Thomas Bach

Bach loda l’Italia, poi la polemica

29.09.2020
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Thomas Bach è piombato sul mondiale di Imola 2020 come una rockstar, circondato da una folta schiera di accompagnatori fra cui il presidente della federazione italiana Di Rocco e del Coni.

Giovanni Malagò ha sfruttato l’occasione per illustrargli (dal suo punto di vista) la volontà di riforma del Comitato Olimpico da parte del Governo. Questo ha scatenato una polemica a mezzo stampa di cui forse Bach avrebbe fatto a meno e che sarebbe meglio appianare alla svelta. Con la sensazione che lo stesso capo dello sport mondiale si sia trovato in mezzo al braccio di ferro tra il Coni e chi governa il Paese.

Il Cio contro il Governo

«Siamo molto preoccupati – ha detto con pacatezza – per la situazione del Coni e il suo funzionamento secondo la nuova Riforma chiesta dalla politica. Un Comitato olimpico che non sia indipendente e sia piuttosto sottoposto a ordini da enti esterni, non rispetta la Carta Olimpica. Avevo un meeting in programma il 15 ottobre con il ministro dello Sport, Spadafora, ma francamente in questo momento non vedo le condizioni per fare questo incontro. A inizio mese avevamo scritto una lettera al Ministero dello Sport esprimendo la nostra preoccupazione ma non abbiamo avuto risposte».

Longo Borghini_Thomas Bach
A Imola, Bach si congratula con Longo Borghini, bronzo su strada
Longo Borghini_Thomas Bach
Scortato da David Lappartient, Bach si congratula con Longo Borghini, bronzo su strada

Il Governo contro il Cio

La risposta del Ministro è arrivata in tempi insolitamente rapidi. 

«Bach – ha detto – sta in modo inusuale e poco istituzionale parlando di una bozza di legge che francamente stento a credere che abbia personalmente letto. Se invece davvero così fosse, indichi con chiarezza assoluta in quali punti la bozza non rispetta la Carta Olimpica, oppure eviti di trascinare il Cio in un dibattito davvero poco edificante per una istituzione così importante.

«Del resto se per Bach l’autonomia del Comitato Olimpico in Bielorussia non è in discussione, figuriamoci in Italia. Il Testo Unico invece, come puntualmente scritto nella lettera che è stata inviata al Cio nelle scorse settimane, affronta e risolve positivamente proprio alcune delle questioni sollevate da Bach. Gliene chiederò conto in una lettera che gli invierò domani stesso.

«Condivido invece che non ci siano condizioni al momento per alcun incontro, che del resto non era assolutamente previsto né nella data del 15 ottobre né in altra data».

Ci sono in ballo le Olimpiadi invernali di Cortina 2026 per le quali si è messo sul chi va là anche il Presidente del Veneto, Luca Zaia. Ma la polemica ha solo sfiorato il mondiale, nei cui confronti Bach ha avuto parole di elogio.

Per fortuna c’è il ciclismo

«Il ciclismo – sottolinea Bach – ha svolto un ruolo molto particolare. C’è stato il Tour de France e poi i mondiali, i due eventi finora più complessi a livello internazionale. Il loro successo ci dà molta fiducia. Vorrei ringraziare l’Uci per essersi assunto questa responsabilità e aver organizzato in modo molto responsabile. E anche i nostri amici italiani per aver stabilito un altro record olimpico, organizzando un evento ben riuscito come questo in appena due settimane. Questo è un miracolo che hanno fatto e dimostra l’efficienza del sistema sportivo in Italia».

Thoma Back, Renato Di rocco, Imola2020

Di Rocco: Imola un successo italiano

29.09.2020
2 min
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Che sia stato merito di Cassani per aver tirato dentro la Regione Emilia Romagna oppure di Selleri e Pavarini per aver saputo mettere in piedi il mondiale in meno di un mese, la storia racconterà che il successo di Imola 2020 si può ascrivere anche alla gestione del presidente federale Di Rocco. Aver appoggiato l’Autodromo di Imola per la ripresa di fine luglio e aver creduto alla fattibilità di un campionato del mondo ha reso più semplice la parte burocratico/sportiva dell’organizzazione. Tanto più che a Martigny, il 27 settembre la temperatura era di cinque gradi sotto zero e la salita era bloccata dalla neve.

«Prima di fare i complimenti ad Imola – ha detto Di Rocco – voglio ringraziare le località italiane che si erano candidate. Ognuna aveva presentato un progetto valido, per raccontare i propri territori. E’ la conferma che gli eventi di ciclismo hanno una grande capacità di valorizzare e promuovere le eccellenze locali».

Filippo Pozzato, Renato Di Rocco, tricolori2020
A Bassano per i campionati italiani, con Pozzato che li ha organizzati
Filippo Pozzato, Renato Di Rocco, tricolori2020
A Bassano del Grappa per i campionati italiani, con Filippo Pozzato che li ha organizzati
Ma alla fine ha prevalso Imola.

Come in ogni gara esiste un solo vincitore. L’Uci ha voluto premiare una proposta concreta e credibile. Mi piace credere che sia stata, prima di tutto, un riconoscimento per tutto il nostro Paese. In questi mesi abbiamo affrontato momenti di grande difficoltà, ma siamo stati in grado di uscirne. e siamo diventati un riferimento per il resto del mondo.

Lo sente anche come un suo successo?

Di sicuro è un riconoscimento anche del lavoro della Federazione ciclistica italiana e di tutto il nostro movimento ciclistico. Abbiamo allestito e applicato un protocollo per la ripresa in sicurezza dell’attività sportiva che è diventato modello anche per altri sport e altri Paesi.

Ha funzionato tutto benissimo?

Credo che il termine usato dal presidente del Cio, Thomas Bach, sia il più appropriato: «Un miracolo olimpico».

Il suo bilancio?

Sono stati dei Mondiali straordinari. Prima di tutto per l’organizzazione, direi perfetta, in grado di assicurare sicurezza, rispetto dei protocolli e delle disposizioni sanitarie. Al contempo si è trattato di un’autentica festa di sport.

E poi?

E poi sono stati straordinari perché hanno offerto un’immagine pulita e vincente del nostro Paese. Le immagini ci hanno permesso di conoscere meglio un territorio ricco di eccellenze e bellezze storico artistiche. La determinazione del presidente Bonaccini nell’investire in grandi eventi di ciclismo è una risorsa e uno stimolo.

Credeva che sarebbe finita così?

Sapevo che non si poteva sbagliare. Per questo abbiamo garantito al comitato organizzatore di Imola il massimo sostegno. Hanno avuto poco tempo a disposizione, la sfida è stata esaltante. E attraverso il ciclismo l’Italia l’ha vinta.