Tarmac SL7 “Remco’s Reign”, Specialized celebra Evenepoel

22.02.2023
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“Le leggende si costruiscono, non nascono”. Specialized omaggia chi in sella ad una sua bici è riuscito a centrare in una sola stagione un titolo mondiale, una gara monumento e un grande Giro. Come lui solo 4 ci erano riusciti. Un anno da record reso speciale dalla sua carta d’idendità che vede compiuti solo ventidue anni. Stiamo parlando di Remco Evenepoel. La casa statunitense ha deciso di celebrarlo con la creazione di un memorabile telaio denominato S-Works Tarmac SL7 “Remco’s Reign”. Prodotto in soli 200 esemplari e rigorosamente numerati a certificare un vero e proprio pezzo da collezione. 

Il bianco perlato rappresenta un concetto di sorpresa e spontaneità di vittoria
Il bianco perlato rappresenta un concetto di sorpresa e spontaneità di vittoria

Design evocativo

Remco Evenepoel ha fatto la storia in sella alla sua S-Works Tarmac SL7 a Wollongong, in Australia, mettendo in risalto una stagione da record. E’ diventato il più giovane campione del mondo degli ultimi 29 anni. Per lui, Specialized ha creato un design unico. Il brillante color perla identifica esattamente il momento in cui il ventiduenne da semplice partecipante diventò Campione del Mondo. 

«Quest’anno – ha detto la Concept Designer di Specialized Elena Aker – la direzione del design per il campione del mondo è stata incentrata su ciò che serve ad un atleta per emergere dal gruppo e diventare più di un semplice concorrente, ma un campione e una leggenda».

Il simbolo del campione del mondo sul tubo orizzontale è l’immagine di un sole nascente, a sottolineare l’ascesa di Remco allo status di leggenda. Sul fodero obliquo è inciso l’iconico “Legends are built not born”, per riflettere l’impegno e il sacrificio di cui hanno bisogno anche gli atleti più straordinari per vincere un campionato del mondo.

Particolari valorosi

La bellezza e l’unicità di questi 200 telai si intrinsecano in una serie di dettagli che si rivolgono a riportare sul carbonio tutto il valore che il belga ha già saputo trasmettere e dimostrare. All’interno della forcella sono citate le incredibili dieci vittorie del campionato del mondo su strada per uomini elite ottenute con biciclette Specialized negli ultimi vent’anni. Includendo le classifiche generali, le tappe, le cronometro e le gare di un giorno. Remco ha vinto sedici gare solo nel 2022. 

Alla Liegi-Bastogne-Liegi, alla Clasica San Sebastian e ai Campionati del Mondo su strada, Remco, in sella alla sua Tarmac, ha totalizzato ben 97 km di fughe solitarie. Numeri da capogiro che lo rendono speciale anche tra i campioni. Un fuoriclasse che si sa distinguere per il suo animo attaccante e battagliero.

Un telaio da collezione

Solo 200 esemplari. Il prezzo è di 5.700 euro. Il valore per chi decide di acquistarlo potrebbe andare oltre al denaro. Realizzato in galleria del vento, questo telaio S-Works Tarmac SL7 “Remco’s Reign”, condivide tutte le caratteristiche della bici in forza al team Soudal-Quick Step

Allestito con forcella S-Works FACT Carbon, 12x100mm thru-axle, flat-mount disc, attacco Tarmac integrated stem, 6-degree e reggisella S-Works Tarmac Carbon, FACT Carbon da 20mm offset. Il prodotto sarà acquistabile esclusivamente online su specialized.com, con ritiro presso rivenditore. 

Specialized

La Specialized S-Works Tarmac SL7 con i tubeless per Asgreen

28.02.2022
5 min
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Dopo aver curiosato la Merida di Sonny Colbrelli, l’attenzione si sposta sulla Specialized di Asgreen, vincitore della Giro delle Fiandre 2021, sempre protagonista nella campagna del Nord e in prima fila nei giorni scorsi fra Omloop Het Nieuwsblad e Kuurne-Bruxelles-Kuurne, in cui ha tirato per la vittoria di Jakobsen.

Tra conferme tecniche e novità molto interessanti, ci siamo affidati a Giampaolo Mondini, un interlocutore d’eccezione e uomo di collegamento tra il marchio di Morgan Hill e i team pro’.

In azione ieri alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne, Asgreen è già in tabella per il Fiandre
In azione ieri alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne, Asgreen è già in tabella per il Fiandre
Quale bici utilizza e utilizzerà Asgreen per le classiche?

Per Kasper sempre una S-Works SL7, con qualche variazione rispetto alla stagione 2021. Frame e forcella sono in carbonio Fact 12R, quello dedicato ai top di gamma S-Works. Asgreen è uno di quei corridori che non fa apportare modifiche alla propria bici, se mettiamo a confronto il setting del mezzo tra le gare del Belgio e quelle che si svolgono nel corso della stagione.

Ci puoi dire quali sono i cambiamenti rispetto al 2021?

Il cambio più importante riguarda le gomme, i corridori utilizzano i nuovi tubeless S-Works. Questi pneumatici sono stati sviluppati in parallelo e con il contributo proprio degli atleti Quick Step-Alpha Vinyl. E poi c’è la trasmissione Shimano Dura-Ace 12v, l’anno passato avevamo quella a 11.

I tubeless per tutti? Ci puoi dare qualche dettaglio tecnico?

Si, la direzione è quella dei tubeless, non solo per le gare del Nord. Fanno parte della categoria S-Works e hanno un battistrada simile a quello dei copertoncini. Il range di utilizzo, per quanto riguarda le pressioni di esercizio, è compreso tra le 5,2 e 5,6 atmosfere. Le coperture vengono montate con il lattice al loro interno.

Quale sezione utilizzerà Asgreen?

I tubeless hanno una sezione da 28 e sono montati sulle ruote Roval Rapide CLX con canale interno da 21 millimetri. Anche in questo caso è l’ultima versione, con predisposizione per i tubeless e copertoncino. Quest’anno i corridori avranno a disposizione questa tipologia di prodotti e ci sarà l’abbandono pressoché definitivo del tubolare.

Tornando invece all’impostazione della bici di Kasper Asgreen, che pedivelle utilizza, quali rapporti e quale cockpit?

Asgreen utilizza delle pedivelle da 175 millimetri e la guarnitura è Shimano Dura-Ace. Ha uno stem in alluminio S-Works da 120 millimetri e una piega in carbonio larga 42 centimetri. Il manubrio è il Rapide in carbonio con design aero e appoggio superiore piatto. I corridori hanno la possibilità di scegliere tra la componentistica Pro e Specialized. Asgreen utilizza Specialized.

Una piega da 42?

Si, i corridori stanno utilizzando manubri stretti se paragonati alla struttura fisica. Asgreen utilizza una larghezza di 42 centimetri che è tutto sommato adeguata alle caratteristiche del suo corpo.

Assetto in bici efficiente ed aerodinamico per Asgreen
Assetto in bici efficiente ed aerodinamico per Asgreen
La sella è con una lunghezza tradizionale?

Si, il corridore utilizza una Romin Mirror con una lunghezza tradizionale. Non è corta ed è costruita grazie alla tecnica della stampa 3D. Una sella del genere, in base ai test effettuati, risulta migliore perché distribuisce meglio le pressioni della seduta.

Per i rapporti invece, considerando la nuova trasmissione?

Utilizza i pignoni posteriori con scala 11-34. lo vedremo con questi rapporti anche alla Strade Bianche, Fiandre e tutte le altre classiche. Il plateau anteriore è 54-40. Ogni tanto lui fa uno di quegli incroci che non dovrebbero essere mai fatti, lasciando la catena sul 54 davanti e portandola sul 34 dietro, per la gioia dei meccanici e della catena. Ma non ha mai avuto problemi. Merito anche del suo meccanico che gli prepara il mezzo con una lunghezza adeguata della catena.

Vengono utilizzate delle contromisure per contrastare lo sporco e preservare l’efficienza del movimento centrale?

Le bici sono montate con i cuscinetti CeramicSpeed. Poi il team utilizza le due calotte esterne per adeguare lo standard Shimano con l’asse passante da 24 millimetri della guarnitura. Per questo è necessario considerare anche la larghezza del movimento centrale del telaio Tarmac, che è di 68 millimetri. Comunque no, non ci sono variazioni particolari, considerando che il comparto è controllato dopo ogni utilizzo.

Alaphilippe a Leuven, Specialized dalla testa ai piedi

01.10.2021
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Un vecchio detto pronunciava “a buon cavallo non manca il cavaliere”. A domare la Tarmac SL7 a dir la verità c’era più un moschettiere, il suo nome Julian Alphilippe. Una doppietta centrata in simbiosi con Specialized ed il suo modello di punta che anche quest’anno ha supportato il francese nella sua prestigiosa vittoria. Sulle strade belghe di Leuven, esclusivamente per la gara, Loulou ha abbandonato l’iride sia nel vestiario sia nei colori della bici che lo hanno accompagnato per un anno. Completamente nera la sua Sl7 era li pronta a sostenere il campione nei suoi attacchi violenti all’insegna dei watt. Un bianco e nero durato per 6 ore, fino a quando il transalpino non ha deciso che fosse il momento di rimettere i colori dell’arcobaleno indosso e sul proprio gioiello a due ruote a suon di scatti e colpi di pedale. 

In controtendenza, Alaphilippe ha usato a Leuven copertoncini Turbo Cotton da 26mm
In controtendenza, Alaphilippe ha usato a Leuven copertoncini Turbo Cotton da 26mm

Tarmac SL7

Difficile trovare un modello più vincente di questo, se poi la vittoria al mondiale è consecutiva di certo non si può affidare al caso. La casa californiana con la Sl7 ha realizzato il modello più veloce e reattivo di sempre di sua produzione. Con un profilo aero e un peso ai limiti del regolamento è riuscita a creare un prodotto che rasenta la perfezione sotto ogni aspetto. Una bici senza compromessi che ottimizza le performance su ogni ambito, salita o discesa che sia. Un vero e proprio missile con una guidabilità definibile telepatica, così reattiva da sembrare che legga la mente. Caratteristiche che messe al servizio del campione del mondo non hanno lasciato speranze agli avversari. 

Le vittorie di Specialized 

Specialized rivendica un’altra piccola vittoria parallela a quella di Alaphilippe, cioè l’utilizzo dei copertoncini Turbo Cotton da 26 mm. Dimostrando che nell’era recente dove il tubolare la fa da padrona gli pneumatici lanciati dalla casa americana sono i più veloci al mondo per la gara. Un altro vanto sono le ruote Roval Rapide in carbonio, veloci rapide e resistenti combinate con i copertoncini contengono di molto il peso e sono garanzia di reattività e scorrevolezza. 

La bici ha mostrato grande guidabilità e precisione anche nei rilanci sul percorso di Leuven
La bici ha mostrato grande guidabilità e precisione anche nei rilanci sul percorso di Leuven

Ergononomia assoluta 

Ad accompagnare la conquista dell’iride, oltre al casco S-works Evade, Julian si è affidato all’attrezzatura Body Geometry. La sella S-Works Romin EVO la più performante della gamma, ideata per proteggere le parti vitali e la pressione sui tessuti molli, da indolenzimento e problemi posturali. Le scarpe S-Works Ares in grado di supportare la massima potenza espressa e trasferirla sulla trasmissione. Il tutto a creare un mix perfetto tra tecnologia, innovazione e performance firmato Specialized che ha permesso il bis mondiale a Julian Alaphilippe. 

Bagioli e la sua Tarmac, storia di un rapporto speciale

06.07.2021
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Livigno è là in basso e brulica di turisti e biciclette. Ci sono stradisti e biker da tutte le parti e un senso di ripresa del turismo che sta riportando il sorriso sul volto degli albergatori e dei gestori dei locali. Anche se, ad onor del vero, quassù d’estate si è sempre lavorato. L’inverno invece è stato un pianto, con gli impianti chiusi e le attività fortemente limitate. La Deceuninck-Quick Step ha preso parecchie stanze all’Alpen Village, che sorge al secondo tornante della strada che sale al Foscagno. E mentre fuori lavorano alla terrazza, nel retro della grande struttura in legno e cemento, in un container chiuso con la combinazione, le Tarmac della squadra belga vengono tenute in ordine da un meccanico. Bagioli è uno dei primi a scendere.

Voglia di ripresa

Il valtellinese, che vive a un’oretta e mezza d’auto da qui, è stato anche il primo ad arrivare in zona. E’ salito in quota una settimana circa prima degli altri, con l’obiettivo di recuperare le lunghe settimane senza corse. Lo avevamo raccontato nelle scorse settimane. Andrea è fermo dal Trofeo Laigueglia. Da quella caduta che gli ha presentato il conto nei giorni successivi, nella forma di un dolore al ginocchio che ha richiesto l’intervento. Ora le cose vanno bene e il rientro dovrebbe avvenire a fine luglio fra il Tour de l’Ain e il Wallonie, ma vedendo tanto armeggiare attorno alle bici, ci è venuta la curiosità di chiedergli che rapporto ci sia fra un corridore e la sua bici. La compagna di viaggio e fatica. 

«Sicuramente un rapporto speciale – sorride – perché si usa ogni giorno, ogni giorno è con noi, quindi il rapporto deve essere speciale per forza. Bisogna trovarsi bene e secondo me avere un buon mezzo può fare la differenza in tante situazioni. Sicuramente deve essere rigida e reattiva e la Tarmac è proprio così. Quando faccio uno scatto o uno sprint, devo sentire che risponde bene. Inoltre deve essere facile da guidare in discesa, quindi in modo che possa cambiare traiettoria e facilmente da destra a sinistra».

Il tema c’è, andiamo avanti. Ci hai messo tanto ad abituarti?

Io sono passato da Cinelli quando ero in Colpack a Specialized e devo dire che ci ho messo veramente poco. Nel giro di una settimana, massimo due mi ero abituato del tutto. Poi ci sono i meccanici che la mettono a misura perfettamente e quindi ci si adatta subito. Adesso mi affido a Specialized, prima invece lavoravo con Aldo Vedovati, che adesso metto a posto le tacchette. Però per le misure del telaio mi affido a Specialized.

Contento dei freni a disco?

Molto, mi trovo molto bene. Soprattutto sul bagnato si può sentire tanta differenza. Anche prima delle curve si riesce staccare in extremis e in questo modo si riesce a tenere una velocità più alta.

Che rapporto con la tua bici, ti capita mai di… parlarci?

Parlarci no (guarda e ride, ndr), però cerco sempre di tenerla in ordine, voglio che sia perfetta. La pulisco sempre, se c’è un problema cerco di sistemarlo subito. Poi è chiaro che un problema meccanico possa capitare in qualsiasi momento. Ad esempio in gara qualcuno può toccarti la ruota o il cambio posteriore e a quel punto puoi farci poco.

Drome Ardeche, Bagioli aveva iniziato il 2021 con una vittoria, poi a Laigueglia una caduta lo ha fermato
Drome Ardeche, Bagioli aveva iniziato il 2021 con una vittoria, poi a Laigueglia una caduta lo ha fermato
Sembri in forma, quando riprendi?

Probabilmente a fine luglio con il Tour de l’Ain o il Tour de Wallonie. Dobbiamo ancora vedere bene con la squadra, dopodiché varie gare ad agosto. Il Polonia oppure il Giro di Germania e poi invece a fine stagione farò tutte le classiche in Italia.

Niente Vuelta?

La Vuelta devo ancora decidere, per ora sono riserva, però non è mai detto che non la faccio.

Come cambia la bici fra classiche e Giri?

La Tarmac è sempre quella, però è diversa da gara in gara, soprattutto cambiamo le ruote. Per esempio in una gara come il Lombardia o la Liegi, molto meglio ruote a basso profilo. Sono più leggere in salita, sono molto più reattive, quindi perfette. Invece per una tappa piatta, di quelle facili, usiamo quelle ad alto profilo. Anche se sono un po’ più pesanti, sono molto più scorrevoli.

Ti trovi bene con questa bici?

Mi piace tutto, fino dal primo momento che l’ho provata. Mi piace perché è leggera, ma al tempo stesso scorrevole. Poi con le ruote ad alto profilo in discesa, nelle discese veramente veloci dove si va a 80-90 all’ora, si sente la differenza. Oppure anche in pianura, quando si va a 50 all’ora, si sente che scorre veramente bene.

Nella cronometro, Bagioli ammette qualche limite: di prestazione e di pratica
Nella cronometro, Bagioli ammette qualche limite: di prestazione e di pratica
E la bici da crono?

Il rapporto è un po’ diverso rispetto a questa. Devo dire che mi piace usarla anche per fare lavori durante la settimana. Mi piace, però dovrei fare molte più crono perché ne ho fatte veramente poche nella mia carriera.

I compagni lo chiamano. Masnada racconta di un episodio al campionato italiano, in cui la radio avrebbe cambiato le cose. Honoré chiede da che parte si vada. La giornata è splendida. La fila delle Tarmac dello squadrone belga prende la via della montagna.

Lennard Kamna

Le Specialized di Sagan, Kelderman e Schachmann

20.04.2021
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Il Team Bora-Hansgrohe di Peter Sagan può contare per questa stagione sulla Specialized Tarmac SL7 per le gare in linea, mentre per le competizioni su terreni più accidentati c’è la Roubaix e per le prove contro il tempo la Shiv TT Disc.

Veloce e leggera

La Tarmac SL7 è una bicicletta che possiamo definire universale, infatti grazie agli studi di aerodinamica, ai test in galleria del vento e all’utilizzo della “FreeFoil Shape Library” di Specialized è stato possibile realizzare una bicicletta che risulta più veloce rispetto ai modelli precedenti prodotti dal marchio statunitense. La “FreeFoil Shape Library” è una specie di archivio dove si trovano tutti i prototipi di tubi realizzati da Specialized. Grazie all’utilizzo di questo archivio e all’utilizzo del carbonio Fact 12r sapientemente lavorato per ogni zona specifica del telaio si è arrivati ad avere un telaio che in taglia 54 pesa 800 grammi.

Specialized Roubaix
La Specialized Roubaix
Specialized Roubaix
La Specialized Roubaix, l’arma in più di Peter Sagan sul pavé del Nord

Per la Parigi Roubaix

Per le gare con il pavé i corridori della Bora-Hansgrohe possono utilizzare la Specialized Roubaix. Questo modello è stato studiato specificatamente per dare maggiore comfort su terreni sconnessi e avere un’ottimo impatto aerodinamico. Basta pensare che i tecnici Specialized dichiarano che la Roubaix ha le stesse qualità aerodinamiche del Tarmac SL6. Il telaio è realizzato in carbonio Fact 11r per un peso di 900 grammi. I punti nevralgici della Roubaix sono il reggisella S-Works Pavé con un grado di flessibilità maggiore rispetto agli altri reggisella, anche grazie alla chiusura posta più in basso all’interno del telaio. Altro punto importante è la cartuccia Future Shock 2.0 con 20 millimetri di escursione posta nel tubo sterzo e con il registro per chiudere o aprire la compressione posto sull’attacco manubrio.

Ruote Roval

A livello di ruote il Team Bora-Hansgrohe utilizza le Roval, che è un marchio di Specialized. I corridori possono scegliere fra le Rapide CLX e le Alpinist CLX. Le prime sono ruote con un profilo differenziato fra anteriore e posteriore con la prima che ha un’altezza di 51 millimetri e la seconda di 60 millimetri, per un peso di 1.400 grammi. Le Alpinist CLX hanno un profilo da 33 millimetri e un peso di 1.284 grammi e sono più adatte alle tappe con tanta salita.

Wilco Keldermann sulla Specialized Shiv tt
Wilco Keldermann impegnato a cronometro
Wilco Keldermann sulla Specialized Shiv TT
Wilco Keldermann impegnato a cronometro sulla sua Shiv TT Disc

Pensata per le crono moderne

Nei giorni in cui bisogna affrontare le cronometro Keldermann e compagni hanno a disposizione la Shiv TT Disc. Una bicicletta che Specialized ha sviluppato per dare il meglio non solo a livello aerodinamico, ma anche per essere guidabile. I percorsi moderni delle cronometro spesso richiedono una maggiore capacità di guida rispetto al passato e proprio in quest’ottica è andato lo sviluppo della Shiv TT. Inoltre, la nuova Shiv TT è stata alleggerita di 500 grammi rispetto al modello precedente.

Le ruote Roval Rapide CLX
Le ruote Roval Rapide CLX
Le ruote Roval Rapide CLX
Le ruote Roval Rapide CLX con profilo differenziato tra anteriore e posteriore

La scheda tecnica

GruppoShimano Dura Ace Di2
RuoteRoval
PneumaticiSpecialized
ManubrioSpecialized/PRO
Sella Specialized
ReggisellaSpecialized
PedaliShimano

I Componenti

Per quanto riguarda la componentistica il team tedesco utilizza come gruppo lo Shimano Dura Ace Di2. Sempre di Shimano anche i pedali, mentre per quanto riguardo il manubrio i corridori possono contare sia sullo Specialized S-Works Aerofly II, che sui manubri del marchio PRO, che possono essere montati sull’attacco manubrio Tarmac. Anche le selle, i pneumatici e i portaborracce sono di Specialized.

Specialized Tarmac SL7 Bennett

Le Specialized del “branco di lupi”

20.04.2021
4 min
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La fortissima Deceuninck – Quick-Step corre ormai da alcuni anni su biciclette Specialized, il marchio americano fra i leader di mercato che per la stagione 2021 rifornisce la squadra con il Tarmac SL7, la Roubaix e la Shiv TT Disc.

Una bici universale

Il Tarmac SL7 è stato presentato nel 2020 ed ha subito vinto numerose corse, come il Campionato del Mondo ad Imola con Julian Alaphilippe e il Giro delle Fiandre con Kasper Asgreen, solo per citare alcune vittorie. Il Tarmac SL7 è una bicicletta che riesce ad essere leggera, con i suoi 800 grammi in taglia 54 e allo stesso tempo aerodinamica. I tecnici Specialized hanno voluto condensare tutto in una sola bicicletta, mandando in pensione la Venge che era il modello aerodinamico del brand americano. Il telaio della Tarmac SL7 è realizzato con il carbonio Fact 12r e con le forme dei tubi che sono state pensate per ottimizzare vari fattori come la rigidità torsionale, l’aerodinamica ed il peso.

La libreria dei tubi

Per arrivare a questo risultato è stata usata la “FreeFoil Shape Library”, una specie di archivio dei tubi, in cui ci sono moltissimi prototipi. Attingendo da questo archivio e unendo il tutto con ulteriori studi fatti in galleria del vento è stato possibile ottimizzare ogni zona del telaio con una forma e un tipo di laminazione del carbonio specifici. Il risultato è che il Tarmac SL7 risulta più veloce di 45 secondi su una distanza di 40 chilometri rispetto alla versione precedente.

Sul Tarmac SL7 Specialized ha optato per un manubrio semi integrato, infatti i corridori della Deceuninck – Quick-Step utilizzano l’attacco di Specialized con il manubrio del marchio PRO.

Specialized Soubaix
La Specialized Roubaix, pensata proprio per il terribile pavè del Nord
Specialized Soubaix
La Specialized Roubaix, pensata proprio per il terribile pavè del Nord

Profili differenziati

A livello di ruote troviamo le Roval, marchio sempre di Specialized, con le Rapide CLX e le Alpinist CLX.

Le prime sono ruote a profilo differenziato con un cerchio anteriore da 51 millimetri e uno posteriore da 60 millimetri. Anche la larghezza esterna del cerchio è diversa, con un 35 millimetri all’anteriore e un 30,7 millimetri al posteriore. Uguale, invece, la larghezza interna che è di 21 millimetri. Il peso è di 1.400 grammi.

Le Alpinist CLX sono ruote con un profilo da 33 millimetri e canale interno da 21 millimetri dal peso di 1.284 grammi e più adatte alle gare con salite impegnative. Entrambi i modelli possono essere equipaggiati con i copertoncini.

Per il pavé

Per le prove con tanto pavé, soprattutto per la Parigi-Roubaix, Specialized ha fornito i corridori della Deceuninck – Quick-Step della bicicletta modello Roubaix. Progettata per assorbire meglio le vibrazioni, questa bicicletta ha un telaio realizzato con il carbonio Fact 11r dal peso di 900 grammi. A livello aerodinamico le prestazioni sono come quelle del Tarmac SL6. Il reggisella S-Works Pavé ha un grado di flessibilità maggiore rispetto agli altri modelli, facilitato anche dalla chiusura posta più in basso nel telaio.
Il cuore della Roubaix sta nella cartuccia Future Shock 2.0 posta nel tubo sterzo che ha un’escursione di 20 millimetri. Il risultato è un comfort e un controllo di guida migliori su percorsi accidentati. Sull’attacco manubrio è posto il registro per aprire o chiudere la compressione.

Remi Cavagna con la Specialized Shiv TT Disc
Remi Cavagna impegnato con la Shiv TT Disc
Remi Cavagna con la Specialized Shiv TT Disc
Il campione nazionale francese a cronometro Remi Cavagna con la Shiv TT Disc

Più guidabile e più leggera

Quando bisogna sfidare il cronometro i corridori del Wolfpack Team possono contare sulla Shiv TT Disc. Questa bicicletta va incontro all’esigenze delle cronometro moderne, fatte da tracciati sempre più tecnici dove oltre all’aerodinamica assume grande importanza anche la guidabilità. Per questo motivo i tecnici di Specialized hanno usato i dati che avevano in loro possesso, figli di anni di collaborazione con i professionisti, e hanno rifatto la geometria e l’avantreno della bici con l’obiettivo di avere il massimo delle regolazioni in sella possibili. Realizzata in carbonio Fact 11r la nuova Shiv TT è più leggera di 500 grammi rispetto alla versione precedente.

La sella Specialized Mirror di Cavendish
La sella Specialized Mirror di Cavendish è realizzata con dei polimeri speciali

La scheda tecnica

GruppoShimano Dura Ace Di2
RuoteRoval
PneumaticiSpecialized
ManubrioSpecialized/PRO
Sella Specialized
ReggisellaSpecialized
PedaliShimano

I Componenti

Per quanto riguarda il gruppo con cui sono montate le biciclette troviamo lo Shimano Dura Ace Di2, sempre del marchio giapponese sono anche i pedali. Per le selle rimaniamo in casa Specialized, dove sempre più atleti amano usare la nuova Mirror. I copertoni sono sempre di Specialized, che come sappiamo sta puntando sui classici copertoncini con la camera d’aria, mentre i portaborracce sono di Tacx.

Alaphilippe vittoria mondiali

Le Specialized iridate: quali differenze?

28.09.2020
3 min
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Gli ultimi Campionati del Mondo di ciclismo hanno visto primeggiare due atleti su biciclette Specialized. La cosa molto curiosa è che entrambi hanno usato lo stesso modello: il Tarmac SL7, ma con equipaggiamenti differenti.

Stesso telaio Specialized

Non è un caso che sia Julian Alaphilippe che Anna Van der Breggen abbiano scelto il Tarmac SL7 per affrontare il percorso mondiale. Questo telaio di Specialized coniuga notevoli doti aerodinamiche e un peso leggero, infatti siamo sugli 800 grammi. Il Tarmac SL7 è l’ultimo nato in casa Specialized e beneficia di attenti studi sul profilo dei tubi. I due neo campioni del mondo lo hanno scelto perché è un ottimo punto di incontro fra la ricerca della velocità e la leggerezza.

AlAphilippe Mondiali Imola
Alaphilippe impegnato sulla Cima Gallisterna
Alaphilippe Mondiali Imola
Alaphilippe impegnato sulla salita di Cima Gallisterna poco prima dello scatto vincente

Componenti diversi

Quello che differenzia le biciclette di Alaphilippe e Van der Breggen sono i componenti. Il primo utilizza una trasmissione Shimano Dura Ace Di2, ruote Roval e manubrio PRO. La seconda ha in dotazione il gruppo Sram Red eTap AXS, ruote e manubrio Zipp.

Le scelte del transalpino

Julian Alaphilippe ha utilizzato le ruote Roval 50 con un profilo da 50 millimetri e tubolari Turbo di Specialized da 26 millimetri. La scelta delle Roval da 50 millimetri al posto delle nuove Alpinist è dovuto al fatto che quest’ultime possono montare solo i copertoncini. Siccome le previsioni meteo davano un forte rischio pioggia, Alaphilippe ha optato per una coppia di ruote e pneumatici che conosceva meglio. Non è un segreto che le ha utilizzate spesso negli ultimi tre anni. Proprio per questo ha cercato la soluzione tecnica con cui aveva più confidenza. Per quanto riguarda i rapporti ha scelto quelli che usa sovente: 39-54 all’anteriore con un pacco pignoni 11-30. Il manubrio PRO ha una linea tradizionale ed è usato con il nuovo attacco manubrio di Specialized.

Van der Breggen Mondiali Imola
La Van der Breggen con la sua Specialized Tarmac SL7 e ruote Zipp
Van der Breggen mondiali Imola
Anna Van der Breggen con la sua Specialized Tarmac SL7 e ruote Zipp a profilo medio

Le scelte dell’olandese

Anche Anna Van der Breggen ha optato per scelte rassicuranti. La Campionessa olandese ha scelto di montare sulle sue Zipp 202 Firecrest in carbonio a medio profilo, i tubolari Specialized Hell of the North da 26 millimetri. Questi pneumatici sono quelli che vengono usati nelle gare del Nord e hanno la caratteristica di essere molto resistenti alle forature. Il motivo di questa scelta è stato che il circuito molto nervoso di Imola non permetteva un recupero facile in caso di foratura. Per evitare questo inconveniente la Van der Breggen ha preferito usare un tubolare più resistente. Per quanto riguarda i rapporti ha usato un 35-48 come corone anteriori e una combinazione posteriore 10-33. Anche lei utilizza un manubrio Zipp dalle linee piuttosto tradizionali.

Entrambi i campioni del mondo hanno optato per delle scelte rassicuranti, all’insegna della massima confidenza di guida. Anche a discapito della prestazione pura.