Nuovo Tannus Tubeless Lite, ottimo per il gravel (e non solo)

04.01.2024
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Abbiamo provato l’ultima versione dell’inserto Tannus, ovvero il Tubeless Lite. Si basa sul concetto di sviluppo run-flat con l’obiettivo di aumentare la protezione del cerchio e di essere efficiente quando lo pneumatico è a terra.

Ma non è solo uno scudo protettivo. Influisce in maniera positiva anche sul perfetto abbinamento tra cerchio e gomma, oltre a limitare le deformazioni dello pneumatico nella zona del tallone. Entriamo nel dettaglio.

Protegge ed irrobustisce i talloni di gomma e cerchio
Protegge ed irrobustisce i talloni di gomma e cerchio

Tubeless Lite, quello sagomato

E’ riconoscibile grazie al disegno e alla struttura laterale formata di una sorta di protuberanze che si alternano ad incavi, entrambi presenti sui lati. Insieme hanno un duplice obiettivo, quello di abbinarsi all’inserto Pro (con dimensioni decisamente più grandi, di fatto l’involucro di Lite ed insieme danno forma a Fusion, adatto a discipline che strizzano l’occhio al gravity), ma anche di adeguarsi al cerchio e smorzare gli impatti che arrivano dal terreno. Infatti, accostandolo all’anti-foratura Armour, i due offrono performances molto differenti (Lite influisce poco o nulla sulla prestazione dello pneumatico in fatto di elasticità e deformazione).

Tannus Tubeless Lite ha un valore alla bilancia davvero contenuto, soli 50 grammi (sezione da 32). E’ piuttosto facile da montare (più semplice con i cerchi hookless), anche se è necessario considerare la larghezza del canale interno del cerchio e anche l’elasticità dello pneumatico tubeless.

Perfetto con i cerchi hookless

A nostro parere è la protezione perfetta per i cerchi hookless e per le ruote con il cerchio in carbonio che fa segnare pesi ridotti all’osso. Il Tubeless Lite aiuta a trattenere lo pneumatico, lo blocca sul bordo del cerchio ed evita che si deformi in maniera eccessiva, o addirittura che stalloni pericolosamente. Contribuisce a “dare nervo” allo stesso cerchio, rendendo la stessa ruota più rigida, scorrevole e precisa nei segmenti tecnici dove si cambia traiettoria in continuazione. Il Tannus è una sorta di parete interna aggiuntiva, che sfrutta perfettamente la pressione dell’aria che impatta contro la gomma. Non modifica la larghezza dello pnaumatico, facendolo spanciare verso i lati e fuori dalla ruota. E’ un inserto bello tosto, quindi tende a far indurire e a dare maggiore consistenza al tallone che è a contatto del cerchio.

Tubeless Lite permette di far scendere la pressione di esercizio degli pneumatici (noi abbiamo ridotto di 0,3 bar, rispetto alle nostre abitudini). E’ fondamentale l’impiego del liquido anti-foratura. E’ molto importante anche l’utilizzo di una valvola adeguata da applicare al cerchio, in modo che questa non interferisca con l’inserto, bloccando il flusso dell’aria.

Le nostre considerazioni

Mai più senza. E’ una delle considerazioni ripetute in diverse occasioni, considerando che non abbiamo mai forato (se è accaduto il liquido anti-foratura ha fatto il suo dovere e nessuno si è accorto di nulla). Tannus Tubeless Lite è un gran bel prodotto (qui si argomenta un utilizzo gravel un po’ spinto in ottica gravel race), perché protegge (e quando si spendono tanti euro per le ruote in carbonio non è un semplice dettaglio), stabilizza lo pneumatico e non influisce in modo eccessivo sull’elasticità di quest’ultimo.

Cosa significa? Vuol dire che si riesce a sfruttare in modo ottimale la deformazione dello pneumatico e la sua capacità di smorzamento, aspetti fondamentali della resa tecnica che contribuiscono alla stabilità e al piacere di guida (e al comfort), anche all’interno di sentieri scassati. Non solo: quando è inevitabile l’impatto con un sasso sporgente, il pensiero di avere un inserto del genere aiuta ed è un boost in fatto di sicurezza per il superamento dell’ostacolo.

Inoltre offre un feeling del tutto accostabile ad un binomio ruota/gomma senza inserto, un vantaggio che non modifica lo stile di guida, a prescindere dal contesto ambientale. E poi il prezzo di listino: Tannus Tubeless Lite costa poco meno di 30 euro, poco se consideriamo che aiuta a proteggere ruote che, non di rado, hanno un valore di migliaia di euro.

Tannus

Abike Gravel 2.4: audace, comoda e performante

22.12.2023
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Una bici in carbonio, emblema di una vera e propria sartoria ciclistica artigianale. Stiamo parlando della nuova Gravel 2.4 firmata Abike. Scopriamo oggi la prima gravel della casa mantovana pensata per spingersi oltre ogni limite dell’off-road veloce.

Il brand Abike, che si è presentato sul mercato lo scorso giugno con due modelli di mountain bike elettriche, ABK P23 Front e ABK P23 PRO Full, oggi è pronto ad affrontare nuove sfide su terreni da domare. 

Per le avventure

Per chi cerca performance, comfort, maneggevolezza e velocità off-road, Abike ha progettato la Gravel 2.4. Una scelta intelligente se si vuole affrontare il gravel in sella al carbonio, con un rapporto qualità/prezzo non comune. ABK Gravel 2.4 è una bici realizzata per vivere vere e proprie avventure all-road. 

La bici è dotata di una geometria “facile”, che contribuisce alla stabilità complessiva del mezzo. La 2.4 è equipaggiata per assorbire le asperità del terreno e tradurre le sue caratteristiche in scorrevolezza. Prerogative non scontate quando si parla di performance off-road. Il tutto senza dire no alle avventure che prevedono chilometraggi più lunghi. Non mancano infatti predisposizioni sul telaio per allestire la bici con accessori da viaggio, parafanghi e gps: un’anima versatile che si sposa con le esigenze dei diversi tipi di ciclisti che decideranno di sceglierla.

Allestimento

La nuova ABK Gravel 2.4 è proposta in quattro taglie (da S a L). Grazie alla sua predisposizione si adatta in maniera camaleontica ad ogni altezza. Per quanto riguarda l’allestimento, la scelta di Abike è orientata alla qualità con un occhio di riguardo alla performance e all’affidabilità. La trasmissione è Sram Rival XPLR 1×12 V. I cerchi sono Miche PRO RACE DX e gli pneumatici sono i Vittoria Terreno Dry 700×38 G2.0 Para. Il reggisella è in alluminio Deda ed è rinforzato per incassare al meglio le asperità del manto stradale. 

A garanzia della professionalità e qualità, tutta la produzione è certificata TUV. Inoltre per garantire un servizio completo a 360°, Abike consente la personalizzazione di alcuni componenti. Il prezzo consigliato al pubblico è di 3.990 euro. 

ABike

eCrown Un Paved, la gamma che elettrizza il gravel

04.12.2023
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Pedalare nella natura, trainati dalla voglia di esplorare e spinti dalla tecnologia. Il neonato brand di bici elettriche eCrown è pronto a coinvolgere gli appassionati del gravel con le sue due proposte. Un Paved e Un Paved Light, sono i modelli creati dal marchio italiano per ampliare gli orizzonti del off-road gentile e della mobilità ibrida per il trekking. Costruite entrambe su telai in carbonio, vantano geometrie pensate per accompagnare il ciclista attraverso il comfort e prestazioni polivalenti per sterrato e asfalto. Più anime accomunate dal solo obiettivo di rispettare l’ambiente e godersi ogni pedalata. 

Per il gravel 

La nuova prospettiva del ciclismo e della vita sana ed ecologica, ha indotto molte aziende di settore ad investire nel gravel. eCrown risponde presente e lo fa con un approccio che rispetta l’ambiente e con una filosofia che abbraccia il Made in Italy. L’indole che accomuna i due modelli Un Paved è quella di offrire al ciclista tutta la libertà e il supporto che una e-bike può regalare.

«Le Un Paved – spiega Roberto Zanetti, Responsabile della Comunicazione eCrown – hanno un utilizzo trasversale, per un mondo nuovo, quello gravel, che sta crescendo molto. I due modelli condividono tanti pregi, però poi si differenziano in base all’utilizzatore. Sulla Light viene montato un motore diverso sulla ruota posteriore, quindi è pensata per un utente che ha un’esigenza diversa da un punto di vista della prestazione. Un approccio più rilassato più da viaggio. La Un Paved invece, ha un animo più avventuriero ed è stata pensata per affrontare percorsi anche più difficili».

Il brand di Pogno, un laborioso paesino in provincia di Novara, per la propulsione dei suoi modelli si è affidata all’esperienza di Polini e FSA. Due marchi che hanno come priorità l’affidabilità e le prestazioni. Concetti che si sposano a pieno con la mission di eCrown. Oltre alla performance, anche l’occhio vuole la sua parte, inconfondibile il verde che avvolge tutta la gamma e immerge ancora di più in un contesto naturale e off-road.  

Un Paved

Il primo modello che andiamo a scoprire è Un Paved. La versione più propensa al gravel, con manubrio dedicato e una geometria rigida, ma allo stesso tempo comoda e adatta alle lunghe distanze. Risalta agli occhi di tutti il cuore pulsante di questo modello, cioè il motore centrale Polini EP3 + EVO 250 watt, 75 Nm. Una garanzia di potenza e affidabilità con la batteria da 36V 14 Ah – 504 Wh e le sue cinque differenti mappature che permettono di modulare l’autonomia e affrontare percorsi con chilometraggi a tre cifre. Anche grazie al display a colori che fornisce tutte le informazioni necessarie per il proprio viaggio.

Le ruote sono FSA tubeless ready, con coperture Vittoria Terreno Dry da 40 mm. Le taglie selezionabili sono quattro da S a XL, da 155 cm a 195 cm di altezza dell’utilizzatore. Gli allestimenti proposti invece sono Shimano GRX 11v classico o Deore 11v Flat Bar. Altrimenti sono disponibili le rispettive versioni DI2. Il peso si attesta in soli 15 chili (16 per la versione con cambio meccanico) per una guidabilità che non viene quindi sacrificata come spesso capita in alcune e-bike.

Un Paved Light

Passando alla Un Paved Light, troviamo la versione più gentile. «Può essere utilizzata da chi vuole muoversi magari anche in città, grazie al manubrio flat perfetto per uno spostamento più agile all’interno di un contesto urbano. Sempre conservando la sua anima gravel». La Light si candida ad essere l’anello di congiunzione tra l’utilizzo cittadino e quello extra urbano. Versatilità che viene accompagnata da soluzioni tecniche mirate.

A partire dal peso che si alleggerisce notevolmente grazie alla sua silhouette più snella. Con i suoi 13,5 chili infatti, vanta una maneggevolezza aumentata. Il motore da centrale passa alla ruota posteriore. La tecnologia è fornita da FSA con il suo modello HM 1.0 da 45NM e la batteria da 36V 15 Ah-252 Wh. Anche nella versione Light le taglie sono quattro per andare incontro a tutti gli utilizzatori. 

eCrown

Kepler R, l’innovazione secondo Torpado per il gravel

20.11.2023
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Il gravel sta diventando sempre più un simbolo di libertà, una disciplina che amplia gli orizzonti e porta il ciclista a intraprendere nuove avventure in sella. Torpado svela la sua ultima creazione concepita per ridefinire gli standard di versatilità e funzionalità. Si chiama Kepler R ed è un connubio tra prestazioni e innovazioni. I suoi punti di forza sono sicuramente il telaio in alluminio triple butted e una forcella in carbonio. Ma la vera sorpresa risiede nell’introduzione della rivoluzionaria GETSBO (Get Your Special Box) Technology.

GETSBO Technology

Avere spazio per portare con sé gli oggetti personali è un’esigenza che accomuna tutti i gravellisti. GETSBO è un vero e proprio “bagagliaio”, il più spazioso nella sua categoria, che può contenere oggetti essenziali come un antivento, barrette energetiche e gel. La peculiarità di questa innovazione sta nel fatto che tutto può essere raggiunto e prelevato durante la pedalata, senza la necessità di fermarsi. Si può dire addio a movimenti come quello di spostare il portaborraccia o rimuovere coperture in plastica.

La GETSBO può essere rimossa e, una volta giù dalla bici, rivela un ulteriore scomparto capiente, perfetto per oggetti che non necessitano di immediato accesso, come un multitool, attrezzi per riparazioni o qualsiasi altra cosa si ritenga necessaria. Get your Special Box è il nome che trae ispirazione dalla tradizionale lingua veneta della zona lagunare, evocando un senso di autenticità e unicità.

All’interno è presente uno spazio per riporre ulteriori oggetti
All’interno è presente uno spazio per riporre ulteriori oggetti

Innovazioni 

Le innovazioni sono parte integrante di questa Kepler R che offre cavi completamente integrati, predisposizione per parafanghi, portapacchi e bike packing, sia sul telaio che sulla forcella, insieme a un mozzo dinamo compatibile con cavi integrati per l’illuminazione anteriore e posteriore. Per la realizzazione della GETSBO box c’è la collaborazione con il rinomato marchio veneto di attrezzature per bikepacking Miss Grape: un connubio che aggiunge ancora più valore a questa modello. 

Questa Kepler R accomuna più anime. La sua geometria comoda ma allo stesso tempo performante permette di immaginare utilizzi diversificati a seconda dalla tipologia di utilizzatore che la sceglie. Il telaio in alluminio in sinergia con la forcella in carbonio offre un bilanciamento ottimale tra praticità e prestazione. Il passaggio delle coperture arriva fino a 45mm o 650×47 per un raggio d’azione molto ampio e versatile.

Le linee caratteristiche la rendono innovativa e unica
Le linee caratteristiche la rendono innovativa e unica

Allestimento e prezzi

Il design di questa Kepler R incarna la filosofia Torpado di questi ultimi anni. Un brand italiano che vuole e sa stupire creando bici sempre più innovative e pratiche. In questo caso le linee tracciate dai designer della casa veneta hanno portato ad una bici dall’estetica accattivante e dalle soluzioni tecniche uniche. A partire dal carro posteriore che abbraccia il tubo verticale o da quello obliquo che va ad integrarsi con la serie sterzo sino a formare una maggiorazione del diametro volta a migliorare la stabilità di guida e a ridurre le vibrazioni.

La Kepler R con GETSBO Technology sarà presto disponibile in diverse configurazioni, sia con trasmissioni monocorona che doppie, a partire da 1.600 euro. Gli allestimenti saranno Shimano GRX e Sram Apex 12 velocità. Sarà proposta in quattro taglie e due colorazioni, con la misura small che presenta uno sloop accentuato per il pubblico femminile.

Torpado

Gravel, forcella ammortizzata e batteria. Si può fare

10.11.2023
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Forcella ammortizzata e reggisella telescopico: anche questo può essere gravel. Tecnicamente ci spingiamo verso una categoria di prodotti vicini alla mtb, ma di fatto in molti li usano (anche e semplicemente per essere più comodi).

Abbiamo provato il nuovo Sram Apex AXS 1×12, abbinato proprio al telescopico Reverb AXS (quello wireless) e alla forcella RockShox Rudy (con escursione di 30/40 millimetri) specifica per il segmento gravel. Oltre a questi componenti non ci siamo fatti mancare il test delle ruote (dal profilo “bassissimo”) Zipp 101 XPLR, un comparto rotante davvero sorprendente. Entriamo nel dettaglio della prova.

Look minimale, ma la forcella è ammortizzata
Look minimale, ma la forcella è ammortizzata

I limiti (forse) non esistono

Tutto può essere e tutto può diventare gravel. Lo si può praticare con una vecchia bici, con una da ciclocross e con una mtb con le ruote da 26. Lo possiamo fare con una normalissima bici da strada (magari con le gomme più grandi), oppure con una bici all’ultimo grido in fatto di componenti (come nel nostro caso).

«Ho fatto gravel», un’affermazione sempre più ricorrente. Semplicemente percorrendo un sentiero battuto, oppure un argine nei pressi di un contesto metropolitano (come se la parola gravel fosse il sinonimo di evasione).

«Ho fatto gravel», portando la bicicletta su quei sentieri scassati e sassosi che normalmente si affrontano con la mtb full. Una volta di più ci si rende conto che il più delle volte il limite può essere tecnico, legato principalmente al mezzo meccanico e al nostro approccio.

Il divertimento è alla base di tutto
Il divertimento è alla base di tutto

Forcella e telescopico

Una cosa è certa, con due componenti del genere non si parla di compromesso, ma di una pratica gravel che si spinge oltre. Strizza l’occhio ai percorsi tecnici ed esigenti, ma apre uno scenario rivolto al divertimento. Immaginare di percorrere velocemente (con tutta probabilità, ancora più veloce) gli stessi sentieri che si fanno con la mtb non è banale. Ci sono dei limiti, questo è sicuro, perché la bici gravel non può diventare una enduro. Un limite è il valore alla bilancia, che è maggiore (rispetto ad una forcella e ad una reggisella tradizionali). Eppure questi due componenti sono un valido aiuto per chiunque, perché assecondano (non poco) la guida con un’azione di comfort, particolarmente utile quando si è stanchi. Obbligano a spendere di più e alzano il prezzo della bici.

Nell’ottica di un’offerta sempre più ampia, tanto specifica quanto trasversale, è giusto pensare anche ad una sorta di ponte/collegamento, dove proprio una forcella ammortizzata e un telescopico uniscono due mondi differenti. Quello del gravel stradistico e quello che mutua le proprie origini dalla mountain bike. Quanto costa una forcella ammortizzata specifica per il gravel? La RockShox Rudy XPLR ha un prezzo di listino di 917 euro.

Trasmissione entry level

Chi acquista una trasmissione Sram Apex, oppure una bicicletta che porta in dote questo pacchetto lo fa per due motivi principali. Il primo è di sicuro contenere la spesa, cosciente del fatto che il valore alla bilancia non occupa il primo posto nella scala dei valori. Il secondo è avere un’ottima sostanza dei materiali e non curarsi troppo dei colpi proibiti che possono arrivare da un utilizzo (anche) scriteriato.

L’ultima versione AXS ha poco da invidiare al Rival e al Force (da questi mutua anche l’architettura dei manettini). Le modalità di attivazione della cambiata sono le medesime, così come la app Sram AXS di gestione (per aggiornamenti e verifiche del sistema). Ad esempio, le batterie sono le stesse e si possono intercambiare tra i vari gruppi cambio (ma anche con il reggisella Reverb wireless). I tempi di deragliata e di risalita della catena sono gli stessi? Le differenze sono minime, impercettibili e legate principalmente all’utilizzo di materiali differenti.

Una trasmissione che funziona con la batteria non è per i puristi della bicicletta (forse non lo è neppure il gravel), ma è pur vero che l’elettronica con tutte le sue forme ha invaso anche il mondo dello sport e la bicicletta non è esente. L’elettronica ha contribuito ad aprire il mondo della bici a diverse tipologie di utenti e questo è un dato di fatto. Quanto costa una trasmissione Sram Apex 1x AXS (freni a disco compresi)? 1371 euro di listino.

Ruote con il cerchio basso

Una bella sorpresa e dal punto di vista tecnico. Pensando ai vari stili di guida, modo di approcciare la bici e trasversalità di utilizzo, meno male che le ruote basse esistono ancora. E’ oggettivo il fatto che una ruota dall’alto e medio profilo veste meglio la bicicletta, ma comporta anche un impegno maggiore nella guida. Una ruota come la 101 XPLR ha senso e diventa la soluzione perfetta per chi vuole stare “più rilassato” ed essere in grado di “governare” il mezzo in ogni momento e contesto tecnico. Perdona qualsiasi cosa ed indecisione.

Oltre al cerchio in carbonio ed una raggiatura “morbida”, c’è un canale interno da 27 millimetri di larghezza, un’enormità. Cosa significa? Che qui si possono montare coperture tassellate di ogni genere e sezione (con o senza inserto), gestendo la pressione interna in base alle preferenze. Il prezzo di listino di queste Zipp non è basso (1491 euro), ma concettualmente sono un componente di alta gamma.

Nel fango è come giocare e tornare bambini
Nel fango è come giocare e tornare bambini

In conclusione

Massima libertà di interpretare la bicicletta, questo è il gravel. Il ponte che unisce l’offroad alla strada, due mondi sempre più simili tra loro, soprattutto per quanto concerne la tecnica e lo sviluppo del mezzo. Il gravel ha contribuito in maniera importante ad alzare ulteriormente l’asticella nella ricerca delle materie composite applicate alle bici road e, paradossalmente ha dato nuova linfa ad una categoria endurance che ha sofferto tanto nelle ultime stagioni.

Il gravel è anche marketing? Certo, tutto è marketing e tutto contribuisce al business, ma è pur vero che il gravel ha ampliato il numero di utenti/praticanti della bicicletta (così come le e-bike). «Il gravel fa parte di una fase di crescita», una delle affermazioni (che condividiamo a pieno) più utilizzate da diversi professionisti che hanno provato il gravel.

Sram

Santini Terranova, la collezione gravel per affrontare l’inverno

16.10.2023
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Sterrati, strade polverose e freddo non sono un problema per la nuova collezione Terranova di Santini. Una linea creata per chi usa la bici per viaggiare e scoprire il mondo. Con la giacca Alpha Trail, la maglia a maniche lunghe con zip Impetus e la calzamaglia Gravel gli amanti del gravel avranno tre capi pensati per scaldare e avere un design che si sposa con lo spirito di questa affascinante disciplina.

La collezione utilizza una palette di colori omogenea e in armonia con la natura
La collezione utilizza una palette di colori omogenea e in armonia con la natura

Rispetto e tecnicità

Tecnicità e design sono due degli aspetti più importanti di questa nuova collezione denominata Terranova. Apriamo con la Impetus, una maglia termica realizzata con lana merino di origine controllata e che risponde alla necessità di usare filati e tessuti che rispettino l’uomo, gli animali e l’ambiente. Morbida sulla pelle e con collo alto per una maggiore protezione dal freddo, la maglia a maniche lunghe mantiene la temperatura corporea stabile e garantisce traspirabilità. Impetus è proposta in tre varianti di colore, in abbinamento a tutti i capi Terranova: nero, verde militare e burgundy. Il prezzo consultabile sul sito è di 129,90 euro.

Per le lunghe pedalate gravel in inverno, Santini propone la calzamaglia Gravel realizzata con la termofelpa Blizzard e con trattamento water-resistant Acquazero. Il capo presenta bretelle senza cuciture, un doppio strato di tessuto nel pannello sulla schiena e due tasche in mesh ai lati della coscia e due sul retro per portare con sé gel, barrette o piccoli accessori. E’ dotata inoltre, di fondello C3 con superficie ergonomica 3D a densità differenziata per un comfort totale in sella. Il prezzo indicato sul sito è di 169,90 euro.

Al riparo

La collezione Terranova si completa con l’indumento più caldo e avvolgente: la giacca Santini Alpha Trail caratterizzata da un look casual, ideale sia per fare sport che per l’utilizzo quotidiano. Leggerissima, è pensata per essere portata sempre con sé. Il capo presenta esternamente un tessuto a navetta antivento e internamente il tessuto Polartec Alpha with Wool: l’isolamento attivo ideale. Questo tessuto è in grado di termoregolare la temperatura del corpo grazie ad una maggiore traspirabilità e tempi di asciugatura ridotti che garantiscono al contempo performance di livello e comfort durante tutta l’attività.

La giacca è arricchita da tasche posteriori in rete e da una tasca con zip sul petto che presenta dettagli riflettenti sul retro e una doppia zip che permette di aprire il capo sia dall’alto, sia dal basso. Alle due varianti colore verde militare e nero, si affianca una novità: la versione burgundy. Il prezzo riportato sul sito è di 219,90 euro.

Santini

Si chiama Loma, la nuova scarpa di Spiuk anche per il gravel

14.10.2023
3 min
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Fabrizio Cazzola ci presenta la nuova calzatura performance di Spiuk, ovvero la Loma. C'è il doppio rotore Boa Li2 e una tomaia morbidissima, c'è la suola che integra il carbonio, ma solo dove serve

MISANO ADRIATICO – C’è il carbonio, ma il comfort del piede è al primo posto. Spiuk Loma è la calzatura da competizione all-terrain che nella suola integra il carbonio. Sarà disponibile al pubblico in Italia nei primi mesi del 2024.

C’è il doppio rotore Boa Li2 che si abbina ad una tomaia morbida e particolarmente fasciante, abbondantemente forata per una ventilazione costante del piede anche alle andature più basse.

Accattivante in ottica gravel la colorazione beige
Accattivante in ottica gravel la colorazione beige

Loma, per mtb e gravel

La gamma delle scarpe offroad di Spiuk fa un ulteriore passo in avanti grazie a Loma. La costruzione parte dalla tomaia, morbida e al tempo rinforzata nei punti strategici, ovvero la sezione anteriore e vicino alla talloniera (nascosta sotto la tomaia). Questa offre protezione, supporto e limita i rischi di danneggiamento della tomaia stessa. Ci sono anche i due Rotori Boa Li2 in linea. Quello superiore ha un tiraggio diretto del cavo, mentre quello inferiore effettua una sorta di incrocio, grazie ad un anello in tessuto.

La linguetta è un pezzo unico. Rende la calzata omogenea e di qualità, evita fastidiosi arricciamenti in fase di chiusura e grazie ai fori presenti anche in questa zona, la termoregolazione ottimale non è sacrificata.

Il carbonio dove serve

Un altro valore aggiunto è quello della suola con un inserto di carbonio nella parte centrale/anteriore. Questo offre dei vantaggi in termini di supporto ed efficienza della pedalata, lasciando la parte dietro leggermente più morbida. I tacchetti sono strutturati grazie ad una mescola che offre grip quando è necessario scendere dalla bici e sono spaziati tra loro, agevolando così le fasi di scarico di fango e detriti.

Si possono montare i due ramponi aggiuntivi sotto la punta e la predisposizione alla tacchetta del pedale è SPD.

Molto buono il supporto che arriva anche dalla zona dell’arco plantare
Molto buono il supporto che arriva anche dalla zona dell’arco plantare

Anti scalzamento

La forma della calzatura, soprattutto quella posteriore, abbinata alla tipologia di tessuti, ha l’obiettivo di azzerare i rischi di stallonare il piede e di supportare le fasi di trazione della pedalata. Le colorazioni disponibili per la Spiuk Loma sono due, una total black e quella nero/beige. Il prezzo di listino è di 169 euro.

Spiuk

Le collezioni di Bianchi Milano sposano strada e gravel

30.09.2023
4 min
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Bianchi Milano torna sulla scena con una capsule collection dedicata al mondo strada e quello del gravel. Cinque nuovi completi dedicati al mondo del ciclismo e a chi unisce tecnica, performance e stile. Soluzioni funzionali e all’avanguardia per soddisfare anche i ciclisti più esigenti. Elemento comune a tutte le realizzazioni è l’iconica striscia che ha caratterizzato le maglie Bianchi nei decenni passati

Rc Icon 999

Quello della capsule RC 999 è un completo che vuole unire velocità e aerodinamicità. Il tessuto utilizzato per realizzare questi capi è il Rombo Mesh 3D. La tecnica e lo studio alla base della collezione RC 999 permette di guadagnare watt e velocità grazie alla ricerca dei marginal gains. Una collezione che unisce il DNA da competizione del Reparto Corse di Bianchi con lo stile 999. Si tratta di un numero significativo per Bianchi, che dal 1952 in poi fu utilizzato per numerare i telai destinati al mondo delle competizioni. 

Ultralight è la maglietta leggera e traspirante, pensata per chi ama pedalare in salita
Ultralight è la maglietta leggera e traspirante, pensata per chi ama pedalare in salita

Arriva Ultralight

Il nome di questa seconda collezione è una garanzia, un accostamento di capi studiato appositamente per chi ama l’endurance: ovvero pedalare per tante ore. Non solo distanza, ma anche salita, infatti la leggerezza della capsule Ultralight è amata anche da chi vuole dare il massimo quando la strada sale. Leggera e traspirante, queste sono le due principali caratteristiche. La tecnologia dei tessuti permette infatti un’ideale gestione dell’umidità, favorendo la rapida espulsione del sudore. Ultralight presenta inoltre tante soluzioni innovative: cuciture ridotte al minimo, fondello ad alta densità e scelta di materiali con spessori e caratteristiche diverse.

Remasted

L’ultima capsule dedicata alla strada che vi presentiamo è la Remasted, la quale offre ai ciclisti una buona soluzione tecnica, unita però ad una vestibilità meno estrema. I principi di Bianchi Milano si vedono anche in questi capi, ma senza l’estremizzazione della competizione. Ogni capo della collezione Remasted è adatto ad un utilizzo meno estremo, più urbano, per chi cerca nella bici prima di tutto uno svago. 

Spazio al gravel

Le capsule dedicate al mondo del fuoristrada sono due: Tech Gravel e Lifestyle. La prima ha l’obiettivo di supportare gli amanti di questa nuova disciplina verso il mondo della “competizione”. Quindi design aggressivo unito a tessuti tecnici che possono garantire alte performance. Il particolare di maggior rilievo è nei pantaloncini: il fondello ultraresistente e protettivo dei pantaloncini rende Tech Gravel la scelta perfetta anche quando le sollecitazioni del terreno si fanno più decise. Ridurre i fastidi della pedalata è il primo passo per aumentare la performance. 

Lifestyle, invece, è la seconda collezione dedicata al mondo del gravel. Abbigliamento dedicato a chi ama pedalare e viaggiare con la propria bici, insomma: spirito gravel all’ennesima potenza. In questa capsule la fa da padrone il design, con colori ispirati alle tante avventure lontane dall’asfalto. Lifestyle  offre l’opportunità di esprimersi con il proprio stile, ma sempre con la cura del minimo dettaglio.

Bianchi Milano

Deda Superzero Gravel Alloy, la piega in alluminio

26.09.2023
3 min
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MISANO ADRIATICO – Il manubrio in alluminio per il gravel di Deda. L’azienda lombarda ufficializza la sua piega di riferimento e di alta gamma nella versione in lega e con un indirizzo specifico per il gravel.

Adotta il concetto RHM Evo, con una profondità e curvatura ottimizzati. C’è un flare di 16° ed è disponibile in quattro larghezze diverse. Davvero interessante il prezzo di listino.

Ad equipaggiare anche le e-road
Ad equipaggiare anche le e-road

Riferimento anche nelle leghe

L’azienda lombarda è da sempre un riferimento: lo è nell’ambito del carbonio, lo è per l’alluminio, nel settore strada e anche nel gravel. Superzero Gravel Alloy è di fatto una piega (non è un integrato) top di gamma, che mutua molti dei concetti di forma e design utilizzati anche per i cockpit in fibra composita di altissima fascia.

Ha una profondità di 75 millimetri e un’altezza di 120, con una svasatura laterale (flare) di 16°. Numeri che sanciscono una modernità del progetto non banale, cifre che sono ormai utilizzate anche nella categoria strada sulle bici disco di ultima generazione (anche e-road e e-gravel).

Alluminio 6061

Il nuovo Superzero Gravel Alloy è completamente in lega, ha una finitura opaca e ruvida (POB) che aumenta il grip anche nelle zone dove non è presente la nastratura. Sopra ha il profilo piatto, quasi alare, che man mano smagrisce verso il centro. La sezione centrale è tonda con un diametro di 31,6 millimetri.

Non ha nervature pronunciate, in modo da agevolare la presa anche per chi ha mani piccole e per mostrare un ottimo equilibrio in termini di comfort, anche sullo sterrato.

Il profilo superiore è piatto
Il profilo superiore è piatto

Flare di 16 gradi

Il nuovo Deda è disponibile in quattro misure: 40 e 42, 44 e 46. Ognuna di queste, dal limite del comando al termine della curva, si allarga di 4 centimetri. Significa che la misura diventa 48 verso il basso, la 42 si allarga a 50 centimetri, la 44 diventa 52 e la 46 termina a 54 centimetri.

Inoltre la piega è dotata del passaggio interno (DCR) di cavi e guaine, fattore da considerare per il match ottimale con l’attacco manubrio e con la serie sterzo. Il prezzo di listino è di 118 euro.

Deda