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Da Alaphilippe a Sagan, ecco le Specialized dei team

30.01.2023
5 min
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Come per la stagione 2022, Specialized ha confermato un grande impegno nei termini di sponsorizzazione tecnica. Due team World Tour, Soudal-Quick Step e Bora-Hansgrohe, ai quali si aggiunge l’equipe di Sagan (la TotalEnergies) che però ha licenza professional.

Tutte le squadre avranno in dotazione il modello Tarmac SL7, una conferma (in attesa della nuova versione?) dove spiccano alcuni nuovi componenti e la conferma dei tubeless, categoria dove il 28 sta diventando una sorta di standard.

Nuovo manubrio integrato?

Oltre a quello che si è gia visto sulla bici di Jakobsen, su alcuni modelli di Tarmac in dotazione alle donne, fa bella mostra di se un “nuovo” Roval full carbon e integrato. Non ci sono conferme e neppure smentite, ma con tutta probabilità e come accade in questi casi, sono stati forniti alcuni manubri di prima produzione da far testare ai team. Il nostro approfondimento prosegue con l’aiuto di Giampaolo Mondini.

Quali sono le novità principali?

In questa primissima parte di stagione, dove includiamo anche i ritiri dei team non ci sono grosse novità da segnalare, o meglio, possiamo dire che tutti i team hanno i modelli Tarmac che abbiamo già visto nel 2022. Dettagli a parte ovviamente.

Uno dei nuovi importanti ingressi nella famiglia Specialized, Tim Merlier, ha fatto delle richieste particolari?

Mi dicono dallo staff Soudal-Quick-Step di un corridore molto pignolo, piuttosto preciso e al quale piace provare soluzioni diverse. Dal suo ingresso ad oggi ha provato tre diverse tipologie di selle. L’ultima è una versione Mirror. Ha chiesto dei piccoli cambiamenti sulle calzature.

Aumentano le preferenze anche verso le selle Mirror (foto Specialized)
Aumentano le preferenze anche verso le selle Mirror (foto Specialized)
E per quanto concerne le selle 3D con tecnologia Mirror, cosa ci puoi dire?

Oltre il 70 per cento dei nostri corridori utilizza questa categoria di prodotti nelle tre versioni, Romin, Phenom e Power, quindi tra selle corte e tradizionali. E’ un successo, considerando che la tecnologia 3D applicata alle selle è una chicca.

Possiamo inoltre parlare della conferma dei tubeless per tutti i livelli di corridori e di un 28 che è quasi uno standard?

Decisamente si, il tubeless trova delle conferme e riscuote sempre maggiori consensi, considerando che i nostri atleti possono usare anche i copertoncini con le camere d’aria. Si, il 28 è una sorta di standard, ma qui entra in gioco anche la scelta dell’atleta stesso. Ad esempio gli scalatori e i corridori più leggeri, oppure per gli arrivi in salita più importanti, vedremo anche tanti pneumatici da 26.

Guardando le bici della TotalEnergies vediamo ancora le trasmissioni ad 11 velocità. Come mai?

Si potrebbe scrivere di una scelta obbligata. Il team di Sagan e compagni non rientra nella sponsorizzazione diretta di Shimano, anche se come è facile immaginare c’è una stretta collaborazione. Si tratta anche di una fornitura della quale non si occupa direttamente Specialized. Per via dei ritardi generalizzati, Shimano ha garantito il pieno supporto anche con l’utilizzo delle vecchie trasmissioni Dura-Ace a 11 rapporti ed ecco la scelta delle vecchie trasmissioni.

Invariato il modello Shiv TT (foto Specialized)
Invariato il modello Shiv TT (foto Specialized)
Per quanto riguarda la bici da crono Shiv, ci sono dei cambiamenti?

Anche la crono Shiv è un modello uguale a quello del 2022, non è stata fatta nessuna variazione. Ne forniamo due/tre per gli specialisti, generalmente una per chi non punta alle prove contro il tempo.

Specialized, i numeri e le curiosità oltre la sponsorizzazione

22.01.2022
8 min
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Due WorldTour (Bora-Hansgrohe e Quick Step-Alpha Vinyl), una professional (la TotalEnergies di Sagan) e la compagine femminile SDWorks. Queste squadre hanno una cosa in comune e non è un semplice dettaglio: le bici Specialized S-Works.

Abbiamo chiesto a Giampaolo Mondini, ex corridore che ora occupa il delicato ruolo di collegare le squadre sponsorizzate all’azienda di Morgan Hill dell’impegno che comporta il supportare diversi team professionistici nel ciclismo moderno.

La Tarmac SL7 con la livrea dedicata a Peter Sagan (foto Specialized)
La Tarmac SL7 con la livrea dedicata a Peter Sagan (foto Specialized)
Quali sono i fattori principali che spingono un’azienda come Specialized ad avere tre team maschili di questa caratura? E poi c’è anche SDWorks femminile!

Già in passato abbiamo avuto tre team maschili, era l’epoca dell’Astana, della HTC-Highroad e Saxo. Il ragionamento però, parte dal fatto che non c’è mai stata la volontà di fare un team factory. Lavorare con diverse squadre in contemporanea è impegnativo, certo, ma ti permette di avere costantemente un numero maggiore di possibilità di creare interesse intorno al brand e di farlo costantemente. Poi ci sono realtà come la Quick Step-Alpha Vinyl che sono al vertice per organizzazione. Con loro abbiamo un contratto di 6 anni».

Si, ma tre team maschili nel ciclismo attuale sono un impegno enorme!

La volontà di fare una terza squadra non c’era. L’ammirazione che ha Mike Sinyard (fondatore della casa) nei confronti di Peter Sagan è stata fondamentale e la terza sponsorizzazione maschile ha preso forma.

Tecnicamente siamo portati a pensare che avete anche maggiori possibilità di sviluppare i prodotti con l’aiuto di diversi team e tanti atleti. E’ così?

E’ assolutamente così. Tante possibilità e molti feedback. Un esempio è lo sviluppo della nuova categoria di pneumatici, dove la Quick Step ha giocato un ruolo fondamentale. Oppure lo sviluppo di una bicicletta, volendo fare un altro esempio. Vengono utilizzati dai 2 ai 4 mesi di test sul campo con staff e corridori, talvolta anche di più.

L’utilizzo dei copertoncini e dei tubeless, sviluppato con i pro e soluzioni destinate a cambiare la categoria (foto Specialized)
L’utilizzo dei copertoncini e dei tubeless, sviluppato con i pro e soluzioni destinate a cambiare la categoria (foto Specialized)
E’ possibile avere un’idea di quante biciclette vengono fornite ad ogni corridore?

Possiamo fare una media considerando le tre squadre uomini. Per ogni corridore vengono calcolati: 5 frame-kit S-Works Tarmac SL7 e 2 modelli Shiv da crono. A queste si aggiunge una S-Works Roubaix. Quest’ultimo modello non viene fornito a tutti, dipende anche dagli obiettivi del corridore».

E la S-Works Aethos?

Non è contemplata nella fornitura iniziale, ma è disponibile per quei corridori che la vogliono provare. Alaphilippe l’ha utilizzata e gli è piaciuta parecchio, così come Asgreen che l’ha usata al Tour. Oppure le bici gravel, non inserite nel magazzino iniziale e poi fornite in base alle necessità».

Ci sono delle differenze tra le bici di un team ed un altro? Oppure tutte si basano sulla stessa piattaforma S-Works?

«Tutte le biciclette sono S-Works e le forniture sono uguali per tutti, uomini e donne».

Il pacchetto Specialized è completo, telai, ruote ed equipaggiamento in genere. Ci puoi dare un’idea anche in merito a questi numeri?

Indicativamente forniamo 2 set di ruote training ad ogni corridore, 3 set di ruote leggere e 3 set di aerodinamiche. Poi ovviamente è da considerare l’organizzazione di ogni singolo team. Sulla fornitura dei materiali c’è sempre da considerare se la collaborazione è attiva da più stagioni. In un certo senso la storicità del rapporto ha un peso in fatto di numeri e fornitura e ci sono più variabili da considerare.

Quali sono i modelli di sella che utilizzano i corridori?

Potrei dirti che oggi si dividono nel 50% che usa la sella corta Power e l’altro 50% che utilizza la sella standard, ovvero la Romin. In entrambi i casi i corridori apprezzano le versioni Mirror in 3D.

Quali ruote? Invece per quello che concerne il cockpit?

Roval non ha più in gamma le ruote con cerchio da tubolare, questo anche per i pro’, ai quali forniamo le Alpinist e le Rapide per gareggiare. Tutti i team adottano i copertoncini ed i tubeless. Le Rapide Tubeless sono state fornite per la stagione entrante. Per il manubrio e per il cockpit in generale: noi forniamo il nostro kit e si dà merito anche alle eventuali sponsorizzazioni. Vedi ad esempio la Quick Step con Pro Bike Gear.

Come avviene la fornitura dei materiali?

Abbiamo una base in Olanda, un vero Service Course pronto a tutto. Qui ci sono dei telai grezzi pronti ad ogni evenienza, volendo fare un esempio legato alle biciclette. Questo ci permette di preparare delle colorazioni particolari in tempi ridotti. Buona parte dei telai S-Works sono verniciati in Italia. Di solito siamo in grado di consegnare con tempistiche molto ridotte. Talvolta bastano due giorni.

Un’altro bel dettaglio della livrea pensata per Sagan (foto Specialized)
Un’altro bel dettaglio della livrea pensata per Sagan (foto Specialized)
Ci sono dei componenti che sono prodotti su richiesta specifica del team oppure del corridore, oppure vengono forniti i normali componenti standard?

Si ci sono delle richieste e rispetto al passato posso dire che sono un numero sempre inferiore. Ultimamente le particolarità si sbilanciano verso i manubri da crono.

Specialized fornisce delle indicazioni particolari, oppure il corridore è libero di usare i materiali con i quali si trova a suo agio?

L’atleta è libero di usare quello con cui si trova meglio, all’interno della fornitura. Vengono date delle indicazioni, ma l’ultima parola è sempre del corridore.

Ti riferisci alle bici da crono, alle ruote lenticolari, oppure altro?

Il pacchetto crono è un valido esempio. Con il tempo abbiamo sviluppato un sistema che affianca i team e gli atleti, una sorta di piattaforma di simulazioni che fornisce quanti più dati possibili, che vanno dal meteo alla morfologia del territorio, vento e molto altro.

In merito al montaggio. Affiancate i meccanici dei team, magari nelle prime fasi di una sponsorizzazione, ad esempio nel caso della TotalEnergies?

Sì, facciamo dei corsi di formazione per i meccanici».

Nell’ambito del posizionamento in bici. Tutti i team supportati utilizzano la piattaforma biomeccanica Retul?

Sì e non solo quello, perché dietro c’è un lavoro enorme che coinvolge anche la galleria del vento. Retul e test, ai quali si aggiungono delle prove metaboliche. Questo ci porta a lavorare a stretto contatto con i fisioterapisti e ci serve per immagazzinare dati che vengono utilizzati per lo sviluppo dei prodotti. Ci permette di capire le risposte fisiche di un corridore che è stato vittima di un incidente. L’esempio di Jakobsen, che è tornato a pedalare alla grandissima, con una posizione in sella che è paragonabile a quella pre incidente»!

Lennard Kamna

Le Specialized di Sagan, Kelderman e Schachmann

20.04.2021
3 min
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Il Team Bora-Hansgrohe di Peter Sagan può contare per questa stagione sulla Specialized Tarmac SL7 per le gare in linea, mentre per le competizioni su terreni più accidentati c’è la Roubaix e per le prove contro il tempo la Shiv TT Disc.

Veloce e leggera

La Tarmac SL7 è una bicicletta che possiamo definire universale, infatti grazie agli studi di aerodinamica, ai test in galleria del vento e all’utilizzo della “FreeFoil Shape Library” di Specialized è stato possibile realizzare una bicicletta che risulta più veloce rispetto ai modelli precedenti prodotti dal marchio statunitense. La “FreeFoil Shape Library” è una specie di archivio dove si trovano tutti i prototipi di tubi realizzati da Specialized. Grazie all’utilizzo di questo archivio e all’utilizzo del carbonio Fact 12r sapientemente lavorato per ogni zona specifica del telaio si è arrivati ad avere un telaio che in taglia 54 pesa 800 grammi.

Specialized Roubaix
La Specialized Roubaix
Specialized Roubaix
La Specialized Roubaix, l’arma in più di Peter Sagan sul pavé del Nord

Per la Parigi Roubaix

Per le gare con il pavé i corridori della Bora-Hansgrohe possono utilizzare la Specialized Roubaix. Questo modello è stato studiato specificatamente per dare maggiore comfort su terreni sconnessi e avere un’ottimo impatto aerodinamico. Basta pensare che i tecnici Specialized dichiarano che la Roubaix ha le stesse qualità aerodinamiche del Tarmac SL6. Il telaio è realizzato in carbonio Fact 11r per un peso di 900 grammi. I punti nevralgici della Roubaix sono il reggisella S-Works Pavé con un grado di flessibilità maggiore rispetto agli altri reggisella, anche grazie alla chiusura posta più in basso all’interno del telaio. Altro punto importante è la cartuccia Future Shock 2.0 con 20 millimetri di escursione posta nel tubo sterzo e con il registro per chiudere o aprire la compressione posto sull’attacco manubrio.

Ruote Roval

A livello di ruote il Team Bora-Hansgrohe utilizza le Roval, che è un marchio di Specialized. I corridori possono scegliere fra le Rapide CLX e le Alpinist CLX. Le prime sono ruote con un profilo differenziato fra anteriore e posteriore con la prima che ha un’altezza di 51 millimetri e la seconda di 60 millimetri, per un peso di 1.400 grammi. Le Alpinist CLX hanno un profilo da 33 millimetri e un peso di 1.284 grammi e sono più adatte alle tappe con tanta salita.

Wilco Keldermann sulla Specialized Shiv tt
Wilco Keldermann impegnato a cronometro
Wilco Keldermann sulla Specialized Shiv TT
Wilco Keldermann impegnato a cronometro sulla sua Shiv TT Disc

Pensata per le crono moderne

Nei giorni in cui bisogna affrontare le cronometro Keldermann e compagni hanno a disposizione la Shiv TT Disc. Una bicicletta che Specialized ha sviluppato per dare il meglio non solo a livello aerodinamico, ma anche per essere guidabile. I percorsi moderni delle cronometro spesso richiedono una maggiore capacità di guida rispetto al passato e proprio in quest’ottica è andato lo sviluppo della Shiv TT. Inoltre, la nuova Shiv TT è stata alleggerita di 500 grammi rispetto al modello precedente.

Le ruote Roval Rapide CLX
Le ruote Roval Rapide CLX
Le ruote Roval Rapide CLX
Le ruote Roval Rapide CLX con profilo differenziato tra anteriore e posteriore

La scheda tecnica

GruppoShimano Dura Ace Di2
RuoteRoval
PneumaticiSpecialized
ManubrioSpecialized/PRO
Sella Specialized
ReggisellaSpecialized
PedaliShimano

I Componenti

Per quanto riguarda la componentistica il team tedesco utilizza come gruppo lo Shimano Dura Ace Di2. Sempre di Shimano anche i pedali, mentre per quanto riguardo il manubrio i corridori possono contare sia sullo Specialized S-Works Aerofly II, che sui manubri del marchio PRO, che possono essere montati sull’attacco manubrio Tarmac. Anche le selle, i pneumatici e i portaborracce sono di Specialized.

Team Bora Hansgrohe

Per la banda Sagan training camp nell’Otztal

11.02.2021
2 min
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L’Ente turistico dell’Otztal ha rinnovato anche per la stagione 2021 la propria partnership di sponsorizzazione e di supporto logistico con il Team World Tour Bora-Hansgrohe di Peter Sagan.
Il logo dello stesso comprensorio tirolese, famoso anche per lo sci, e caratterizzatosi nel tempo come un vero e proprio territorio a vocazione sportiva, appare in grande evidenza sulle maglie della squadra.

Bici padrona

E come successo lo scorso anno sarà proprio in questa località, famosa ai ciclisti del nostro paese in quanto sede della mitica Otztaler Rad Marathon, la Gran Fondo più dura delle Alpi, ad ospitare i training camp del team. Qui i corridori della Bora-Hansgrohe si prepareranno in vista degli appuntamenti più importanti della stagione, come ad esempio i tre grandi Giri.

Peter Sagan
Peter Sagan in azione. Sulle maglie della Bora Hansgrohe è ben visibile il logo Otztal
Peter Sagan
Sulle maniche è ben visibile il logo Otztal

In queste occasioni, come già avvenuto con successo lo scorso anno, un gruppo di oltre sessanta persone, composto da atleti, allenatori e assistenti, sfrutterà ancora e al massimo le ottime condizioni climatiche primaverili/estive e le naturali opportunità di allenamento presenti in questa valle, la più lunga del Tirolo.

Oliver Schwarz AD Otztal Tourismus
Oliver Schwarz Amministratore Delegato di Otztal Tourismus
Oliver Schwarz AD Otztal Tourismus
Oliver Schwarz Ad di Otztal Tourismus

Accoglienza al top

«Il training camp Bora-Hansgrohe rappresenta per noi un impulso davvero molto importante – ha dichiarato Oliver Schwarz, Amministratore Delegato di Otztal Tourismus – in quanto offre una eccellente occasione per dimostrare quanto le nostre infrastrutture e la nostra celebre ospitalità costituiscano davvero una risorsa importantissima. Inoltre, siamo particolarmente lieti che il team Bora-Hansgrohe si sia affidato a noi in tempi così delicati. Questo ci ha permesso di lavorare e di creare delle condizioni perfette per la squadra. Faremo in modo che questi atleti già presenti nel 2020 possano, ancora meglio quest’anno, godere di opportunità di allenamento sicure sul nostro meraviglioso territorio».

oetztal.com

Peter Sagan Giro 2020

Sagan e Aleotti, quali scelte tecniche per il 2021?

15.12.2020
3 min
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In questi giorni i vari team stanno effettuando il primo raduno, Covid permettendo, per provare il materiale nuovo e prendere le misure ai nuovi arrivati. Abbiamo curiosato all’interno del Team Bora Hansgrohe per capire si ci sono novità per Sagan, Aleotti e compagni per il 2021.

Peter, nessun cambiamento

Per carpire come si sono approcciati alla nuova stagione i corridori della Bora Hansgrohe abbiamo parlato con i tecnici di Specialized, che rifornisce il team tedesco. Ovviamente la nostra attenzione è ricaduta su Peter Sagan. In che modo il campione slovacco si è presentato al primo raduno? In realtà ci è stato detto che per Sagan non ci sono novità tecniche e le misure della sua bicicletta sono rimaste le stesse del 2020.
La nostra curiosità ci ha portato a chiedere se Sagan ha qualche problema di posizionamento, visto la sua pedalata non proprio perfetta. In effetti è emerso che ha il bacino che tende a ruotare e per questo motivo si affida a dei chiropratici sparsi per l’europa che lo rimettono in sesto. Sempre per questo motivo, lo vediamo spesso fare esercizi di core stability.

Sagan è convinto che questo tipo di esercizi faccia la differenza e sia una delle sue armi vincenti in sella. Inoltre, la sua muscolatura possente e particolare, gli conferisce quella pedalata un po’ aperta che è ben visibile quando è in azione.

Peter Sagan ha una pedalata particolare per via della sua muscolatura
Peter Sagna ha una pedalata leggermente aperta per via della sua muscolatura possente

Le nuove scelte di Aleotti

Per capire come cambia l’approccio con il bike fitting abbiamo chiesto informazioni anche su Giovanni Aleotti di cui abbiamo parlato in un articolo precedente. Il neoprofessionista emiliano, che a 21 anni si troverà a dover gareggiare fra i grandi del ciclismo ha delle misure un po’ particolari. Da quanto ci è stato detto da Specialized, il ragazzo di Mirandola ha un busto lungo con un cavallo corto.

Giovanni Aleotti è pronto per la nuova stagione con la sua Tarmac
Giovanni Aleotti è pronto per la prima stagione tra i professionisti con la sua Tarmac

La sua misura di telaio ideale sarebbe un 53, ma siccome il marchio americano produce il 52 e il 54, c’è stato bisogno di fare una scelta fra queste due misure. Per ora è stata scelta la strada del telaio 54 e un attacco manubrio da 130 millimetri con un’angolazione di 6 gradi a scendere. In futuro si potrebbe pensare di fargli provare un telaio più compatto, taglia 52, ma con un attacco da 140 millimetri. Vedremo che scelta farà il giovane Aleotti.

La Specialized Tarmac SL 7 sarà la bici per il 2021
La Specialized Tarmac SL 7 sarà la bicicletta del Team Bora Hansgrohe per il 2021

Tutti sul Tarmac

Infine, abbiamo chiesto se Sagan preferisce usare il Venge o il Tarmac, ma da Specialized ci hanno comunicato che stanno puntando a far pedalare tutti con il Tarmac SL 7 in quanto è una bicicletta completa, aerodinamica e molto leggera. Proprio per questo motivo Specialized ha deciso che il Venge andrà a sparire, facendo una scelta che è un po’ in contro tendenza rispetto alle ultime tendenze di mercato.