Magneticdays lancia ufficialmente Coaching Cube, ovvero il software sviluppato in maniera scientifica che fa collimare i training al chiuso a quelli svolti all’aperto.
Per la prima volta una piattaforma che nasce con l’indoor training, quella di Magneticdays, sviluppa un sistema che permette di combinare il training specifico al chiuso, con le uscite all’aperto e tutto in modo scientifico.
Entriamo nel dettaglio di questo interessante strumento di training, anche grazie ad alcune considerazioni di coach Luca Bianchini.
Coaching Cube a 360°
L’allenamento specifico è un argomento attuale e comunque molto delicato da affrontare. Perché delicato? Perché chi esegue dei training specifici non è più solo il professionista e/o l’amatore evoluto. L’epoca Covid e il dilagare delle e-bike, hanno aperto la categoria della bicicletta ad una fascia di utilizzatori entusiasti, ma poco esperti e con un range di età molto ampio.
E poi la tecnologia virtuale, che ha dato modo anche ai più scettici di capire il valore del training specifico eseguito tra le mura di casa, minimizzando le variabili dell’ambiente esterno.
Per questi e altri motivi, non è semplice far collimare nella maniera più corretta il piacere di pedalare all’aperto, con l’utilità delle sedute al chiuso.
Coaching Cube ha l’obiettivo di creare un matching perfetto, costruito sulle esigenze e sulle caratteristiche dell’utilizzatore. La commistione vuole creare anche un’interazione ottimale tra atleta, allenatore e la stessa Magneticdays.
Numeri e bici
I numeri hanno cambiato il modo di approcciare e usare la bicicletta a qualsiasi livello.
Ci sono i computerini, i power meter e le fasce cardio, le VAM (velocità ascensionale media) e ci sono i sistemi indoor che hanno reso tutti più consapevoli.
«I numeri non sono solo quelli del power meter, ma tanti valori messi insieme che arrivano da più parti – afferma coach Luca Bianchini di Magnetidays, che è anche professore dell’Università di Roma, facoltà di Scienze Motorie del Foro Italico e collabora direttamente con il CONI. 200 watt sono 200 watt volendo fare un esempio, ma cambia il modo in cui si ottiene questo numero. E’ l’intreccio dei vari dati ci aiuta a quantificare nella giusta maniera».
Indoor vs outdoor
«La prima differenza sono i Newton (la torque), controllabile, più affidabile solo in un contesto indoor. Il secondo fattore, molto importante è quello ambientale, che condiziona la mente, la biomeccanica e il modo di pedalare. Se è vero che la potenza espressa è sempre quella, il gesto cambia la sua dinamica. Indoor è come se pedalassimo quasi sempre in pianura. All’esterno le variabili sono infinite: il vento, il traffico e le distrazioni, le pendenze della strada che cambiano continuamente.
Concettualmente – continua coach Bianchini – indoor stimoliamo il corpo ad erogare potenza, in outdoor sta all’abilità dell’atleta saper sfruttare quello che si è costruito al chiuso. La combinazione ottimale tra indoor e outdoor dà modo di costruire una somministrazione adeguata degli allenamenti, ognuno di questi subordinato ai test di valutazione».
A chi si rivolge?
E’ uno strumento che è stato sviluppo principalmente per i coach e per i “veri” esperti del training specifico. E’ stato strutturato in modo da facilitare l’analisi e la sovrapposizione dei dati dei training, indoor e outdoor, creando così un contenitore unico con il profilo dell’atleta.
Magnetidays Coaching Cube è finalizzato a creare il perfetto matching tra le uscite outdoor (sempre necessarie) e quelle indoor (fondamentali ai fini della qualità specifica del training).