Oggi Cimolai dovrà tirare la volata a Viviani. Glielo ha chiesto Cassani convocandolo per la Adriatica Ionica Race, che parte stamattina e finirà venerdì a Comacchio. Prendi un velocista che deve ancora rinnovare il contratto e chiedigli di fare l’ultimo uomo per uno che nelle tre settimane del Giro è stato suo rivale e ha ottenuto risultati inferiori e poi vediamo cosa succede. Cimo ha detto sì.
«Fu peggio nel 2018 – ammette il friulano – quando fui portato agli europei e tirai lo sprint a Trentin che vinse. Eravamo ad agosto ed ero senza contratto. Chiunque altro avrebbe fatto la sua volata, ma se dai la parola, quella deve essere. Elia ci rappresenterà alle Olimpiadi e deve arrivarci bene, meglio se vincendo. La tappa di oggi sarebbe stata un obiettivo anche per me, ma la squadra ha ritirato l’iscrizione a causa di tre positività nello staff. E a questo punto ho accettato la convocazione e le regole chiare di Cassani».
Amici da sempre
“Cimo” ed Elia sono entrambi del 1989 e corrono insieme da quando sono bambini. Sono stati nella Marchiol fra gli under 23, poi anche alla Liquigas, prima che entrambi prendessero la loro strada.
«In questi casi – spiega Cimolai, appena diventato padre – viene prima il fatto che siamo dei professionisti e poi l’amicizia che davvero viene da tanto lontano. Non faccio l’ultimo uomo da quando ho lasciato la Fdj, ma domenica in allenamento sono comunque andato a guardarmi l’arrivo di Aviano. Credo di averlo visto bene, si arriva a una rotonda in leggera discesa e appena se ne esce, saremo ai 200 metri. E’ un arrivo… pericolosino, di fatto per me il traguardo sarà alla rotonda».
Cambia molto fra essere l’ultimo e invece il velocista titolare?
Il giorno e la notte, come fra imprenditore e lavoratore dipendente. Se devi fare la volata, hai sulle spalle il peso della corsa. Ed è un peso vero, tanto che alcuni vanno meglio a fare i gregari. La giornata è meno stressante.
Avere l’ultimo uomo forte fa grande differenza?
Molto. E’ quello che mi è mancato al Giro. Non ho mai chiesto di avere davanti 3-4 corridori per me, ma almeno uno che mi porti al momento della volata ci sarebbe stato bene.
Hai rinnovato il contratto?
Non ancora, sono in trattativa.
Una vittoria oggi ad Aviano cambierebbe le cose?
Non tantissimo, ma comunque credo che lo avrei fatto anche se la vittoria fosse stata importante per il rinnovo.
Come tirerai la volata?
Di solito tendo a farlo da seduto, come Guarnieri. Poi dipende dal velocista. Gaviria ad esempio preferisce che Richeze gli parta da davanti e faccia il suo sprint, ma è un modo che secondo me danneggia il velocista.
Cosa prevede il tuo finale di stagione?
Campionati italiani e poi Livigno con famiglia. Rientrerà al Wallonie dove vinsi due anni fa, poi andrò alla Vuelta in cui ci saranno sei volate. La vera proiezione è sui campionati europei a Trento e poi sui mondiali. Mi piacerebbe vestire quelle due maglie.
Nel 2018 tira la volata a Trentin che diventa campione europeo Trentin vince l’europeo, Cimolai esulta per averlo lanciato
Cosa ti è mancato per vincere una tappa al Giro?
Ho un solo rimpianto. Nel giorno di Canale in cui ha vinto Taco Van der Hoorn, sono rimasto molto male perché il compagno che avevo con me, Patrick Bevin, non ha tirato lo sprint e ha fatto la sua volata(nella foto di apertura, i due compagni della Israel sono uno accanto all’altro, ndr). Le altre tappe non le ho vinte perché qualcuno è andato più forte o per una serie di circostanze.
Com’è la vita da padre di famiglia?
La mia compagna Alessia è bravissima, perché si alza lei la notte quando Mia deve mangiare. Ma è impegnativo, me ne rendo conto. Però mia figlia è bellissima. Guardate qua, vi faccio vedere la foto…