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Sobrero e Bora: con Gasparotto all’origine della scelta

20.08.2023
5 min
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Con il mercato che già ci proietta mentalmente alla prossima stagione è facile iniziare a pensare e valutare i vari acquisti. Uno dei più importanti, per il ciclismo italiano, e non solo, è l’arrivo di Matteo Sobrero alla Bora-Hansgrohe. Un cambio importante, che ha aperto a tante considerazioni, ma cosa avranno in mente dal team tedesco per il nostro Sobrero? Lo chiediamo a Enrico Gasparotto, diesse della Bora che in queste ultime stagioni si è fatto apprezzare per idee e audacia in ammiraglia. 

Le qualità da diesse hanno portato Gasparotto a guidare la Bora anche al Tour nel 2023
Le qualità da diesse hanno portato Gasparotto a guidare la Bora anche al Tour nel 2023

Meritato riposo

Gasparotto in questi giorni è a casa, dopo il Tour si gode un po’ di meritato riposo. Intanto pensa alle corse future che lo attendono in ammiraglia: Eneco Tour, Plouay, Canada e poi il finale di stagione in Italia. 

«Dopo Giro e Tour – racconta – ho fatto rispettivamente un mese di pausa per volta. Era la prima volta che lo facevo, sinceramente lo preferisco, perché si ha più tempo per staccare e riposare. Delle ultime gare Il Lombardia sarà la più importante. L’anno scorso Sergio (Higuita, ndr) ha fatto bene, arrivando quarto. Peccato perché il podio era a portata di mano, sarebbe bastato prendere in testa il Civiglio. Anche Plouay e Canada avranno il loro peso, visto che sono delle WorldTour, e come team internazionale teniamo sicuramente a far bene. Come teniamo a far bene ovunque in realtà…»

Sobrero tra il 2021 e il 2022 si è confermato uno dei profili più interessanti nelle prove contro il tempo
Sobrero tra il 2021 e il 2022 si è confermato uno dei profili più interessanti nelle prove contro il tempo
Facciamo un passo di lato, che concetto c’è dietro l’arrivo di Sobrero?

Lo conosco dal 2020, quando correvamo insieme in NTT. E’ maturato tanto in questi anni e ho avuto spesso modo di confrontarmi con lui. A crono tra il 2021 e il 2022 ha fatto vedere grandi cose, in più è migliorato tanto in performance e numeri. 

Ha dimostrato di poter far bene…

Una nota positiva è quella mostrata all’Amstel e ai Paesi Baschi, sulle salite corte è andato forte. E’ cresciuto molto nelle salite e nelle gare di un giorno, e poi ha delle ottime abilità: sa stare in gruppo, limare… Sono qualità che abbiamo preso tanto in considerazione. 

Che ruolo potrà ricoprire quindi da voi?

Analizzando i file di potenza e prestazioni abbiamo notato degli ulteriori margini di miglioramento. Specialmente nelle salite lunghe e questa chiave per la Bora è importante, siamo una squadra incentrata sulle grandi corse a tappe. Per questo cerchiamo corridori che possano supportare al meglio i nostri capitani. Sobrero ha esperienza, avendo già corso a supporto di Simon Yates. 

Sobrero ha vinto la sua prima corsa in linea da professionista al Giro d’Austria, nel mese di luglio, un bel segnale
Sobrero ha vinto la sua prima corsa in linea da professionista al Giro d’Austria, nel mese di luglio
Quindi gli spetterà un ruolo principalmente di supporto?

Nei grandi Giri sì. Ma il suo apporto come persona è di supporto a 360 gradi, nel senso che quando ha libertà, sa prendersi le dovute responsabilità. E’ forte a crono e in salita, e corse gare di una settimana questa è una caratteristica davvero importante. Nelle gare delle Ardenne lo ha dimostrato, facendo bene fin dalla sua prima apparizione, quest’anno. 

Ha fatto vedere buone cose in questo 2023…

Ha dato continuità ai risultati dello scorso anno. Ai Baschi è stato continuo, è uscito di classifica in una giornata non felice per lui. All’Amstel ha fatto bene ugualmente, io c’ero. Ha bucato in un punto davvero brutto, altrimenti sarebbe stato tranquillamente nel primo gruppo. 

Un Ferragosto alternativo per Sobrero, passato al Rifugio Oberto Maroli insieme all’amico Ganna (foto Instagram)
Un Ferragosto alternativo per Sobrero, passato al Rifugio Oberto Maroli insieme all’amico Ganna (foto Instagram)
Che rapporto avete, visto che lo conosci da tanto?

Oltre all’anno in cui abbiamo corso insieme, il 2020, abbiamo fatto anche un ritiro insieme in altura prima dei mondiali di Imola. In più compro il vino dai suoi genitori (dice ridendo, ndr). Già tempo fa ho avuto modo di dirgli che ha un bel potenziale e che se avesse dato conferma delle sue qualità avrebbe attirato su di sé tante attenzioni. Anche al di fuori del discorso Bora, sono contento sia arrivato da noi.

Di recente ha anche vinto la sua prima corsa in linea.

E’ stata una bella dimostrazione, importante per lui e per le sue qualità. Essere ripagato dei propri sacrifici con una vittoria per un corridore è benzina in più. Sono emozioni che ti possono portare a diventare un vincente. Un’altra cosa importante.

La prima volta nelle Ardenne per Sobrero non è andata male, sicuramente tornerà e ci riproverà
La prima volta nelle Ardenne per Sobrero non è andata male, sicuramente tornerà e ci riproverà
Dicci.

Lui è un grande cronoman. E abbiamo visto che ASO ha reinserito la cronometro a squadre nelle sue corse. Non è da escludere che possa tornare anche al Tour de France. E’ una considerazione che in squadra abbiamo fatto nel momento in cui abbiamo scelto il suo profilo. 

Vi siete già sentiti?

Ci siamo scambiati giusto qualche messaggio, ma niente di più. Lui è in ritiro con Ganna, dovrebbe fare la Vuelta. E’ giusto che si concentri sul finale di stagione con la Jayco-AlUla. Ci sarà tempo di incontrarci e parlare, fin dal team building che ogni anno facciamo a fine stagione con i ragazzi vecchi e nuovi.

Pinotti, dicci: quali progetti avete su De Pretto?

19.08.2023
6 min
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La Jayco AlUla ha messo a segno, nell’estate calda e affollata di impegni del ciclismo, un bel colpo di mercato. Il team australiano ha preso Davide De Pretto dalla Zalf. Un corridore che ha dimostrato tanto in questi anni da under 23 e che lascia la continental veneta dopo due stagioni e tanti bei piazzamenti.

Per De Pretto (il secondo in maglia azzurra) quella di Glasgow è stata la seconda presenza al mondiale U23
Per De Pretto (il secondo in maglia azzurra) quella di Glasgow è stata la seconda presenza al mondiale U23

Seguito dal 2022

De Pretto ha 21 anni, nel ciclismo moderno è l’età giusta per passare professionista, e anche la Jayco lo sa, tant’è che lo segue da un anno ormai. Aveva iniziato con uno stage estivo, ad agosto, dove aveva preso le misure. Poi è arrivata la convocazione al ritiro invernale della Jayco-AlUla e, per completare il cerchio, ecco la firma su un biennale che lo porta ufficialmente nel WorldTour. Marco Pinotti è uno dei tecnici che lo ha seguito maggiormente in queste sue esperienze con il team australiano.

«Lo avevo seguito – racconta Pinotti – fin dallo stage del 2022, in realtà lo tenevo monitorato dall’inizio di quella stagione. E’ arrivato ad agosto non nella migliore della condizioni, arrivava dai mondiali di Wollongong e non ha avuto tanto tempo per ambientarsi e correre. Tuttavia non si era comportato male, al Giro dell’Emilia è stato l’unico a finire la corsa insieme a Colleoni. Mentre alla Tre Valli della Jayco è arrivato solo lui al traguardo».

De Pretto quest’anno ha ottenuto degli ottimi risultati nelle gare internazionali di inizio stagione (photors.it)
De Pretto quest’anno ha ottenuto degli ottimi risultati nelle gare internazionali di inizio stagione (photors.it)

Un anno dopo

Poi è arrivata la convocazione al ritiro di gennaio, dove De Pretto ha lavorato tanto con il team. Un rinnovo di fiducia importante, culminato con l’annuncio del suo approdo ufficiale alla Jayco AlUla, poche settimane fa. 

«Quei giorni di lavoro con noi in inverno – spiega Pinotti – gli hanno fatto bene. Sicuramente ha affrontato un buon blocco di lavoro, lo abbiamo spinto fuori dalla sua zona di comfort. Ne ha beneficiato, tanto che a inizio stagione è andato forte. E’ arrivato terzo al Piva, terzo alla Liegi U23 e secondo al Belvedere. Questo suo arrivo da noi è stata la chiusura di un cerchio, di un percorso studiato e portato avanti con precisione.

«Forse – continua – avrebbe potuto fare un anno di maturazione in più tra gli under 23, ma non alla Zalf. Da luglio abbiamo un accordo con la squadra di Axel Merckx (Hagens Bergman, ndr) e vogliamo lasciare da loro qualche corridore che deve crescere e maturare. Ma l’accordo con il team di Merckx è arrivato dopo quello con lo stesso De Pretto».

Già nel 2022, De Pretto ha avuto modo di fare uno stage con il team WorldTour (foto Instagram)
Già nel 2022, De Pretto ha avuto modo di fare uno stage con il team WorldTour (foto Instagram)

Ambientamento

I benefici che De Pretto può trarre dal correre subito con la Jayco-AlUla sono legati al suo ambientamento. Il giovane italiano arriva da un team completamente diverso rispetto a quella che può essere una WorldTour. Prendere le misure sarà importante per lui e per la squadra, così da non perdere troppo tempo. 

«Il suo percorso – dice nuovamente Pinotti – dovrà prevedere un periodo di ambientazione ad inizio anno. Il più grande ostacolo sarà la lingua, ecco perché nel ritiro che ha fatto con noi a gennaio lo abbiamo messo in gruppo con gli italiani (Zana, De Marchi, Sobrero, ndr). Sarebbe l’ideale fargli fare un avvicinamento come quello di Engelhardt. Il quale ha preso sempre più fiducia ed è arrivato a vincere due gare già alla sua prima stagione con noi.

«De Pretto – spiega Pinotti – è un corridore sveglio, sa correre bene e ha un buon spunto veloce. Un primo grande obiettivo potrebbe essere quello di farlo correre alla Liegi dei grandi, visto che a quella degli under 23 è arrivato terzo. E’ un’ipotesi, però si è visto che le corse che gli piacciono sono queste».

Al Giro Next Gen ha conquistato la maglia ciclamino, una bella prova per il corridore della Zalf (foto LaPresse)
Al Giro Next Gen ha conquistato la maglia ciclamino, una bella prova per il corridore della Zalf (foto LaPresse)

Un grande cambiamento

A De Pretto manca l’abitudine di correre con regolarità le corse a tappe, nel 2022 ne ha fatta solamente una. Mentre nel 2023 è a quota due, forse farà il Giro del Veneto, e così diventerebbero tre. E’ un numero basso, comunque, visto che nel ciclismo dei grandi ora si lavora per blocchi di lavoro e per corse a tappe, anche brevi.

«Il salto dalla Zalf alla Jayco – dice ancora Pinotti – è importante, da noi si fanno meno gare e ci sono più periodi per allenarsi. De Pretto dovrà essere bravo ad abituarsi e a costruire una grande resistenza per i periodi successivi. Un primo punto sul quale migliorare saranno sicuramente le salite lunghe, dove per peso e caratteristiche può crescere ancora. Lui però è il prototipo del corridore moderno: esplosivo, leggero e rapido».

Sobrero, in uscita a fine stagione, e De Pretto hanno caratteristiche simili nelle corse in linea
Sobrero, in uscita a fine stagione, e De Pretto hanno caratteristiche simili nelle corse in linea

Come Sobrero?

La Jayco-AlUla ha perso Sobrero, passato alla Bora-Hansgrohe di Gasparotto. L’arrivo, quasi simultaneo di De Pretto ha fatto sorgere una domanda: potrà sostituire il piemontese?

«De Pretto – conclude Pinotti – è un corridore che porta tanti punti e noi serviva un profilo così. Un atleta che può fare bene dai Paesi Baschi al Romandia e poi nelle classiche di fine stagione. La perdita di Sobrero ci fa dispiacere, abbiamo provato a tenerlo, ma non ci siamo riusciti. De Pretto e Sobrero si sono incontrati nel ritiro di Livigno, con una battuta ho detto a Sobrero: “Abbiamo trovato il tuo sostituto, che va più forte di te! Se rimani gli fai da gregario”. Chiaramente scherzavo, a livello di corse di un giorno sono simili, l’unica differenza è nelle tempistiche.

«Sobrero nel primo anno in Astana e al primo con noi non ha curato molto le gare in linea, sacrificando tutto alla cronometro. Quest’anno abbiamo provato a rimetterlo in carreggiata, ma gli mancava un po’ di abitudine, anche se poi ha vinto in Austria. Con De Pretto potremo subito concentrarsi sulla sua crescita nelle gare in linea, non avendo alternative sulle quali concentrarci. Sarei contento se De Pretto diventasse come Sobrero, o qualcosa in più. Speriamo che quest’ultimo ci lasci con un bella vittoria di tappa alla Vuelta, sarebbe un bel regalo».

AlUla, una nuova meta pronta ad incantare il mondo

18.07.2023
6 min
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Chi l’ha vista ne sarà rimasto sicuramente ammaliato. Chi invece l’ha scoperta guardando le immagini Tv del Saudi Tour avrà sicuramente provato una sensazione di curiosità e voglia di scoprire. AlUla è un’antica città-oasi situata nel Nord-Ovest dell’Arabia Saudita, ospita alcuni dei più importanti siti del patrimonio mondiale che custodiscono 200.000 anni di storia umana in gran parte inesplorata e 7.000 anni di civiltà umana ininterrotta. Il Regno Nabateo, ad esempio, che ha lasciato imponenti monumenti a Hegra, il primo sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO in Arabia Saudita e il più grande sito conservato della civiltà Nabatea a sud di Petra.

Il paesaggio di AlUla offre l’ambiente ideale per una vasta gamma di attività sportive, tra cui sport estremi e adatti a tutti, corsa, trekking, arrampicata, escursionismo, attività equestri e, naturalmente, il ciclismo. Abbiamo intervistato Phillip Jones, RCU Chief Tourism Officer di Royal Commission for AlUla, che ci ha accompagnato virtualmente in questo posto unico pronto ad incantare il mondo a ritmo di pedalate. Scopriamo cosa AlUla ha in serbo per le due ruote, tra nuove opportunità, visioni future e presenti come il Team Jayco AlUla

Perché avete scelto uno sport come il ciclismo per valorizzare AlUla?

AlUla è un luogo dotato di un immenso patrimonio culturale e naturale nel Nord-Ovest dell’Arabia Saudita. Il ciclismo è fondamentale per AlUla in quanto attività sostenibile, salutare e rispettosa dell’ambiente. Ci aiuta a tutelare il patrimonio naturalistico che è nostro compito preservare per le prossime generazioni.

AlUla offre un ambiente perfetto per una vasta gamma di attività sportive. In che modo è un luogo ideale per il ciclismo?

AlUla rappresenta un luogo ideale grazie al suo splendido paesaggio naturale, caratterizzato da montagne di arenaria, altopiani vulcanici e strade tortuose ottime per bici da strada, mountain bike e gravel. Questo la rende una destinazione ciclistica ideale per gli appassionati di tutto il mondo soprattutto perché offre percorsi adatti a tutti i ciclisti: dagli amatori, agli appassionati e ai professionisti.

La bicicletta rappresenta anche un messaggio di tutela dell’ambiente e del magnifico territorio storico…

Assolutamente. La nostra strategia intende far crescere AlUla come destinazione sostenibile. Questo significa fare tutto il possibile per proteggere e mantenere intatti l’ambiente e il patrimonio storico-culturale.

Come è nata la sponsorizzazione con il Team Jayco – AlUla? 

L’accordo di sponsorizzazione di secondo nome con GreenEDGE Cycling, uno dei principali team internazionali, con sede in Australia, nasce dal desiderio di far conoscere AlUla agli spettatori di ciclismo su strada e appassionati di sport di tutto il mondo. Condividiamo inoltre diversi valori con loro tra cui l’approccio alla sostenibilità e l’empowerment delle donne nel mondo del ciclismo. Il ciclismo su strada è seguito da 1,7 miliardi di spettatori nel mondo e far conoscere loro AlUla attraverso la nostra sponsorizzazione ha un valore inestimabile. Spettatori e partecipanti del mondo del ciclismo tendono a essere esploratori curiosi e avventurosi che ameranno visitare AlUla.

Oltre alla squadra maschile, avete un occhio di riguardo anche per il ciclismo femminile? 

Uno dei motivi per cui abbiamo scelto il Team Jayco AlUla è che ha sviluppato la prima squadra di ciclismo femminile ed è un grande campione dei tour ciclistici femminili dell’UCI e delle donne in tutti gli sport. AlUla è un’attenta sostenitrice delle donne e dei talenti sauditi nel ciclismo. Come abbiamo visto con Moroj Adil, giovane ciclista saudita, che ha avuto la possibilità di incontrare la squadra, partecipare ad importanti presentazioni e seguire un eccellente percorso di allenamento al fianco di stelle del ciclismo del Team Jayco AlUla. Speriamo che la sua storia possa portarci alla scoperta di nuovi talenti da inserire nel mondo del ciclismo femminile. La partecipazione delle donne allo sport in Arabia Saudita è aumentata del 150% e anche noi intendiamo incoraggiarla.

Avete ospitato molti eventi ciclistici di successo. Quali e perché? 

AlUla ha ospitato numerosi eventi ciclistici di successo, tra cui il Saudi Tour, gara di categoria 2.1 nel calendario UCI, nel 2022 e nel 2023. Questa nuova aggiunta al calendario ciclistico mondiale ci offre una straordinaria opportunità di mostrare i nostri splendidi paesaggi al mondo attraverso la diffusione globale. Sempre nel 2023 AlUla ha ospitato il Cycling Tourism Symposium, coinvolgendo figure influenti della comunità ciclistica mondiale. AlUla favorisce tutto ciò che concerne la sostenibilità. Il trasporto sulle due ruote ed il divertimento sono parte integrante del Masterplan quindicennale Journey Through Time di AlUla, annunciato nel mese di aprile 2021 che vede la sostenibilità al primo posto.

Avete intenzione di creare un movimento ciclistico? Ad esempio, con infrastrutture dedicate… 

Il ciclismo è fondamentale per AlUla. Attualmente sono in corso progetti per lo sviluppo di tre discipline: ciclismo su strada, gravel e mountain bike. Stiamo investendo nella creazione di infrastrutture, come piste ciclabili, tour in bicicletta nel deserto, mountain bike e persino biciclette elettriche per visitare Hegra per sostenere l’utilizzo della bicicletta tutto l’anno e per incoraggiare le persone ad utilizzarla per muoversi e divertirsi in un ambiente sicuro e sano. Attualmente è in funzione un bike hub dove è possibile noleggiare una bicicletta e fare un giro sulla pista ciclabile dedicata lunga oltre 40 chilometri.

AlUla