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Neanche 21 anni e Trainini dice stop. Ecco la sua storia

12.04.2022
4 min
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Solo 13 mesi fa scrivevamo: “La favola di Trainini, pro’ all’improvviso”. Era un scommessa. Una scommessa ponderata quella di far passare Tomas Trainini tra i pro’ da parte della Bardiani Csf Faizanè e una scommessa del ragazzo stesso. Purtroppo non è andata bene.

Alla fine non si può parlare di una storia triste, né tantomeno di drammi. Ad un certo punto a Tomas si è spenta quella lucina interna che ti spinge a fare i sacrifici e il “gioco” è finito lì. A neanche 21 anni, il bresciano ha una vita davanti. Ed ha già ripreso a costruirla.

Da sinistra: Bruno Reverberi, Trainini e Lorenzo Carera. Poco più di un anno fa si parlava di questo ragazzo preso dagli juniores
Da sinistra: Bruno Reverberi, Trainini e Lorenzo Carera. Poco più di un anno fa si parlava di questo ragazzo preso dagli juniores

Motivazioni sparite

«Non sentivo più la motivazione – racconta con onestà Trainini – quella giusta per continuare a fare il ciclista al massimo. E visto che il team si è sempre comportato super bene con me, non mi sembrava il caso di andare avanti in questo modo. Quindi ho deciso d’interrompere il contratto».

«Chiaramente non è stato facile. Non è stata una decisione presa dalla sera alla mattina. Ci ho pensato a lungo, ma se non avevo lo spirito giusto per ritrovarmi in ciò che stavo facendo sarebbe stato inutile continuare. Per cosa? Alle fine è giusto così: per me, per la Bardiani e perché magari lascio il posto a qualche altro ragazzo».

Anche quest’anno la Bardiani Csf Faizanè lo aveva portato in Turchia per il ritiro (foto Instagram)
Anche quest’anno la Bardiani Csf Faizanè lo aveva portato in Turchia per il ritiro (foto Instagram)

Rossato, la sua coscienza

Tomas parla con serenità della sua situazione. Non sembra avere rimpianti e questa è la cosa più importante.

Stando lui nel gruppo dei giovani della Bardiani Csf Faizanè, era a stretto contatto con il diesse Mirko Rossato. I due hanno parlato molto. E sì che aveva svolto regolarmente la preparazione invernale. Era andato nei ritiri…

«In effetti con Rossato ho parlato parecchio. Mi ha detto tante cose. Mi ha detto di pensarci bene prima di mollare tutto. Perché non capita spesso questa opportunità di essere un professionista e poter fare al tempo stesso l’attività under 23, di crescere senza fretta, specie se si è così giovani come me. Non ci sono molti team che coltivano così il vivaio».

Trainini spiega anche di aver dialogato a lungo con Roberto Reverberi, e persino con Alessandro Donati, l’altro diesse. «Un po’ meno – aggiunge – con Luca Amoriello, ma solo perché fisicamente ci siamo visti poco».

Trainini aveva svolto regolarmente la preparazione invernale (foto Instagram)
Trainini aveva svolto regolarmente la preparazione invernale (foto Instagram)

Sguardo al futuro

A 21 anni, da compiere a settembre, non si sta certo fermi. La vita ricomincia, ma forse semplicemente basterebbe dire che va avanti. E Tomas si è già rimboccato le maniche.

«Per adesso – racconta Trainini – sto guardando all’università meccanica. Io ho fatto una scuola motoristica e si tratta di un tipo di università molto pratica. Per ora però i concorsi e gli accessi sono chiusi. Vediamo…».

«Intanto ho trovato un impiego. Lavoro già in questo settore, presso una fabbrica importante del bresciano. E’ la O.M.F.B di Provaglio di Iseo, che produce pompe idrauliche per i camion. Sono nella catena di montaggio, ma magari non sarà impossibile col tempo passare a reparti superiori».

Junior di belle speranze, la Bardiani si era mossa in anticipo per Trainini che è stato anche azzurro agli europei 2019
Junior di belle speranze, la Bardiani si era mossa in anticipo per Trainini che è stato anche azzurro agli europei 2019

E la bici?

Forse è passato troppo poco tempo per sentire la mancanza della bici e perché la stessa specialissima possa suscitargli chissà quali emozioni, ma è un qualcosa che gli abbiamo chiesto lo stesso. Spesso quando ci si ritira, nei primi periodi, si ha una fase di rigetto.

«Per adesso – spiega Trainini – sono più concentrato su altro, alla bici non penso molto. C’è un mio amico, che anche lui ha corso in passato, con il quale ci siamo ritrovati. Abbiamo la passione per le moto e per esempio domenica scorsa lo ho accompagnato ad una gara in pista a Cremona. Anche questo è un ambiente che mi piace».

«Per quanto riguarda la bici, al momento ho solo la vecchia Canyon con la quale correvo da ragazzo. L’altra, così come il vestiario che non avevo ancora mai utilizzato, l’ho riconsegnata alla squadra. La bici da strada non mi manca per ora, ma esco in Mtb.

«Mi è sempre piaciuta molto, spesso la utilizzavo anche nella preparazione invernale. Appena ho smesso ci andavo tutti i giorni. Facevo il mio giretto con parenti e amici. Mi divertivo così».

La favola di Trainini, pro’ all’improvviso

09.01.2021
4 min
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Il passaggio di Tomas Trainini tra i professionisti è davvero incredibile. E’ anche un piccolo mistero, come il protagonista stesso racconta e come avevamo capito nei giorni scorsi parlando con tutti gli attori della vicenda. Quella che segue è una storia bella e anche incredibile, quasi una favola. 

La scorsa estate Tomas esce in allenamento come tutti i giorni. Torna nella sua casa di Gussago e si mette in giardino a pulire la bici. Nel frattempo gioca anche con Zoe, la sua cagnolina. Lui le tira la pallina e lei gliela riporta quando ad un tratto…

Tomas (20 anni) e la sua cagnolina Zoe
Tomas (20 anni) e la sua cagnolina Zoe

Una telefonata inaspettata

«Squilla il telefono – racconta Trainini – ed è Lorenzo Carera, figlio del mio procuratore Johnny, il quale mi dice: “C’è la possibilità di passare professionista con la Bardiani CSF Faizanè. Se sei interessato ci ci andiamo a parlare”. Restai di stucco. Non ci credevo… tanto più che nel 2020 praticamente non avevo corso. Avevo fatto una gara su strada e qualche altra corsa su pista a Pordenone. Ancora oggi ci penso e credo che loro abbiamo più sposato un progetto che non semplicemente preso un corridore.

«Alla fine essendo così giovane rischio anche. Io spero che possa andare bene, però adesso è anche vero che in tanti stanno facendo il passaggio da junior o da primo anni U23».

Quindi Tomas e Lorenzo vanno a parlare con Reverberi. Il ragazzo a casa però non dice nulla se non: «Mamma oggi non ci sono, mi devo assentare! Non sapeva nulla, neanche della trattativa. Ho firmato e quando sono tornato le ho detto che ero diventato professionista! E’ rimasta di stucco, ma era felicissima».

Da sinistra: Bruno Reverberi, Tomas Trainini e Lorenzo Carera.
Bruno Reverberi e Tomas Trainini.

Scommessa e progetto

Quando Trainini dice che lui e la Bardiani hanno sposato un progetto ha ragione. Alla fine i Reverberi hanno fatto una scommessa. C’è questa giovane speranza che tra gli juniores andava fortissimo e che nella Colpack quasi non corre: tanto vale prenderlo. Se poi deve fare le gare delle continental quelle può farle anche con noi, devono aver pensato i due manager. Ma nel frattempo Tomas impara, conosce e frequenta il mondo dei pro’.

«Sinceramente neanche io – riprende Trainini – so perché alla Colpack di fatto non abbia corso molto. Su strada ho disputato una sola corsa. Loro avevano due squadre, una continental e una U23, e hanno fatto molta attività con quella continental, ed io ero con quella U23.

«Non so se mi abbia adocchiato Bruno o Roberto Reverberi, credo più Roberto. Da juniores ho vinto 7 corse al primo anno e 13 al secondo, oltre alle convocazioni in nazionale, magari si è basato su questi risultati».

Crescita senza fretta

Da quel che che ci ha detto Mirko Rossato, uno dei ds della Bardiani, Trainini sarà affiancato anche agli esperti del gruppo, così che potrà sfruttare la loro esperienza. Cercheranno di fargli fare corse meno dure e magari di farlo viaggiare, soprattutto verso l’Asia, così da prendere confidenza con un certo tipo di mondo e con gare meno stressanti. Proprio Rossato ci disse che per Tomas già un totale di 35-40 corse in tutta la la stagione sarebbe sufficiente.

«Avrò la possibilità di crescere senza pressione, con calma… ma immagino sarà difficile lo stesso. Non conosco ancora il calendario. Dovevo partire per il ritiro in Spagna con il primo gruppo e invece andrò con il secondo».

Intanto però è cambiata e non poco la preparazione.

«E’ cambiata del tutto, no poco. Mi segue Maurizio Mazzoleni e sono passato dal fare massimo 4 ore a farne anche 6. Mi alleno spesso con Tonelli e Garosio, che sono delle mie parti e sono anche compagni di squadra. Loro due sono un po’ i miei punti di riferimento. Giusto ieri abbiamo fatto cinque ore con dei lavori specifici. A fine giornata non ero proprio sfinito e questo già è buono!».

Trainini, ha firmato un contratto triennale con la Bardiani CSF Faizanè
Trainini, ha firmato un triennale con la Bardiani CSF

Un altro Colbrelli?

Trainini ha fatto tutta la trafila delle categorie. Ha iniziato da G1, sulle orme della cuginetta, Giulia, la quale però dopo ha smesso e come spesso accade, colui che segue poi resta e va avanti. Ha fatto gli allievi nella Ronco, squadra che ha chiuso ma la cui dirigenza gli è ancora vicina visto che la sede era a soli 5 chilometri da casa sua. Quindi Lvf e Bardiani.

Voglia di scoprire e un sogno realizzato: davvero quella di Trainini è una piccola fiaba. Il lieto fine, certo, è tutto nelle sue mani o, per meglio dire, nelle sue gambe. Ma per ora l’entusiasmo è quello giusto.

«Sono un corridore veloce, però non velocista puro. Da juniores spesso riuscivo a tenere in salita. Un corridore a cui mi ispiro e soprattutto mi rivedo è Sonny Colbrelli. Anche lui è stato juniores nella Lvf e anche lui è passato nella Bardiani. Magari è una storia che si ripete»