Chi pedala da molti anni si ricorderà che in passato non si usava pedalare molto durante l’inverno, anzi c’era il famoso periodo di stacco dalla bicicletta. Ora siamo abituati ad uscire in qualunque stagione senza avere più timore del freddo. Questo è dovuto certamente ad una grande evoluzione dell’abbigliamento tecnico e soprattutto dell’intimo. Per saperne un po’ di più abbiamo parlato con Matteo Benatti, Communication e Marketing Manager di Sixs.
Con il caldo
Per chi non lo sapesse Sixs è un’azienda italiana che produce capi d’abbigliamento tecnico per il ciclismo e non solo. La sua elevata qualità è dovuta all’utilizzo dell’Original Carbon Underwear, un tessuto brevettato che racchiude un mix di fibre tecniche fra cui il carbonio. I capi intimi Sixs sono usati da alcune stagioni dai Team Deceuninck-Quick Step e Lotto Soudal.
«Il processo tecnologico ha spinto e spinge tutt’ora a un miglioramento dei capi tecnici – inzia così Matteo Benatti – sia in termini di spessori minori che di prestazioni offerte».
Un aspetto che ci incuriosisce è che i professionisti negli ultimi anni tendono a non indossare l’intimo durante l’estate: «Partiamo dal fatto che noi consigliamo di mettere la maglia intima anche d’estate, però devo dire che i professionisti sono un po’ un mondo a parte. I corridori si trovano ad affrontare delle tappe o delle gare in giornate estive molto calde, con un alto tasso di umidità e spesso gareggiano negli orari più caldi. Per tutti questi motivi capisco che molti scelgono di stare il più leggeri possibile, è una questione di sopravvivenza».
Attenzione al percorso
Una variabile a cui non si pensa mai è il tipo di percorso che devono affrontare i corridori: «Un altro aspetto è il tipo di tracciato che devono affrontare, perché se devono fare una tappa piatta con un gran caldo allora ci sta che non mettano l’intimo. Il discorso cambia se invece devono affrontare una tappa di montagna e devono salire in quota. In quel caso molti usano l’intimo per cercare di termoregolare al meglio la temperatura corporea».
Nessun obbligo da Sixs
Un altro aspetto di cui tenere conto è la scelta personale del corridore.
«Non tutti i corridori hanno le stesse sensazioni – continua Benatti – alcuni usano il capo intimo in certe condizioni, mentre altri no. Noi siamo fornitori della Deceuninck-Quick Step e della Lotto Soudal, due squadre di alto livello e non costringiamo i corridori ad indossare sempre i nostri capi intimi, è una scelta loro in base alle sensazioni che hanno».
Matteo Benatti ci fa notare che non c’è stata solo l’evoluzione dei capi intimi: «Oltre al miglioramento dell’intimo c’è stato un grande sviluppo dell’outwear. Dobbiamo pensare che un professionista che in estate non mette l’intimo viene equipaggiato con l’outwear top di gamma, e questo oggi è davvero di livello altissimo rispetto ad alcuni anni fa – e poi aggiunge – anche se io l’intimo estivo lo consiglio sempre perché aiuta a gestire meglio la sudorazione. Come detto per i professionisti magari può non servire, ma per gli amatori il discorso è diverso, non tutti hanno un outwear top di gamma e l’intimo può aiutare a gestire meglio la termoregolazione».
Invece per l’inverno
Per quanto riguarda la stagione invernale il discorso cambia un po’.
«L’intimo viene pensato come uno strato in più di tessuto e l’idea generale è che serva solo d’inverno – continua Benatti – ma per esempio le squadre che riforniamo non ci chiedono l’intimo invernale. L’equipaggiamento è composto solo dall’estivo e dal 4 stagioni che è un livello intermedio. Probabilmente i professionisti si allenano spesso al caldo e quindi non hanno bisogno dell’invernale e anche se trovano condizioni fredde hanno un’ampia scelta di capi outwear con i quali riescono a gestirsi».
Sixs sviluppa internamente
Per finire abbiamo chiesto a Matteo Benatti quale impatto hanno i feedback dei professionisti sullo sviluppo dei loro prodotti: «Noi sviluppiamo i nostri prodotti e li testiamo internamente senza darli prima ai professionisti. A loro arrivano i prodotti finiti che sono gli stessi che si trovano sul mercato. Per ora abbiamo sempre avuto feedback positivi, ma se i ragazzi dovessero dirci che un determinato prodotto non va bene, siamo pronti a rivederlo. Per fortuna non è mai successo e infatti la nostra collaborazione va avanti da diverse stagioni».