«Non sono contento, né del quarto posto di Osimo, né del sesto in classifica»,Enric Mas non le manda a dire circa la sua Tirreno-Adriatico. Lo spagnolo è ormai una vera realtà. Sempre più costante, sempre più forte e in prospettiva l’unico che può tentare di reggere le ruote di Vingegaard, Pogacar ed Evenepoel in salita.
Però chiaramente in cuor suo non è abbattuto. Conosce il valore espresso e quale fosse la sua condizione. Semmai il rammarico c’è proprio perché ha preso consapevolezza di chi sia, di quanto sia forte e di cosa avrebbe potuto ottenere nella corsa dei Due Mari.
Enric Mas (classe 1995) ha chiuso la Tirreno al 6° posto nella generaleEnric Mas (classe 1995) ha chiuso la Tirreno al 6° posto nella generale
Mas affamato
In fin dei conti è stato anche un po’ sfortunato. A Sassotetto se non ci fosse stato il vento contro, molto probabilmente avrebbe vinto lui. Il forcing con cui ha chiuso i 19” di vantaggio di Caruso è stato impressionante: un’altra velocità, un altro rapporto, un’altra gamba.
«Bueno, la verità è che non sono soddisfatto – ci ha detto il corridore della Movistar– perché vengo da un buon momento di condizione, tutto filava bene.
«A Sassotetto abbiamo avuto un problema di meteorologia! Con quel vento contro, non si poteva fare davvero di più. E dispiace perché l’ambiente è buono, la squadra stava bene. E ad Osimo ci abbiamo provato. Dentro di me pensavo: “Immaginati di essere alla Liegi e godi, goditi la gara. Goditi la squadra che sta molto bene”.
«In Movistar abbiamo un ambiente molto buono, stiamo tutti abbastanza bene e sappiamo che possiamo raccogliere di più».
Il corridore delle Baleari sta migliorando di anno in anno. Per sua sfortuna ha incontrato astri nascenti come Pogacar ed EvenepoelIl corridore delle Baleari sta migliorando di anno in anno. Per sua sfortuna ha incontrato astri nascenti come Pogacar ed Evenepoel
In crescita…
La sensazione in questa Tirreno – e non solo in quella – è che Mas sia stato il più forte in salita. Dallo scorso anno ha davvero cambiato marcia. Lo si è visto alla Vuelta, al Giro dell’Emilia e al Lombardia. Quel giorno Pogacar non lo ha staccato…
«Non lo so se è davvero così – ha commentato Mas – Però la verità è che anche se fosse vero, non lo direi! E poi non l’ho dimostrato. Piuttosto per un futuro dobbiamo apprendere e saper affrontare anche le opportunità meno fortunate. Pensiamo di fare bene ai Paesi Baschi che è una gara bellissima e in casa».
Nel 2022 dopo essersi scontrato con Remco alla Vuelta, Mas si è ritrovato contro Pogacar all’Emilia (dove lo ha battuto) e al LombardiaNel 2022 dopo essersi scontrato con Remco alla Vuelta, Mas si è ritrovato contro Pogacar all’Emilia (dove lo ha battuto) e al Lombardia
Liegi e Tour
Enric Mas punta forte al Tour de France, ma forse mai come quest’anno, con la Vuelta dopo il mondiale, per lui potrebbe esserci la più ghiotta occasione della carriera. Il percorso infatti gli si addice, è più maturo, consapevole e ha una squadra votata alla sua causa. Una cosa è certa è: Mas è pronto per sfidare faccia a faccia i grandissimi.
«Speriamo – sorride Enric – speriamo di riuscirci al Tour de France. Anche lì possiamo fare lo stesso, correre come abbiamo fatto sin qui. Vingegaard, Roglic… ci sono molti corridori bravissimi e per questo dobbiamo sacrificarci molto e arrivare benissimo alle corse».
Il programma del majorchino passerà per i Paesi Baschi, quindi altura e le Ardenne.
«Freccia e Liegi sono due gare che mi piacciono molto. Negli ultimi tre anni ho sempre cercato di farle al meglio e per me è un po’ come se corressi in casa. Anche per il Lombardia è così».
Il passaggio di Fernando Gaviria al Team Movistar tocca anche un aspetto tecnico del corridore, che dopo tanti anni su una bicicletta Colnago, passa a Canyon.
Cerchiamo di analizzare nel dettaglio la Canyon Aeroad CFR del velocista colombiano, bicicletta che abbiamo fotografato in occasione della Vuelta San Juan in Argentina.
Una Aeroad CFR per il velocista colombianoUna Aeroad CFR per il velocista colombiano
«Mi trovo molto bene – ci ha detto Gaviria – la nuova bici è comoda, sono felice. Ho scelto le ruote che userò tutto l’anno. Ne abbiamo tante a disposizione, ma ho scelto quelle che mi sembrano più belle (la preferenza di Gaviria è andata alle Zipp 454 NSW tubeless, montate con pneumatici Continental Grand Prix 5000 S TR, ndr). Ho chiesto di poterle avere per tutte le tappe, in tutte le corse dell’anno».
I pulsanti da scalatore
Gli Sram Blipswireless sono una delle chicche del sistema Sram AXS e nell’ultima versione adottano il protocollo senza fili per la trasmissione dei dati. Una volta associati agli shifters possono trovare qualsiasi posizione, con una versatilità molto elevata. Gaviria li utilizza come fa normalmente uno scalatore, ovvero posizionati sotto la parte piatta/orizzontale del manubrio e non alle spalle dei manettini, come fanno invece buona parte dei velocisti e dei passisti.
Il classico profilo alare del manubrio CanyonGli Sram Blips posizionato sotto il manubrioIl cockpit integrato, quello specifico road, non endurance, non cxIl classico profilo alare del manubrio CanyonGli Sram Blips posizionato sotto il manubrioIl cockpit integrato, quello specifico road, non endurance, non cx
Una Aeroad CFR taglia S
Tecnicamente la Aeroad in dotazione a Fernando Gaviria è la top di gamma CFR, già presente nel roster delle biciclette della compagine iberica. Ha il cockpit integrato e full carbon Canyon, quello nella versione più recente. Lo stesso cockpit prevede anche l’impiego della serie sterzo dedicata, quella che obbliga l’innesto del manubrio all’interno dello stelo della forcella, come una sorta di matriosca, il tutto a vantaggio di un comparto molto rigido. Questa soluzione ha anche permesso di eliminare le brugole esterne e il collarino dello stem, quello normalmente usato per stringere l’attacco manubrio al fusto della forcella.
C’è una trasmissione Sram Red AXS con la combinazione 54-41 e 10-33, rispettivamente per anteriore e posteriore (power meter Quarq incluso). Ci sono le ruote Zipp 454 NSW con i tubeless Continental GP5000sTR, la sezione è da 28 millimetri. Ci sono i pedali Look Keo 2 Max, ovvero quelli con la tensione a molla (senza la lama in carbonio).
La sella Fizik con la copertura in un pezzo soloLa combinazione anteriore 54-41Pacco pignoni ForceGaviria usa dei pedali Look Keo, versione 2 MaxLe ruote sono le 454 NSW, con profilo compreso tra i 53 e 58 millimetriTubeless da 28Le ruote Zipp sono raggiate SapimLa sella Fizik con la copertura in un pezzo soloLa combinazione anteriore 54-41Pacco pignoni ForceGaviria usa dei pedali Look Keo, versione 2 MaxLe ruote sono le 454 NSW, con profilo compreso tra i 53 e 58 millimetriTubeless da 28Le ruote Zipp sono raggiate Sapim
E questa sella Fizik?
Dal punto di vista dell’impatto estetico la vicinanza con il modello Fizik Luce, specifica per le donne, è reale, ma con una copertura che accosta il prodotto alla versione Vento Argo 00. La sella utilizzata da Gaviria è leggermente spoilerata verso il retrotreno, ha un canale per lo scarico prostatico e non fa parte della categoria delle selle corte.
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Protagonista oppure no, Carlos Verona è un altro stradista che ha risposto presente al primo mondiale gravel UCI. Lo abbiamo incontrato e pedalato con lui.
Una Canyon Grail CF SLX in taglia large presa in mano dopo la Vuelta, con la trasmissione elettronica e la corona singola davanti. Ma vediamo le curiosità principali della bici del corridore iberico.
Abbiamo intervistato un Verona entusiasta di essere al Mondiale GravelAbbiamo intervistato un Verona entusiasta di essere al Mondiale Gravel
Con la bici e un po’ di normalità
«Dopo la Vuelta – dice – mi hanno consegnato la Canyon Grail, ho speso qualche giorno per sistemarla al meglio in base alle mie caratteristiche. Ho utilizzato la bici gravel anche per scaricare un poco l’impegno della Vuelta. Normalmente sono concentrato solo sulla bici da strada e sulla crono. In questo ultimo mese non ho mai abbandonato la bicicletta, ma è pur vero che mi sono goduto la famiglia e anche un po’ di normalità, che per noi corridori è sinonimo di bella vita».
Zipp 303 Firecrest e tubeless Conti da 40Terra Speed da 40Dopo il tratto tecnico si prova un’altra pressione delle gommeIl Garmin con la fascetta, non si sa maiI pulsanti sotto la bassa alta del manubrioSacca sotto la sella, sempre anche in allenamento su stradaLa Fizik usata da Verona pr l’off-roadTraccia del percorso scaricata e consultabile sul GarminTerra Speed da 40Dopo il tratto tecnico si prova un’altra pressione delle gommeIl Garmin con la fascetta, non si sa maiI pulsanti sotto la bassa alta del manubrioSacca sotto la sella, sempre anche in allenamento su stradaTraccia del percorso scaricata e consultabile sul Garmin
«Se alla partenza riuscirò a stare con i migliori allora mi impegnerò fino al termine della gara, se invece soffrirò e farò fatica, come è probabile che avverrà, allora mi farò da parte e mi godrò la giornata in uno scenario che mi piace molto. Correre in Italia mi stimola e mi da sempre emozioni particolari e, questo è il primo mondiale gravel».
La Grail CF SLX nel dettaglio
Verona ha mantenuto il cockpit integrato full carbon double-deck, quello con la doppia barra orizzontale. C’è una trasmissione Sram Red eTap AXS, con 12 rapporti posteriori (i pignoni sono XPLR) e una monocorona (piena) da 46 denti. C’è il power meter Quarq. Una particolarità: Verona ha voluto i due pulsati aggiuntivi per cambiare, posizionati su una delle due barre dritte del manubrio.
Corona piena da 46 denti e power meter Quarq, poi le Fizik Vento Ferox CarbonCarlos Verona, il nome sul tubo orizzontaleCorona piena da 46 denti e power meter Quarq, poi le Fizik Vento Ferox CarbonCarlos Verona, il nome sul tubo orizzontale
Le ruote sono le Zipp 303 Firecrest con i tubeless Continental da 40. Nel corso della pedalata, dopo il primo tratto, quello più tecnico del tracciato, l’atleta si è fermato per abbassare la pressione, portata intorno alle 2,5 bar posteriori e 2,2 anteriori.
La sella è una Fizik Terra Argo con rails in lega. Il reggisella è il Canyon full carbon con lo stelo sdoppiato, flessibile e smorzante.
Stradista con scarpe da offroad
Al contrario di molti suoi colleghi stradisti, l’atleta della Movistar ha montato dei pedali off-road e relative calzature Fizik dedicate al fuoristrada.
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Alzi la mano chi è rimasto sorpreso leggendo il nome di Barbara Guarischi tra i convocati della nazionale per la gara di gravel Monsterrato Race di domani.Forse non ci credeva nemmeno la stessa velocista della Movistar quando lo ha saputo, ma per la 31enne lecchese la corsa che si terrà a Quattordio (in provincia di Alessandria) e che è valida come nona prova del circuito Trek Uci Gravel World Series rappresenta attualmente il picco del suo calendario agonistico.
La nazionale di gravel durante la ricognizione della Monsterrato Strade BiancheLa nazionale di gravel durante la ricognizione della Monsterrato Strade Bianche
Ci siamo incuriositi non poco per questa chiamata all’apparenza un po’ bizzarra da parte del cittì del ciclocross Daniele Pontoni. Insieme alla atleta del team WorldTour correranno anche le elite Carlotta Borello (ventenne del GB Junior Team), Rebecca Gariboldi (Team Cingolani), mentre tra i maschi ci saranno Antonio Folcarelli (Race Mountain Folcarelli Team) e Mattia Viel (D’Amico UM Tools).
Sfruttando pertanto la buona dialettica di Guarischi, abbiamo subito voluto sentirla per farci raccontare il suo imminente debutto nel gravel, la specialità più di tendenza del ciclismo moderno.
Il Rush Cycle Shop di Malgrate ha aiutato Guarischi nell’assetto della bici da gravelIl Rush Cycle Shop di Malgrate ha aiutato Guarischi nell’assetto della bici da gravel
Barbara come è nata questa convocazione?
Per caso, anzi direi proprio per scherzo (ride, ndr). A fine luglio ero a correre la sei giorni di Pordenone (dove ha vinto la madison in coppia con Martina Fidanza, ndr) e lassù ho incontrato Pontoni, che abita lì vicino. Chiacchierando con lui, gli ho detto che quest’anno dopo strada e pista mi mancava fare del ciclocross per completare la mia stagione. La mia era chiaramente una battuta invece lui l’ha presa sul serio e mi ha proposto se mi sarebbe piaciuto provare col gravel. Mi ha detto che c’erano alcune gare e che avrebbe voluto vedermi all’opera. E così correrò sulle strade bianche del Monferrato.
Avevi già avuto esperienze simili?
No mai, nemmeno in MTB da giovane. Sarà un battesimo assoluto. Ho già fatto un paio di giri con la bici nuova lungo gli argini dell’Adda e ho avuto brutte sensazioni. O meglio, mi sembrava di non andare abbastanza, mi sembrava di essere ferma. Però ci sta questa impressione venendo dalla strada o pista, che sono mondi diversi, tutto un altro modo di pedalare. In ogni caso guardavo i dati sul computerino e stavo facendo i miei valori standard, quindi mi sono un po’ più tranquillizzata. Oggi farò una ulteriore prova del percorso per prendere ancora più confidenza. Spero solo di non fare figuracce.
Quest’anno Guarischi ha vinto il Mediterraneo e poi è stata preziosa nel treno azzurro all’europeo di MonacoQuest’anno Guarischi ha vinto il Mediterraneo e poi è stata preziosa nel treno azzurro all’europeo di Monaco
Cosa ti spaventa di più di questa gara?
Innanzitutto bisogna fare i conti con distanza e dislivello importanti. Saranno 125 chilometri e 1750 metri di dislivello. Si supereranno abbondantemente le quattro ore di gara. Fortuna che ho fondo, una buona forma e che ormai le gare femminili si disputano su quella durata, però non sarà semplice. Le previsioni inoltre mettono pioggia e brutto tempo. Però l’aspetto che più mi preoccupa è mentale. Ovvero cercare di restare concentrata il più possibile evitando di fare in corsa paragoni con la strada, anche quando starò facendo fatica.
Per la bici come hai fatto?
Quando ho avuto la conferma della chiamata di Pontoni, mi sono messa in contatto con Erik Zabel. Lui è ambassador dell’azienda, fa da tramite con i team e lo conosco fin da quando correvo nella Canyon Sram. Così gli ho detto che mi serviva un modello da gravel e mi ha fatto recapitare a casa la Grail CF SLX passando attraverso il benestare di Movistar. Poi ringrazio i ragazzi del Rush Cycle Shop di Malgrate che mi hanno sistemato la bici e che sono sempre molto disponibili.
Guarischi mostra le sue nuove scarpe da gravel firmate da FizikGuarischi mostra le sue nuove scarpe da gravel firmate da Fizik
Farai anche italiano e mondiale di gravel?
Non lo so onestamente, bisogna tenere in considerazione anche il ranking per le griglie di partenza. So che il tricolore c’è il 18 settembre (ad Argenta in provincia di Ferrara, organizzato da ExtraGiro, ndr) e che sarà di 84 chilometri, però prima devo vedere come andrà questa corsa. E vedere naturalmente cosa deciderà Pontoni. E solo a quel punto si potrà riflettere sulla prova iridata (in programma l’8 ottobre a Cittadella ed organizzata dalla PP Sports Event di Filippo Pozzato, ndr).
A questo punto una domanda ci viene spontanea. Come mai la tua stagione su strada è già finita?
Diciamo che sto già lavorando per il 2023 (sorride, ndr). Dopo la prova su strada all’europeo ho fatto quattro giorni di recupero psicofisico perché ero piuttosto stanca. Poi però fortunatamente è arrivata questa chiamata per il gravel che mi permette di poter allungare la stagione. In ogni caso finora ho continuato e continuerò ad allenarmi sia su strada che in pista a Montichiari.
Guarischi e Martina Fidanza qui a Pordenone. Potrebbero ritrovarsi nella madison dei mondiali? (foto FCI)Guarischi e Martina Fidanza hanno vinto la madison alla sei giorni di Pordenone (foto Bolgan)Guarischi e Martina Fidanza qui a Pordenone. Potrebbero ritrovarsi nella madison dei mondiali? (foto FCI)Guarischi e Martina Fidanza hanno vinto la madison alla sei giorni di Pordenone (foto Bolgan)
Domanda di riserva allora. Fai un pensierino ai mondiali su pista?
Mi piacerebbe tanto, sarebbe un sogno, non lo nascondo. Tuttavia ci sarà da capire cosa si vorrà fare, se andare in Francia (dal 12 al 16 ottobre, ndr) per vincere o per risultati alla nostra portata. Sicuramente fa piacere essere prese in considerazione, ma bisogna anche essere onesti con se stessi. Avrei i punti per disputare la madison e potrei anche far parte del quartetto, ma ci sono ragazze giovani che vanno forte e che hanno un maggior feeling con la pista. I posti a disposizione saranno pochi, non sarà facile guadagnarsene uno. Come ho detto prima, a settembre e ottobre lavorerò per mantenere la condizione e farmi trovare pronta per una eventuale chiamata.
Nella giornata di riposo di Salò, ci siamo fermatiancheal camion officina del Movistar Team e abbiamo sbirciato le soluzioni adottate da Valverde e compagni, che utilizzano le forniture Sram, Zipp e Canyon.
Gomme tubeless, ma anche tubolari, tantissime ruote con profili diversi e quegli impianti frenanti che non hanno bisogno di manutenzione. E le leve dei freni curvate all’interno del manubrio? Più che altro una moda, secondo Ivan Velasco, tecnico del team iberico, anche se alcuni aspetti positivi ci sono. Entriamo nel dettaglio.
Si ultimano le operazioni di setting, in merito ai rapporti richiesti dai corridoriSi ultimano le operazioni di setting, in merito ai rapporti richiesti dai corridori
Sram, Canyon e Movistar, collaborazione totale
Un team WorldTour come la Movistar non ha bisogno “solo” della fornitura dei materiali, ma anche di un supporto costante e completo dei partner. Non di rado, proprio tra i corridori, il team e le aziende che forniscono i materiali, si instaurano anche dei rapporti profondi che contribuiscono alla ricerca e sviluppo.Canyon è con la squadra di Valverde da più stagioni, Sram e Zipp sono entrati nel 2019.
«Abbiamo iniziato la collaborazione con Movistar a fine 2019, proprio alla vigilia dell’anno del Covid – spiega Carlo Anzolin, Road Race Technician di Sram per i team pro’ – e non è stato semplice. Le difficoltà erano rappresentate dalle prime forniture e dal fatto che noi, come tecnici, non potevamo andare in Spagna per effettuare i collegiali a stretto contatto dei meccanici. Proprio in queste occasioni lo staff della squadra si è dimostrato all’altezza, per competenze meccaniche e capacità di fornire dei feedback. Dettaglio, quest’ultimo, tutt’altro che secondario».
La grafica dedicata a ValverdeLa grafica dedicata a Valverde
Il punto con Ivan Velasco
Ivan Velasco è arrivato al Movistar Team da quest’anno, dopo essere stato responsabile dei materiali e del loro sviluppo per l’Astana. Basco classe 1980, prima dell’Astana ha anche lavorato per Specialized. E prima ancora è stato corridore con Orbea, Euskaltel e Caja Rural.
«Dal punto di vista tecnico e di approccio, il ciclismo è cambiato davvero tanto – spiegail responsabile tecnico del team Movistar – i corridori giovani talvolta montano in sella senza il minimo problema, mentre quelli con diversi anni di attività sono pignoli in tutto».
Buona parte dei corridori più giovani usa i tubelessBuona parte dei corridori più giovani usa i tubeless
Tubeless o tubolari?
Posso dire che abbiamo metà dei corridori che usano i tubeless e l’altra metà che monta i tubolari, per dare un riferimento. Poi la scelta viene fatta anche in base alla tipologia di percorso alla soggettività del corridore. Diciamo che gli atleti più anziani preferiscono ancora il tubolare, mentre i più giovani montano i tubeless da 28. La nostra fortuna è anche quella di avere un parco davvero importante in fatto di scelta delle ruote Zipp, tra queste ci sono le versioni hookless.
A che pressioni vengono utilizzati i tubeless, sulle Zipp hookless?
La pressione è soggettiva e il parametro da considerare è il peso del corridore, prima di ogni altro fattore. Indicativamente siamo intorno alle 4,2 bar, fino alle 4,8/5.
La raggiatura delle Zipp del team è SapimLa raggiatura delle Zipp del team è Sapim
Sempre nel comparto ruote, le raggiature sono Sapim?
Sì, le raggiature sono Sapim, una sorta di customizzazione per il team, anche se il carico dei raggi è quello standard, che si può ritrovare anche nelle ruote con raggi classici. Anche le ruote in dotazione ai corridori hanno i raggi in acciaio.
Passando invece alla trasmissione, caricate le batterie dopo ogni tappa?
No, indicativamente ricarichiamo le batterie del deragliatore e del bilanciere dopo 3 tappe, ma comunque facciamo un check quotidiano del sistema e dello stato della batteria, semplicemente usando la app di Sram. Le trasmissioni e le batterie sono quelle che si trovano in commercio, non abbiamo delle serie dedicate.
Valverde di solito utilizza la combinazione anteriore 52-39
Lo spagnolo è abituato ad usare il 10-30 per il posteriore, ma per il Mortirolo è stato montato il 10-33
Valverde di solito utilizza la combinazione anteriore 52-39
Lo spagnolo è abituato ad usare il 10-30 per il posteriore, ma per il Mortirolo è stato montato il 10-33
Con quale intervallo viene sostituita la catena?
Premetto che le catene Sram hanno una longevità amplificata e fin dalle prime forniture ci hanno colpito la durata e l’efficienza. Sulle bici da gara cambiamo la catena una volta a stagione, a meno che non si verifichino problemi, magari una botta oppure un incidente. Le variabili esterne sono comunque da considerare. Se dovessi quantificare in termini di chilometri, potrei dire che una catena Sram è efficiente anche per 12.000 chilometri, forse di più. Le batterie sugli shifters le cambiamo una volta l’anno, per essere sicuri.
Ci sono anche i pignoni Sram Force, con la scala 10-33Ci sono anche i pignoni Sram Force, con la scala 10-33
I corridori usano i pulsanti eTap Blips?
Hanno iniziato ad usare quelli della generazione precedente, collegati con il filo ai manettini, ma quasi tutti stanno passando gradatamente ai nuovi che sono wireless. Questi ultimi li troviamo ad esempio sul manubrio di Valverde, posizionati sotto la parte orizzontale. Il vantaggio è che questi pulsanti satellitari vengono alloggiati ovunque sul manubrio, senza problemi.
Valverde utilizza i nuovi Blips wireless sotto il manubrio
Sram Blips di “vecchia” generazione, collegati con il cavo
Sempre i “satellitari Blips”, curvati all’interno
Valverde utilizza i nuovi Blips wireless sotto il manubrio
Sram Blips di “vecchia” generazione, collegati con il cavo
Sempre i “satellitari Blips”, curvati all’interno
E cosa ne pensi delle leve girate all’interno?
E’ più che altro una moda, anche se qualche aspetto positivo può essere argomentato. Ad esempio si può sfruttare una sorta di doppio appoggio per mano e polso, ma bisogna stare attenti alla rotazione del polso. In termini di aerodinamica si guadagna qualcosa, i test lo confermano, ma anche in questo caso è fondamentale non sacrificare in modo eccessivo il comfort dell’atleta, che è portato a chiudere la spalle. Rannicchiarsi in modo eccessivo può portare a tensioni sul collo e sulla schiena.
Avanzamento totale per Valverde
Ma le selle super avanzate sono un must per il Team Movistar
Avanzamento totale per Valverde
Ma le selle super avanzate sono un must per il Team Movistar
E invece per quanto concerne la scelta dei rapporti?
E’ molto soggettiva, ma tendenzialmente i corridori spaziano tra la doppia anteriore 54-41, 52-39 per le frazioni con tanta montagna, 10-30 e 10-33 per i pignoni.Valverde ad esempio usa quasi sempre la seconda combinazione per le corone e i pignoni 10-30. La scala 10-33 l’ha chiesta per la tappa con arrivo ad Aprica.
Leve leggermente interne per Valverde, non troppoLeve leggermente interne per Valverde, non troppo
Quali sono le considerazioni del team in merito ai freni a disco?
Le opinioni sono soggettive, anche se ormai le biciclette con i freni a disco non sono più una novità. Anche il limite del peso è un fattore quasi secondario, noi con le Aeroad siamo a 7 chilogrammi, nelle taglie più piccole andiamo anche sotto questa cifra. Il grosso vantaggio per i corridori e per i meccanici è l’affidabilità dell’impianto idraulico Sram, che non richiede il cambio dell’olio. Viene fatto una volta all’anno e nel circuito non si accumulano bolle pericolose. E poi i dischi, che non si storcono e non danno fastidio, anche dopo discese molto lunghe e tecniche.
Barguil debutterà al Giro. Il Covid potrebbe penalizzare la sua corsa. Ma se sta bene il francese ha tante opzioni sul piatto: classifica, tappe e maglia azzurra
Il 2022 de La Passione, Digital-Native-Vertical-Brand specializzato in abbigliamento da ciclismo, continua a regalare importanti novità. Recentemente l’azienda creata da Giuliano Ragazzi e Yurika Marchetti ha affidato i progetti speciali di branding e comunicazione a Nicolò Ildos, un passato con ruoli di responsabilità in Campagnolo e Fi’zi:k. Il 2022 è però soprattutto l’anno della collaborazione tecnica con il Team Movistar che ha permesso a La Passione di fare il suo ingresso ufficiale nel WorldTour.
Dal 2022 La Passione veste i corridori del Team Movistar, in foto Carlos Verona creatore di Bikes4Masai Dal 2022 La Passione veste i corridori del Team Movistar, in foto Carlos Verona creatore di Bikes4Masai
Il progetto Bikes4Masai
Nel team spagnolo milita Carlos Verona che, insieme alla moglie Esther, ha creato Bikes4Masai, un progetto che vuole contribuire attraverso la bicicletta allo sviluppo della comunità Masai.
In occasione di un loro viaggio in Africa, Verona e sua moglie hanno avuto modo di conoscere le iniziative portate avanti dall’associazione “Amigos the Ositeti”. Si tratta di un ente che promuove l’uso della bicicletta, vista non solo come un semplice mezzo di trasporto, ma come uno strumento di crescita economica e sociale.
L’iniziativa Bikes4Masai vuole portare nuove bici Buffalo entro l’inizio del periodo scolastico L’iniziativa Bikes4Masai vuole portare nuove bici Buffalo entro l’inizio del periodo scolastico
Uno dei principali problemi presenti in Kenya è quello dell’accesso alla scolarizzazione, soprattutto per tutti quei bambini che vivono molto lontani dai luoghi di istruzione, in alcuni casi costretti a percorrere decine di chilometri a piedi per arrivare a scuola. Grazie alla bicicletta, i ragazzi saranno in grado di raggiungerla in modo sicuro, risparmiare tempo e soprattutto, avere le energie per seguire le lezioni.
Le biciclette oggetto del progetto Bikes4Masai sono semplici, robuste e resistenti al punto tale da poter affrontare le strade dissestate delle località più remote del Kenya. Sono state inoltre progettate, testate ed assemblate direttamente in Kenya, fornendo così posti di lavoro e contribuendo a supportare l’economia e lo sviluppo locale.
La Passione, parte attiva
La sponsorizzazione tecnica del Team Movistar ha permesso allo staff de La Passione di conoscere il progetto di Carlos Verona e di sua moglie Esther. Giuliano Ragazzi e Yurika Marchetti hanno deciso fin da subito di dare il loro contributo. L’azienda donerà il 2% delle vendite del mese di marzo a Bike4Masai.
La Passione donerà il 2% delle vendite del mese di marzo a Bikes4Masai.La Passione donerà il 2% delle vendite del mese di marzo a Bikes4Masai.
La missione di Bikes4Masai è quella di raccogliere fondi attraverso aste, vendite e laboratori di solidarietà. Attualmente, la raccolta fondi su GoFundme, si prefigge di donare entro l’inizio del loro periodo scolastico almeno 100 Buffalo Bikes agli alunni delle scuole di Ositeti e/o Embiti. Fornendo allo stesso tempo ad almeno un docente per ogni scuola la formazione necessaria per la manutenzione e la riparazione dei mezzi.
Chi acquisterà su lapassione.cc durante tutto il mese di marzo contribuirà concretamente a questo progetto. Mentre chi volesse fare una donazione personale può accedere direttamente al sito gofundme.com.
Il mercato sta attualmente premiando la scelta iniziale di rivolgersi direttamente al consumatore finale offrendogli prodotti di alta qualità a prezzi accessibili. Per sostenere tale crescita il management de La Passione ha deciso di iniziare una collaborazione con Nicolò Ildos, ex responsabile marketing di Campagnolo e Fi’zi:k, chiamato ad occuparsi dei progetti speciali di branding e comunicazione.
Nicolò Ildos si occuperà di progetti di branding e comunicazioneNicolò Ildos si occuperà di progetti di branding e comunicazione
Nuovi progetti
Giuliano Ragazzi – CEO de La Passione – ha voluto dare il suo benvenuto a Nicolò Ildos con queste parole: «Gli ultimi mesi sono stati fantastici sia dal punto di vista aziendale che sportivo. Abbiamo appena festeggiato la nostra prima vittoria da professionisti grazie alla performance di Alejandro Valverde delMovistar Team e abbiamo avviato molti progetti di marketing non convenzionali. Ora abbiamo bisogno di accrescere le nostre competenze per gestirli correttamente. Nicolò porta il suo profondo amore per il ciclismo e la sua autentica visione del marketing».
Da parte sua Nicolò Ildos ha deciso di raccogliere con entusiasmo questa nuova e stimolante sfida professionale: «Sono felice di collaborare con un team così talentuoso e motivato. E’ un’azienda incredibilmente dinamica e questi primi giorni insieme sono stati estremamente stimolanti. Ho sempre guardato a La Passione come un riferimento di stile e ora posso contribuire a dare forma alla loro proposta di marketing».
Giuliano Ragazzi e Yurika Marchetti, fondatori La PassioneGiuliano Ragazzi e Yurika Marchetti, fondatori La Passione
Ecco la Movistar
La grande novità del 2022 de La Passione è sicuramente rappresentata dalla collaborazione con il Movistar Team, una delle formazioni più importanti e riconosciute del WorldTour. La Passione vestirà la formazione maschile, capitanata da Alejandro Valverde, e quella femminile guidata da Annemiek van Vleuten. A loro si aggiungerà anche l’eTeam, la squadra che gareggerà nella Zwift Racing League oltre che in altri eventi di e-cycling.
Realizzare la nuova divisa del Team Movistar ha richiesto un lavoro meticoloso, come racconta la stessa Yurika Marchetti: «La ricerca preliminare prima di metterci al lavoro sul design e sui colori è stata quella di andare a ripercorrere i 41 anni di storia dei teams di Abarca Sports analizzando grafiche, colori, tonalità e abbinamenti cromatici utilizzati».
Enric Mas durante il fitting per il body da cronometro
Fitting anche per la formazione femminile: in foto Annemiek Van Vleuten
Enric Mas durante il fitting per il body da cronometro
Fitting anche per la formazione femminile: in foto Annemiek Van Vleuten
Uno sguardo al futuro
Il nuovo kit per le squadre è stato rivisitato in chiave moderna. Il cyan, colore istituzionale dello sponsor Movistar e della maglia delle ultime stagioni, è diventato il colore del logo a contrasto su un campo blu.
«La M stilizzata in cyan, logo dello sponsor Movistar – racconta Giuliano Ragazzi – rappresenta la continuità con il passato recente della squadra. Abbiamo inserito nella grafica anche delle linee orizzontali asimmetriche sempre dello stesso colore che hanno il compito di dare dinamismo e modernità alla maglia senza appesantire il design, per creare quel tocco di eleganza minimalista che è anche nelle corde di tutti i prodotti La Passione».
L’inizio della collaborazione tecnica con il Movistar Team sarà l’occasione per presentare il nuovo simbolo “P.”, sintesi di un concetto che verrà introdotto su tutti i capi a partire dal 2022.
A 20 anni dall'ultima vittoria di Fabiana Luperini (presente a Huy), Marta Cavalli conquista la Freccia Vallone. Piegata Van Vleuten. Il Muro parla italiano
L’AirBreaker è il modello di Abus pensato per i professionisti, che anche nel 2021 è la prima scelta dei corridori del Movistar Team. Nato per l’agonismo di alto livello, esso è studiato per soddisfare ogni esigenza tecnica, al fine di mettere il corridore nelle migliori condizioni di sicurezza e comfort.
Tra le suecaratteristiche principali si segnala il Multi Speed Design con la struttura a nido d’ape. Grazie ad esso, è possibile espellere il calore in maniera efficiente, anche a bassa velocità. Tra i vantaggi connessi, il flusso d’aria all’interno del casco risulta stabilizzato, con il conseguente miglioramento dell’aerodinamica. Per ottenere tale effetto, l’AirBreaker è dotato di 11 convogliatori d’aria e 13 estrattori, collegati tramite i canali di flusso. Il Multi Speed Design fornisce la ventilazione necessaria: massima aerazione per le tappe più lunghe e montuose, aerodinamica ottimale per le tappe pianeggianti e veloci.
Abus AirBreaker, forma aerodinamica e confortevole
Abus AirBreaker, forma aerodinamica e confortevole
Leggero e affidabile
Per rendere l’AirBreaker ancora più sicuro, Abus ha optato per l’ActiCage Lite, sistema di rinforzo integrato nell’EPS (ossia il materiale dissipante del casco). A sua volta, esso è tutt’uno con la calotta, grazie alla tecnologia in-mold, che migliora la stabilità e non appesantisce il casco. Tanto è vero che il suo peso è di soli 200 grammi.
Osservando bene la parte superiore, si notano dei supporti aerodinamici, chiamati Airport, ideati per infilare le astine degli occhiali senza che la loro presenza incida sull’aerodinamica.
Doppia chiusura
La chiusura avviene grazie a due elementi complementari fra loro. I FlowStraps, cinghietti aerodinamici, stabili e non irritanti per la pelle grazie al profilo studiato appositamente, cui si aggiunge lo Zoom Ace: sistema di regolazione a rotella semplice e preciso per dare la necessaria stabilità.
L’AirBreaker è disponibile in venti colorazioni diverse, nelle misure: S – M – L.
Il Team Movistar, la formazione che ha inAlejandro Valverde il suo atleta di maggiore spicco, ha annunciato per il 2021 una grande novità. Si tratta della “Movistar Team Challenge”, una serie di prove e gare in collaborazione con Zwift e Global Cycling Network, che porterà alla creazione del Movistar E-Team, la prima squadra e-sport emanazione di un team WorldTour. Elite metterà a disposizione della squadra il meglio della propria tecnologia in tema di allenamento indoor.
Un team di dieci elementi
Il Movistar E-Team sarà composto in tutto da dieci elementi, cinque donne e cinque uomini. Le selezioni sono iniziate a inizio febbraio e termineranno nei primi giorni di marzo attraverso una serie composta da quattro gare di qualificazione che vedranno come giudici gli stessi membri del Team Movistar.
Il Movistar E-Team sarà composto da dieci elementiIl Movistar E-Team sarà composto da dieci elementi, cinque donne e cinque uomini
Il supporto di Elite
Ai nastri di partenza si sono presentati ben 300 partecipanti desiderosi di entrare a fare parte del Movistar E-Team. Le cinque donne e i cinque uomini che supereranno tutte le selezioni avranno il supporto di Elite che metterà a loro disposizione il trainer Direto XR, il nuovo rullo per l’allenamento indoor dell’azienda padovana, evoluzione della gamma di rulli interattivi con misuratore di potenza integrato. Direto XR è ideale per allenamenti finalizzati ad ottenere performance di alto livello.
Il rullo interattivo Direto XR di EliteIl rullo interattivo Direto XR di Elite, ideale per prestazioni di alto livello
C’è anche lo sterzo
Il kit Elite destinato ai membri del nuovo Movistar E-Team sarà completato dallo Sterzo Smart, lo sterzo elettronico che permette di muovere liberamente il manubrio su Zwift come se si stesse pedalando su strada. Entrambi i prodotti saranno utilizzati sia durante gli allenamenti che nelle gare previste dal calendario della Zwift Racing League, la challenge nella quale il team gareggerà nel corso del 2021.
La Canyon Aeroad del Team MovistarLa Canyon Aeroad del Team Movistar che verrà data anche agli atleti del Movistar E-Team
C’è anche la bici ufficiale
I dieci vincitori firmeranno un contratto di collaborazione con il Movistar E-Team che garantirà loro molti benefit tra cui, oltre al Direto XR e allo Sterzo Smart, una bici Canyon ufficiale in uso al team Movistar, e la possibilità di partecipare ai training camp del team, potendo usufruire della stessa attrezzatura in uso a Valverde e compagni.
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