Un gradito ritorno nel mondo del professionismo su strada è certamente quello di Selle SMP. Il marchio veneto che si distingue per la famosa e particolare forma delle sue selle, accompagnerà i corridori della Bardiani CSF durante la stagione 2021. Abbiamo parlato con Nicolò Schiavon, Sales Marketing Manager dell’azienda per farci spiegare come hanno lavorato con i ragazzi di Reverberi.
Servizio corse
Selle SMP è un marchio che parte da una filosofia di sella ben precisa e che negli anni ha sviluppato una gamma molto ampia.
«Noi partiamo sempre dal presupposto che i corridori devono essere contenti – inizia con queste parole Nicolò Schiavon – solo se c’è la piena soddisfazione degli atleti allora la collaborazione funziona». E per accontentare le esigenze dei diversi ragazzi serve una struttura che li segua: «Abbiamo un servizio corse dedicato alle squadre professionistiche. In questo modo forniamo un supporto agli atleti durante i ritiri e anche ai singoli corridori che dovessero avere delle necessità particolari».
Una sella per ogni esigenza
E proprio sui bisogni particolari abbiamo chiesto a Schiavon se usano realizzare delle selle su misura.
«In realtà tutti i ragazzi usano le selle che abbiamo in collezione – ci spiega – la nostra gamma di alto livello è molto ampia ed è stata costruita negli anni sempre seguendo le indicazioni e le esigenze degli utilizzatori, che siano professionisti o anche amatori molto evoluti. Abbiamo messo a disposizione della Bardiani tutti i nostri prodotti top di gamma e questo lo facciamo con tutti gli atleti professionisti che seguiamo. Ovviamente con questi atleti abbiamo un approccio personalizzato, cerchiamo di capire in base a tutta una serie di misure e di caratteristiche quali sono i due o tre modelli che si adattano meglio alle loro esigenze».
La filosofia di Selle SMP è che non è l’utilizzatore che si deve adattare alla sella, ma il contrario. Proprio questo approccio ha portato a costituire una gamma di selle grande e completa, che permette ad ognuno di trovare la soluzione migliore.
I pro’ per sviluppare
E poi c’è il discorso dello sviluppo dei prodotti in cui i professionisti svolgono un ruolo fondamentale.
«Sfruttiamo il team per lo sviluppo dei nuovi prodotti – ci dice Nicolò Schiavon – diciamo che durante l’anno proponiamo alcune novità e riceviamo i feedback dai ragazzi. Come dicevo prima, usiamo anche degli amatori molto forti che hanno una certa competenza tecnica. Una volta che riceviamo le indicazioni facciamo gli aggiustamenti del caso e andiamo a introdurre il nuovo modello nella gamma».
Circolo virtuoso
In pratica Selle SMP crea un circolo virtuoso in cui sviluppa nuove soluzioni tecniche ascoltando le impressioni dei professionisti e poi le riporta nelle collezioni standard in modo da essere acquistate da tutti.
«La sponsorizzazione di squadre professionistiche non ci serve solo per una questione di immagine – ci dice Nicolò Schiavon – ma è fondamentale per evolvere i nostri prodotti. Noi crediamo che la sella deve nascere dalle esigenze di chi le utilizza. Se notate abbiamo una presenza diversificata in tutte le discipline, dalla mountain bike con i fratelli Braidot fino al ciclocross. Le nostre selle sono tutte unisex e adatte a ogni disciplina. Siamo gli unici ad avere questa caratteristica».
Le più gettonate
Visto che abbiamo detto che la gamma è molto ampia e che non vengono realizzate selle personalizzate abbiamo chiesto a Nicolò Schiavon quali sono i modelli più gettonati dai ragazzi di Reverberi.
«Non c’è un modello che è stato preferito più di altri, le selle scelte sono la Composit, l’Evolution, la Stratos e anche le selle della linea F, tra cui la F20 C che è un po’ più stretta e la F30 C che è un po’ più larga, ma entrambe corte».
Scelta soggettiva
Le selle corte si stanno facendo strada anche tra i professionisti? «Tra i corridori la sella corta desta curiosità e alcuni la usano. La situazione è varia perché il vantaggio della nostra linea ricurva, quella classica, è la grande stabilità della posizione che porta a una migliore efficienza di pedalata e quindi di prestazioni anche in termini di watt. Però siccome la sella è molto soggettiva, c’è chi vuole essere più libero di muoversi e si orienta sulla linea F. E’ una questione di esigenze e sensazioni diverse».