Team Bahrain al Tour

Rudy Project, ecco come nascono i caschi

07.12.2020
4 min
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Il casco è uno degli accessori più importanti, in quanto protegge la testa da urti o colpi che potrebbero portare a gravissime conseguenze. Per capire come nasce un casco abbiamo parlato con Alvise Rizzi Responsabile Comunicazione di Rudy Project.

Esperienza decennale

Il marchio italiano vanta una decennale esperienza anche nel mondo dei professionisti, una lunga storia che parte dai caschi crono pionieristici di Miguel Indurain negli anni 90 e poi Ullrich, i campionati del mondo di Ironman di Kona, e tanti altri fino al Team Bahrain oggi.

Ed è proprio dalla collaborazione con i professionisti che nascono alcune novità importanti che poi vengono messe sul mercato per tutti gli amatori.
«La collaborazione con i professionisti è importantissima – esordisce Alvise Rizzi – diciamo che i caschi che noi forniamo al Team Bahrain in questo momento sono due: Spectrum e The Wing».

Il primo è quello che i corridori usano nelle gare o nelle tappe normali mentre The Wing è il casco da cronometro.

Sviluppo complesso e lungo

«Il processo di sviluppo dei caschi è molto complesso e lungo – ci spiega Rizzi – si parla di 2-3 anni perché un casco performante deve essere sicuro e allo stesso tempo garantire ottime performance aerodinamiche, avere un design accattivante e, last but not least, deve essere vendibile sul mercato. Per trovare questo delicato equilibrio concorrono tanti fattori e tante professionalità diverse, motivo per cui realizzare un prodotto di questo tipo è molto complicato».

Pello Bilbao Cronometro
Pello Bilbao a cronometro con il casco The Wing
Pello Bilbao cronometro
Pello Bilbao nella cronometro di Valdobbiadene con il casco The Wing

The Wing nasce dai corridori

«Il The Wing nasce dalle esigenze di corridori – continua Alvise Rizzi – lo sviluppo avviene insieme a loro. In base alle loro esigenze si va a creare un casco con certe caratteristiche e che rispetti gli standard di sicurezza. E’ una questione fondamentale, quindi performance e sicurezza devono andare sempre di pari passo. Ogni casco deve avere tutte le certificazioni internazionali esistenti, c’è quella per il mercato europeo, quella per il mercato americano e quella per l’Australia. Noi cerchiamo di accontentare gli atleti nelle loro richieste, ma la sicurezza deve essere sempre massima ed è per questo che lo sviluppo del casco è un processo complesso. Ad esempio se vogliono la coda lunga o corta e da li si parte a progettare e testare passo a passo con i corridori seguendo i loro feedback e cercando di trovare la soluzione più performante».

Sempre per rimanere sulla Bahrain: «Il The Wing è nato su richiesta loro che volevano un casco molto performante da cronometro e l’averlo realizzato ci ha consentito di instaurare una relazione ancora più duratura con il Team». Il The Wing è un casco che ricerca la prestazione ai massimi livelli. E proprio per raggiungere i migliori risultati Rudy Project collabora con Swiss Side, una società che vanta 50 anni di esperienza in Formula 1 e dove grazie a vari studi nella galleria del vento è possibile sviluppare aerodinamicamente i caschi.

Mikel Landa al Tour de France con lo Spectrum
Mikel Landa durante l’ultimo Tour de France con il casco Spectrum

Iter diverso

Questo lavoro di studio, sviluppo e di test in galleria del vento è fondamentale per fornire un prodotto performante, ma anche per elaborare poi soluzioni di tecnologia e sicurezza che possano essere implementate sull’intera gamma di caschi.
«Lo Spectrum, ad esempio, è il nostro top di gamma road e nasce passando anche dai feedback dei corridori, ma deve avere una serie di caratteristiche che lo rendano perfetto anche per chi non pedala per la prestazione pura come nel caso del The Wing. Deve essere comodo, leggero e soprattutto sicuro. Per questo l’iter di sviluppo è diverso, in questo caso i feedback degli atleti servono a migliorare un casco che è destinato ad un pubblico molto più ampio rispetto a quello da cronometro».

Casco rotto Rudy Project
Uno dei tanti caschi danneggiati e ritirato da Rudy Project
Casco rotto Rudy Project
Uno dei tanti caschi danneggiati e ritirato da Rudy Project

Dalle cadute si impara

Rudy Project, inoltre, pone un accento particolare sulla sicurezza e per questo motivo ritira tutti i caschi che si sono rotti a causa di una caduta. Lo fa sia con i caschi dei corridori professionisti e sia con quelli degli amatori. Questo permette di studiare in quali zone sono più sensibili alla rottura e quali tipi di rotture avvengono più spesso: «In questo modo cerchiamo di capire quali sono le zone che devono essere rinforzate maggiormente per creare i caschi del futuro».