Race Tube SL, ultraleggero

Apprezzamenti di Chaves

Non sono mancati di certo gli apprezzamenti. Esteban Chaves corridore del team Bike Exchange ha commentato così l’utilizzo del nuovo tubolare P Zero Race Tub SL: «Ero entusiasta quando ho visto il grande calo di peso promesso dai nuovi tubolari. Le gomme sono veloci e maneggevoli come sempre, ma ora sono più leggere. Lo si sente soprattutto nelle salite».

Il prezzo consigliato al pubblico è di 119,90 euro.

velo.pirelli.com

Van der Poel Strade Bianche

Copertoncini okay, ma il tubeless è più veloce. Parla Vittoria

17.03.2021
4 min
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E’ uno degli argomenti più dibattuti del momento oltre ad essere un componente importantissimo, stiamo parlando di pneumatici. Mentre Specialized ha pensionato i tubolari e spinge per i copertoncini e Pirelli punta soprattutto sui tubeless, senza tralasciare le altre coperture, vediamo in che direzione si muove Vittoria. Ne abbiamo parlato con Tommaso Cappella, Cycling Technical Service del marchio italiano: in pratica colui che segue le squadre professionistiche.

Meno attriti

Vittoria è un colosso italiano tra i leader nel settore dei pneumatici per il ciclismo, tanto da rifornire numerose squadre professionistiche come: Lotto Soudal, Jumbo Visma, UAE Team Emirates, EF Education Nippo, Astana Premier Tech, Team DSM, Alpecin Fenix e tante altre.
«Abbiamo tante squadre da seguire e dobbiamo dare il massimo supporto a tutti – inizia Tommaso Cappella – e in questo momento di Covid-19 non è semplice».

Avere tante squadre è un grande impegno ma è anche un vantaggio per capire quali sono le tendenze in atto: «Possiamo dire che il tubeless a parità di condizioni è il pneumatico più veloce – continua Cappella – dobbiamo pensare che i professionisti usano i materiali migliori. Fino ad oggi il tubolare è stato la copertura più usate, in quanto ha una resistenza al rotolamento inferiore rispetto al copertoncino. Questo è dovuto al tipo di materiali usati e all’assenza della camera d’aria, che nel copertoncino genera attrito con il pneumatico stesso. Il tubeless ha la metà degli attriti del copertoncino in quanto anche in questo caso non c’è la camera d’aria».

Vittoria Corsa Tubeless
Il tubeless Vittoria Corsa montato dai corridori dell’UAE Team Emirates
Vittoria Corsa tubeless
Il Vittoria Corsa tubeless montato dai corridori dell’UAE Team Emirates (qui la bici di Philipsen)

Capacità di deformazione

A questo punto viene da chiedersi, ma che differenza c’è fra il tubolare e il tubeless visto che entrambi non hanno la camera d’aria? Perché il tubeless è più veloce?
«Vittoria non è stata la prima ad introdurre la tecnologia tubeless – ci dice Tommaso Cappella – però siamo stati i primi ad essere i più veloci».

Ma come hanno fatto? «La scorrevolezza è data dalla capacità della gomma di deformarsi: più si deforma e più si va veloci. E’ per questo che le gomme larghe sono più veloci, perché aumentando la sezione aumenta il volume d’aria e questo comporta una maggiore linearità di sospensione. Il risultato è che le pressioni più basse di gonfiaggio permettono al pneumatico di deformarsi più facilmente e quindi di essere più veloce». E’ questo il punto di forza dei tubeless rispetto ai tubolari, infatti quest’ultimi richiedono delle pressioni maggiori con una capacità di deformarsi inferiore.

Vittoria Corsa tubolare
Il Vittoria Corsa nella versione tubolare
Vittoria Corsa tubolare
Alcuni professionisti ancora usano la versione tubolare del Vittoria Corsa

Cotone, l’arma in più

Ma non è stato facile arrivare ad avere dei tubeless così veloci.
«Affinché il tubeless sia competitivo deve essere stagno, non deve perdere aria – ci spiega – e per avere questo risultato bisogna aggiungere uno strato di gomma in più. Solo che questo strato rendeva il pneumatico più duro da deformare e quindi più lento. Con il Corsa Speed e poi con il Corsa, Vittoria ha trovato la soluzione introducendo il primo tubeless con la carcassa in cotone, che è per antonomasia il materiale più veloce»

A questo punto abbiamo chiesto a Tommaso Cappella perché il cotone sia il materiale più veloce.
«Il cotone è più veloce del nylon perché a parità di spessore di filo è più facile da deformare – e poi ci svela – proprio per questo motivo il Corsa Speed è nato tubeless. In verità è stata una serie di casualità che ci ha fatto accorgere di queste qualità. Da allora alcuni corridori hanno iniziato a correre le cronometro con il tubeless, fino ad arrivare a usarlo regolarmente anche nelle gare in linea».

Vittoria Corsa Speed tubeless
Il Vittoria Corsa Speed è il tubeless per le cronometro
Vittoria Corsa Speed tubeless
Il Vittoria Corsa Speed è il pneumatico tubeless utilizzato per le cronometro

Peso e sicurezza

Ma c’è ancora un paio di punti sui quali il tubeless rimane svantaggiato rispetto al tubolare e sono il peso dell’intero sistema ruota e il fattore sicurezza.
«Per quanto riguarda il peso, iniziano ad esserci ruote con lo stesso peso dei modelli per tubolare e penso che si migliorerà sempre di più. Per quanto riguarda il fattore sicurezza è ovvio che al momento ci si affida alla tolleranza che c’è fra il pneumatico e il cerchio. Stiamo lavorando anche su questo aspetto, il tubeless è una tecnologia ancora giovane e ha margini di miglioramento. Noi siamo al servizio dei corridori ma è palese che il tubeless sia la nuova frontiera».