Trinx Eva Lechner

Per Eva Lechner, una Trinx tutta speciale

14.01.2021
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Durante i campionati italiani di ciclocross abbiamo potuto ammirare da vicino molte biciclette. Fra questa ci ha incuriosito in modo particolare la Trinx in dotazione a Eva Lechner. Avevamo parlato di questo marchio in un altro articolo con Luca Bramati, che è il Responsabile del team e collaboratore tecnico per lo sviluppo.

Più spazio per il fango

Ricordiamo che Trinx al momento non è commercializzato in Europa, ma si sta organizzando costruendo una nuova fabbrica, che produrrà tutta l’alta gamma destinata proprio ai nostri mercati.
Abbiamo chiesto a Luca Bramati di descriverci la Factory Team in dotazione alla Lechner.

«Questa bicicletta è prodotta con il carbonio Toray T1000 – inizia a spiegarci – hanno allargato il carro posteriore e hanno tolto il ponticello fra i due pendenti per facilitare lo smaltimento del fango. Anche la forcella anteriore è molto larga sempre per lo stesso motivo». Si nota come i pendenti posteriori hanno l’attacco basso sul tubo verticale. Questa scelta che è molto attuale nelle biciclette moderne, fa si che il carro sia molto compatto e reattivo.

L’attacco basso dei pendenti posteriori
L’attacco basso dei pendenti posteriori che sono ben distanziati per espellere il fango

Continua evoluzione

Come ci tiene a sottolineare Bramati, il marchio cinese è molto attento allo sviluppo delle biciclette. Gli ingegneri ascoltano e mettono in pratica con grande velocità i suggerimenti che gli atleti e lui per primo gli forniscono in modo costante.

Proprio grazie a questo lavoro sono state adottate delle soluzioni tecniche interessanti.
«Hanno allargato il cuscinetto superiore dello sterzo che è diventato grande come quello sotto. In questo modo entrambi i cuscinetti sono da 1″-1/8 e sono riusciti a far passare i cavi internamente – Bramati aggiunge – questa soluzione l’adotteremo anche sulle mountain bike per le prossime Olimpiadi».

La forcella ha un passaggio per le gomme molto largo
La forcella ha un passaggio delle gomme (Challenge in questo caso) molto largo

Doppia corona

Fra le caratteristiche della Trinx della Lechner, abbiamo notato la guarnitura con la doppia corona: «Preferisce così – ci spiega Bramati – perché su certi percorsi più veloci, come quello di Lecce, le piace usare il 42 o il 44 con cui riesce a fare più velocità». Per completezza di informazione diciamo che come corona piccola usa la 38 con un pacco pignoni 11-32.

Il punto di innesto dei cavi nello sterzo
Il punto d’innesto dei cavi nello sterzo

Tra le altre caratteristiche abbiamo notato che insieme al gruppo Shimano Dura Ace Di2, viene utilizzato un bilanciere posteriore Ceramic Speed. Per quanto riguarda la guarnitura e le pedivelle vengono utilizzati dei prodotti della Easton, così come per il manubrio e l’attacco. Passando alle ruote, la campionessa altoatesina utilizza le Miche SWR che sono in dotazione al Team Star Casinò per il quale gareggia. Per i pneumatici la Lechner utilizza i Challenge, un marchio molto utilizzato nel ciclocross, ovviamente da 33 millimetri.

Eva Lechner CX

Trinx, un colosso in arrivo dalla Cina

31.12.2020
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Durante le ultime gare, abbiamo notato la bicicletta su cui pedala Eva Lechner , una delle migliori atlete azzurre del ciclocross. Per saperne di più, abbiamo chiesto qualche informazione al suo team manager Luca Bramati, ex ciclocrossista vincitore della Coppa del Mondo e del Superprestige. Il bergamasco è responsabile del Trinx Factory Team ed è anche collaboratore tecnico per lo sviluppo del prodotto. Oltre a Eva Lechner, il suo team può contare anche su Gioele Bertolini.

Numeri enormi

Quando vediamo un nuovo marchio di biciclette la curiosità si accende e cerchiamo di saperne qualcosa in più.
«Trinx è un’azienda cinese che produce biciclette da diversi anni – esordisce Luca Bramati – dovete sapere che ha una produzione di 1.300.000 pezzi all’anno. Si tratta di un vero colosso». Ma come mai non l’avevamo ancora visto sulle nostre strade? «Per ora hanno prodotto per altri marchi, ma dall’anno scorso hanno deciso di mettersi fuori in prima persona».

Pronti per l’Europa

Trinx è talmente grande che sta preparando con grande cura il suo lancio sui mercati europei.
«Stanno costruendo un nuovo stabilimento dove produrranno tutta l’alta gamma che arriverà in Europa e anche in Italia dal 2022».

Gioele Bertolini Trinx
Gioele Bertolini con la Full 2020 del Factory Team di Trinx
Gioele Bertolini Trinx
Gioele Bertolini con la Full 2020 del Factory Team di Trinx

La risposta di Trinx

La gamma di Trinx è davvero molto ampia, si va dalle biciclette per i bambini, fino alle biciclette da strada di alto livello passando per le city bike e le mountain bike.
«Con il Trinx Factory Team di mountain bike – continua Luca Bramati – ho la fortuna di provare in prima persona le biciclette, inoltre Bertolini è uno molto tecnico. Il bello di questa azienda è che ascolta le nostre proposte e gli ingegneri si mettono subito all’opera per trasferirle sulle biciclette». Le osservazioni di Luca Bramati e degli atleti della squadra hanno dato i loro frutti.

«Siccome tutti i materiali per realizzare il telaio li producono loro – dice – riescono ad essere molto reattivi. Noi quest’anno abbiamo dato dei suggerimenti per migliorare la full che abbiamo in dotazione e a gennaio 2021 arriverà il nuovo modello figlio di un progetto molto innovativo, cui i ragazzi ed io abbiamo partecipato attivamente».

Prestazioni già elevate

A dimostrazione delle qualità tecniche delle Trinx c’è il secondo posto ai mondiali di cross country ottenuto dalla Lechner con la front, che a detta di Bramati è un’ottima mountain bike. Ma a livello di bici da strada cosa dobbiamo aspettarci?
«Arriveranno una nuova road bike – dice – e anche una nuova mountain bike full elettrica. Molto belle e con soluzioni tecniche innovative. Sono molto attenti ai gusti del mercato europeo e vogliono offrire un prodotto di alta qualità che sia anche bello».

Ci siamo chiesti se un colosso di questo tipo stia pensando di sponsorizzare una squadra: «Ci stavano pensando e gli avevo fornito i contatti, ma per ora preferiscono aspettare, vedremo in futuro».

La Trinx TDO Team con la forcella dalla forma particolare
La Trinx TDO Team con le sue forme generose e la forcella molto particolare

Forme particolari

In effetti osservando la gamma di bici da strada quello che ci è balzato subito all’occhio è la varietà di modelli già presenti in gamma. Si va dalle biciclette più semplici adatte a chi vuole iniziare a pedalare fino a salire al modello TDO. Una bicicletta che presenta delle forme dei tubi generose che strizzano l’occhio alle alte velocità. Molto interessante è la forcella con una forma che potremo definire “rovesciata”. Ovviamente queste sono le nostre prime impressioni in attesa che arrivino in europa i nuovi modelli, come ci ha anticipato Bramati.
A questo punto non ci resta che aspettare di vederle dal vivo e poterci pedalare.

Gioele Bertolini

Bertolini verso Tabor: «Sono in crescita»

25.11.2020
3 min
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Il Bullo sta scaldando i motori. Gioele Bertolini è tornato alle corse. Per ora il valtellinese ne ha messe due nel sacco. Due gare di ciclocross che sono state l’ideale per togliere la ruggine dopo l’infortunio che in pratica gli ha fatto saltare tutta la stagione in Mtb o giù di lì.

Domenica prossima, Bertolini sarà al via della prima gara di Coppa del mondo a Tabor. E’ vero Dorigoni e Samparisi vanno forte, ma se Gioele sta bene resta il faro dei nostri ciclocrossisti.

Ciao Gio’, come va?

Per ora bene, dai. Sono tornato a correre e sinceramente speriamo di continuare a farlo, vista la situazione. Domenica si esordisce in Coppa. Le sensazioni sono buone. Gara dopo gara, e si che ne ho fatte solo due, va sempre meglio. Certo, mi manca il ritmo gara ma nella seconda prova stavo meglio.

Gioele e le ripetute in salita nella corsa a piedi
Gioele e le ripetute in salita nella corsa a piedi
Hai corso a San Martino e domenica scorsa ad Aprilia, com’era il percorso laziale?

Alla fine era esigente. Il finale unito all’inizio del giro erano duri. C’erano tre strappi in successione e poi un falsopiano e in cima il prato era pieno di fango. La seconda parte invece era più guidata.

Un buon test in vista di Tabor, insomma. Lassù ci saranno tutti, tranne Van der Poel…

Che il livello in Coppa sia alto si sa. Io quest’anno poi non ho mai corso all’estero, l’ho fatto solo in Italia e già qui ho tribolato parecchio. Bisognerà essere furbi.

Cosa manca ai crossisti italiani per essere all’altezza di quelli del Nord Europa?

Un po’ mancano le gare in Italia. Lì di questi periodi corrono due volte a settimana… se ti va male. Non abbiamo le squadre di riferimento, lì ci sono team che fanno solo quello, ma c’è tutt’altro giro di soldi. Va da sé che questi team preparano solo il cross per tutto l’anno. Noi in Italia facciamo almeno due discipline e spesso lo facciamo in funzione della Mtb. Come minimo dovresti trasferirti su almeno per tre mesi l’anno come fanno Eva (Lechner, ndr) o Alice (Arzuffi, ndr). Insomma è un fatto culturale.

Ti aspettavi che Dorigoni andasse così forte?

Non ha vinto l’italiano per caso. Io sono rientrato da poco e ancora non riesco a contrastarlo. Poi ogni stagione è a sé e ci sta che vada forte.

Bertolini si scalda prima del via
Bertolini si scalda prima del via
Ti piace il percorso di Tabor?

Lassù ho fatto dei bei risultati, ma anche delle pessime prestazioni! E’ un percorso esigente. Quasi sempre c’è del falsopiano, però è anche veloce. Bisognerà correre sui gruppetti e fare i fuorigiri per rientrare su quello davanti. Però bisognerà vedere la condizione e… che ritmo ci sarà.

Ti abbiamo spesso visto correre a piedi? Lo hai fatto più del solito, hai cambiato qualcosa nella preparazione?

No, ho sempre corso a piedi per curare la parte in cui si scende di sella. Semmai ho cambiato in generlae qualcosa nella preparazione in quanto ho cambiato allenatore. Adesso mi segue Omar Beltran, lui è nato come mental coach ma poi è diventato anche preparatore.

E sul piano tecnico, ci sono novità?

No, la bici è quella (Trinx, ndr). Non è come la Mtb, si cambia molto meno. Si hanno a disposizione tre tipi di gomme e due ruote, alte o basse e in base alle condizioni scegli cosa usare.

Chi è il favorito di Bertolini?

Eli Iserbyt, lo vedo davvero in forma.

Lechner pronta a graffiare in Olanda

06.11.2020
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Ancora poche ore e in Olanda andrà in scena il campionato europeo di ciclocross. L’Italia tra le donne elite può giocare una carta molto interessante. L’asso in questione è Eva Lechner. L’altra azzurra è Maria Alice Arzuffi.

L’altoatesina è la campionessa italiana in carica. Ha ripreso la sua stagione del cross piuttosto bene e soprattutto esce dall’annata in Mtb con un argento iridato al collo. Segno che quando Eva sta bene ed è serena può ancora mordere.

Materiali al top

E il merito di questa seconda giovinezza è anche di Luca Bramati, che la segue nella preparazione e nel supporto tecnico. Sulle bici Trinx, sia nel Cx che nella Mtb, c’è molto del tecnico lombardo.

«Sono uscita bene dalla stagione in Mtb e sono ripartita subito con il ciclocross. All’inizio ho pagato un po’. Adesso sto bene. 

Lechner in azione al Koppenbergcross, chiuso al 5° posto
Lechner in azione al Koppenbergcross, chiuso al 5° posto

«Per quel che riguarda i materiali devo dire che mi trovo molto bene. La nuova bici è stata fatta praticamente da Bramati. Lui sapeva come e dove intervenire. Inoltre quest’anno sono tornata a Shimano. Mi trovo benissimo con questo cambio. Ho un feeling particolare. Abbiamo ruote Miche, che sono affidabili. Mentre i tubolari Challenge sono gli stessi che ho sempre usato».

Ondata arancione

Domenica si corre a ‘s-Hertogenbosch, uno dei templi del ciclocross. Di solito correre lassù se non si è di casa è come finire nella fossa dei leoni. Stavolta però non ci sarà il pubblico e magari le padrone di casa potranno essere meno affamate.

«Magari senza pubblico perdono qualcosa chissà – commenta Eva – però sono sempre in cinque. Non dico che nel ciclocross ci si aiuti con il gioco di squadra, ma in cinque ci si fa forza. Insomma restano le favorite. 

«Il percorso di domenica non lo conosco. Due anni fa quando si corse qui non ero stata convocata. E’ un tracciato veloce, c’è anche un po’ di sabbia. Non è un terreno che può essere un mio punto di forza, ma neanche mi ci trovo così male. Più che altro se non sei brava sulla sabbia dovresti correre forte a piedi, così riesci a salvarti».

Con i nuovi materiali Eva si trova a suo agio
Con i nuovi materiali Eva si trova a suo agio

Fino ai mondiali

Per adesso si pensa agli Europei, ma Lechner tirerà dritto fino ai mondiali di Ostenda a fine gennaio. Potrebbe forse saltare una gara o due di Cx.

«L’idea è di arrivare ai mondiali. Ricordiamo però che io faccio il ciclocross anche per allenarmi. Dopo la corsa iridata riposerò un po’». Eva infatti è chiamata poi alle Olimpiadi di Tokyo in Mtb, tanto più dopo l’argento iridato.

Ha parlato con Celestino, tecnico azzurro della Mtb, per il programma?

«Con Mirko – dice Eva – ci parla Luca. E’ lui che fa i programmi e ne discutono insieme».