Trento 2021, due mesi dopo i numeri del successo

16.11.2021
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Ci sono le corse, il pubblico e i corridori. E poi c’è il backstage, quello che la televisione non mostra e che cogli (se ti va bene) leggendo gli sguardi degli organizzatori e di chi a vario titolo ha partecipato a costruire l’evento. I campionati europei di Trento sono finiti in archivio con le vittorie di Colbrelli, Silvia Zanardi e della staffetta a cronometro di Ganna e compagni, ma a distanza di due mesi, in una conferenza stampa che si è svolta oggi a Trento sono stati letti gli altri numeri. Quelli che giustificano tanto lavoro e che domani si potranno mostrare ad altri investitori.

«Che l’evento sia andato meglio di quanto ci aspettassimo – spiega Maurizio Evangelista, direttore dell’organizzazione – è chiaro. La risposta c’è già stata. Ho visto nei volti e negli occhi di chi ci ha aiutato la convinzione di aver fatto una bella cosa e averla fatta bene. Ma partendo da questo, l’ufficio marketing ha valutato di fare una valutazione economica, affidandosi a Nielsen: azienda americana specializzata nella misurazione dell’audience di tv, radio e giornali».

La vittoria di Colbrelli in Piazza Duomo ha concluso in modo trionfale gli europei di Trento
La vittoria di Colbrelli in Piazza Duomo ha concluso in modo trionfale gli europei di Trento

La giusta consapevolezza

Gli europei di Trento tornavano dopo la scelta di non disputarli nel 2020 per il rischio che le complicazioni Covid vanificassero gli sforzi. Proprio il fatto di aver attraversato un periodo di grandi incertezze ha reso il successo della manifestazione ancora più eclatante.

«La nostra esigenza – conferma Maurizio – è fare in modo che il territorio e i soggetti coinvolti serbino un buon ricordo e abbiano consapevolezza di quello che si è avverato. Affinché un domani proprio le realtà imprenditoriali coinvolte abbiano gli strumenti per valutare ogni fattore se e quando gli verrà proposto di nuovo qualcosa del genere».

I numeri delle gare

I campionati europei Trentino 2021 hanno visto cinque giorni di gare con 13 titoli in palio. A fronte di 2.762 tamponi rapidi eseguiti in loco, hanno gareggiato 768 atleti in rappresentanza di 39 Paesi, con 439 fra tecnici e accompagnatori, 130 rappresentanti della stampa. In totale 1.967 accrediti consegnati, compresi quelli per la produzione televisiva curata dalla Eurovisione con uno staff di 72 persone.

Da sinistra: Villotti, Della Casa (Uec), Bertagnolli (APT), Ianeselli (Sindaco di Trento), Failoni, Rossini (Trentino Marketing), Evangelista
Oggi a Trento: Villotti, Della Casa, Bertagnolli, Ianeselli, Failoni, Rossini, Evangelista

Il dato complessivo sull’occupazione alberghiera attesta un +20 per cento nella città di Trento rispetto all’analogo periodo del 2020 e +15 per cento nei territori limitrofi. La ricaduta economica dell’evento si è propagata in molte altre zone del Trentino integrando l’offerta alberghiera della città.

I numeri di Nielsen

I dati di Nielsen danno l’esatta dimensione del successo. A fronte di un investimento di 1,6 milioni di euro, fra costi organizzativi, compensi e investimenti in comunicazione, il media value generato dall’evento è di 48.494.868 euro. Il successo della manifestazione ha moltiplicato di oltre 30 volte il valore dell’investimento.

A ciò si aggiungono i dati di audience televisiva, con 15 emittenti collegate in diretta, 71 Paesi coperti in Europa e Asia, 20 ore di produzione totale di cui 17 in diretta.

Maurizio Evangelista, presentazione Tour of the Alps
Maurizio Evangelista, già direttore del Tour of the Alps, ha condotto molto bene in porto anche gli europei
Maurizio Evangelista, presentazione Tour of the Alps
Maurizio Evangelista, già direttore del Tour of the Alps, ha condotto molto bene in porto anche gli europei

I numeri dei social

Non mancano neppure i dati sui digital media, che oggi come oggi spostano il gradimento in maniera davvero importante.

Instagram ha collezionato 1.236.000 utenti, per 2.347.000 impressions. Facebook 277.000 utenti e 445.000 impressions. Sul fronte video, 265 ore complessive di visualizzazioni. Mentre il sito ufficiale dell’evento ha avuto 186.000 sessioni per un totale di 116.700 utenti.

Asticella più alta

«Questi numeri – prosegue Evangelista – mettono dei paletti, dei riferimenti per i quali potremo dire di aver portato bene a casa un compito di cui inizialmente non eravamo tutti convinti. Ma c’era fiducia nelle strutture che lo avrebbero organizzato, che hanno dimostrato di avere gli strumenti per farlo. Il risultato ottenuto alza l’asticella e anche la Uec in futuro potrà faticare per trovare una località alla stessa altezza e insieme potrà pretendere uno standard superiore rispetto ai primi anni, quando gli europei non erano eventi così ben organizzati. Hanno lavorato molto bene per promuoverli, portandoli a una dimensione economica sostenibile. Magari noi abbiamo dato una spinta dal basso perché crescano ancora. Non si tratta di lodarsi, quando piuttosto di apprezzare i risultati di valutazioni economiche importanti».

Europei e mondiali: distanze differenti. Come si mangia?

10.09.2021
5 min
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Entriamo nel vivo dei grandi appuntamenti di questo finale di stagione: il campionato europeo e quello mondiale. La prova di trentina ha un tracciato un po’ più lineare (circa 180 chilometri), ma nel complesso è altimetricamente “più duro”, quella belga (circa 268) è molto più nervosa con tantissimi strappi. Ebbene, come si mangia per queste due gare?

Percorsi a confronto

A risolvere i nostri dubbi è lei, Erica Lombardi, dietista dell’Astana che ormai abbiamo imparato a conoscere bene in questi mesi. 

«Partiamo da prima del via: le scorte di glicogeno che andranno fatte nei giorni precedenti saranno importanti, ma va anche ricordato che il nostro “serbatoio” è limitato e alla fine oltre una certa dose di grammi di carboidrati non posso metterci, pertanto è inutile ingolfarsi. La vecchia teoria del carico dei carboidrati va in parte sfatata. Non è che se si mangia tantissimo, si avranno altrettante scorte. Questo è il senso».

Davide Cimolai, rifornimento, Giro d'Italia 2020
Davide Cimolai, al rifornimento, Giro d’Italia 2020. La strategia alimentare in corsa sarà determinante
Davide Cimolai, rifornimento, Giro d'Italia 2020
Davide Cimolai, al rifornimento, Giro d’Italia 2020. La strategia alimentare in corsa sarà determinante

Adattarsi alle situazioni

«Quindi la vera differenza sta nella strategia di alimentazione in corsa: cioè come distribuirò l’assunzione di paninetti, gel, liquidi, rice cake… e questa varia anche in base al ruolo del corridore. Se un atleta deve andare in fuga subito mangerà più zuccheri, magari anche dei gel all’inizio. Se invece deve andare forte nel finale, nelle prime fasi manderà giù degli alimenti più proteici.

«Un altro elemento che conta è il fattore meteo, che può variare – dice la Lombardi – E’ vero che oggi abbiamo App e sistemi con i quali possiamo ben prevedere che tempo farà, ma l’incognita resta. Noi ci interfacciamo sempre con i nostri preparatori e diesse per meteo e tattiche che riguarderanno i singoli atleti, ma proprio perché appunto il meteo e la tattica possono variare è importante che i ragazzi sappiamo adattarsi alle situazioni da soli.

«Si chiama coaching alimentare: in pratica gli insegniamo come si mangia. Faccio un esempio. Si pensa di adottare un certa tattica, invece si parte fortissimo ed ecco che magari si manda giù subito un gel perché non si ha tempo per mangiare un panino più proteico. Solo che poi si deve evitare il rebound di zuccheri iniziale e non si può mangiare solo gel. Pertanto, appena possibile, dovrebbero mangiare un paninetto salato. Idem se ci sono dei ventagli: anche se il percorso è piatto il dispendio energetico è molto simile a quello che si fa in salita. Per questo è importante che i ragazzi sappiamo poi adattarsi alle situazioni in corsa».

Okay il riso, ma le fibre a ridosso di eventi tanto importanti sarebbero da evitare secondo la Lombardi
Okay il riso, ma le fibre a ridosso di eventi tanto importanti sarebbero da evitare secondo la Lombardi

Carboidrati prima del via…

Dicevamo di una differenza di circa 85 chilometri e tutti questi fattori da valutare (meteo, tattica, tipologia di corridore…), ebbene proviamo a fare una stima di quel che si mangia: prima e durante la corsa. Immaginiamo delle gare con andamento lineare (un ritmo regolare all’inizio, con fuga di alcuni outsider e un finale da fare forte) e meteo buono: sole, né caldo, né freddo.

«Con il mio collaboratore, Giacomo Garabello – spiega la dietista – facciamo un prospetto per due atleti: uno che pesa sui 65 chili e uno sui 75. E cerchiamo di capire quale sarà il loro dispendio energetico nelle due corse e cosa dovrà mangiare.

«Partiamo dalla cena. Si potrebbe ipotizzare 180 grammi di carboidrati nel contesto di una cena così: 320 grammi di pasta (peso dopo la cottura), 150 grammi di patate, 15 grammi di gallette, 60 grammi di crostata, 150 grammi di ananas. Stessa quantità di carboidrati anche a colazione: 150 millilitri di uno smoothie, 200 grammi di porridge + 40 di muesli, 20 grammi di marmellata (o 10 grammi di miele) e 50 grammi di banana. E poi 150 grammi di riso bianco, 80 grammi di pane, 10 grammi di miele. Anche per porridge e riso ci si riferisce al peso dopo la loro cottura».

Alimentarsi in corsa sarà determinante nelle tempistiche e nelle quantità degli zuccheri da assumere
Alimentarsi in corsa sarà determinante nelle tempistiche e nelle quantità degli zuccheri da assumere

E in corsa…

Poi cambierà la la strategia alimentare in corsa: sia in base al ruolo del corridore che alla sua struttura. Un atleta di 65 chili agli europei si stima possa consumare dalle 3.000 alle 3.500 Kcal, uno di 75 dalle 4.000 alle 4.500. Il tutto aumenta un bel po’ ai mondiali che sono più lunghi. Il corridore da 65 chili spenderà circa 6.000 kcal, quello di 75 chili circa 6.500 kcal.

«Il rifornimento in gara poi è molto individuale, ma il consiglio che vale per tutti è quello di alternare la tipologia di carboidrati: rice cake, barrette, panini. Al mondiale, che è più lungo, bisognerebbe optare per alimenti dal maggior volume bromatologico, come più panini salati o comunque cibi solidi. 

«Inoltre le temperature non sono più così calde e un eccesso di zuccheri non fa così bene. Aumenta il rischio di avere poi dei problemi gastrointestinali, quindi meglio evitare soluzioni troppo concentrate. E poi torniamo al discorso sul “serbatoio” fatto in apertura. Un atleta non può assimilare oltre 120 grammi di carboidrati l’ora. Quindi se si mangia troppo non si assumeranno più “carbo”. Per questo è importante, e resta valida, la regola del poco ma spesso. Il timing è ogni 15′ almeno un sorso dalla borraccia, ogni 30′ un bocconcino solido». 

Segaert e Ivanchenko: i primi verdetti di Trentino 2021

08.09.2021
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Gli Europei di Trento si sono aperti nel segno dei giovani con le cronometro junior che hanno riservato qualche sorpresa. Nelle donne la 17enne russa Alena Ivanchenko, terza a partire (sulle 38 partecipanti) e prima in tutti gli intermedi, ha dominato ad oltre i 46 di media oraria battendo la tedesca Antonia Niedermaier e l’olandese Elise Uijen, campione uscente e tra le principali favorite al successo. La Ivanchenko è arrivata in Trentino col morale altissimo grazie ad altre medaglie d’oro conquistate in pista stavolta: ai Mondiali Junior disputati a Il Cairo dall’1 al 5 settembre ha vinto la gara a punti e la madison in coppia con la connazionale Inna Abaidullina, oltre a contribuire al successo nell’inseguimento a squadre.

Le azzurre Carlotta Cipressi e Francesca Barale hanno chiuso rispettivamente al nono e ventiduesimo posto (a 2’24” e 3’14”) ma per loro l’appuntamento clou sarà la gara in linea di venerdì 10 settembre.

Tra gli uomini junior c’era molta attesa per la prova di tanti interessanti profili e già plurivincitori stagionali, tra cui il norvegese Per Strand Hagenes (nel prossimo biennio correrà nel team Jumbo Visma Development) e soprattutto il belga Cian Uijtdebroeks (già certo di un contratto triennale con la Bora-Hansgrohe). Sullo sfondo gli azzurri, che si ritagliavano un ruolo da outsider, hanno ottenuto un buon quinto posto con Samuele Bonetto, anche lui fresco reduce dai Mondiali su pista dove ha vinto nell’inseguimento individuale, mentre Alessandro Romele ha terminato al ventiquattresimo posto, risultato condizionato da una giornata-no.

Segaert in azione. Il percorso della crono era piuttosto veloce
Segaert in azione. Il percorso della crono era piuttosto veloce

Alla fine però la medaglia d’oro è andata al 18enne belga Alec Segaert, già conoscenza di bici.PRO con il giudizio di Andrea Bardelli. Il neocampione europeo junior a cronometro ha pedalato a quasi 51 di media oraria, superando di 5” Uijtdebroeks e di 40” il francese Eddy Le Huitouze. Lo abbiamo sentito in mixed zone, mentre cede i fiori e la bottiglia di spumante ai genitori e ad un gruppo di suoi fans (con tanto di cappellini da ciclista con il suo nome).

Alec due gare in Italia e due vittorie, questa importantissima. L’Italia ti porta bene…

Sì, l’Italia è un bellissimo paese con bellissime strade e bellissimi scenari. E vincere qui la cronometro europea è davvero incredibile.

Hai battuto il tuo compagno Uijtdebroeks (insieme nella foto di apertura, ndr) che partiva con i favori del pronostico e che ti aveva battuto di 16” al campionato belga a crono. Raccontaci questa vittoria…

Sono partito fortissimo. Quando all’intermedio dopo 10 chilometri ho visto che lui era dietro di me ero contento ma non tranquillo perché stava facendo un grande tempo, era in rimonta. Fino alla fine è stata una gara incerta, poi quando Cian ha tagliato il traguardo ho capito che avevo fatto un risultato grandissimo. Per me è fantastico essere arrivato davanti ad un grande cronoman come lui.

Che tipo di corridore sei?

Non so, non posso dire di essere uno specialista della cronometro ma è una bella disciplina che spero di poter senz’altro sviluppare in futuro. In queste gare sei solo e puoi andare dritto per la tua strada. Puoi spingere forte e tutto questo è andato a mio favore.

Samuele Bonetto tra i filari di mele. Per lui un buon quinto posto
Samuele Bonetto tra i filari di mele. Per lui un buon quinto posto
Farai anche la prova in linea. Cosa ti aspetti?

So che è un bel circuito con una salita impegnativa che si farà forte. Però non è una salita troppo ripida per le mie caratteristiche e questo è un bene per me. Spero di fare ancora una buona corsa ma adesso non ci penso, mi sto godendo questo momento fantastico dopo questa vittoria.

Quando il 30 maggio hai vinto la gara di Stradella, ti aspettavi di tornare in Italia per vincere un titolo europeo?

Naturalmente volevo tornare per correre gli Europei con la mia nazionale ma non ci pensavo proprio. Questa vittoria è un sogno che diventa realtà.

Poi fari puntati sui Mondiali che correrai in casa…

Certo, non vedo l’ora, sarà fantastico. Farò sia la crono che la prova in linea.

Tu arrivi dal triathlon, il tuo primo sport. Quali sono i tuoi margini di miglioramento?

Penso di averne abbastanza. Mio fratello Loic, che è anche il mio preparatore, dice che miglioro ogni anno, anzi ogni mese. Credo di poter migliorare ancora tanto, devo fare ancora molti step, non troppo velocemente, se vorrò diventare professionista nei prossimi anni.

L’anno prossimo con che squadra correrai?

Cambierò squadra ma non passerò tra i professionisti (i rumors parlavano di un team WorldTour su di lui, ndr). Ho già un contratto con una formazione under 23 e forse potrei tornare più spesso in Italia a correre.

P.S. Due ore dopo la vittoria di Segaert, la Lotto Soudal ne ha annunciato l’ingaggio nel suo team U23.

Suzuki auto ufficiale degli Europei di Trento

07.09.2021
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Manca davvero pochissimo all’avvio degli attesi Campionati europei di ciclismo su strada – Trentino 2021. Con 1.100 atleti iscritti, record per la rassegna continentale, e 39 Nazioni coinvolte, questa speciale competizione andrà a coronare una stagione ciclistica senza precedenti in Trentino. Solo pochi giorni fa questa Provincia è stata alla ribalta internazionale con i Mondiali di Mtb in Val di Sole. E notizia importante delle ultime ore è quella che ufficializza il prestigioso marchio automobilistico Suzuki quale official partner dell’evento.

Davide Cassani e Carolina Kostner, entrambi testimonial del brand giapponese
Davide Cassani e Carolina Kostner, entrambi testimonial del brand giapponese

Tecnologia Hybrid e ambiente

Dicevamo, Suzuki partner dei prossimi Campionati Europei che, ricordiamo, sono in programma dall’8 al 12 settembre.

La tecnologia scelta per sostenere la mobilità della macchina organizzativa degli Europei è dunque quella di Suzuki Hybrid. Si tratta di una speciale tecnologia legata all’efficienza delle vetture prodotte dalla casa di Hamamatsu, rigorosamente e sempre combinata al rispetto dell’ambiente. Tutte le autovetture ibride Suzuki sono capaci di coniugare un basso impatto ambientale ad un elevato piacere di guida. Il brand giapponese è all’avanguardia sul fronte dell’ibridazione. Tanto che oggi è l’unica casa sul mercato a presentare una gamma 100% di vetture Hybrid.

La partnership fra Suzuki e i Campionati Europei in Trentino si integra perfettamente nel piano di relazioni e di sponsorship che impegna il brand nipponico nel ciclismo. Suzuki infatti è già main sponsor e auto ufficiale della Federazione Ciclistica Italiana e di altri importanti comitati organizzativi come ExtraGiro e Tour of the Alps.

Massimo Nalli, presidente di Suzuki Italia
Massimo Nalli, presidente di Suzuki Italia

Parola a Massimo Nalli

«Siamo davvero orgogliosi di supportare il movimento ciclistico italiano – ha dichiarato Massimo Nalli, presidente di Suzuki Italia – ed in modo particolare lo è quest’anno in quanto il nostro Paese è stato scelto per ospitare un evento dal calibro internazionale come i Campionati Europei. Con questo accordo confermiamo la vicinanza di Suzuki al mondo del ciclismo. Con questo sport, condividiamo i valori di costanza, tenacia, desiderio di sfidare i propri limiti, rispetto delle regole e la salvaguardare la salute del pianeta. Inoltre, proprio l’impegno di chi spinge sui pedali ricorda quello profuso dai nostri tecnici quando sono chiamati a studiare nuove tecnologie che permettano all’azienda giapponese di offrire prodotti tecnologici ed efficienti, in grado di rendere migliore la vita dei suoi clienti e di primeggiare nello sport, oltre che sul mercato.

«Concludo ricordando che la tecnologia Suzuki è stata scelta dalla Federazione ciclistica italiana, e che della FCI siamo main sponsor con il nostro logo in grande evidenza sulle maglie delle nazionali azzurre. A tutti gli atleti impegnati agli Europei invio il nostro più grande in bocca al lupo».

Suzuki

Partiti anche gli juniores: che stagione ci aspetta?

30.03.2021
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Ha ragione De Candido, cittì azzurro, quando dice che l’anno scorso è sembrato che degli juniores non importasse poi molto a nessuno. Via dai mondiali, quasi tutte le corse cancellate, l’attività ridotta all’osso e ugualmente al passaggio fra gli under 23 tanti di quei ragazzi sono finiti subito a correre tra i professionisti. Milesi e De Pretto, fra gli altri, come pure Germani e Garofoli, con una maturazione che non è stata per forza di cose completa e quella voglia di spaccare il mondo che a 19 anni è benzina e paradossalmente anche una trappola.

Al Giro delle Conche juniores, in luce anche il giovanissimo Di Bernardo (foto Scanferla)
Al Giro delle Conche, in luce Di Bernardo (foto Scanferla)
Così non va, Rino?

Gli avrei dato più tempo per adattarsi, tenuto conto che l’anno scorso hanno gareggiato a dire tanto per tre mesi. Penso che bisognerebbe avere più pazienza, non tutti sono Evenepoel o Pogacar. E’ come andare a un gran premio di Formula Uno con una bella auto di serie.

E cosa succede?

Succede che ti staccano subito e impari poco, oppure per restare agganciato fondi il motore. Fanno degli sforzi immensi, perché la testa glielo permette, ma non sono abbastanza solidi per sostenerli. Sono ancora juniores. Questo almeno penso io, se poi hanno ragione loro, alzo le mani.

Al trofeo Abmol juniores di Ancarano, vince Belletta su Mosca e Severa
Al trofeo Abmol di Ancarano, vince Belletta su Mosca e Severa
Che stagione ci aspetta fra gli juniores?

Se continua così, meglio dello scorso anno. Almeno abbiamo iniziato. Piano piano la sensazione è che con i vaccini il Covid allenterà la presa e vedo che anche alcune autorità locali stanno concedendo più facilmente le autorizzazioni agli organizzatori.

Pensi che l’anno di quasi abbandono abbia sfaldato il movimento?

Direi di no. Fra le squadre c’è entusiasmo, per cui ora serve soltanto avere qualche certezza in più sui calendari. Ad esempio la Roubaix si dovrebbe fare l’11, nello stesso giorno dei pro’, ma come sono incerti loro, così lo siamo anche noi. Poi ci sono le prove di Coppa del mondo in Francia, Germania e Olanda. Il Giro della Basilicata a fine giugno, che vorrei fare con la nazionale. E gli europei di Trento, prima del mondiale in Belgio. Si tratta solo di ripartire con grinta e puntare a obiettivi sicuri.

Alla Coppa Città di Tavo juniores, vince Marco Andreaus (foto Scanferla)
Alla Coppa Città di Tavo, vince Andreaus (foto Scanferla)
Sono passati fra gli under 23 dei bei corridori…

Dei bei ragazzini, concordo, ma ne sono rimasti di altrettanto buoni. Penso a Romele della Trevigliese. Al gruppo della Ormelle, con Scalco, Bruttomesso e Di Bernardo. C’è Pinarello (nella foto di apertura, vittorioso al Giro delle Conche, ndr) e c’è anche Belletta che ha vinto domenica scorsa. I ragazzi li abbiamo, ma servono le corse perché possano esprimersi.

Farete ancora qualche raduno per metterli un po’ alla prova?

Ce ne sarà uno a Donoratico dal 12 al 16 di aprile, in modo da proseguire il lavoro di valutazione fatto nei mesi scorsi a Montichiari. Noi siamo pronti, i ragazzi non sono da meno.