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Suzuki Italia: partner della Federazione Italiana Triathlon

27.10.2022
3 min
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Da qualche settimana, Suzuki Italia è partner ufficiale dalla Federazione Italiana Triathlon (FITri): un accordo quest’ultimo che testimonia e conferma una profonda condivisione di valori tra le due realtà. Il brand automobilistico Suzuki da oltre 110 anni promuove il miglioramento della qualità di vita dei propri clienti puntando sull’offerta di una mobilità trasversale e sostenibile attraverso automobili, motociclette e motori marini efficienti e performanti. Ma anche sostenendo stili di vita sani, e rispettosi dell’ambiente, e confermando la propria vicinanza al mondo dello sport.

Sia Suzuki quanto la FItri, nei rispettivi ambiti operativi, condividono i valori di miglioramento continuo, di sfida cosciente ai propri limiti, di rispetto delle regole e dell’avversario. E proprio la capacità di adattamento a condizioni diverse e sfidanti completa il profilo sia del perfetto triatleta quanto dei prodotti Suzuki… Le specialità del Triathlon (Aquathlon, Duathlon, Triathlon Cross, Winter Triathlon) e del Paratriathlon si svolgono a contatto con l’ambiente, in modo non invasivo ed in perfetta simbiosi con lo stesso. E così come l’impegno di un triatleta si esprime attraverso tre differenti specialità, allo stesso modo l’approccio di Suzuki guarda ad altrettanti fronti: dalla quotidianità della vita urbana all’aspetto emozionale rappresentato dai modelli sportivi, dall’impegno nel motorsport, fino alle esperienze in offroad offerte dai modelli 4×4. Il tutto facendo affidamento su motorizzazioni elettrificate altamente efficienti.

Questa la divisa che i ragazzi della Federazione Italiana Triathlon useranno in gara
Questa la divisa che i ragazzi della Federazione Italiana Triathlon useranno in gara

Lo sport come ispirazione

«Siamo orgogliosi di essere stati scelti da FITri – ha dichiarato il presidente di Suzuki Italia Massimo Nalli – e di essere presenti con il nostro evidente e riconoscibile logo sulla prestigiosa divisa degli azzurri. Il Triathlon è uno sport in grande crescita, che promuove una vita disciplinata e sana, e che spinge a sfidare con coscienza i propri limiti: una fonte di ispirazione per un costruttore di auto, moto e motori marini che fanno del rispetto dell’ambiente e del miglioramento della qualità di vita i pilastri della propria attività». 

Davide Cassani con Massimo Nalli al Suzuki Bike Day 2022
Davide Cassani con Massimo Nalli al Suzuki Bike Day 2022

«Siamo davvero molto lieti ed onorati di accogliere nella famiglia della Federazione Italiana Triathlon un partner prestigioso come Suzuki – ha ribattuto il presidente della Federazione Italiana Triathlon Riccardo Giubilei – ed il gioco di squadra, che ha fin da subito contraddistinto il nostro approccio, ha permesso di trovare quella comunione di intenti con Suzuki che sono certo ci porterà ad ottenere grandi risultati. Accogliamo quindi con grande entusiasmo tra i nostri sponsor, un partner che ci dà la misura della concretezza delle ambizioni della nostra comunità, della crescita che vogliamo agevolare e di una Federazione che in questo anno e mezzo ha perseguito l’obiettivo di occupare lo spazio che merita nel panorama sportivo italiano ed internazionale». 

Suzuki

Suzuki Bike Day: una giornata in sella tra Formula 1 e ciclismo

11.07.2022
5 min
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Non attaccare il numero sulla schiena a volte può fare bene. Vivere il territorio, il paesaggio, stare insieme ad altri ciclisti in sella alla propria bici può essere un’attività rigenerante per corpo e mente. Se si aggiunge un contesto unico al mondo come l’autodromo Enzo e Dino Ferrari e il percorso dei mondiali su strada del 2020 il gioco è fatto. E’ questa la ricetta perfetta che ha attirato circa 2000 persone al 2° Suzuki Bike Day

A dare linfa vitale a questo evento c’erano i due fautori senza i quali questa idea non avrebbe preso vita. Davide Cassani Presidente dell’ATP Emilia-Romagna e Massimo Nalli Presidente di Suzuki Italia. Due persone che hanno voluto portare il piacere di andare in bici su strade chiuse al traffico, in totale sicurezza, con partenza e arrivo in un area affascinante e chiusa come il circuito di Imola. Alla partenza erano presenti tanti ospiti speciali e autorità, tra cui Gian Carlo Minardi, Carolina Kostner, alcuni azzurri delle nazionali di short track e di rugby, e altri atleti e ospiti speciali. Noi c’eravamo ed ecco la nostra esperienza…

L’intervista doppia con Davide Cassani Presidente ATP Emilia-Romagna e Massimo Nalli Presidente di Suzuki Italia

Territorio amico

La bici è il mezzo ecologico che ogni persona possiede. Imparare a viverlo per scoprire il territorio è una chiave di lettura molto importante per il futuro dell’ambiente. Davide Cassani e Suzuki Italia hanno deciso di renderlo fruibile e dare la possibilità ad appassionati e neofiti di solcare i 28,5 chilometri di Imola in totale sicurezza. Su queste strade nel 2020 e nel 1968 i mondiali hanno portato l’élite del ciclismo mondiale a sfidarsi per conquistare la maglia iridata. 

Le strade sono sempre quelle ma nel frattempo il mondo è cambiato. Percorrendo le strade chiuse al traffico dopo un primo momento di esaltazione generale per la partenza, il sorriso è stata la parola d’ordine che ci ha accompagnato per tutto il giro. Occupare la strada senza clacson e smog, mentre riaffioravano alla mente le immagini degli atleti che due anni fa su queste strade hanno scritto pagine di storia.

«Ecco qui è dove c’erano tutti i tifosi di Van Avermaet». E ancora «Ecco il Mazzolano, non pensavo fosse così duro». Infine «Qui è scattato Alaphilippe».

Tante voci in mezzo al gruppo di appassionati che fanno venire la pelle d’oca se si condividono i ricordi di quel giorno di due anni fa. 

Pedalare in sicurezza

Duemila persone, spalmate su 28,5 chilometri con una partenza alla francese. La percezione grazie al contesto del circuito è stata quella di una manifestazione organizzata in maniera perfetta e funzionale sotto ogni punto di vista. Un ulteriore aspetto che ci ha fatto apprezzare ogni metro della cicloturistica è stata la sicurezza. Poter guardare solo avanti e perdere lo sguardo nelle bellezze della Romagna è stato un elemento che ha reso questo Suzuki Bike Day un’esperienza unica e ripetibile. 

Manifestazioni come queste sono un esempio di come la bici sia fatta per stare in strada. La convivenza con le auto è qualcosa che può spaventare il ciclista. Suzuki Italia ha voluto dare un’altra chiave di lettura a questo rapporto a volte ostico.

«Siamo costruttori di auto e di moto – dice Massimo Nalli – ma questo non ci impedisce di essere anche ciclisti, siamo le stesse persone. A volte siamo in auto a volte in bicicletta, per questo siamo qui a promuovere il rispetto reciproco».

Il circuito di Imola è stato invaso dai circa 2.000 partecipanti
Il circuito di Imola è stato invaso dai circa 2.000 partecipanti

Autodromo e bici

Le immagini di Julian Alaphilippe e di Anna van der Breggen a braccia alzate sul rettilineo dell’autromo Enzo e Dino Ferrari fanno parte della storia del ciclismo su strada. In quel 2020 quello spiraglio di normalità si è fissato nei ricordi degli appassionati e ha impresso nelle menti il circuito di Imola non solo per le Formula 1, ma anche come teatro per le due ruote a pedali. Partire e arrivare qui è stata una scelta che ha valorizzato e attirato ancora più persone. Cassani e Suzuki Italia infatti rappresentano i rispettivi mondi, bici e auto/moto. L’autodromo è un contesto perfetto che sempre più si sta avvicinando al panorama bike. 

La manifestazione era aperta a tutti i tipi di bici. Muscolari, ebike, gravel, Mtb, tandem ecc…Neofiti e appassionati hanno pedalato fianco a fianco ritrovandosi prima e dopo la gara nei box adibiti ad hospitality per accogliere tutti con ristori e gadget.

«Senza numero sulla schiena – spiega Cassani – alla scoperta del territorio, siamo andati a Riolo Terme, sulla salita della Gallisterna. Insieme a gente che non voleva gareggiare bensì stare insieme, arrivando qui nella casa della Formula 1 che oggi ci ha accolto a braccia aperte ancora una volta».

Tonina Pantani era presente alla partenza a rappresentare la Fondazione Marco Pantani Onlus
Tonina Pantani era presente alla partenza a rappresentare la Fondazione Marco Pantani Onlus

Per Marco

Bici e beneficenza. Il Suzuki Bike Day, oltre ai suoi intenti rivolti alla socialità e all’ecologia, non si è tirato indietro sul fronte della beneficenza. La giornata era aperta a tutti con un solo vincolo, una donazione minima di cinque euro alla Fondazione Marco Pantani Onlus. Alla partenza era presente Tonina Pantani in rappresentanza dell’associazione. L’intero incasso infatti è stato devoluto alla Fondazione che si occupa del sostegno di persone con problemi mentali, motori od economici, ma soprattutto di aiutare i bambini.