Cimolai ultimo uomo di Viviani: patto con Cassani

15.06.2021
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Oggi Cimolai dovrà tirare la volata a Viviani. Glielo ha chiesto Cassani convocandolo per la Adriatica Ionica Race, che parte stamattina e finirà venerdì a Comacchio. Prendi un velocista che deve ancora rinnovare il contratto e chiedigli di fare l’ultimo uomo per uno che nelle tre settimane del Giro è stato suo rivale e ha ottenuto risultati inferiori e poi vediamo cosa succede. Cimo ha detto sì.

Ecco Davide con la figlia Mia, nata il primo giugno
Ecco Davide con la figlia Mia, nata il primo giugno

«Fu peggio nel 2018 – ammette il friulano – quando fui portato agli europei e tirai lo sprint a Trentin che vinse. Eravamo ad agosto ed ero senza contratto. Chiunque altro avrebbe fatto la sua volata, ma se dai la parola, quella deve essere. Elia ci rappresenterà alle Olimpiadi e deve arrivarci bene, meglio se vincendo. La tappa di oggi sarebbe stata un obiettivo anche per me, ma la squadra ha ritirato l’iscrizione a causa di tre positività nello staff. E a questo punto ho accettato la convocazione e le regole chiare di Cassani».

Amici da sempre

“Cimo” ed Elia sono entrambi del 1989 e corrono insieme da quando sono bambini. Sono stati nella Marchiol fra gli under 23, poi anche alla Liquigas, prima che entrambi prendessero la loro strada. 

«In questi casi – spiega Cimolai, appena diventato padre – viene prima il fatto che siamo dei professionisti e poi l’amicizia che davvero viene da tanto lontano. Non faccio l’ultimo uomo da quando ho lasciato la Fdj, ma domenica in allenamento sono comunque andato a guardarmi l’arrivo di Aviano. Credo di averlo visto bene, si arriva a una rotonda in leggera discesa e appena se ne esce, saremo ai 200 metri. E’ un arrivo… pericolosino, di fatto per me il traguardo sarà alla rotonda».

Cimolai e Viviani, compagni di americana ai mondiali del 2011: nella Adriatica Ionica Race Cimo sarà l’ultimo uomo di Elia
Cimolai-Viviani, compagni di americana ai mondiali del 2011
Cambia molto fra essere l’ultimo e invece il velocista titolare?

Il giorno e la notte, come fra imprenditore e lavoratore dipendente. Se devi fare la volata, hai sulle spalle il peso della corsa. Ed è un peso vero, tanto che alcuni vanno meglio a fare i gregari. La giornata è meno stressante.

Avere l’ultimo uomo forte fa grande differenza?

Molto. E’ quello che mi è mancato al Giro. Non ho mai chiesto di avere davanti 3-4 corridori per me, ma almeno uno che mi porti al momento della volata ci sarebbe stato bene.

Hai rinnovato il contratto?

Non ancora, sono in trattativa.

Una vittoria oggi ad Aviano cambierebbe le cose?

Non tantissimo, ma comunque credo che lo avrei fatto anche se la vittoria fosse stata importante per il rinnovo.

Al Tour Down Under del 2018, Cimo alla Fdj, Elia alla Quick Step
Al Tour Down Under del 2018, Cimo alla Fdj, Elia alla Quick Step
Come tirerai la volata?

Di solito tendo a farlo da seduto, come Guarnieri. Poi dipende dal velocista. Gaviria ad esempio preferisce che Richeze gli parta da davanti e faccia il suo sprint, ma è un modo che secondo me danneggia il velocista.

Cosa prevede il tuo finale di stagione?

Campionati italiani e poi Livigno con famiglia. Rientrerà al Wallonie dove vinsi due anni fa, poi andrò alla Vuelta in cui ci saranno sei volate. La vera proiezione è sui campionati europei a Trento e poi sui mondiali. Mi piacerebbe vestire quelle due maglie.

Cosa ti è mancato per vincere una tappa al Giro?

Ho un solo rimpianto. Nel giorno di Canale in cui ha vinto Taco Van der Hoorn, sono rimasto molto male perché il compagno che avevo con me, Patrick Bevin, non ha tirato lo sprint e ha fatto la sua volata(nella foto di apertura, i due compagni della Israel sono uno accanto all’altro, ndr). Le altre tappe non le ho vinte perché qualcuno è andato più forte o per una serie di circostanze.

Com’è la vita da padre di famiglia?

La mia compagna Alessia è bravissima, perché si alza lei la notte quando Mia deve mangiare. Ma è impegnativo, me ne rendo conto. Però mia figlia è bellissima. Guardate qua, vi faccio vedere la foto…

Froome farà il Tour? Qualche dubbio dopo l’ultima uscita

13.06.2021
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C’è chi lo dà ormai per finito e chi aspetta con impazienza di emozionarsi ancora per le “frullate” in salita che l’hanno reso famoso. Tantissima è la curiosità che circonda Chris Froome in vista dell’imminente Tour de France (26 giugno-18 luglio). Molti mostrano scetticismo, soprattutto dopo la recente uscita sotto tono al Giro del Delfinato, che ha fatto pensare che il keniano bianco possa persino non essere alla grande partenza dalla Bretagna. 

Dopo l’ultima uscita al Giro del Delfinato, ora la curiosità dei media è una sola: Froome farà il Tour?
Dopo l’ultima uscita al Giro del Delfinato, ora la curiosità dei media è una sola: Froome farà il Tour?

Risponde Cozzi

Per saperne di più, abbiamo interpellato Claudio Cozzi, direttore sportivo della Israel Start-Up Nation, reduce da un Giro d’Italia sopra le attese grazie alla maglia rosa di Alessandro De Marchi (che qualche giorno fa è tornato di nuovo sotto i ferri per sistemare la clavicola fratturata) e al successo di Daniel Martin a Sega di Ala. Pur non essendo presente in ammiraglia alla Grande Boucle (farà la Vuelta), il cinquantaquattrenne dirigente lombardo ci ha parlato di cosa aspettarci da Froome. Chris cederà i gradi di capitano a Mike Woods, ma proverà a lasciare il segno nella corsa francese che ha vinto quattro volte (2013, 2015, 2016, 2017) ai tempi del Team Sky. Riuscirà a tornare grande grazie al Tour?

Al Tour of the Alps in fuga verso Naturno per riprovare belle sensazioni
Al Tour of the Alps in fuga verso Naturno per riprovare belle sensazioni

Fuga sulle Alpi

«Sono stato con lui al Tour of the Alps – racconta Cozzi – e l’avevo visto bene perché lui di testa è fortissimo. Adesso deve soltanto colmare il gap dal punto di vista fisico. E’ stato sfortunato a non aver corso tanto l’anno scorso, con la stagione storta del 2020 per la pandemia, mentre lui avrebbe avuto bisogno di più chilometri dopo il terribile incidente dell’anno precedente al Delfinato. Al Tour of the Alps, ha passato due giorni a dirmi che doveva attaccare, per vedere come stava. E dopo la tappa in cui è andato allo scoperto, mi ha rivelato che è stato il primo giorno in cui la testa era connessa con le gambe dal momento del brutto infortunio.

Un giorno da Froome

«E’ stato bello vederlo correre con grinta e determinazione. Ha dato sfoggio della sua “frullata”, che speriamo di rivedere anche in Francia. Sarebbe un premio per l’impegno e la professionalità che sta mettendo, oltre che rappresentare una soddisfazione per tutti tornare a vedere gli show che ha sempre fatto sulle grandi salite d’Europa».

Cozzi è passato al gruppo Israel dopo la fusione con la Katusha in cui era dal 2009
Cozzi è passato al gruppo Israel dopo la fusione con la Katusha in cui era dal 2009

Il Tour per la Vuelta

Dunque, nessun assillo di classifica, per una volta, ma soltanto quello di ritrovare il colpo di pedale dei giorni migliori, magari da far fruttare poi per il prosieguo della stagione.

«Sta lavorando in direzione Tour – prosegue Cozzi – anche per il blasone della Grande Boucle. Poi dovrebbe fare la Vuelta, in cui sono sicuro che lascerà il segno. Lui è una macchina da guerra a livello mentale. Non so se arriverà al 100 per cento in Francia, ma secondo me farà un passo avanti. Però bisogna essere realisti e non aspettarsi qualcosa sin dai i primi giorni. Nel finale magari sì, visto che mi attendo un Tour in crescita da parte sua. Chris è convinto di tornare in alto, non sa se per vincere un grande Giro o qualcos’altro, ma lo crede con fermezza».

Nel 2017 il quarto Tour vinto e la quarta Pinarello gialla dalle mani di Fausto
Nel 2017 il quarto Tour vinto e la quarta Pinarello gialla dalle mani di Fausto

Team fiducioso

Le attese sono alte, ma poggiano su poche certezze, soprattutto dopo l’ultima uscita al Delfinato. «Neanche lui sa cosa aspettarsi – conclude Cozzi – ma sa di poterci riuscire e questo è uno stimolo per tutta la squadra. Cercavamo proprio un leader carismatico capace di motivare e aiutare a crescere tutto il gruppo e non soltanto per il palmares e per i successi individuali. Chris è un professionista super serio, che cerca sempre il pelo nell’uovo. Dà tantissime indicazioni preziose sulle strategie di corsa e fornisce sempre feedback di alto livello. L’importante ora è che lui ritrovi la migliore connessione tra testa e le gambe. Poi più chilometri fa e più riacquista condizione: siamo fiduciosi. La sfida di Chris è anche la mia sfida e mi piace pormi obiettivi ambiziosi, in cui però credo con tutto me stesso».

Cimolai a metà del guado: vincere o aiutare?

15.05.2021
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Questa volta il secondo posto non gli brucia, Cimolai è davvero un ragazzo in gamba. E’ venuto al Giro per vincere: per un altro piazzamento altri avrebbero smoccolato tutta sera, anche solo per tirarsela.

«Ma no – dice – anzi, sono contento. Non ho rimpianti. Ho fatto tutto nel modo migliore, ho dato il massimo, ma se ti batte un fenomeno, hai poco da lagnarti. E’ pure partito lungo. Io ho stretto i denti e mentre spingevo speravo che calasse, invece niente (in apertura lo sprint di Termoli, ndr). Lui è forte. Molto peggio il secondo posto di Canale, quando per essere stati tutti degli addormentati, non abbiamo ripreso Taco Van der Hoorn e ho vinto la volata per il secondo posto…».

Al via della tappa di San Giacomo, assieme al corregionale e compagno in rosa De Marchi
Al via della tappa di San Giacomo, con il corregionale e compagno in rosa De Marchi

Un fatto di gambe

Mancano due giorni alla nascita della bimba e sono tutti intorno a dirgli che in realtà il primo figlio arriva tardi. E lui, che non può uscire dalla bolla, sta lì a farsi i calcoli per quando il Giro arriverà a Sacile e magari Alessia potrà venire a fargli visita. Siamo onesti, se non ci fosse un contratto in scadenza, Davide a quest’ora sarebbe a casa accanto a lei, altro che storie! E intanto per esorcizzare l’attesa si parla ancora della volata.

«E’ stata tutta di gambe – dice – la sola accortezza tattica era prendere davanti l’ultima curva. Stamattina l’ho detto che era una tappa nel mirino, volevo vincere. Ma non avendo una squadra in supporto, nelle tappe di velocità pure posso fare poco. Bisognerà aspettare che il Giro vada più avanti, quando i velocisti saranno stanchi. Sicuramente se avessi uno o due uomini in grado di pilotarmi, risparmierei quel briciolo di forza che ti torna utile nello sprint. Diciamo che oggi ho scelto la ruota di Viviani e ho lasciato che a portarmi avanti fossero i suoi».

Alla partenza da Termoli, sapeva che avrebbe lottato per vincere la tappa
Alla partenza da Termoli, sapeva che avrebbe lottato per vincere la tappa

Ultimo uomo

Tappe per velocisti non abbondano nel seguito del Giro, mentre Cimolai, che velocisti puro non è, si contende con Nizzolo la conta dei secondi posti. Due ciascuno, finora. E allora il discorso si sposta sulle scelte. Fare le proprie volate o lanciare quelle degli altri? Accetterebbe di fare come Guarnieri, che si è specializzato ormai nel lanciare Demare?

«Ho sempre pensato di essere veloce – dice – ma se dovessi affiancarmi a un velocista forte come Viviani o Nizzolo, non avrei problemi ad aiutarli. Ho già dimostrato di essere un ottimo ultimo uomo. Un corridore intelligente deve capire il proprio ruolo e io probabilmente renderei meglio accanto a un velocista di prima fascia. Nell’attesa che arrivi, vorrei approfittare degli spazi che mi vengono lasciati e provare a vincere qualcosa. E il sogno ora sarebbe la Grado-Gorizia, che si corre in Friuli. Ma temo che il disegno vallonato favorirà le fughe».

Secondo, quasi staccato: Ewan si è davvero superato
Secondo, quasi staccato: Ewan si è davvero superato

«Qui sto bene»

Questi sono i giorni in cui si fa il mercato e attorno al nome di Cimolai qualche movimento in effetti c’è. Il suo procuratore è Manuel Quinziato, il ragionamento di Davide è onestissimo.

«La mia intenzione – dice – visto che ci sto bene, sarebbe rimanere qua. Ma ho un’età in cui bisogna scegliere per il meglio, lo stesso motivo per cui sono qui e non a casa con la mia compagna. Sarebbe bello se il velocista forte arrivasse qui. Venire in questa squadra è stata la scelta migliore. Ma adesso c’è da pensare alla famiglia, al nostro futuro e alle prossime tappe. Credo che questa sera di metà maggio, ce ne sia già a sufficienza».

Selle Italia Israel Start-Up Nation 2021

Selle Italia con Froome alla Israel Start-Up Nation

06.01.2021
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E sono quattro, e tutti di fila… Selle Italia ha rinnovato la partnership di sponsorizzazione con il Team World Tour Israel Start-Up Nation. Una collaborazione che dunque procede spedita, e che proprio nel 2021 vedrà tra gli altri anche Chris Froome pedalare con i prodotti dell’ultra centenario brand veneto.

Mirko Porta, sport mktg Selle Italia

«Dal 2018 abbiamo creduto in questo team – ha dichiarato Mirko Porta, il responsabile del marketing sportivo di Selle Italia – un gruppo ambizioso, molto ben organizzato, che ha saputo crescere in modo molto veloce. Israel Start-Up Nation ha dimostrato non solo di essere una squadra competitiva, ma anche di rappresentare una organizzazione professionale con una grande storia, che ha saputo motivare sia i pro con la loro apparizione nel WorldTour, quanto i giovani della Academy con le loro grandi storie. E il loro esempio sta ispirando moltissime persone a iniziare con il ciclismo, sia in Israele su scala nazionale che nel mondo su scala globale».

Chris Froome
Chris Froome con la nuova divisa della Israel Start-Up Nation
Chris Froome
Chris Froome con la nuova divisa della Israel Start-Up Nation

La vittoria al Giro d’Italia

La Israel Start-Up Nation è una formazione che per il 2021 si è rinforzata e che già vanta alcune vittorie importanti.

«La vittoria di Alex Dowsett all’ultimo Giro d’Italia nella bellissima tappa con il finale sul Gargano – prosegue Porta – ha rappresentato uno dei momenti clou della stagione, sia per il team ovviamente quanto per Selle Italia, in quanto ha dimostrato che i risultati non si ottengono facilmente… ma che si possono raggiungere obiettivi e realizzare sogni con il duro lavoro e la perseveranza».

Selle Italia Israel Start-up Nation
Le Selle Italia sulle bici Factor della Israel Start-Up Nation
Selle Italia Israel Start-up Nation
Le Selle Italia sulle bici Factor della Israel Start-Up Nartion

Selle Italia: sviluppo e innovazione

A Mirko Porta fa eco anche Davide Cimolai, il velocista italiano della Israel Start-Up Nation.
«Abbiamo avuto la possibilità di utilizzare un’ ampia gamma di selle sulle nostre biciclette Factor già nel 2020 – ha commentato il corridore veneto – individuando una specifica sella per le esigenze di tutti i corridori. E il bello di un’azienda come questa è che si continua a sviluppare e a innovare».

selleitalia.com